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RIFIUTI 

L'argomento Rifiuti rientra in più obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi dell'ONU.


Obiettivo 11
: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili







Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo





L’Economia circolare e la gestione dei rifiuti

Gli attuali sistemi di produzione e di consumo generano molti rifiuti e, assieme alla domanda crescente di beni e servizi e all’esaurimento delle risorse, contribuiscono ad aumentare i costi delle materie prime e dell’energia, generando ancora più inquinamento e rifiuti, aumentando le emissioni globali di gas a effetto serra e causando il degrado del suolo, deforestazione e la perdita di biodiversità.
La transizione verso Economia Circolare sposta l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali e i prodotti esistenti. Quel che normalmente si considera come “rifiuto” può essere trasformato in una risorsa.
L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro. Nell’economia lineare, invece, terminato il consumo termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, costringendo la catena economica a riprendere continuamente lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo, smaltimento.
L’economia circolare prevede la progettazione dall’inizio di un sistema più virtuoso rispetto a quello che regola l’economia lineare: prevede innanzitutto che vengano utilizzate in modo massiccio le fonti di energia rinnovabile (elemento centrale della sostenibilità) e che ci sia un grande passaggio di informazioni tra i diversi soggetti economici. Serve anche una forte capacità di innovazione e prodotti disegnati in maniera efficiente, che durino nel tempo e che nella loro interezza o nelle loro singole parti possano essere riutilizzabili o comunque riciclabili.
Tutto questo potrebbe portare con sé la fine di uno dei meccanismi su cui si basa l’economia lineare (l’obsolescenza programmata dei prodotti) e potrebbe introdurre anche una serie di cambiamenti a livello culturale.
È proprio in questo contesto che la Commissione europea, con Comunicazione COM (2014) 398 del 2 luglio 2014 “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti, i cui contenuti sono stati ripresi dal Consiglio UE con risoluzione del 9 luglio 2015 sull’efficienza delle risorse e verso un’economia circolare, si impegna affinché, relativamente ai rifiuti, sia rivista la normativa prevedendo la definizione di obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti “urbani, commerciali ed industriali” entro il 2025, un aumento degli obiettivi di riciclaggio per i rifiuti urbani e per i rifiuti di imballaggio, stimolare i mercati dei materiali riciclati derivanti dai rifiuti di costruzione e demolizione, una riduzione della produzione di rifiuti alimentari anche nella fase della produzione e distribuzione delle materie prime, la limitazione dell’incenerimento (anche se con recupero di energia) ai soli rifiuti non riciclabili e non biodegradabili entro il 2020, il divieto di smaltimento in discarica di rifiuti riciclabili ed una riduzione vincolante e graduale di tutti i tipi di smaltimento in discarica fino al divieto completo nel 2030, ad eccezione di determinati rifiuti pericolosi e rifiuti residuali per i quali la discarica rappresenta lo smaltimento più ecologico.
Da ultimo la Commissione UE con la Comunicazione COM (2015) 614 del 2 dicembre 2015 “L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare ha individuato le misure che saranno attuate per i diversi settori (produzione, consumo, gestione dei rifiuti, mercato delle materie prime secondarie, materie prime essenziali, costruzione e demolizione, biomassa e biomateriali, innovazione ed investimenti ed azioni specifiche per la plastica e per i rifiuti alimentari).
In merito alla gestione dei rifiuti, in particolare, le misure che l’UE mette in campo sono relative alla revisione della legislazione (proposte di modifica delle direttive presentate a dicembre 2015), intensificare la cooperazione con gli Stati membri per una migliore attuazione della legislazione UE sui rifiuti e la lotta alla spedizione illecita dei veicoli fuori uso, migliorare il rispetto del regolamento riveduto sulla spedizione di rifiuti, promuovere la certificazione volontaria degli impianti di trattamento dei principali flussi di rifiuti/materiali riciclati, iniziativa sulla trasformazione dei rifiuti in energia nell’ambito dell’Unione dell’energia, individuare e diffondere le migliori prassi in materia di raccolta dei rifiuti. Rispetto alla proposta del dicembre 2015, la Commissione Ambiente UE ha recentemente proposto un ulteriore innalzamento degli obiettivi di riciclaggio oltre che un’ulteriore riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti.
Alla realizzazione degli obiettivi prefissati concorrono altri strumenti e strategie “collaterali” rispetto a quelle specificamente relative ai rifiuti. In questo contesto merita pertanto sottolineare come nella Proposta di Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (bozza 2.0. del 13 marzo 2017), tra gli obiettivi strategici nazionali vi sia l’obiettivo specifico relativo ad “abbattere la produzione di rifiuti, azzerare il conferimento in discariche e promuovere il mercato delle materie prime seconde”.
Interessante sarà vedere in prospettiva l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nell’ambito delle gare di appalto delle Amministrazione pubbliche e loro centrali di committenza, aspetto fondamentale per rendere possibile l’applicazione del Piano di Azione Nazionale sul Green Pubblic Procurement (PAN GPP).

