ZOOTECNIA: DINAMICA TERRITORIALE DEGLI ALLEVAMENTI
Censimenti agricoltura
A fronte di una sostanziale stabilità della consistenza degli allevamenti (+2% in termini di UBA1), il numero di aziende zootecniche si è ridotto del 27%, passando da 20 mila unità rilevate nel 2000 a 15 mila del 2010. Di conseguenza, la consistenza media degli allevamenti è notevolmente aumentata, soprattutto nel caso di suini, avicoli e bufalini.
Figura 1
Evoluzione della consistenza del patrimonio zootecnico piemontese
negli ultimi 4 censimenti dell'agricoltura - anni 1982-2010
I bovini rappresentano il 55% delle UBA complessive presenti negli allevamenti piemontesi alla data di riferimento del 6° censimento (ottobre 2010). La loro incidenza sul totale del patrimonio zootecnico è calata rispetto al 2000, quando era del 57%, ma continua a rappresentare la voce più importante, seguita dai suini (29%, in ascesa rispetto al 25% di 10 anni fa) e dagli avicoli (12%, in calo rispetto al 16% del 2000). Le altre specie rappresentano una quota residuale in termini di UBA (3%), per quanto in aumento rispetto al 2,4% del 2000.
La voce "altro" è costituita da equini, ovini, caprini e struzzi.
Fonte: Regione Piemonte
CENSIMENTI AGRICOLTURA 2000 - 2010
Rispetto al censimento del 2000 le aziende localizzate in provincia di Cuneo hanno aumentato la loro importanza in termini di consistenza dei capi allevati: nel 2000 l’incidenza in termini di UBA era del 53% sul totale regionale, ora è del 57%. Segue a distanza la provincia di Torino (23% contro il 26% del 2000). Le restanti sei province non raggiungono insieme il 20%. La rilevanza delle aziende cuneesi è più netta nel caso dei suini, con un’incidenza in termini di UBA del 73% (in ulteriore crescita rispetto al 67% del 2000).
Relativamente alle tre zone altimetriche, al 6° censimento i 2/3 delle UBA risultano concentrati in pianura (in ulteriore crescita rispetto al 2000, ove l’incidenza della pianura era del 63%); seguono la collina con il 25% e la montagna con il 9%. Anche in questo caso,
Relativamente alle tre zone altimetriche, al 6° censimento i 2/3 delle UBA risultano concentrati in pianura (in ulteriore crescita rispetto al 2000, ove l’incidenza della pianura era del 63%); seguono la collina con il 25% e la montagna con il 9%. Anche in questo caso,
la suinicoltura presenta una forte concentrazione territoriale: l’83% delle UBA è in pianura (in ulteriore crescita rispetto al 2000, quando l’incidenza era dell’81%).
La distribuzione su base comunale dei carichi zootecnici relativi al 2010 è illustrata in figura 3 destra. Il numero di comuni con carico zootecnico di 3 UBA/ha e oltre sono 183, in calo rispetto al 2000, quando erano 197, ma con una consistenza complessiva di 589 mila UBA (il 57% del totale regionale), in aumento rispetto al 2000 (era di 561 mila UBA, il 56% del totale).
Consulta le ulteriori informazioni, sia sui risultati che sugli aspetti metodologici dell’operazione censuaria, riportate nel sito web della Regione Piemonte.
La distribuzione su base comunale dei carichi zootecnici relativi al 2010 è illustrata in figura 3 destra. Il numero di comuni con carico zootecnico di 3 UBA/ha e oltre sono 183, in calo rispetto al 2000, quando erano 197, ma con una consistenza complessiva di 589 mila UBA (il 57% del totale regionale), in aumento rispetto al 2000 (era di 561 mila UBA, il 56% del totale).
Consulta le ulteriori informazioni, sia sui risultati che sugli aspetti metodologici dell’operazione censuaria, riportate nel sito web della Regione Piemonte.
Figura 2
Distribuzione comunale del carico zootecnico al 5° e al 6° censimento generale dell’agricoltura - anno 2000
Fonte: Regione Piemonte
Figura 3
Distribuzione comunale del carico zootecnico al 5° e al 6° censimento generale dell’agricoltura - anno 2010
Fonte: Regione Piemonte
Anagrafe agricola unica
Analizzando i dati dell'Anagrafe Agricola Unica è possibile verificare l'evoluzione del comparto zootecnico (numero di allevamenti) negli ultimi anni, in particolare dal 2006 al 2014. La figura 4 evidenzia un aumento costante del loro numero totale, ma con differenze tra le diverse tipologie di animali allevati: si nota una diminuzione del numero di allevamenti di bovini a fronte di un aumento di quelli dedicati ai suini, ai caprini e agli equini.