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DOSE GAMMA IN ARIA
Figura 1
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 3
Fonte: Arpa Piemonte
IL RADON
Figura 4
RADIAZIONI IONIZZANTI
DOSE GAMMA IN ARIA
La dose gamma in aria non presenta cambiamenti sostanziali da un anno all’altro. Nel corso del 2016 non ci sono state quindi novità nei valori riscontrati rispetto agli anni precedenti.
La dose gamma in aria è una grandezza che descrive la quantità di energia rilasciata dai raggi gamma nell’unità di massa d'aria. La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre determina, unitamente ai raggi cosmici, un irraggiamento gamma a cui tutti gli esseri viventi sono continuamente sottoposti.
La dose gamma in aria è una grandezza che descrive la quantità di energia rilasciata dai raggi gamma nell’unità di massa d'aria. La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre determina, unitamente ai raggi cosmici, un irraggiamento gamma a cui tutti gli esseri viventi sono continuamente sottoposti.
Normalmente la dose gamma in aria viene misurata in termini di rateo di dose gamma, cioè la dose riferita all’unità di tempo espressa in μGy/h (microGray all'ora) o in μSv/h (microSv all’ora).
Nella figura 1 si osserva la dose gamma in aria calcolata sommando il contributo della radioattività naturale presente nel suolo (che dipende dal tipo di litologia presente nel sottosuolo) e il contributo dei raggi cosmici (che dipende dall’altitudine).
Nella figura 1 si osserva la dose gamma in aria calcolata sommando il contributo della radioattività naturale presente nel suolo (che dipende dal tipo di litologia presente nel sottosuolo) e il contributo dei raggi cosmici (che dipende dall’altitudine).
Figura 1
Dose gamma in aria dovuta all’irraggiamento dei radionuclidi naturali
contenuti nel suolo e all’irraggiamento dei raggi cosmici
Fonte: Arpa Piemonte
In caso di incidenti nucleari la radioattività dispersa in aria può però creare un aumento dei livelli naturali di dose gamma. Per questo motivo sono istituite delle reti di monitoraggio in continuo dei valori della dose gamma in aria. In Piemonte esiste una rete di questo tipo gestita da Arpa.
In assenza di incidenti, la dose gamma misurata dalle centraline delle reti di monitoraggio dovrebbe coincidere con quella della mappa di figura 1, col beneficio di una misura puntuale sia spaziale che temporale (centraline) rispetto a un calcolo che considera la radioattività nel suolo e l’altitudine del punto e fornisce un valore medio (mappa).
In assenza di incidenti, la dose gamma misurata dalle centraline delle reti di monitoraggio dovrebbe coincidere con quella della mappa di figura 1, col beneficio di una misura puntuale sia spaziale che temporale (centraline) rispetto a un calcolo che considera la radioattività nel suolo e l’altitudine del punto e fornisce un valore medio (mappa).
Infatti occorre precisare che la dose gamma in aria misurata dalle centraline varia nel corso della giornata e dell’anno per fenomeni naturali. Le figure seguenti illustrano due esempi di variazione di dose gamma in aria. Nella figura 2 si ha un aumento: i radionuclidi naturali normalmente presenti nel pulviscolo atmosferico precipitano al suolo insieme al pulviscolo stesso durante un fenomeno di precipitazione (es. pioggia) determinando un temporaneo aumento dei livelli di dose. Questo aumento però rientra ai valori normali nel giro di poche ore dalla fine dell’evento piovoso.
Figura 2
Aumento della dose gamma in aria in seguito a precipitazioni
Aumento della dose gamma in aria in seguito a precipitazioni
Fonte: Arpa Piemonte
Nella figura 3 il manto nevoso attenua il contributo della dose gamma proveniente dal suolo, cosicché, per le centraline situate oltre i 2.000 m.s.l.m. per le quali si ha uno spessore di neve consistente, in inverno si ha una diminuzione della dose gamma in aria totale.