Le azioni regionali

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione – anni 2015-2020

Il Consiglio Regionale ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione, il Piano di monitoraggio ambientale e la Dichiarazione di sintesi, nonché della presa d’atto del Rapporto ambientale (DCR n. 140-14161 del 19 aprile 2016)
Il Piano, nell’ottica di una transizione verso l’economia circolare, individua le azioni prioritarie che la Regione deve perseguire al fine di raggiungere gli obiettivi di programmazione stabiliti, anche tramite l’assegnazione di contributi. In particolare i principali obiettivi della programmazione al 2020 sono:
  • riduzione della produzione dei rifiuti a 455 kg/ab (a fronte di una stima di produzione al 2020 pari a 486 kg/ab);
  • raccolta differenziata di almeno il 65% a livello di ciascun Ambito Territoriale Ottimale;
  • produzione pro capite annua di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 159 kg;
  • raggiungimento di un tasso di riciclaggio pari ad almeno il 55% in termini di peso;
  • avvio a recupero energetico solo delle frazioni di rifiuto per le quali non è tecnicamente ed economicamente possibile il recupero di materia;
  • in via prioritaria autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi a livello di Ambito Territoriale Ottimale; in ogni caso tale autosufficienza deve essere garantita a livello regionale;
  • riduzione del conferimento in discarica dei Rifiuti Urbani Biodegradabili fino ad un loro azzeramento a partire dal 2020;
  • abbandono del ricorso allo smaltimento in discarica dei rifiuti recuperabili.
Per raggiungere questi obiettivi il Piano individua alcune azioni prioritarie tra cui, di particolare importanza:
  • la riorganizzazione dei servizi di raccolta rifiuti finalizzata al passaggio da raccolta stradale a raccolta domiciliare almeno per i rifiuti urbani indifferenziati residuali, la frazione organica e rifiuti di carta e cartone.
  • la previsione di strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, tra i quali prioritariamente la diffusione della tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani, individuata quale principale strumento di responsabilizzazione dei cittadini.
Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati complessivamente in 671.000 tonnellate nel 2020, il piano prevede la valorizzazione energetica direttamente nell’impianto di termovalorizzazione di Torino (346.000 tonnellate) o, previa produzione di combustibile solido secondario (96.900 tonnellate), da inviare a coincenerimento in parte al cementificio di Robilante e in parte in impianti fuori Piemonte.
Non è prevista la costruzione di nuovi impianti di valorizzazione energetica dei rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento, né di nuovi impianti per il trattamento meccanico biologico del rifiuto indifferenziato. Anche per il fabbisogno di trattamento non soddisfatto della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata, circa 60.000 tonnellate, si promuove la valorizzazione dell’impiantistica già esistente, privilegiando potenziamenti o ristrutturazioni funzionali alla realizzazione di sistemi integrati di digestione anaerobica seguita dal trattamento aerobico, in modo da massimizzare il recupero della frazione organica con il recupero di energia.
