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MONITORAGGIO E CONTROLLO
Le azioni di politica ambientale richiedono dati conoscenza affidabili. Per questo motivo la Direttiva quadro sulle acque prevede un complesso sistema di monitoraggio per corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee per conoscere lo stato complessivo dell’ecosistema: delle componenti biologiche, della presenza di inquinanti chimici, dell’alterazione morfologica di alvei e sponde, della quantità di acqua presente.
La normativa è stata integrata nel corso del 2015 con nuove disposizioni comunitarie per quanto riguarda la valutazione dello Stato Chimico che ampliano lo spettro delle analisi per la conoscenza degli impatti sull’ambiente acquatico. La Direttiva 2013/39/UE (recepita con il DLgs 172 del 13 ottobre 2015) introduce infatti, per alcune delle sostanze, standard di qualità anche per il biota e i sedimenti.
Monitoraggio acque superficiali e sotterranee
La Rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua (RMR-F) del 2015 è costituita da una rete base di 130 CI e da una rete aggiuntiva composta da 6 stazioni e 2 corpi idrici aggiuntivi.
La Rete complessiva del sessennio 2014-2019 è costituita da una Rete Base (RB) di 207 Corpi Idrici (CI) e 11 Siti di Riferimento (SR) a cui si aggiungono stazioni di monitoraggio selezionate per specifiche valutazioni e finalità - Rete Aggiuntiva (RA).
La Rete aggiuntiva è per sua natura variabile e la sua composizione viene definita e quindi attivata nel corso del quinquennio in relazione alle specifiche finalità. Nel 2015 alle 6 Stazioni individuate negli anni precenti ne vengono aggiunte altre due (Oremo e Chiebbia).
La Rete di monitoraggio regionale dei laghi (RMR-L) comprende, analogamente a quella relativa ai corsi d’acqua, una rete base (RB) e una rete aggiuntiva (RA). La RB è costituita da 13 CI dei quali 9 laghi naturali e 4 invasi artificiali. La RA per sua natura è variabile e le attività verranno pianificate nel corso del quinquennio.
La Rete di monitoraggio delle acque sotterranee (RMRAS) è costituita da 593 punti dei quali 383 sono inerenti al sistema acquifero superficiale, 202 a quello profondo e i rimanenti 8 sono relativi alle sorgenti. L’area di monitoraggio, cui afferiscono i succitati punti di monitoraggio, è composta da 17 corpi idrici sotterranei (GWB) attinenti al sistema idrico sotterraneo superficiale di pianura e fondovalle, da 6 corpi idrici relativi al sistema idrico sotterraneo profondo e da 5 riguardanti il sistema idrico montano e collinare. Fanno parte della rete anche 116 piezometri strumentati.
A questa conoscenza di base si affianca l’attività di conoscenza delle pressioni che causano impatti attraverso il controllo degli scarichi civili e industriali e la verifica del rilascio del Deflusso Minimo Vitale dalle derivazioni d’acqua, condotta da Arpa e dalle Province.
L’insieme di tutti i dati di conoscenza del territorio, sia dello stato che delle pressioni, si integrano tra loro per arrivare a una valutazione del rischio di non raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva Acque (integrata con le Direttive Habitat e Alluvioni).
L’analisi del rischio è la base che orienta la scelta delle misure di tutela e risanamento e la loro priorità all’interno del Piano di Gestione del Po.
Per la valutazione della qualità delle acque di balneazione sono state controllate 93 zone utilizzabili ai fini balneari afferenti a sette laghi e a due corsi d’acqua.
La frequenza dei campionamenti è calibrata in ragione dell’effettiva fruizione balneare dei laghi con due campionamenti al mese nel periodo di massimo afflusso di bagnanti (luglio e agosto) e un solo campionamento al mese nel resto della stagione (aprile, maggio, giugno e settembre).
Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte.
La normativa è stata integrata nel corso del 2015 con nuove disposizioni comunitarie per quanto riguarda la valutazione dello Stato Chimico che ampliano lo spettro delle analisi per la conoscenza degli impatti sull’ambiente acquatico. La Direttiva 2013/39/UE (recepita con il DLgs 172 del 13 ottobre 2015) introduce infatti, per alcune delle sostanze, standard di qualità anche per il biota e i sedimenti.
Monitoraggio acque superficiali e sotterranee
La Rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua (RMR-F) del 2015 è costituita da una rete base di 130 CI e da una rete aggiuntiva composta da 6 stazioni e 2 corpi idrici aggiuntivi.
La Rete complessiva del sessennio 2014-2019 è costituita da una Rete Base (RB) di 207 Corpi Idrici (CI) e 11 Siti di Riferimento (SR) a cui si aggiungono stazioni di monitoraggio selezionate per specifiche valutazioni e finalità - Rete Aggiuntiva (RA).
La Rete aggiuntiva è per sua natura variabile e la sua composizione viene definita e quindi attivata nel corso del quinquennio in relazione alle specifiche finalità. Nel 2015 alle 6 Stazioni individuate negli anni precenti ne vengono aggiunte altre due (Oremo e Chiebbia).
La Rete di monitoraggio regionale dei laghi (RMR-L) comprende, analogamente a quella relativa ai corsi d’acqua, una rete base (RB) e una rete aggiuntiva (RA). La RB è costituita da 13 CI dei quali 9 laghi naturali e 4 invasi artificiali. La RA per sua natura è variabile e le attività verranno pianificate nel corso del quinquennio.
La Rete di monitoraggio delle acque sotterranee (RMRAS) è costituita da 593 punti dei quali 383 sono inerenti al sistema acquifero superficiale, 202 a quello profondo e i rimanenti 8 sono relativi alle sorgenti. L’area di monitoraggio, cui afferiscono i succitati punti di monitoraggio, è composta da 17 corpi idrici sotterranei (GWB) attinenti al sistema idrico sotterraneo superficiale di pianura e fondovalle, da 6 corpi idrici relativi al sistema idrico sotterraneo profondo e da 5 riguardanti il sistema idrico montano e collinare. Fanno parte della rete anche 116 piezometri strumentati.
A questa conoscenza di base si affianca l’attività di conoscenza delle pressioni che causano impatti attraverso il controllo degli scarichi civili e industriali e la verifica del rilascio del Deflusso Minimo Vitale dalle derivazioni d’acqua, condotta da Arpa e dalle Province.
L’insieme di tutti i dati di conoscenza del territorio, sia dello stato che delle pressioni, si integrano tra loro per arrivare a una valutazione del rischio di non raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva Acque (integrata con le Direttive Habitat e Alluvioni).
L’analisi del rischio è la base che orienta la scelta delle misure di tutela e risanamento e la loro priorità all’interno del Piano di Gestione del Po.
Per la valutazione della qualità delle acque di balneazione sono state controllate 93 zone utilizzabili ai fini balneari afferenti a sette laghi e a due corsi d’acqua.
La frequenza dei campionamenti è calibrata in ragione dell’effettiva fruizione balneare dei laghi con due campionamenti al mese nel periodo di massimo afflusso di bagnanti (luglio e agosto) e un solo campionamento al mese nel resto della stagione (aprile, maggio, giugno e settembre).
Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte.