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RIFIUTI 

L'argomento Rifiuti rientra in più obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi dell'ONU.


Obiettivo 11
: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili







Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo





L’Economia circolare e la gestione dei rifiuti

L’economia circolare prevede la progettazione dall’inizio di un sistema più virtuoso rispetto a quello che regola l’economia lineare: prevede innanzitutto che vengano utilizzate in modo massiccio le fonti di energia rinnovabile (elemento centrale della sostenibilità) e che ci sia un grande passaggio di informazioni tra i diversi soggetti economici. Serve anche una forte capacità di innovazione e prodotti disegnati in maniera efficiente, che durino nel tempo e che nella loro interezza o nelle loro singole parti possano essere riutilizzabili o comunque riciclabili. Tutto questo potrebbe portare con sé la fine di uno dei meccanismi su cui si basa l’economia lineare (l’obsolescenza programmata dei prodotti) e potrebbe introdurre anche una serie di cambiamenti a livello culturale.
In merito alla gestione dei rifiuti, in particolare, le misure che l’UE mette in campo sono relative alla revisione della legislazione. Il 14 marzo 2017 il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto pacchetto Economia circolare che comprende delle proposte di modifica delle direttive sui rifiuti a partire dalla direttiva "madre" 2008/98/Ce e poi le direttive "speciali" in materia di rifiuti di imballaggio (1994/62/Ce), discariche (1999/31/Ce), Raee (2012/19/Ue), veicoli fuori uso (2000/53/Ce) e rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/Ce).
Il 1 marzo 2018 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il dossier contenente le nuove direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile e accumulatori, veicoli a fine vita e Raee. Il testo approvato dalla Commissione Ambiente è lo stesso sul quale tra il 17 e il 18 dicembre 2017 il Parlamento e Consiglio Europeo erano giunti ad un accordo provvisorio a valle di una lunga trattativa. Gli Stati membri dovranno adottare misure chiare e comuni sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti.
Gli elementi chiave del documento risultano essere i seguenti:
  • definizioni più chiare dei concetti fondamentali in materia di rifiuti;
  • nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti, da conseguire a livello dell'UE entro il 2025, il 2030 e il 2035. Questi obiettivi riguardano la quota di riciclaggio dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio (con obiettivi specifici per i vari materiali di imballaggio) e anche un obiettivo per i rifiuti collocati in discarica;
  • metodi e norme più severi per calcolare i progressi compiuti verso la realizzazione degli obiettivi;
  • requisiti più rigorosi per la raccolta differenziata dei rifiuti e attuazione potenziata della gerarchia dei rifiuti attraverso strumenti economici e misure supplementari affinché gli Stati membri prevengano la produzione di rifiuti;
  • requisiti minimi applicabili ai regimi di responsabilità estesa del produttore. I produttori che rientrano nei regimi di responsabilità estesa sono responsabili della raccolta di beni usati, della cernita e del trattamento finalizzato al riciclaggio. I produttori saranno tenuti a versare un contributo finanziario a tal fine, calcolato in base ai costi di trattamento.

Nello specifico il provvedimento individua un target sul riciclo dei rifiuti urbani pari al 65% entro il 2035, un obiettivo sugli imballaggi pari al 70% al 2030 e una riduzione dei conferimenti in discarica pari al 10% al 2030 dei rifiuti urbani prodotti. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.
Il Parlamento europeo riunito in Plenaria ha approvato il 18 aprile il documento. Si resta quindi in attesa dell’approvazione formale (Consiglio dell’Unione europea) e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Le azioni regionali

Attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato dal Consiglio regionale il 19 aprile 2016, individua le azioni prioritarie che la Regione deve perseguire al fine di raggiungere gli obiettivi di programmazione stabiliti, anche tramite l’assegnazione di contributi.
Nel corso del 2017, in coerenza con quanto stabilito dal Piano, sono stati avviati e gestiti due programmi di finanziamento:

  1. con deliberazione n. 23-4148 del 2 novembre 2016 la Giunta Regionale ha approvato un programma di finanziamento per gli anni 2016 e 2017 per l'assegnazione di contributi a singoli Comuni o ai Consorzi di bacino per progetti di riduzione della produzione di rifiuti tramite diffusione dell’autocompostaggio effettuato da utenze domestiche e non domestiche, secondo modalità che consentano l’inserimento nel calcolo della raccolta differenziata dei quantitativi di scarti organici così trattati. Al finanziamento dei progetti la Giunta ha destinato le risorse incassate dalla Regione negli anni 2016 e 2017 a titolo di contributo per il recupero energetico effettuato negli anni 2015 e 2016 nell’impianto TRM di Torino di rifiuti urbani indifferenziati di provenienza extraregionale (Città Metropolitana di Genova). Con Determinazione dirigenziale n. 120/A1603A del 23 marzo 2017, in attuazione di quanto disposto dalla Giunta Regionale, è stato approvato il bando per la concessione dei contributi. Sono risultati ammissibili a finanziamento 32 progetti, per un ammontare complessivo di contributo spettante pari ad Euro 840.962. Nel mese di luglio 2017 sono stati finanziati i primi 12 progetti in graduatoria, per un totale di contributo concesso di Euro 355.452. Nel mese di ottobre sono stati finanziati gli ulteriori 20 progetti in graduatoria.
  2. la Giunta regionale, con deliberazione n. 85-5516 del 3 agosto 2017 e n. 38-5757 del 9 ottobre 2017, ha approvato un programma triennale di finanziamento, per gli anni 2017-2019, a favore dei Consorzi di bacino per la gestione dei rifiuti urbani; il programma di finanziamento è finalizzato a sostenere progetti che consentono di incrementare la raccolta differenziata e di diminuire il quantitativo pro capite di rifiuto indifferenziato residuo prodotto. Le risorse per il triennio 2017-2019 ammontano ad Euro 9.000.000,00 di cui il 40%, pari ad Euro 3.600.000,00 riservato al Consorzio di bacino 18 di Torino. Tali risorse derivano dal gettito del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti che, come previsto dall’art 19 l.r. n. 24/2016, a partire dal 2017 è destinato – per il 50% e nei limiti delle risorse effettivamente incassate - all’attuazione della programmazione regionale in materia di rifiuti. In considerazione delle azioni prioritarie contenute nel Piano rifiuti urbani, il programma prevede il finanziamento di progetti relativi alle seguenti azioni (in ordine di priorità):
    1. riorganizzazione dei servizi di raccolta finalizzati al passaggio da raccolta stradale a raccolta domiciliare almeno del rifiuto indifferenziato residuo, la frazione organica ed i rifiuti di carta e cartone;
    2. gestione in loco della frazione organica in sostituzione del servizio di raccolta per territori a bassa presenza abitativa (inferiore a 5.000 abitanti) o caratterizzate da morfologia disagiata (compostaggio di comunità e compostaggio di prossimità);
    3. misurazione puntuale almeno del quantitativo di rifiuto indifferenziato residuo per l’applicazione della tariffazione commisurata al servizio reso;
    4. realizzazione o ampliamento e adeguamento di centri di raccolta rifiuti a servizio di un bacino di utenza – comunale o sovracomunale - di almeno 5.000 abitanti.
Riguardo al Comune di Torino, si è avviato il procedimento relativo alla Proposta di Accordo di Programma tra la Regione Piemonte, il Comune di Torino - Consorzio di Bacino 18 ed il gestore del servizio di raccolta AMIAT spa per l’estensione del servizio di raccolta domiciliare – entro il 2019 – in alcuni quartieri della Città; la riorganizzazione del servizio interessa complessivamente circa 117.000 residenti e si stima possa contribuire al passaggio della raccolta differenziata per i quartieri interessati dall’attuale valore di circa il 30% ad un valore intorno all’obiettivo previsto del 60%. Nel corso del 2017 si sono succeduti numerosi incontri tra tutti i soggetti coinvolti finalizzati ad addivenire ad un accordo su interventi da realizzare, relative tempistiche e modalità di copertura finanziaria. La stipula dell’Accordo è prevista per i primi mesi dell’anno 2018.

Per gli altri Consorzi di bacino piemontesi con determinazione dirigenziale n. 495/A1603A del 28 novembre 2017 è stato approvato l’avviso pubblico relativo al programma triennale di finanziamento.
Al 15 dicembre 2017, primo termine di presentazione dei progetti, sono pervenute 13 istanze di contributo, per un ammontare complessivo richiesto pari ad Euro 4.325.406.

Progetto di Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS)

Il Consiglio Regionale, con deliberazione n. 253-2215 del 16/01/2018 ha approvato il Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali, comprensivo del Rapporto Ambientale e della relativa Sintesi non tecnica, del Piano di monitoraggio ambientale e della Dichiarazione di sintesi.
La Regione, attraverso l’adozione del presente Piano, fa propri i principi europei di transizione verso un’economia circolare di gestione dei rifiuti speciali promuovendo la reimmissione dei materiali trattati nei cicli produttivi.

Gli obiettivi generali citati nella Proposta di Progetto di PRRS sono:
  • ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti speciali;
  • favorire il riciclaggio, ossia il recupero di materia;
  • prevedere il ricorso al recupero energetico, solo ove non sia possibile il recupero di materia;
  • minimizzare il ricorso alla discarica, in linea con la gerarchia dei rifiuti;
  • favorire la realizzazione di un sistema impiantistico territoriale che consenta di ottemperare al principio di prossimità, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti;
  • promuovere, per quanto di competenza, lo sviluppo di una “green economy” regionale.

