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AZIONI REGIONALI

L’argomento Clima e Cambiamento climatico rientra in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

Obiettivo 13
: Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

Gli impegni del Piemonte sul clima:
il protocollo Under2 - Memorandum of Understanding (U2_MOU)

Alcuni Governi regionali, consapevoli del ruolo che tale livello di governo del territorio può svolgere in tema di Clima e con il preciso intento di spingere gli Stati ad adottare un accordo ambizioso, nelle more della formazione dell’accordo di Parigi hanno dato vita ad un protocollo denominato Under2- Memorandum of Understanding (U2_MOU).
Il protocollo U2_Mou, al quale la Regione Piemonte ha formalmente aderito nel dicembre 2015, impegna i sottoscrittori ad attuare politiche ambiziose in materia di mitigazione e adattamento.
Obiettivo del protocollo, presentato il 26 novembre 2015 a Palazzo Lascaris, è quello di ridurre il livello di emissioni di gas climalteranti in modo coerente con una traiettoria di riduzione al 2050 dell’80-95 % rispetto al 1990 e/o di raggiungere una emissione pro capite inferiore a 2 tonnellate entro il 2050.
In allegato al protocollo la Regione Piemonte ha elencato le misure di:
mitigazionepreviste da Piani e Programmi adottati (misure correlate ad obiettivi di breve periodo, meno ambiziosi di quelli richiamate dal protocollo e che pertanto andranno opportunamente riviste e aggiornate);
adattamentopreviste da Piani e Programmi adottati, da attivare nei prossimi anni se saranno disponibili le risorse finanziarie necessarie.
Le misure di mitigazione e adattamento riguardano i settori:
  • Trasporti
  • Riscaldamento domestico
  • Industria
  • Agricoltura.
  • Energia
  • Foreste
  • Risorse idriche
  • Biodiversità e infrastrutture verdi
  • La gestione dei rischi naturali
L’adesione al protocollo consentirà ai sottoscrittori di condividere conoscenze e know how e lavorare insieme per cercare soluzioni che comportino benefici per l’ambiente e l’economia.
Al protocollo hanno finora aderito 176 Governi locali di tutto il mondo – tra i quali alcune regioni italiane (Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna e Veneto) - che rappresentano 1.2 miliardi di persone (16% della popolazione globale) e il 39% dell'economia globale (ultimo aggiornamento Giugno 2017).
L’adesione al protocollo comporta un obbligo di reporting periodico delle azioni attivate in coerenza con gli impegni assunti.
Le informazioni sono caricate su un portale gestito dal Segretariato che fornisce anche supporto operativo ai fini della rendicontazione.

Figura 1
I progressi della Coalizione Under 2


Fonte: Segretariato Climate Group

2050 Pathway Platform

Nell’anno 2016 tra le iniziative legate al Protocollo U2Mou, è importante segnalare il lancio della “Piattaforma dei percorsi verso il 2050” che sostiene e condivide risorse (capacity building, conoscenze, esperienze) per i Paesi che desiderano sviluppare strategie a lungo termine di forte riduzione delle emissioni di carbonio: un vero e proprio spazio collettivo per la soluzione dei problemi, progettato per supportare chiunque elabori percorsi a lungo termine sullo sviluppo sostenibile, resiliente al cambiamento climatico e a bilancio zero di emissioni di gas serra. Già 22 paesi hanno iniziato o stanno per iniziare il processo di preparazione del percorso al 2050 e 15 città, 17 stati e regioni e 196 imprese hanno aderito alla piattaforma. Tra queste anche la Regione Piemonte attraverso la coalizione di Under2Mou.

Convegno “Azioni locali e partecipate per l'adeguamento al cambiamento climatico”

L'evento, che si è svolto a Torino il 2 dicembre 2016, fa parte delle iniziative coordinate dal Ministero Ambiente nell'ambito del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume per una gestione partecipata delle politiche sulle acque a livello di bacino idrografico a cui partecipano attori pubblici e privati, allo scopo di coordinare iniziative e decisioni.
L'incontro si è centrato sulle azioni che possono essere avviate, a livello locale, per affrontare mitigazione e adattamento al cambiamento climatico in modo coordinato e partecipato tra municipalità e portatori di interesse.
Sebbene i grandi accordi internazionali siano siglati dagli Stati Nazionali, affinché le politiche sul clima siano realmente attuate e diano risultati concreti, è fondamentale l’azione delle Amministrazioni a livello locale. Le decisioni che quotidianamente vengono assunte infatti possono avere un effetto strategico, in una visione a lungo termine, nella buona gestione del territorio. I Contratti di Fiume quindi diventano strumenti importanti per attuare queste politiche poiché ciò che viene attivato su territori estesi ottiene risultati amplificati.
Per una divulgazione su ampia scala e per facilitare la conoscenza degli effetti, ormai percepibili nella nostra vita, che il cambiamento climatico crea anche sul territorio piemontese, è stato prodotto il filmato “Ghiacciai e margherite”. La tematica viene affrontata nelle due accezioni di mitigazione e adattamento, evidenziando la necessità di integrazione delle politiche per affrontare in modo trasversale e coordinato le iniziative: si tratta di valutare insieme come sia possibile tenere in considerazione un nuovo elemento, qual è la variazione del clima.
Uno dei valori aggiunti della giornata di lavori è stata la collaborazione che si è avviata con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici - Fondazione Eni Enrico Mattei, per la valutazione del costo del cambiamento del clima per il comparto agricolo.

