stato

AMIANTO
CONCENTRAZIONE DI FIBRE AERODISPERSE - MONITORAGGIO AMBIENTALE

Il termine amianto deriva dal greco Amiantos non macchiato; in antichità ne venivano ottenute tele per vari usi: così detto perché il fuoco ordinario non lo tinge, non lo consuma, ma lo pulisce. In Italia l’amianto venne impiegato in numerosi settori tra cui l’edilizia che ne ha visto un articolo commerciale ossia l’Eternit prodotto dall’omonima società con sede anche a Casale Monferrato. Dal 1992 con legge n. 257 viene imposta la cessazione dell’impiego dell’amianto che porterà dunque negli anni seguenti a processi di bonifica e graduali dismissioni. Infatti la consistenza fibrosa dell’amianto e la tendenza a generare fibre così sottili da essere respirabili sono la causa delle patologie asbesto-correlate.
In relazione alla diffusione dell’amianto e alle conseguenti necessità di conoscenza e intervento per la tutela del territorio e della salute dei cittadini Arpa, in accordo con Regione, effettua numerose attività inerenti le problematiche legate alla presenza di amianto in rifiuti, siti dismessi e coperture: 
al dicembre 2014 sono stati consegnati al ministero 8.280 record attribuiti a siti con coperture in fibrocemento adeguatamente censiti dai dipartimenti territoriali.

Sul Geoportale di Arpa Piemonte, è stata pubblicata la Mappatura dell’Amianto in Piemonte. Il progetto di mappatura regionale è realizzato da Arpa Piemonte e Regione Piemonte. L'attività è stata avviata nel 2013 e è tutt'ora in corso. Attraverso questa applicazione è possibile:
- consultare il quadro aggiornato in tempo reale della mappatura delle coperture degli edifici;
- conoscere la metodologia adottata;
- consultare alcuni approfondimenti sulla tematica
Per una migliore e facile fruizione l’applicazione è divisa in sei sezioni.
Per approfondimenti sull’attività Arpa consulta la sezione amianto sul sito.
Di rilievo è anche l’attività legata alle indagini effettuate su particolari siti e aree del territorio piemontese in relazione alla verifica della presenza di amianto e/o di bonifica proprio in evidenza di questa.
In particolare le indagini ambientali si suddividono in tre gruppi principali:
  • Tutela della situazione delle grandi opere con tratta Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” e progetto di ferrovia Torino-Lione.
  • Sorveglianza delle azioni di bonifica per il Sito di Interesse nazionale di Balangero, il Sito di Interesse nazionale di Casale Monferrato.
  • Verifica della contaminazione di fondo come in Val di Susa nelle frazioni di Jouvenceaux e di Sauze d’Oulx.

 TERZO VALICO DEI GIOVI

La tratta Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” fa riferimento al progetto relativo alla linea ferroviaria ad Alta Capacità/Alta Velocità che metterà in collegamento Genova con Milano.
Al momento i principali cantieri di scavo attivi sono il cantiere finestra Val Lemme (da Marzo 2014) sito nel territorio del comune di Voltaggio (AL) e il cantiere finestra Castagnola (da giugno 2014) sito nel comune di Fraconalto. È inoltre in corso la predisposizione del cantiere di Pozzo Radimero sito nel comune di Arquata Scrivia presso il quale verrà calata la TBM (Tunnel Boring Machine).
Nel corso del 2015 è stata attivata una convenzione tra Arpa Piemonte, RFI S.p.a. e CoCIV volta al supporto tecnico scientifico all’Osservatorio Ambientale, per la tutela degli aspetti ambientali, al fine di garantire il corretto accompagnamento ambientale dell’opera.
L’importanza dei monitoraggi ambientali è garantire un controllo sulla qualità dell’aria in termini di concentrazione di fibre di amianto aerodisperse/litro di aria, poiché nella zona esistono formazioni geologiche potenzialmente contenenti rocce asbestifere, che potrebbero diffondere le loro fibre in atmosfera a seguito degli scavi.

Tabella 1
Terzo valico: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2014-2015

Punto di prelievo

Anno 2014

Anno 2015

07/03

14/05

10/07

03/09

29/10

18/12

14/01

19/03

30/03 20/04 13/05

Fibra di amianto/litro di aria

06/am/ao/co

 0,2

 <0,2

 

<0,2

0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

0,2

<0,2

10/am/ao/co

<0,2

0,4

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

0,2 <0,2 <0,2

11/am/ao/co

 <0,2

 

 

 

 

08/am/ao/co

<0,2

 

 

 

05/am/ao/co

 

 

 

 

07/am/ao/co

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2 <0,2 <0,2 0,2
04/am/ao/co

<0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2
Fonte: Arpa Piemonte


Dalle concentrazioni fino oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.

