AGRICOLTURA
 Emissioni da agricoltura
 
 
 
 Per quanto riguarda le pressioni emissive legate al comparto agricolo è stata utilizzata l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2010.
1Settori 10.01, 10.02 e 10.03, da classificazione SNAP.
 Figura 1
Emissioni da agricoltura di NH3 e PM10 - anno 2010
 
 
 
 
 Figura 2 
Emissioni da agricoltura di protossido di azoto (N2O) con e senza fertilizzanti – anno 2010
 
 
 
 Tabella 1 
Riparto territoriale delle emissioni gassose (espresse come t CO2 equivalente l’anno) di origine agricola e zootecnica
 
 | 
 Comparto  | 
 AL  | 
 AT  | 
 BI  | 
 CN  | 
 NO  | 
 TO  | 
 VCO  | 
 VC  | 
 Totale complessivo  | 
|
| 
 Gestione delle colture agricole, compresa fertilizzazione minerale  | 
 122  | 
 17  | 
 45  | 
 166  | 
 284  | 
 200  | 
 10  | 
 622  | 
 467  | 
 
  | 
| 
 Gestione dei reflui zootecnici, dalla stalla alla distribuzione in campo  | 
 72  | 
 63  | 
 30  | 
 827  | 
 54  | 
 365  | 
 6  | 
 33  | 
 1.450  | 
 
  | 
| 
 Emissioni fisiologiche degli animali ruminanti  | 
 65  | 
 54  | 
 24  | 
 572  | 
 42  | 
 330  | 
 9  | 
 22  | 
 1.117  | 
 
  | 
| 
 Totale  | 
 259  | 
 135  | 
 99  | 
 1.565  | 
 380  | 
 894  | 
 25  | 
 677  | 
 4.034  | 
 100%  | 
| 
 Percentuale  | 
 6%  | 
 3%  | 
 2%  | 
 39%  | 
 9%  | 
 22%  | 
 1%  | 
 17%  | 
 100%  | 
 
  | 
I coefficienti emissivi vengono applicati al numero di capi allevati e alla superficie delle colture agricole di ciascun territorio.
Maggiori dettagli sono consultabili alla pagina web di Sistema Piemonte
 L'ambiente di risaia: una possibile fonte di gas climalteranti e di particolato
 
 
 
 Tabella 2
 Caratteristiche delle aziende risicole - anno 2016
 
 | 
 Province  | 
 Aziende   | 
 Superficie totale ettari (ha)  | 
 Superficie media aziendale  | 
| 
 AL  | 
 195  | 
 7.735  | 
 39,7  | 
| 
 AT  | 
 -  | 
 -  | 
 
  | 
| 
 BI  | 
 97  | 
 4.206  | 
 43,4  | 
| 
 CN  | 
 9  | 
 196  | 
 21,8  | 
| 
 NO  | 
 661  | 
 34.984  | 
 52,9  | 
| 
 TO  | 
 5  | 
 121  | 
 24,2  | 
| 
 VCO  | 
 -  | 
 -  | 
 
  | 
| 
 VC  | 
 1.130  | 
 70.631  | 
 62,5  | 
| 
 Piemonte  | 
 2.097  | 
 117.873  | 
 56,2  | 
La situazione di anaerobiosi dell'ambiente sommerso è causa dell'emissione di metano (CH4), specialmente se le paglie vengono interrate in prossimità della sommersione, mentre, durante i drenaggi, la nitrificazione e denitrificazione microbica nel suolo producono protossido di azoto (N2O), soprattutto a seguito delle applicazioni di fertilizzanti azotati. A causa della peculiare tecnica colturale, il riso rappresenta, insieme alla zootecnia, uno dei settori agricoli caratterizzati da significative emissioni di gas serra.
Un ettaro coltivato a riso emette mediamente 3,52 kg di metano e 1,17 kg di protossido di azoto all'anno (metodologia Corinair).
A parità di quantità emessa, il metano ha un effetto serra sul clima circa 28 volte superiore a quello dell’anidride carbonica, il protossido oltre 300 volte superiore. Tecniche agronomiche alternative, volte ad una gestione ottimale dell’acqua e delle paglie per la mitigazione delle emissioni di CH4, possono essere adottate, ma non in tutti gli ambienti agrari; la ricerca scientifica lavora attivamente su questi temi da alcuni anni anche in Piemonte.
Un ulteriore fattore di pressione sulla qualità dell’aria è legato alla gestione delle paglie del riso. A causa della sua elevata percentuale di silice, la paglia di riso trova difficilmente un riutilizzo in zootecnia o nella produzione di energie rinnovabili, a differente delle paglie di altri cereali. In alcune tipologie di terreni, caratterizzati da una lenta degradazione della sostanza organica dei residui colturali, permane la tecnica tradizionale della bruciatura. Questo intervento è fonte di particolato, che nei mesi invernali, caratterizzati dall’inversione termica, ha un’estrema rilevanza sull’inquinamento atmosferico. Ad oggi, la bruciatura è limitata a meno del 5% della superficie piemontese a riso, e nell’ottica della tutela e della valorizzazione della sostanza organica del suolo agrario è una pratica in via di abbandono.
Le stime fornite da Ente Nazionale Risi per il Piemonte indicano che la superficie seminata in asciutta è più che raddoppiata negli ultimi anni, passando dall’8 % della superficie complessiva a riso del 2010, al 19% nel 2016.



