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DOSE GAMMA IN ARIA
Figura 1
Fonte: Arpa Piemonte
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 3
Fonte: Arpa Piemonte
IL RADON
Figura 4
RADIAZIONI IONIZZANTI
DOSE GAMMA IN ARIA
La dose gamma in aria non presenta cambiamenti sostanziali da un anno all’altro. Nel corso del 2017 non ci sono state quindi novità nei valori riscontrati rispetto agli anni precedenti.
La dose gamma in aria è una grandezza che descrive la quantità di energia rilasciata dai raggi gamma nell’unità di massa d'aria. La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre determina, unitamente ai raggi cosmici, un irraggiamento gamma a cui tutti gli esseri viventi sono continuamente sottoposti.
La dose gamma in aria è una grandezza che descrive la quantità di energia rilasciata dai raggi gamma nell’unità di massa d'aria. La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre determina, unitamente ai raggi cosmici, un irraggiamento gamma a cui tutti gli esseri viventi sono continuamente sottoposti.
Normalmente la dose gamma in aria viene misurata in termini di rateo di dose gamma, cioè la dose riferita all’unità di tempo espressa in μSv/h (microSievert all’ora).
Nella figura 1 si osserva la dose gamma in aria calcolata sommando il contributo della radioattività naturale presente nel suolo (che dipende dal tipo di litologia presente nel sottosuolo) e il contributo dei raggi cosmici (che dipende dall’altitudine).
Nella figura 1 si osserva la dose gamma in aria calcolata sommando il contributo della radioattività naturale presente nel suolo (che dipende dal tipo di litologia presente nel sottosuolo) e il contributo dei raggi cosmici (che dipende dall’altitudine).
Figura 1
Dose gamma in aria dovuta all’irraggiamento dei radionuclidi naturali
contenuti nel suolo e all’irraggiamento dei raggi cosmici
Fonte: Arpa Piemonte
In caso di incidenti nucleari la radioattività dispersa in aria può però creare un aumento dei livelli naturali di dose gamma. Per questo motivo sono istituite delle reti di monitoraggio in continuo dei valori della dose gamma in aria. In Piemonte esiste una rete di questo tipo gestita da Arpa.
In assenza di incidenti, la dose gamma misurata dalle centraline delle reti di monitoraggio dovrebbe coincidere con quella della mappa di figura 1, col beneficio di una misura puntuale sia spaziale che temporale (centraline) rispetto a un calcolo che considera la radioattività nel suolo e l’altitudine del punto e fornisce un valore medio (mappa).
Consulta la sezione Aria Risposte Radiazioni ionizzanti
Consulta gli approfondimenti sulla radioattività ambientale.
Occorre precisare che la dose gamma in aria misurata dalle centraline varia nel corso della giornata e dell’anno per fenomeni naturali. Le figure 2 e 3 illustrano due esempi di variazione di dose gamma in aria. Nella figura 2 si ha un aumento: i radionuclidi naturali normalmente presenti nel pulviscolo atmosferico precipitano al suolo insieme al pulviscolo stesso durante un fenomeno di precipitazione (es. pioggia) determinando un temporaneo aumento dei livelli di dose. Questo aumento però rientra ai valori normali nel giro di poche ore dalla fine dell’evento piovoso.
Nella figura 3 il manto nevoso attenua il contributo della dose gamma proveniente dal suolo, cosicché, per le centraline situate oltre i 2000 m.s.l.m. per le quali si ha uno spessore di neve consistente, in inverno si ha una diminuzione della dose gamma in aria totale.
Consulta la sezione Aria Risposte Radiazioni ionizzanti
Consulta gli approfondimenti sulla radioattività ambientale.
Occorre precisare che la dose gamma in aria misurata dalle centraline varia nel corso della giornata e dell’anno per fenomeni naturali. Le figure 2 e 3 illustrano due esempi di variazione di dose gamma in aria. Nella figura 2 si ha un aumento: i radionuclidi naturali normalmente presenti nel pulviscolo atmosferico precipitano al suolo insieme al pulviscolo stesso durante un fenomeno di precipitazione (es. pioggia) determinando un temporaneo aumento dei livelli di dose. Questo aumento però rientra ai valori normali nel giro di poche ore dalla fine dell’evento piovoso.
Nella figura 3 il manto nevoso attenua il contributo della dose gamma proveniente dal suolo, cosicché, per le centraline situate oltre i 2000 m.s.l.m. per le quali si ha uno spessore di neve consistente, in inverno si ha una diminuzione della dose gamma in aria totale.
Figura 2
Aumento della dose gamma in aria in seguito a precipitazioni
Aumento della dose gamma in aria in seguito a precipitazioni
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 3
Variazioni della dose gamma in aria dovute alla copertura nevosa del suolo in inverno
Fonte: Arpa Piemonte
IL RADON
Il radon, gas radioattivo naturale, per la sua natura e le sue proprietà chimico-fisiche entra facilmente negli ambienti confinati come abitazioni, luoghi di lavoro e scuole. Costituisce un pericolo per la salute perché può causare il tumore polmonare.
