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NEVE

Stagione invernale 2015-2016

Durante il 2016 l’andamento delle precipitazioni nevose è stato anomalo. Inizialmente il grande deficit di copertura nevosa al suolo e di neve fresca ad inizio gennaio è stato particolarmente forte in tutte le Alpi piemontesi in quanto si protraeva già dai mesi autunnali (novembre 2015). A partire dalla metà del mese di febbraio copiose nevicate hanno interessato la regione facendo registrare nell’arco temporale di un mese un significativo apporto di neve fresca tale da determinare, oltre i 2.000 metri, un superamento della quantità di neve al suolo rispetto alla media del periodo e un raggiungimento del quantitativo di neve fresca cumulato in linea con la media del periodo pressoché in tutti i settori, come evidenziato nel grafico (figura 1) della stagione 2015-2016 presso la Diga Chiotas (CN).

Figura 1
Stazione nivometrica presso la diga Chiotas (Entraque CN) - stagione 2015-2016
In alto: andamento giornaliero della neve al suolo (HS)
in basso: nevicate (HN)

Fonte: Arpa Piemonte
In alto HS: la linea blu spessa indica l'andamento giornaliero della neve al suolo della stagione, la linea tratteggiata indica l’andamento medio dell’HS e l’area colorata in grigio indica +/- la deviazione standard rispetto alla media.
In basso HN: le barre nere indicano i singoli valori di neve fresca giornaliera (asse y di riferimento di sinistra), la linea spessa rossa indica la relativa cumulata, mentre la linea tratteggiata si riferisce alla cumulata media (queste ultime due linee fanno riferimento all’asse y di destra). I numeri riportano rispettivamente il totale di neve fresca della stagione e della media storica.

Come si evidenzia da entrambi i grafici la carenza di neve negli ultimi mesi del 2015 è stata in gran parte recuperata nei mesi di febbraio marzo dell’anno successivo.
Come si può vedere nel grafico durante la stagione 2015-2016 le nevicate significative sono state concentrate in un periodo molto limitato che va da metà febbraio alla fine di marzo. Nei mesi di aprile e maggio la carenza di precipitazioni nevose è stata tale da determinare una rapida riduzione dello spessore del manto nevoso anche sopra i 2.000 m e una completa fusione in anticipo di circa un mese rispetto alla media (1981-2010).

Passando all’ultima parte dell’anno, nei mesi autunno-invernali, gli apporti nevosi più consistenti sono stati quelli legati al periodo perturbato relativo all’evento alluvionale di fine novembre (21-25 novembre 2016). Durante l’evento la quota neve si è assestata tra i 1.800 e i 2.000 metri, mentre nell’ultima parte della perturbazione è stato registrato un calo di circa 400 metri in tutti i settori. Questa configurazione ha determinato apporti nevosi consistenti oltre i 2.200 m con quantitativi di neve cumulati a 2.500 m che hanno raggiunto i 50-100 cm su Alpi Marittime e Cozie Sud, 120-170 cm su Alpi Cozie Nord e Graie (punte massime prossime a 250-270 cm al Lago Agnel, Rifugio Vaccarone e Rifugio Gastaldi), 80-150cm su Alpi Pennine e valori prossimi a 40-60cm su Alpi Lepontine e Alpi Liguri (figura 2).

Figura 2
Neve fresca cumulata dal 21 al 25 novembre 2016

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Fonte: Arpa Piemonte
Queste copiose nevicate di inizio stagione invernale (2016-2017) hanno favorito la formazione di un ottimo innevamento oltre i 2.000-2.200 metri che, in particolare sui settori alpini occidentali del Piemonte, ha fatto registrare valori notevolmente sopra la media sia nel caso della neve fresca che per l’altezza di neve al suolo, come si può vedere nella figura 3 relativa alla stazione nivometrica presso la Diga del Serrù.

Figura 3
Stazione nivometrica presso la diga Serrù – Ceresole Reale (TO) - stagione invernale 2016-2017
In alto: andamento giornaliero della neve al suolo (HS)
in basso: nevicate (HN)

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Fonte: Arpa Piemonte
In alto l’andamento giornaliero della neve al suolo (HS) dove la linea blu spessa indica l’HS della stagione, la linea tratteggiata indica l’andamento medio dell’HS e l’area colorata in grigio indica +/- la deviazione standard rispetto alla media.
In basso le nevicate (HN): le barre nere indicano i singoli valori di neve fresca giornaliera (asse y di riferimento di sinistra), la linea spessa rossa indica la relativa cumulata, mentre la linea tratteggiata si riferisce alla cumulata media (queste ultime due linee fanno riferimento all’asse y di destra). I numeri riportano rispettivamente il totale di neve fresca della stagione e della media storica.

Da entrambi i grafici si evidenzia che l’inizio stagione invernale (2016-2017) ha favorito la formazione di un ottimo innevamento oltre i 2.000-2.200 metri che, in particolare sui settori alpini occidentali del Piemonte, ha fatto registrare valori notevolmente sopra la media storica.

Figura 4
Spazializzazione della neve fresca cumulata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016 sui settori alpini

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Fonte: Arpa Piemonte
Complessivamente nell’anno 2016 i quantitativi di neve fresca precipitata sono stati perlopiù sopra la media del periodo 1981-2010 nei settori meridionali e occidentali alle quote superiori ai 2.000 metri circa, mentre alle quote inferiori e, nei settori settentrionali, a tutte le quote risultano sotto la media (figura 5).

Figura 5
Valori di neve fresca cumulata media dal 01-01 al 31-12 2016  in confronto alla media storica 1981-2010

Fonte: Arpa Piemonte

Consulta le serie storiche degli indicatori ambientali in relazione alle Precipitazioni nevose e  ai Giorni di permanenza della neve al suolo.