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Precipitazioni
Figura 1
Portate
Figura 2
Figura 3
PRECIPITAZIONI E PORTATE
Precipitazioni
Il 2017 verrà sicuramente ricordato come uno degli anni più siccitosi in Piemonte: è risultato, infatti, il 4° più siccitoso degli ultimi 60 anni.
Le precipitazioni cadute nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po chiuso a valle della confluenza con il Ticino, è stata pari a circa 724 mm: tale dato è inferiore del 26% rispetto al valore storico di riferimento (trentennio 1961-1990). I pochi eventi temporaleschi che hanno colpito il Piemonte sono stati sempre molto localizzati e in particolar modo hanno interessato le province di Biella e del Verbano-Cusio-Ossola.
Le precipitazioni di gennaio sono state molto inferiori alla media storica ed è mancato soprattutto l’innevamento in quota; a febbraio, sono rimaste ancora al di sotto della norma climatica, e non sono state quindi sufficienti neanche a compensare, sui 3 mesi, i deficit pluviometrici registrati a gennaio 2017 e dicembre 2016.
La primavera è stata caratterizzata da scarse precipitazioni e da temperature più alte della media che hanno di fatto favorito e anticipato la fusione del manto nevoso accumulato su gran parte della catena alpina.
Scarse precipitazioni si sono verificate anche durante l’estate, ad eccezione di pochi episodi temporaleschi localizzati per lo più a nord del Po e avvenuti all’inizio e alla fine del mese di giugno.
Successivamente, il mese di luglio si è posto in 15esima posizione tra i mesi più secchi degli ultimi 60 anni, con i bacini meridionali del Piemonte e quelli al confine con la Lombardia in cui il deficit pluviometrico è stato decisamente più pronunciato che nel resto della Regione.
Le precipitazioni cadute nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po chiuso a valle della confluenza con il Ticino, è stata pari a circa 724 mm: tale dato è inferiore del 26% rispetto al valore storico di riferimento (trentennio 1961-1990). I pochi eventi temporaleschi che hanno colpito il Piemonte sono stati sempre molto localizzati e in particolar modo hanno interessato le province di Biella e del Verbano-Cusio-Ossola.
Le precipitazioni di gennaio sono state molto inferiori alla media storica ed è mancato soprattutto l’innevamento in quota; a febbraio, sono rimaste ancora al di sotto della norma climatica, e non sono state quindi sufficienti neanche a compensare, sui 3 mesi, i deficit pluviometrici registrati a gennaio 2017 e dicembre 2016.
La primavera è stata caratterizzata da scarse precipitazioni e da temperature più alte della media che hanno di fatto favorito e anticipato la fusione del manto nevoso accumulato su gran parte della catena alpina.
Scarse precipitazioni si sono verificate anche durante l’estate, ad eccezione di pochi episodi temporaleschi localizzati per lo più a nord del Po e avvenuti all’inizio e alla fine del mese di giugno.
Successivamente, il mese di luglio si è posto in 15esima posizione tra i mesi più secchi degli ultimi 60 anni, con i bacini meridionali del Piemonte e quelli al confine con la Lombardia in cui il deficit pluviometrico è stato decisamente più pronunciato che nel resto della Regione.
Il ridotto apporto pluviometrico e le temperature elevate hanno determinato l'attivazione di una gestione speciale della risorsa idrica a livello di distretto idrografico padano coordinata dall'Osservatorio Permanente sugli Usi dell'Acqua nel Distretto Idrografico del fiume Po.
La situazione di carenza idrica si è ulteriormente acuita nei primi due mesi autunnali. Nel mese di ottobre, statisticamente il più piovoso in Piemonte, sull'intero bacino idrografico del Po sono stati registrati appena 3 mm di precipitazione media risultando l’ottobre più secco dal 1950. Le precipitazioni registrate nel bimestre settembre-ottobre colloca quest’ultimo al 6° posto nella classifica degli anni più siccitosi se si considerano anche le piogge del Ticino ma al 1° posto per i territori delle province di Torino, Cuneo, Asti ed Alessandria.
Il mese di novembre in Piemonte è solitamente molto piovoso (mediamente cadono circa 100 mm di pioggia) ma a novembre 2017 sono caduti solo 70 mm di precipitazione, con uno scarto sull’anno idrologico (ovvero partendo dal mese di ottobre) del -62%. Complessivamente è stato un mese più piovoso a sud e più secco a nord del Po.
L’anno si è poi concluso con precipitazioni medie ragguagliate sul Piemonte in media con il valore medio storico interrompendo una sequenza di 8 mesi consecutivi con precipitazioni inferiori alla norma.
Consulta la serie storica dell'indicatore Precipitazioni per il detaglio delle altezze di pioggia media mensile relative ai principali bacini idrografici regionali e allo scostamento pluviometrico.
Visualizza i dati meteorologici in tempo reale
Visualizza l'atlante delle piogge in Piemonte
La situazione di carenza idrica si è ulteriormente acuita nei primi due mesi autunnali. Nel mese di ottobre, statisticamente il più piovoso in Piemonte, sull'intero bacino idrografico del Po sono stati registrati appena 3 mm di precipitazione media risultando l’ottobre più secco dal 1950. Le precipitazioni registrate nel bimestre settembre-ottobre colloca quest’ultimo al 6° posto nella classifica degli anni più siccitosi se si considerano anche le piogge del Ticino ma al 1° posto per i territori delle province di Torino, Cuneo, Asti ed Alessandria.