Consulta la serie storica del monitoraggio ambientale negli Indicatori on line

TORINO-LIONE

Il progetto di ferrovia Torino-Lione prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale che collegherà Torino a Lione, lunga circa 235 km e con lo scopo di trasporto merci e passeggeri.
A Chiomonte in valle Susa nel 2013 è iniziato lo scavo, dove è possibile la presenza di naturale di amianto.
Si prevede che in circa due anni dovranno essere completati circa 7 km di galleria.

Nel corso della fase di escavazione del tunnel esplorativo “La Maddalena”, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Delibera CIPE 86/2010 - punto 83,
il Polo Amianto ha effettuato la validazione del monitoraggio ambientale eseguito, all’esterno del cantiere, dal Proponente dell’Opera. L’attività di validazione è stata effettuata sia per la verifica delle condizioni di prelievo, mediante il campionamento in parallelo di alcune postazioni del monitoraggio ambientale, sia per la verifica del risultato analitico prodotto dal Proponente, mediante l’analisi di porzione di membrana acquisita dal laboratorio incaricato.

Per questo motivo sono stati effettuati monitoraggi ambientali volti al controllo della concentrazione di fibre aerodisperse in frazione La Maddalena e nelle aree limitrofe al cantiere di scavo.

Tabella 2
Torino Lione: risultati del monitoraggio ambientale  - anni 2014-2015

Anno 2014

Anno 2015

Punto di prelievo

Denominazione

22/01

13/03

10/04

15/05

16/07

18/12

26/02

19/03

15/04

17/05

Fibra di amianto/litro di aria

1)   A5.4

Frazione La Maddalenaccc

<0,1

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

 <0,2

<0,2

<0,2

<0,2

2)   A5.C

Perimetro Cantiere

0,2

 0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2
Fonte: Arpa Piemonte


Dall’analisi di tali dati si è osservato che i valori riscontrati sono ampiamente al di sotto del limite di allarme di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento dalla Delibera CIPE n.86 del 2010.

SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI BALANGERO

Nel comune di Balangero è presente una miniera che dagli anni ’20 fino alla chiusura della Società Amiantifera di Balangero S.p.A. (1990) ha prodotto amianto crisotilo.
L’area interessata al sito è molto vasta e non riguarda solo lo stabilimento di lavorazione ma anche le discariche lapidee e alcune vasche di decantazione fanghi.
Si è dunque resa necessaria una messa in sicurezza e recupero dell’area mediante sistemazioni idrogeologiche e idrauliche, interventi di rivegetazione, operazioni accompagnate da un piano di monitoraggi ambientali.
I lavori di bonifica sono coordinati dalla società RSA - Società per il risanamento e lo sviluppo ambientale della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, che effettua anche campionamenti di aerodispersi; Arpa, attraverso la struttura Polo Amianto, provvede settimanalmente (su n. 3 postazioni) alla validazione dei dati RSA, con campionamenti e analisi in parallelo o tramite controanalisi delle membrane già analizzate da RSA, nonché all’effettuazione di una campagna annuale di monitoraggio ambientale nei comuni di Corio e Balangero.

Tabella 3
Balangero: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2013-2014

Anno 2013

Anno 2014

Punto
di prelievo

Denominazione

01/07

02/07

03/07

04/07

05/07

21/07

22/07

23/07

25/07

28/07

Fibra di amianto/litro di aria

1

Corio- Case Vergon

<0,2

 <0,2

<0,2

<0,2

<0,1

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

2

Corio - Scuola Materna

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

 <0,2

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

3

Balangero - Scuola Media

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

4

Ex miniera - Ingresso Piazzale

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

<0,3

Fonte: Arpa Piemonte

Dalle concentrazioni fino oggi misurate, sia dei campioni dell’attività di validazione sia dei campioni del monitoraggio ambientale annuale, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunto come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato (Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - redatte da ISPESL del 03/11/2010).

 SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI CASALE MONFERRATO (EX USL 76)

Il sito di Casale Monferrato, individuato come Sito di Interesse Nazionale (SIN) nel 1998, comprende il territorio di 48 comuni, di cui 45 in provincia di Alessandria, 1 in provincia di Asti e 2 in provincia di Vercelli.
La motivazione dell’individuazione del SIN di Casale Monferrato è conseguente alla presenza dell’Eternit, azienda che produceva manufatti contenenti amianto, attività che ha causato una diffusa contaminazione da amianto, sia nel territorio del sito sia nelle aree limitrofe.
La contaminazione è conseguente all’impiego di residui di lavorazione (il cosiddetto “polverino”), contenenti un’alta concentrazione di crisotilo, crocidolite e amosite, come isolanti
termici nei sottotetti o come fondo per battuti in cortili e stradine.
A fronte della situazione descritta, si è resa necessaria la pianificazione di campagne di monitoraggi ambientali nel Sito di Interesse Nazionale.

Casale Monferrato: risultati del monitoraggio ambientale Numero di campioni effettuati nel periodo 2011-2012 (ultima campagna conclusa): 334
Numero di comuni interessati: 48 comuni.
Risultati analitici: è stata rilevata occasionalmente una concentrazione massima di 0,2 fibre litro.

