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RADIAZIONI NON IONIZZANTI

L'argomento Radiazioni non ionizzanti rientra in un obiettivo dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi dell'ONU

Obiettivo 3:
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
In una fase di forte sviluppo delle telecomunicazioni, l’espressione dei pareri preventivi da parte di Arpa all’installazione degli impianti per telecomunicazioni (per la prima volta dagli anni '90 sono stati superati i 2.000 pareri/anno) riguarda  un’azione di controllo preventivo molto importante. Anche perché l’espressione dei pareri preventivi permette l’acquisizione, la validazione e l'inserimento di dati tecnici sulle sorgenti di campo elettromagnetico in un catasto. Oltre quindi ad un'azione finalizzata al contenimento degli impatti nella fase di progetto degli impianti, l’aggiornamento del catasto permette di poter seguire con precisione i trend relativi all’esposizione della popolazione a livello regionale, nonché di effettuare verifiche, basate su rilevazioni strumentali, che monitorino la rispondenza tra le autorizzazioni e quanto effettivamente installato.

Interventi di misura e di valutazione su elettrodotti

Nel 2016 sono stati effettuati 47 interventi di misura su tutta la regione. Nella figura 1 il numero di interventi di monitoraggio a bassa frequenza effettuati tra il 2010 e il 2016, suddivisi per provincia, è rapportato ai km di linee elettriche ad alta e altissima tensione in ciascuna provincia.

Figura 1
Interventi di misura in rapporto alla lunghezza delle linee ad alta tensione presenti in ciascuna provincia

Fonte: Arpa Piemonte
Consulta la serie storica degli indicatori ambientali in relazione agli interventi di misura dei Campi ad alta e bassa frequenza

Razionalizzazione della rete elettrica e minimizzazione dell’esposizione della popolazione nell’area di Torino e cintura

Ai sensi dell’art. 36, c. 12 del Decreto legislativo n. 93/11, con DGR 18-2938 del 22.02.2016 è stato espresso il Parere regionale sui Piani di Sviluppo (PdS) 2013, 2014 e 2015 della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) di TERNA Rete Italia S.p.A., col quale, tra l’altro, la Regione esprime gli Indirizzi da ritenersi prioritari per lo sviluppo e il riequilibrio territoriale della RTN in Piemonte.
Un esempio di attuazione degli indirizzi di cui sopra è stata, a partire dal 2007, la progettazione degli interventi di razionalizzazione della rete a 220 kV e a 132 kV della zona di Torino.
Tale progettazione ha previsto in una prima fase la realizzazione di 5 nuove stazioni elettriche e di 13 linee in cavo nella città di Torino (fase conclusasi con la realizzazione di tutte le opere terminata a dicembre 2014). Una seconda fase riguarda invece l’anello urbano intorno a Torino, per il quale sono in fase autorizzativa diversi interventi.
Complessivamente, sono stati smantellati circa 47 km di linee e ricostruiti circa 44 km, ma tutti i nuovi progetti hanno comportato un’analisi finalizzata all’ottimizzazione dell’esposizione della popolazione, tramite lo studio dei tracciati e l’applicazione di schermature e opportune modalità di posa delle linee in cavo.
Ad esempio, la nuova linea in cavo Stura-Torino Centro, che interessa alcune aree densamente popolate del centro della città di Torino, è stata realizzata con il 51% della lunghezza del tracciato in cavo schermato, e implementando 5 (su un totale di 8) buche giunti schermate con un sistema a loop passivo di recente ideazione. Recenti misure operate su questa linea in normali condizioni di carico della stessa hanno evidenziato livelli di campo magnetico tra 0,3 µT e 0,5 µT sopra la linea nelle tratte schermate, tra 1 e 2 µT sopra la linea nelle tratte non schermate e in corrispondenza delle buche giunti schermate. A distanza di circa 2 m dall’asse linea, i livelli sono risultati ovunque inferiori a 0,2 µT.
Pertanto, l’esposizione della popolazione nell’area risulta estremamente ridotta. Oltre agli interventi necessari al funzionamento della rete, sono stati inoltre pianificati (e in parte già realizzati) alcuni interventi di riequilibrio territoriale per ridurre le criticità nell’impatto degli elettrodotti sull’area urbana torinese.
Un esempio è quello dell’interramento delle linee nel parco Mario Carrara di Torino: si trattava di tre linee a 220 kV (una in singola terna e due ammazzettate), con un notevole impatto paesaggistico e un significativo impatto in termini di campi elettromagnetici. I livelli di campo magnetico rilevati sotto tali linee variavano infatti tra 0,5 µT e 2 µT circa.
L’intervento di bonifica ha previsto la realizzazione di circa 1.700 m di linee in cavo interrato, con un percorso delle 3 terne sostanzialmente in parallelo, e in gran parte lungo un grande corso a lato del parco. Nei tratti di attraversamento del parco, dove è possibile la permanenza prolungata di persone, Arpa ha richiesto la schermatura dei cavi.
Le misure effettuate dopo l’entrata in servizio delle nuove linee interrate hanno rilevato valori massimi di campo magnetico pari a 0,7 µT lungo Corso Regina Margherita (dove i cavi non sono schermati) e pari a 0,4 µT nel parco (dove i cavi sono schermati). È quindi rilevabile una netta riduzione dell’esposizione della popolazione nel parco.