Lo smaltimento in discarica è riservato esclusivamente a scarti e sovvalli derivanti dal trattamento dei rifiuti, scorie e ceneri non pericolose provenienti dalla termovalorizzazione del rifiuto indifferenziato residuale. Anche in questo caso il Piano prevede di valutare prioritariamente la possibilità di ampliamento/potenziamento delle discariche ancora operative al 2020 anziché la realizzazione di nuovi impianti.
Il Piano comprende anche il Programma regionale per la riduzione della produzione di rifiuti che, in linea con quanto previsto dal Programma nazionale, individua misure ed interventi per ridurre la produzione di rifiuti, in particolare per quanto riguarda i rifiuti organici, i rifiuti di imballaggio ed i beni durevoli. Per questi ultimi, in particolare, si favorisce la realizzazione di operazioni di scambio, commercializzazione o cessione gratuita di beni e di loro componenti, al fine di riutilizzarli per le stesse finalità per le quali sono stati originariamente prodotti, anche tramite la promozione dei “Centri per il riuso”. In merito alla riduzione della produzione di rifiuti organici, viene promossa prioritariamente la diffusione del compostaggio domestico e di quello di comunità, il compostaggio effettuato anche da utenze non domestiche e la raccolta di derrate alimentari e di pasti non consumati al fine di destinarli ai circuiti alimentari di assistenza per persone meno abbienti.
Il Piano inoltre fornisce indirizzi programmatici di medio e lungo termine (2025-2030) prevedendo una riduzione della produzione dei rifiuti a 400 kg/anno pro capite, una raccolta differenziata del 75%, un tasso di riciclaggio pari al 65% ed, a fronte del divieto di smaltimento dei rifiuti della raccolta differenziata, una riduzione del conferimento complessivo dei rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal loro trattamento in discarica (<10% della produzione complessiva di rifiuti urbani).
Come prima attuazione di quanto stabilito dal Piano, la Giunta Regionale, con D.G.R. 2 Novembre 2016, n. 23-4148, ha destinato le risorse derivanti dal contributo per il recupero energetico dei rifiuti di provenienza extraregionale, (ammontanti per il 2016 a Euro 360.059,60 ) alla concessione di contributi ai Comuni, singoli o associati, per interventi finalizzati alla prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, individuando, quali linee di azione finanziabili per gli anni 2016 e 2017, la diffusione dell’autocompostaggio effettuato da utenze domestiche e non domestiche e l’applicazione della tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Il bando relativo alla concessione di contributi per la diffusione dell’autocompostaggio è stato approvato con D.D. 120/A16.03A del 23 marzo 2017.

