Filo conduttore dell’edizione 2017 della Relazione sullo stato dell’Ambiente è il tema della sostenibilità. Per ogni tema trattato vi è un preciso riferimento ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile in cui si articola l’Agenda ONU, con l’ambizione di dare un primo contributo alla conoscenza sia dello stato di salute del “capitale naturale”, sia di quanto le politiche pubbliche in Piemonte siano in effetti già proiettate verso questo paradigma di sviluppo e quanto siano in grado di supportarlo.
Assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia
“La Relazione sullo stato dell’ambiente è un punto di partenza per orientare le nostre politiche future ma anche l’occasione per fare il punto su quelle già avviate, nel solco tracciato dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile”. L’impegno per garantire una migliore qualità dell’aria e per contrastare l’inquinamento atmosferico, ha visto quest’anno la Regione Piemonte, oltre ad approvare il Piano regionale sulla qualità dell’aria, firmare un nuovo accordo con le altre regioni del bacino padano, perché, ha proseguito l’assessore, “solo con un approccio condiviso è possibile affrontare i problemi che investono aree sempre più vaste”. Come il problema dei rifiuti, in merito al quale è stato approvato il Piano regionale ed è in dirittura d’arrivo quello sui rifiuti speciali. “Sul tema delle bonifiche stiamo procedendo con l’attuazione del Piano regionale amianto, altro tassello fondamentale per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Quanto al consumo di suolo, la Regione sta lavorando ad un disegno di legge per il governo sostenibile del territorio in cui un nuovo modello di sviluppo si coniughi con l’obiettivo della conservazione delle risorse naturali”. Da ricordare anche il grande impegno profuso dalla Regione, dalla Protezione civile e dai volontari nell’affrontare le emergenze, come l’evento alluvionale del novembre scorso. “Un gioco di squadra di grande importanza in uno scenario sempre più condizionato dal cambiamento climatico”. Per la tutela del patrimonio naturalistico regionale, nel corso di quest’anno sono inoltre state approvate numerosissime misure a tutela della biodiversità per i siti che compongono la Rete Natura 2000. E ancora, le diverse azioni per favorire la formazione delle giovani generazioni alla green education. “La Relazione si conferma uno strumento importante di conoscenza non solo teorica ma rivolto anche ai cittadini, affinché con le loro azioni positive possano agire concretamente a tutela dell’ambiente”.
Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio della Regione Piemonte, Roberto Ronco
"Con la Relazione sullo stato dell’ambiente mettiamo a disposizione della comunità piemontese i numeri che rappresentano lo stato di salute del nostro territorio: fra gli altri, i dati su aria, acqua, consumo di suolo e andamento della raccolta differenziata dei rifiuti”. La conoscenza del capitale naturale del Piemonte è uno degli elementi fondamentali per impostare politiche regionali e locali lucide e lungimiranti. “L’edizione 2017 della Relazione – ha proseguito Ronco - recepisce il concetto di sviluppo sostenibile, calato nella realtà piemontese dal livello planetario a quello locale. Quest’anno Onu, Ministero dell’Ambiente e Regione costituiscono un ‘unicum’ ideale per affrontare in maniera condivisa le sfide ambientali. Lo stato del nostro ecosistema, il benessere sociale e le prospettive economiche connesse allo sfruttamento del nostro territorio sono elementi che richiedono di essere riconciliati per consentire a tutti di vivere in un ambiente sano”.
Le slide di Roberto Ronco
Direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto
“La normativa richiede che i dati ambientali vengano opportunamente diffusi ed Arpa Piemonte, attraverso la Relazione sullo stato dell’ambiente, mette a disposizione di tutti le informazioni prodotte. È doveroso però fare ancora un passo in più, perché i dati fotografano la realtà, ma da soli non bastano. Capire l’obiettivo, sapere il significato che questi dati hanno, come valore puntuale e nel tempo, è il lavoro che i professionisti dell’Agenzia fanno quotidianamente producendo conoscenza. Solo con dati di qualità, con l’esperienza e la competenza degli esperti dell’Agenzia possiamo esercitare l'azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell'ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica, come prevede la legge 28 giugno 2016, n. 132 che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA).
Arpa annualmente produce migliaia di dati attraverso le reti di monitoraggio, i campionamenti, i sopralluoghi, le analisi ed elabora approfondimenti tecnici derivanti dall’uso combinato dei dati di monitoraggio e della modellistica numerica per produrre simulazioni, previsioni, scenari e altro. Ne è un esempio la tecnica di Source Apportionment utilizzato per valutare il contributo delle varie sorgenti sulle concentrazioni delle polveri sottili a supporto delle politiche di risanamento della qualità dell’aria.
L’Agenzia mette a disposizione le informazioni che ne derivano attraverso il sito internet, il geoportale, i social media e le relazioni direttamente consultabili dai cittadini e indispensabili agli enti competenti per attuare le politiche ambientali per il territorio”.
Le slide di Angelo Robotto