PIANO REGIONALE DI SORVEGLIANZAE CONTROLLO DEI CASI UMANI DI
DENGUE, CHIKUNGUNYA, ZIKA, WESTNILE E ALTRE ARBOVIROSI

In Italia, nell’ultimo decennio, si è registrato un progressivo aumento (anche relazionabile al cambiamento climatico in corso) del numero di casi importati e autoctoni di malattie virali acute sostenute da arbovirus trasmessi da zanzare.
Gli arbovirus in grado di causare malattia nell’uomo sono più di cento, classificati in famiglie e generi tra i quali i Togaviridae (Alphavirus), i Flaviridae (Flavivirus) e i Bunyaviridae (Bunyavirus e Phlebovirus) sono i più noti.

Le infezioni nell’uomo vengono acquisite accidentalmente tramite la puntura di un artropode ematofago infetto che funge da vettore, solo in pochi casi l’uomo è la fonte per l’amplificazione del virus e l’infezione del vettore. Le trasmissioni per via parenterale o verticale sono state descritte occasionalmente.

La maggiore attenzione in termini di sorveglianza dei casi umani e di valutazione del rischio di trasmissione si concentra sulle arbovirosi trasmesse da vettori attualmente diffusi nel nostro Paese: Dengue, Chikungunya, Zika, West Nile, Toscana, USUTU virus. Tra queste sono oggetto di sorveglianza speciale nazionale: Dengue, Chikungunya, Zika, West Nile. Altri arbovirus da segnalare in caso di diagnosi sono: virus dell’encefalite da zecche, virus dell’encefalite Giapponese, virus Rift Valley Fever, virus della Febbre Gialla, Hantavirus (veicolato da roditori selvatici e domestici).

In Piemonte è stato approvato con DD n. 327 del 9 giugno 2016, il Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo dei casi umani diDengue, Chikungunya, Zika, WestNilee altre Arbovirosi, predisposto sulla base di quanto previsto dalle circolari ministeriali e da provvedimenti regionali già emanati in materia, che dà indicazioni organizzative e operative rispetto a tutti gli interventi che vengono programmati in Piemonte per il controllo della diffusione delle arbovirosi. Il documento fissa gli obiettivi di prevenzione, descrive le attività di sorveglianza integrata, assegna i compiti e le funzioni ai Servizi e agli Enti a vario titolo coinvolti.

Punti chiave della strategia di prevenzione di Dengue, Chikungunya, Zika e altre arbovirosi trasmesse da vettori presenti sul territorio sono: la sorveglianza dei casi umani, per intraprendere le specifiche misure di controllo, la sorveglianza entomologica e la lotta al vettore.

Le attività disorveglianza dei casi umanisono mirate a identificare tempestivamente:persone con sintomatologia clinica compatibile che rientrano da un Paese endemico;
  • persone con sintomatologia clinica compatibile, in assenza di altra causa, che non hanno viaggiato in Paesi endemici, al fine di riconoscere casi e focolai epidemici autoctoni;
  • persone con diagnosi di malattia da Zika virus che presentano complicanze gravi (Sindrome Guillain Barré), altre complicanze neurologiche e malformazioni congenite.

Le attività di sorveglianza entomologica sono mirate a individuare:

  • le specie di vettori presenti sul territorio;
  • la densità del vettore;
  • l’introduzione di nuove specie di vettori.

Figura 1
Casi di malattie emergenti trasmesse da vettori in Piemonte

Fonte: Servizio di Riferimento Regionale di Epidemiologia per la Sorveglianza, la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Infettive - Regione Piemonte

Per quanto riguarda la West Nile, l'obiettivo di prevenzione è quello di ridurre il rischio di trasmissione del West Nile virus dalla persona infetta ad altre persone (trasfusione di sangue o emocomponenti, trapianti trasmissione verticale) e dall’insetto vettore all’uomo.

La regione Piemonte, in base ai criteri riportati nella Circolare ministeriale Sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi e valutazione del rischio di trasmissione in Italia – 2015 , risulta“area di sorveglianza”di WNV. Nel 2015, sono state identificate sul territorio regionale “aree affette” in quanto è stata riscontrata la positività al virus nelle sorveglianze veterinaria ed entomologica e la presenza di casi umani autoctoni confermati di malattia neuro-invasiva.

Questo rende necessario l’avvio di azioni dirette alla riduzione del rischio di trasmissione che includano sia misure precauzionali finalizzate a prevenire la trasmissione dell’infezione sia azioni mirate contro il vettore. L’interazione tra diverse professionalità e l’integrazione dei sistemi di sorveglianza nei diversi ambiti (umano, entomologico e veterinario) sono i punti chiave della strategia di prevenzione.