Sul sito web della Regione Piemonte è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.

Sul sito web DATI.Piemonte.it è possibile acquisire direttamente le informazioni inerenti la produzione dei rifiuti urbani effettuando un download dei dati (formato csv).

Progetto di Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali

La Giunta regionale, con deliberazione n. 29-2234 del 19 giugno 2015, ha approvato il documento di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali, ai fini dell'avvio del processo di pianificazione in materia rifiuti e contestuale Valutazione Ambientale Strategica, ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 152/2006, attivando conseguentemente la procedura di VAS.
La fase di scoping si è conclusa con l’acquisizione del parere da parte dell’Organo Tecnico Regionale, la procedura per la presentazione in Giunta del Progetto di Piano Regione dei Rifiuti Speciali (PRRS), del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica e del Piano di Monitoraggio è attualmente in corso.

In data 19 gennaio 2016 è pervenuto il contributo tecnico dell’Organo tecnico regionale in merito alla fase di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativa al Piano Regionale dei Rifiuti Speciali (PRRS), ai sensi dell’art. 13 c. 1, parte II, del DLgs 152/06.
Sulla base delle osservazioni pervenute e del contributo dell’Organo Tecnico Regionale, istituito ai sensi dell’art. 7 della l.r. 40/1998, tenuto conto delle finalità previste dalle discipline nazionali e regionali, il Settore regionale Servizi Ambientali ha predisposto la Proposta di Progetto di Piano Regionale dei Rifiuti Speciali e la documentazione relativa alla Valutazione Ambientale Strategica  - Rapporto Ambientale e relativa Sintesi non tecnica, Piano di Monitoraggio Ambientale.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 14 – 4555 del 9 gennaio 2017 sono stati adottati la Proposta di  Progetto di Piano Regionale dei Rifiuti Speciali, il Rapporto Ambientale, la Sintesi non tecnica del medesimo Rapporto ed il Piano di Monitoraggio ambientale ed stato dato mandato al Settore Servizi Ambientali di provvedere ad proseguire nella procedura di Valutazione Ambientale strategica, ai sensi dell’art. 13 comma 5 del d.lgs. 152/2006.

Gli obiettivi generali citati nella Proposta di Progetto di PRRS sono:
  • ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali;
  • favorire il riciclaggio, ossia il recupero di materia;
  • prevedere il ricorso al recupero energetico, solo ove non sia possibile il recupero di materia;
  • minimizzare il ricorso alla discarica, in linea con la gerarchia dei rifiuti;
  • favorire la realizzazione di  un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti;
  • promuovere, per quanto di competenza, lo sviluppo di una “green economy” regionale.

Per conseguire i suddetti obiettivi le azioni riguardano:

  • la definizione di linee guida ed indirizzi operativi per la corretta gestione dei rifiuti derivanti da particolari comparti produttivi di interesse ovvero per la corretta gestione di specifiche tipologie di rifiuti;
  • l’incentivazione di azioni d’informazione, formazione e sensibilizzazione;
  • la promozione di accordi, anche settoriali, per incoraggiare le imprese a predisporre piani di prevenzione dei rifiuti ed intese, finalizzate a favorire lo scambio di informazioni sulla prevenzione dei rifiuti e dei prodotti a minor impatto ambientale;
  • l’individuazione di misure atte a favorire la cooperazione tra le attività imprenditoriali locali, per incentivare ed implementare prassi innovative delle gestioni aziendali, finalizzate alla riduzione, al riciclo, al riutilizzo ed al recupero dei rifiuti;
  • l’incentivazione, ove sostenibile dal punto di vista tecnico-economico ed ambientale, dello sviluppo di un’impiantistica in grado di rispondere ai fabbisogni di area, nel rispetto del principio di prossimità, consentendo il contenimento degli impatti ambientali legati al trasporto dei rifiuti e dei relativi rischi di incidenti e fornendo maggior sicurezza e affidabilità, relativamente al corretto conferimento e alla destinazione finale dei rifiuti prodotti;
  • l’attuazione di misure atte alla semplificazione amministrativa a carico delle PMI, al fine di favorirne una maggiore competitività di mercato (processo di semplificazione amministrativa, agenda digitale 2014-2017, istanze digitali, AUA e AIA);
  • la promozione dell’utilizzo di sistemi di gestione ambientale (quali EMAS e ISO 14001) e delle certificazioni ambientali dei prodotti (Ecolabel), da parte delle aziende.
Con delibera di Giunta regionale n. 22-4852 del 3 aprile 2017, l’autorità competente per la VAS, ha espresso il proprio parere motivato di cui all’art. 15, comma 1 del DLgs 152/06, con le indicazioni e raccomandazioni necessarie per procedere alla revisione del documento di pianificazione da parte del Settore Servizi Ambientali, ai sensi dell’articolo 15, comma 2 dello stesso decreto, in modo tale superare le criticità ambientali evidenziate nell’ambito del processo di valutazione e di migliorare i profili di sostenibilità ambientale.

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 253-2215 del 16 gennaio 2018 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 4 del 25 gennaio 2018 (supplemento ordinario n. 1) .