Figura 3
Variazioni della dose gamma in aria dovute alla copertura nevosa del suolo in inverno
Fonte: Arpa Piemonte
Consulta gli approfondimenti sulla radioattività ambientale.
Consulta la rete di allerta Geiger_Mueller
IL RADON
Il radon, gas radioattivo naturale, per la sua natura e le sue proprietà chimico fisiche entra facilmente negli ambienti confinati come abitazioni, luoghi di lavoro, scuole. Costituisce un pericolo per la salute perché può causare il tumore polmonare.
La media radon attualmente stimata nelle abitazioni in Piemonte è di 71 Bq/m3, con ampia variazione su tutto il territorio regionale.
La media radon attualmente stimata nelle abitazioni in Piemonte è di 71 Bq/m3, con ampia variazione su tutto il territorio regionale.
Ad oggi sono state raccolte in Piemonte più di 3.600 misure di concentrazione annuale in scuole e abitazioni, distribuite sui 1.206 Comuni piemontesi. La mole di dati raggiunta ha permesso nel 2008 la realizzazione di una prima caratterizzazione del territorio regionale.
La mappa di figura 4 riporta la classificazione del territorio nelle varie classi di concentrazione.
La mappa di figura 4 riporta la classificazione del territorio nelle varie classi di concentrazione.
Figura 4
Mappa di concentrazione di radon in aria al piano terra delle abitazioni sul territorio piemontese
Fonte: Arpa Piemonte
Consulta la mappatura del radon in Piemonte.
La conoscenza della distribuzione del radon è inoltre importante per gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica del territorio regionale e per tutto ciò che attiene alla progettazione e costruzione di nuovi edifici o alla ristrutturazione di edifici esistenti. Una prevenzione mirata a limitare l’ingresso del radon nelle abitazioni e a garantire un determinato ricambio d’aria rappresenta infatti un valido strumento per ridurre l’esposizione media della popolazione a questo pericoloso inquinante.
Un importante aspetto legato al radon è quello che riguarda le azioni di rimedio. Arpa sta verificando l’efficacia di numerose azioni di bonifica intraprese in edifici in cui, nel corso dei monitoraggi effettuati, sono state riscontrate concentrazioni elevate.
Consulta l'opuscolo sul radon realizzato nell'ambito del progetto Interreg Radical Radon
La conoscenza della distribuzione del radon è inoltre importante per gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica del territorio regionale e per tutto ciò che attiene alla progettazione e costruzione di nuovi edifici o alla ristrutturazione di edifici esistenti. Una prevenzione mirata a limitare l’ingresso del radon nelle abitazioni e a garantire un determinato ricambio d’aria rappresenta infatti un valido strumento per ridurre l’esposizione media della popolazione a questo pericoloso inquinante.
Un importante aspetto legato al radon è quello che riguarda le azioni di rimedio. Arpa sta verificando l’efficacia di numerose azioni di bonifica intraprese in edifici in cui, nel corso dei monitoraggi effettuati, sono state riscontrate concentrazioni elevate.
Consulta l'opuscolo sul radon realizzato nell'ambito del progetto Interreg Radical Radon
NORMATIVA
Consulta gli approfondimenti sul radon
- Europea: La recente Direttiva Europea 2013/59/Euratom (da recepire entro il 2018) fissa un Livello d’azione per abitazioni e Luoghi di Lavoro pari a 300 Bq/m3.
- Italiana: Il DLgs 241/00, impone la misura nei Luoghi di Lavoro interrati e fissa un Livello d’Azione di 500 Bq/m3 oltre il quale è necessario adottare opportune azioni di rimedio.
- Regionale: La legge regionale 5/10 prevede che la Regione si doti di strumenti idonei per l’individuazione, la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon e alla radioattività di origine naturale e che competono all’Arpa le attività di controllo ambientale della radioattività di origine naturale.
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