Il mese di novembre in Piemonte è solitamente molto piovoso (mediamente cadono circa 100 mm di pioggia) ma a novembre 2017 sono caduti solo 70 mm di precipitazione, con uno scarto sull’anno idrologico (ovvero partendo dal mese di ottobre) del -62%. Complessivamente è stato un mese più piovoso a sud e più secco a nord del Po.
L’anno si è poi concluso con precipitazioni medie ragguagliate sul Piemonte in media con il valore medio storico interrompendo una sequenza di 8 mesi consecutivi con precipitazioni inferiori alla norma.
Consulta la serie storica dell'indicatore Precipitazioni per il detaglio delle altezze di pioggia media mensile relative ai principali bacini idrografici regionali e allo scostamento pluviometrico.
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Figura 1
Precipitazioni sui bacini idrografici - anno 2017
Portate
Per i principali corsi d’acqua regionali viene riportato lo scostamento (deficit) della portata annuale rispetto alla media storica. Gli scostamenti, espressi in percentuale, si ottengono dalla differenza tra la portata osservata e il valore medio storico, normalizzata rispetto al valore medio storico e pertanto, valori negativi rappresentano portate inferiori alla media del periodo considerato, valori positivi corrispondono a portate superiori.
Nel 2017 gli scostamenti dei deflussi rispetto alla media storica di riferimento sono stati negativi già a partire dai primi mesi a causa di scarse precipitazioni e scarso innevamento in quota. I bacini con i deficit più significativi sono stati quelli a sud del Po.
Nella stagione primaverile i deflussi sono stati ancora inferiori alla media storica di riferimento; lungo l’asta del Po si sono registrati scostamenti negativi superiori al 40% nel mese di maggio. La combinazione di scarse precipitazioni, temperature elevate e fusione anticipata della neve ha influenzato negativamente i deflussi sulla quasi totalità dei bacini piemontesi, soprattutto quelli meridionali che già da giugno hanno fatto registrare deficit superiori al 70%.
Nel 2017 gli scostamenti dei deflussi rispetto alla media storica di riferimento sono stati negativi già a partire dai primi mesi a causa di scarse precipitazioni e scarso innevamento in quota. I bacini con i deficit più significativi sono stati quelli a sud del Po.
Nella stagione primaverile i deflussi sono stati ancora inferiori alla media storica di riferimento; lungo l’asta del Po si sono registrati scostamenti negativi superiori al 40% nel mese di maggio. La combinazione di scarse precipitazioni, temperature elevate e fusione anticipata della neve ha influenzato negativamente i deflussi sulla quasi totalità dei bacini piemontesi, soprattutto quelli meridionali che già da giugno hanno fatto registrare deficit superiori al 70%.
Nemmeno nella stagione autunnale (settembre-ottobre-novembre, mesi in cui statisticamente in Piemonte piove maggiormente) i deficit sono diminuiti, anzi, a novembre si sono raggiunti i massimi valori di deficit (esempio - 75% sul Po a Isola S. Antonio (AL) corrispondente anche al massimo dell’anno).
Il mese di ottobre 2017 anche in termini di portata nelle sezioni più significative del reticolo idrografico principale del bacino del Po piemontese, è risultato tra i più scarsi a partire dagli anni ’30. Per la Stura di Lanzo a Lanzo (TO), il Tanaro a Farigliano (CN) e lo Scrivia all’idrometro di Serravalle (AL) la portata di ottobre 2017 risulta al primo posto nella classifica degli anni più siccitosi.
Complessivamente, per quasi tutti i corsi d’acqua analizzati, le portate medie mensili del 2017 sono sempre state al di sotto della media storica; alla chiusura del bacino del Po piemontese, la portata media annua è risultata circa il 40% più bassa del valore medio storico.
Consulta le portate e il quadro completo degli scostamenti.
Il mese di ottobre 2017 anche in termini di portata nelle sezioni più significative del reticolo idrografico principale del bacino del Po piemontese, è risultato tra i più scarsi a partire dagli anni ’30. Per la Stura di Lanzo a Lanzo (TO), il Tanaro a Farigliano (CN) e lo Scrivia all’idrometro di Serravalle (AL) la portata di ottobre 2017 risulta al primo posto nella classifica degli anni più siccitosi.
Complessivamente, per quasi tutti i corsi d’acqua analizzati, le portate medie mensili del 2017 sono sempre state al di sotto della media storica; alla chiusura del bacino del Po piemontese, la portata media annua è risultata circa il 40% più bassa del valore medio storico.
Consulta le portate e il quadro completo degli scostamenti.
Figura 2
Deficit medio annuo sui bacini piemontesi - anno 2017
Nedlla figura 3 sono riportate le portate medie annue dal 1998 al 2017 del Po a Isola S. Antonio.
La media annua storica è di 445 m3/s. Si evidenzia bene come l'anno 2017, con 275 m3/s, sia al di sotto di tale valore.
La media annua storica è di 445 m3/s. Si evidenzia bene come l'anno 2017, con 275 m3/s, sia al di sotto di tale valore.