Intesa istituzionale con la Provincia di Novara

L’Accordo di Programma, sottoscritto il 23 dicembre 2013, prevede un contributo regionale complessivo di 1.050.000,00 Euro per la realizzazione o adeguamento di cinque Centri di raccolta per rifiuti urbani (Novara, Galliate, Grignasco, Sizzano e Borgoticino) e l’installazione di pannelli fotovoltaici presso due istituti scolastici di Novara. Con deliberazione n. 43-6915 del 18 dicembre 2013 la Giunta Regionale ha individuato la Direzione Ambiente (ora Ambiente, Governo e tutela del territorio) quale responsabile dell’attuazione dell’accordo ed ha assegnato alla stessa Direzione le risorse per il finanziamento degli interventi.
Nel corso del 2016 sono stati attuati gli interventi relativi ai suddetti centri di raccolta, già in parte iniziati nel 2015.
Si sono evidenziati alcuni ritardi nell’attuazione dei progetti relativi al centro di raccolta di Borgoticino ed all’installazione dei pannelli fotovoltaici presso gli istituti scolastici di Novara. Pertanto a seguito delle decisioni assunte dal Collegio di Vigilanza riunitosi l’11 aprile 2016, la Giunta Regionale con deliberazione n. 24-3477 del 13 giugno 2016 ha approvato una prima proroga al 31 dicembre 2016 del termine di durata dell’accordo.
Per il completamento dell’intervento relativo all’impianto fotovoltaico, secondo le indicazioni del Comitato di Vigilanza riunitosi il 5 dicembre 2016, si è resa necessaria la concessione di una ulteriore proroga, approvata con D.G.R. n. 21-4458 del 22 dicembre 2016, fissando il termine dell’accordo al 30 settembre 2017.

Accordo di Programma per la progettazione delle opere di compensazione ambientale del termovalorizzatore del Gerbido

Nell’anno 2013 è stato sottoscritto dagli Enti pubblici interessati l’Accordo di programma per la revisione del precedente accordo del 21.11.2008 e per la realizzazione del secondo stralcio di interventi di compensazione ambientale. Tali interventi relativi al “secondo stralcio” sono in corso di realizzazione e saranno realizzati in parte con le risorse regionali, per euro 2.400.000,00, ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM (Trattamento Rifiuti Metropolitani) S.p.A.
Le risorse regionali sono state destinate per euro 1.800.000,00 a favore della Provincia di Torino (ora Città Metropolitana) per la realizzazione di interventi di "Riqualificazione energetica e ambientale del complesso scolastico del Barrocchio” (euro 600.000) e per il "Primo lotto funzionale del movicentro del San Luigi di Orbassano della linea FM5 (ricadente nei Comuni di Orbassano, Beinasco, Rivalta, Grugliasco e Torino)" (euro 1.200.000,00) e per euro 600.000,00 a favore del Comune di Beinasco per la realizzazione di interventi di "Riqualificazione energetica e ambientale di edifici scolastici".
In merito all'intervento in corso di realizzazione nel Comune di Beinasco sono stati erogati i primi due acconti per euro 360.000,00 e si è in attesa del certificato di regolare esecuzione dei lavori per procedere all’erogazione del saldo spettante.
Per quanto attiene l’intervento “Riqualificazione energetica e ambientale del complesso scolastico del Barrocchio” la Città Metropolitana sta predisponendo il progetto esecutivo e nel corso del corrente anno (mesi settembre/ottobre) verrà avviata la procedura di gara.
Per quanto attiene il primo lotto funzionale del movicentro del San Luigi di Orbassano della linea FM5, l’inizio dei lavori del primo lotto sarà successivo all’appalto dei lavori della linea ferroviaria FM5 (finanziata dalla Direzione Trasporti che segue l’intervento su rotaia).