Figura 1
Casale Monferrato: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2009-2015

 OPERAZIONI DI RIMOZIONE DI BALLAST FERROVIARIO

Il pietrisco impiegato tal quale o ricavato per frantumazione di rocce che viene impiegato nella predisposizione di massicciate ferroviarie viene denominato Ballast. Tale materiale, per poter essere adoperato, deve avere particolari caratteristiche fisiche quali resistenza alla compressione, alla frammentazione e al gelo e avere una forma spigolosa per garantire un buon impaccamento e assestamento sul terreno.
Soprattutto in Piemonte, quando ancora non era intervenuta la normativa antiamianto, si utilizzava ballast ottenuto con pietrisco ottenuto da serpentiniti, proveniente da diverse cave di pietre verdi, non ultima la miniera di Balangero (TO); per la sua

natura litologica, poteva e può contenere soprattutto amianto crisotilo.
Ne consegue che durante le operazioni di rimozione e movimentazione del ballast si rendono opportuni monitoraggi delle fibre aerodisperse.
Un caso importante, anche per la vicinanza al centro abitato, si è verificato durante la rimozione di pietrisco ferroviario nei pressi della Stazione Ferroviaria di Spinetta Marengo; durante le operazioni sono stati effettuati campionamenti di fibre aerodisperse in prossimità del cantiere. I dati misurati, a titolo di esempio, sono riportati nella tabella 4.

Tabella 4
Rimozione del Ballast ferroviario: risultati del monitoraggio ambientale

Punto di prelievo

 

Coordinate

17/06/2013

18/06/2013

19/06/2013

20/06/2013

09/07/2013

X WGS84

Y WGS 84

Fibra di amianto/litro di aria

1

474856

4969985

<0,3

<0,3

<0,5

<0,4

<0,1

2

474954

4969950

<0,3

<0,3

<0,4

<0,4

<0,1

3

474838

4969978

<0,3

<0,3

<0,4

<0,4

<0,1

4

474751

4969978

<0,3

<0,3

<0,5

<0,4

 

5

474720

4969884

<0,3

<0,3

<0,4

<0,4

 

Fonte: Arpa Piemonte


Dalle concentrazioni misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato (Delibera CIPE n. 86 del 2010).

AMIANTO IN ALTA VALLE SUSA: SAUZE D’OULX E JOVENCEAUX

Nell’area interessata è presente tremolite di origine naturale, che può essere aerodispersa soprattutto durante interventi di scavo e movimentazione suolo in cantieri edili e stradali o a seguito di altre attività. Al fine di monitorare la possibile presenza di amianto negli ambienti di vita, sono stati effettuati nel 2014 campionamenti di fibre aerodisperse in 6 punti (5 nella frazione Jouvenceaux e 1 a Sauze d’Oulx).

Tabella 5
Sauze D’Oulx e Jovenceaux: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2013-2014

Punto di prelievo

Denominazione

Anno 2013

Anno 2014

26/06

23/07

20/08

24/09

18/06

17/07 06/08 04/09 11/09 23/10

Fibra di amianto/litro di aria

1

Piazzale La Chapelle

0,2

<0,2

0,2

0,2

<0,2

0,2

0,2

<0,2

<0,2

<0,2

2

Piazzale lungo SP24

0,5

1,1

<0,2

0,2

<0,2

0,6 <0,2 <0,2 1,2 0,2

3

Centro storico

0,3

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2

0,2 <0,1 0,2 <0,2 0,3

4

Partenza Seggiovia Sportinia

<0,2

1,1

0,2

0,3

<0,2

<0,2 <0,2 <0,2 <0,2 0,2

5

SP214 Cantiere Triomphe des Alpes

0,2

0,2

<0,2

0,6

0,2

<0,2 <0,2 1,4 0,2 0,2

6b

Sauze d'Oulx parco giochi

<0,2

0,4

<0,2

<0,2

<0,2

<0,2 <0,2 <0,2 0,4
Fonte: Arpa Piemonte

Sono stati analizzati 57 campioni di aerodispersi: in 53 campioni è stata rilevata presenza di tremolite a concentrazioni inferiori ad 1 fibra/litro, mentre in 2 casi nel 2013 si è osservato superamento della suddetta concentrazione, con un valore massimo di 1,1 fibra/litro di amianto. Nel 2014 i casi di superamento sono stati 2 rispettivamente con un valore di 1,2 e 1,4 fibre/litro. Per minimizzare i rischi per la salute degli abitanti, sono state redatte nel 2013 dagli esperti del Centro Ambientale Amianto-Polo Amianto e dal Centro Sanitario Amianto opportune linee guida, approvate dal Comitato Direzione Amianto e inoltrate successivamente al Sindaco.

Per approfondimenti sulle attività di Arpa nell'ambito degli Osservatori Ambientali consulta la pagina del sito dedicata alle Grandi Opere.

Monitoraggio ambientale dell'amianto



Fonte: Arpa Piemonte



Fonte: Arpa Piemonte