Un altro grande intervento di compensazione territoriale, attualmente in fase di progetto, è quello relativo alla modifica dei tracciati e interramento di 3 linee a 220 kV in 3 comuni della cintura di Torino. Particolarmente interessato in termini di criticità dell’esposizione è il comune di Pianezza. Nella tabella 1 è riportata una stima della popolazione esposta in diversi intervalli di valori di campo magnetico, da cui emerge come alcune centinaia di persone possono essere esposte a livelli di campo pari a qualche microTesla.

Tabella 1
Percentuale di popolazione esposta nei diversi intervalli di valori di campo, in rapporto alla popolazione complessiva di Pianezza (11.236 abitanti)

Intervallo di campo magnetico (µT)

Numero di persone

% popolazione esposta sul totale dei residenti nel comune di Pianezza

0 – 0,5

10.853

96,59

0,5 – 3,0

276

2,46

3,0 – 10,0

105

0,94

>10

2

0,02

Fonte: Arpa Piemonte
Gli interventi di razionalizzazione e bonifica previsti andranno sostanzialmente ad eliminare l’esposizione della popolazione residente a Pianezza, mediante la realizzazione dei nuovi tracciati in aree meno densamente abitate o con linee in cavo interrato sotto le strade.
La restante parte di intervento coinvolge prevalentemente il comune di Rivoli, con l’interramento, lungo un diverso tracciato, di due linee ammazzettate attualmente in aereo.
Lo studio di un tracciato ottimizzato ha permesso di diminuire il passaggio in aree densamente edificate da 3 km a 2,5 km.
Inoltre, la DPA (Distanza di prima approssimazione) media della linea in cavo sarà di circa 5 m per lato mentre la DPA media delle 2 linee aeree ammazzettate attualmente presenti è di 41 m per lato. Complessivamente, quindi, l’area edificata impattata nella nuova configurazione risulterà pari a circa il 10% di quella impattata nella configurazione esistente.

Interventi di misura e di valutazione su impianti per telecomunicazioni

Nel 2016 sono stati effettuati 374 interventi di misura su tutta la regione, in aumento rispetto agli anni precedenti. Tale aumento è avvenuto nel 2015 e 2016 in parallelo al continuo e rapido aumento del numero e della complessità dei pareri rilasciati da Arpa per ogni nuova installazione o modifica di un impianto di telecomunicazione: rispetto agli anni precedenti, questo è stato possibile grazie ad un lavoro di razionalizzazione e automatizzazione delle valutazioni teoriche preventive per il rilascio dei pareri, nonché di pianificazione, coordinamento e ottimizzazione delle uscite sul territorio.
Il numero totale di pareri e pronunciamenti rilasciati rappresenta un buon indicatore sia dell'attività di controllo svolta dall'agenzia, in relazione alla richiesta normativa, sia dello sviluppo delle reti per telecomunicazioni. Nel corso del 2016 sono stati rilasciati 2.179 pareri.

Figura 2
Interventi di misura e pareri su impianti per telecomunicazioni - anni 1999-2016

Fonte: Arpa Piemonte

Educazione ambientale e comunicazione

La comunicazione e la disponibilità di informazioni hanno un ruolo chiave nella percezione del rischio da parte dei cittadini, nonché nella gestione e pianificazione sul territorio da parte degli enti preposti.
Arpa ha messo a disposizione sul Geoportale, a partire dal settembre 2013, alcuni servizi dedicati ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni, dai quali è possibile ricavare informazioni continuamente aggiornate sulle sorgenti di campo elettromagnetico, sui livelli di campo misurati e calcolati (figura 3).
Il servizio riservato ai comuni, funzionante dalla fine del 2014, permette inoltre l’accesso alla base dati degli impianti per telecomunicazioni, con tutte le informazioni tecniche e amministrative associate per quanto riguarda il territorio comunale. I singoli comuni che ne fanno richiesta possono pertanto accedere in tempo reale alle informazioni circa gli impianti installati o da installare sul loro territorio e sullo stato dell’iter di rilascio del parere tecnico da parte di Arpa.