Attività inerenti a situazioni emergenziali: Conferimento in Piemonte di rifiuti urbani provenienti dalla Regione Liguria

Nel corso del 2016 è proseguita l’attività (iniziata a fine 2014) a favore della Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in impianti piemontesi. In particolare dalla Città metropolitana di Genova sono giunte in Piemonte 134.806,33 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, a fronte di una disponibilità complessiva massima stabilita in due distinti Nulla Osta di 226.840 tonnellate a valere su tutto il 2016. Oltre a tali quantitativi alcune migliaia di tonnellate di rifiuti urbani provenienti dalla Provincia di Savona sono stati avviati ad impianti di trattamento meccanico biologico piemontesi, per essere successivamente rimandati in Provincia di Savona per la loro collocazione nella discarica provinciale di servizio.
Riguardo al proseguimento di questa attività a valere per l’anno 2017, su richiesta della Regione Liguria si è provveduto a convocare una apposita riunione tenutasi ad Asti il 28 novembre 2016: il documento che è stato concordato in tale sede è stato successivamente firmato dal Presidente della Regione Piemonte in data 13/12/2016, a valere dal 1/1/2017 fino al 30/6/2017. Tale nulla osta, successivamente integrato, consente di trattare in impianti piemontesi i rifiuti indifferenziati liguri provenienti dalla Città metropolitana di Genova nel limite di quasi 76.000 tonnellate, limitando in modo sostanziale l’occupazione delle discariche piemontesi con rifiuti provenienti dalla Città Metropolitana di Genova.

HORIZON 2020 - PROGETTO SMART GROUND

Il progetto “SMART GROUND” (Horizon 2020), al quale partecipa la Regione Piemonte con la Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio e la Direzione Competitività del Sistema Regionale, è ormai giunto a metà del suo percorso (15 mesi).
I vari partner di progetto (14 soggetti complessivi di varie nazionalità Italia, Ungheria, Finlandia, Gran Bretagna, Spagna) hanno lavorato come da cronoprogamma arrivando a sviluppare il prototipo di piattaforma contenente i dati geografici ed alfanumerici riguardanti le discariche per rifiuti e le discariche per rifiuti minerari.
Tale prototipo mira ad integrare tutti i dati attualmente disponibili nei vari database esistenti e le nuove informazioni ottenute anche dai siti pilota, con la prospettiva di diventare un database europeo in grado di garantire lo scambio di contatti e informazioni tra i rilevanti stakeholders (ad esempio le imprese), interessati nel fornire e ottenere dati sulle materie prime/rifiuti.
Ad integrazione di queste informazioni sono stati effettuati studi su determinati siti pilota, analizzando anche aspetti economici ed ambientali su attività di landfill mining.
In particolare il Settore Servizi Ambientali della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio ha fornito tutte le informazioni
relative ad oltre 100 discariche presenti sul territorio piemontese, sia attive che non attive. Oltre a ciò sono stati forniti dati relativi anche a determinati impianti di trattamento rifiuti, dal momento che la stessa piattaforma conterrà anche informazioni su tale tipologia di impianti, andando quindi ad arricchire il panorama impiantistico analizzato.
Ulteriori approfondimenti sono stati fatti in merito all’applicabilità di tecnologie di landfill mining in discariche per rifiuti.
Il Settore Polizia Mineraria, Cave e Miniere della Direzione Competitività del Sistema Regionale ha fornito le informazioni relative a tutte le discariche minerarie presenti sul territorio piemontese, sia attive che non attive. Inoltre, lo stesso Settore ha fornito le informazioni relative alle discariche minerarie, attive e non attive, presenti sull’intero territorio italiano, pur con un grado di dettaglio minore rispetto a quanto fatto per il territorio della Regione Piemonte, desumendo gli stessi dal censimento predisposto da ISPRA.
Attualmente il progetto prevede il coinvolgimento anche del CSI, per gli aspetti relativi all’attivazione di servizi specifici al fine di rendere disponibili le informazioni raccolte da Regione Piemonte ancheda parte della piattaforma di smartground.