La media radon attualmente stimata nelle abitazioni in Piemonte risulta essere 71 Bq/m3, con ampia variazione su tutto il territorio regionale.
Ad oggi sono state raccolte in Piemonte più di 4000 misure di concentrazione annuale in scuole e abitazioni, distribuite sui Comuni piemontesi. La mole di dati in continuo aumento permette una sempre migliore caratterizzazione del territorio regionale.
La mappa di figura 4, aggiornata al 2017, riporta la classificazione regionale nelle varie classi di concentrazione.
La media radon attualmente stimata nelle abitazioni in Piemonte risulta essere 71 Bq/m3, con ampia variazione su tutto il territorio regionale.
Ad oggi sono state raccolte in Piemonte più di 4000 misure di concentrazione annuale in scuole e abitazioni, distribuite sui Comuni piemontesi. La mole di dati in continuo aumento permette una sempre migliore caratterizzazione del territorio regionale.
La mappa di figura 4, aggiornata al 2017, riporta la classificazione regionale nelle varie classi di concentrazione.
Figura 4
Mappa di concentrazione di radon in aria al piano terra delle abitazioni sul territorio piemontese
Per conoscere il valore medio di radon nel tuo Comune consulta la mappatura del radon in Piemonte.
La conoscenza della distribuzione del radon è inoltre importante per gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica del territorio regionale e per tutto ciò che attiene alla progettazione e costruzione di nuovi edifici o alla ristrutturazione di edifici esistenti. Una prevenzione mirata a limitare l’ingresso del radon nelle abitazioni e a garantire un determinato ricambio d’aria rappresenta infatti un valido strumento per ridurre l’esposizione media della popolazione a questo pericoloso inquinante.
Un importante aspetto legato al radon è l’attività che Arpa svolge per prevenire l’esposizione al radon negli edifici. Arpa, infatti, propone rimedi e verifica l’efficacia delle azioni intraprese negli edifici in cui si è riscontrata un’elevata concentrazione di radon.
NORMATIVA SUL RADON:
Consulta l'opuscolo sul radon realizzato nell'ambito del progetto Interreg Radical Radon
Consulta la sezione Aria Risposte Radiazioni ionizzanti il Radon
La conoscenza della distribuzione del radon è inoltre importante per gli aspetti legati alla pianificazione urbanistica del territorio regionale e per tutto ciò che attiene alla progettazione e costruzione di nuovi edifici o alla ristrutturazione di edifici esistenti. Una prevenzione mirata a limitare l’ingresso del radon nelle abitazioni e a garantire un determinato ricambio d’aria rappresenta infatti un valido strumento per ridurre l’esposizione media della popolazione a questo pericoloso inquinante.
Un importante aspetto legato al radon è l’attività che Arpa svolge per prevenire l’esposizione al radon negli edifici. Arpa, infatti, propone rimedi e verifica l’efficacia delle azioni intraprese negli edifici in cui si è riscontrata un’elevata concentrazione di radon.
NORMATIVA SUL RADON:
- La legge regionale 5/2010 prevede che la Regione si doti di strumenti idonei per l’individuazione, la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon e alla radioattività di origine naturale e che competono all’Arpa le attività di controllo ambientale della radioattività di origine naturale.
- Il DLgs 241/00, impone la misura nei luoghi di Lavoro interrati e fissa un Livello d’Azione di 500 Bq/m3 oltre il quale è necessario adottare opportune azioni di rimedio.
- La recente Direttiva Europea 2013/59/Euratom indica agli Stati Membri un valore di riferimento per abitazioni e luoghi di Lavoro non superiore a 300 Bq/m3.
Consulta l'opuscolo sul radon realizzato nell'ambito del progetto Interreg Radical Radon
Consulta la sezione Aria Risposte Radiazioni ionizzanti il Radon
NORMATIVA
Consulta gli approfondimenti sul radon
- Europea: La recente Direttiva Europea 2013/59/Euratom (da recepire entro il 2018) fissa un Livello d’azione per abitazioni e Luoghi di Lavoro pari a 300 Bq/m3.
- Italiana: Il DLgs 241/00, impone la misura nei Luoghi di Lavoro interrati e fissa un Livello d’Azione di 500 Bq/m3 oltre il quale è necessario adottare opportune azioni di rimedio.
- Regionale: La legge regionale 5/10 prevede che la Regione si doti di strumenti idonei per l’individuazione, la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon e alla radioattività di origine naturale e che competono all’Arpa le attività di controllo ambientale della radioattività di origine naturale.
Consulta gli approfondimenti sul radon