Figura 3
Campi elettromagnetici in Piemonte

Un’indicazione dell’efficacia comunicativa di questi servizi può essere ricavata osservando l’andamento negli anni del numero di richieste di informazioni pervenute al Dipartimento Radiazioni di Arpa.

Tabella 1
Richieste di informazioni pervenute al Dipartimento Radiazioni di Arpa

Anno Numero
2010 13
2011 41
2012 90
2013 71
2014 56
2015 48
2016 31
Si osserva come il numero di richieste sia andato crescendo negli anni 2010-2012, mentre dal 2013 (anno di pubblicazione dei nuovi servizi del Geoportale) esso sia sempre diminuito. Questa diminuzione è quindi presumibilmente collegata al fatto che le informazioni sono facilmente consultabili online.
Per quanto riguarda le attività di educazione ambientale finalizzate alla prevenzione sanitaria, Arpa negli ultimi anni sta lavorando nell’ambito dell’esposizione della popolazione ai telefoni cellulari, in particolare nell’ottica della divulgazione consultare le news  e gli approfondimenti.
Questa divulgazione viene portata avanti anche tramite progetti nelle scuole, come quello realizzato negli anni dal 2013 al 2017 in collaborazione con l’ASL di Vercelli e l’associazione “Pediatri per un mondo possibile”.
Fino all’anno scorso, il progetto aveva coinvolto un totale di circa
750 ragazzi delle scuole medie della provincia di Vercelli e una classe quinta elementare, fornendo anche un’interessante fotografia dell’uso del telefono cellulare da parte delle nuove generazioni.
Nell’anno 2016/2017 il progetto ha invece coinvolto circa 200 allievi di classi (seconde) delle scuole secondarie superiori, con un metodo di self-learning tramite lavori di gruppo ed esperimenti pratici. In quest’ultimo anno questo approccio sull’utilizzo consapevole del telefono cellulare è stato anche proposto alle scuole della provincia di Torino: ad oggi, sono stati coinvolti già un centinaio di ragazzi.
Le figure 4 e 5 riportano alcuni risultati elaborati a partire da un questionario sull’uso del cellulare che i ragazzi delle scuole medie e superiori coinvolte hanno compilato prima dell’intervento formativo.

Figura 4
Alcuni risultati dell’elaborazione di un questionario sull’uso del telefono cellulare somministrato a circa 750 ragazzi delle classi prime e seconde medie (anni 2013-2016) nella provincia di Vercelli

Fonte: ASL Vercelli, Area operativa promozione della salute ed educazione sanitaria e Arpa Piemonte

Figura 5
Alcuni risultati dell’elaborazione di un questionario sull’uso del telefono cellulare somministrato a circa 300 ragazzi delle scuole superiori nelle province di Vercelli e Torino (anno 2016/2017)

Fonte: ASL Vercelli, Area operativa promozione della salute ed educazione sanitaria e Arpa Piemonte
Il quadro ricavabile dall’analisi dei questionari sull’uso del cellulare da parte degli adolescenti evidenzia l’utilizzo estensivo dello stesso in una fascia d’età in cui l’organismo è in pieno sviluppo, uso che non è limitato alla navigazione internet e scambio di messaggi, ma comporta anche telefonate di durata considerevole, in molti casi senza ausili (auricolare e vivavoce) che determinerebbero una diminuzione dell’esposizione ai campi elettromagnetici.
I dati della classe quinta elementare, seppur non statisticamente significativi, confermano però che il telefono cellulare viene utilizzato sempre prima in età pediatrica (11 bambini su 15 della classe lo possiedono).
Tali osservazioni confermano la necessità di continuare ad agire in un’ottica di prevenzione, alla luce della classificazione dei campi generati dai telefoni cellulari (da parte della IARC) tra i possibili cancerogeni.

Tra i mezzi di consapevolezza e prevenzione messi a punto da Arpa c’è la App per smartphone con sistema Android, che permette di valutare il grado di esposizione personale ai campi generati dal telefono cellulare.