Per il raggiungimento dei succitati obiettivi dovranno essere attuate delle azioni - alcune trasversali per tutti i rifiuti speciali alcune mirate alle specifiche filiere che sono stati approfonditi nel documento: Rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) - Veicoli Fuori Uso (VFU) - Pneumatici Fuori Uso (PFU) - Rifiuti costituiti da oli minerali usati - Rifiuti sanitari - Rifiuti contenenti amianto (RCA) - Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) - Rifiuti di pile ed accumulatori - Rifiuti di imballaggio - Rifiuti contenenti policlorodifenili e policlotrifenili (PCB

Tra le azioni previste ci sono:
  • la definizione di linee guida ed indirizzi operativi per la corretta gestione dei rifiuti derivanti da particolari comparti produttivi di interesse ovvero per la corretta gestione di specifiche tipologie di rifiuti;
  • l’incentivazione di azioni d’informazione, formazione e sensibilizzazione;
  • la promozione di accordi, anche settoriali, per incoraggiare le imprese a predisporre piani di prevenzione dei rifiuti ed intese, finalizzate a favorire lo scambio di informazioni sulla prevenzione dei rifiuti e dei prodotti a minor impatto ambientale;
  • l’individuazione di misure atte a favorire la cooperazione tra le attività imprenditoriali locali, per incentivare ed implementare prassi innovative delle gestioni aziendali, finalizzate alla riduzione, al riciclo, al riutilizzo ed al recupero dei rifiuti;
  • l’incentivazione, ove sostenibile dal punto di vista tecnico-economico ed ambientale, dello sviluppo di un’impiantistica in grado di rispondere ai fabbisogni di area, nel rispetto del principio di prossimità, consentendo il contenimento degli impatti ambientali legati al trasporto dei rifiuti e dei relativi rischi di incidenti e fornendo maggior sicurezza e affidabilità, relativamente al corretto conferimento e alla destinazione finale dei rifiuti prodotti;
  • l’attuazione di misure atte alla semplificazione amministrativa a carico delle PMI, al fine di favorirne una maggiore competitività di mercato (processo di semplificazione amministrativa, agenda digitale 2014-2017, istanze digitali, AUA e AIA);
  • la promozione dell’utilizzo di sistemi di gestione ambientale (quali EMAS e ISO 14001) e delle certificazioni ambientali dei prodotti (Ecolabel), da parte delle aziende.


Intesa istituzionale con la Provincia di Novara

L’Accordo di Programma, sottoscritto il 23 dicembre 2013, prevede un contributo regionale (988.000 euro) per la realizzazione o adeguamento di cinque Centri di raccolta per rifiuti urbani (Novara, Galliate, Grignasco, Sizzano e Borgoticino) e l’installazione di pannelli fotovoltaici presso due istituti scolastici di Novara. Con deliberazione n. 43-6915 del 18 dicembre 2013 la Giunta Regionale ha individuato la Direzione Ambiente (ora Ambiente, Governo e tutela del territorio) quale responsabile dell’attuazione dell’accordo.
Al 31 dicembre 2016 era stata completata la realizzazione di tutti gli interventi relativi ai centri di raccolta rifiuti. Nel corso dell’anno 2017 si sono concluse le attività previste dall’Accordo con l’ installazione dell’impianto fotovoltaico.

Accordo di Programma per la progettazione delle opere di compensazione ambientale del termovalorizzatore del Gerbido

Nel corso dell’anno si sono conclusi i lavori da parte del Comune di Beinasco, relativi alla “Riqualificazione energetica e ambientale nella Palestra Serao e scuola secondaria 1° grado Gobetti" finanziati in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM. Il Comune dovrà inviare la contabilità finale alla Regione per l’erogazione del saldo spettante. Tale opera, individuata come “secondo stralcio” degli interventi di compensazione, è inserita nell’Accordo di programma, sottoscritto nel 2013, relativo alla revisione del precedente accordo del 21-11-2008.
Per quanto attiene l’intervento “Riqualificazione energetica e ambientale del complesso scolastico del Barrocchio”, finanziato in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM, la Città Metropolitana deve inviare il contratto di appalto dei lavori per procedere all’erogazione della prima quota dell’acconto spettante.
Per quanto attiene il primo lotto funzionale del “movicentro” del San Luigi di Orbassano della linea FM5, finanziato in parte con fondi regionali per euro 1.200.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM, nel corso della riunione del 16 giugno 2017 del Collegio di vigilanza, istituito ai sensi dell’art. 9 dell’AdP, sono emerse alcune problematiche in quanto per la realizzazione dell’intervento vi è un altro accordo di programma, stipulato nel 2013 tra RFI, Regione, Comuni di Orbassano e Grugliasco per la “attuazione delle opere infrastrutturali necessarie per l’attivazione della futura linea SFM5”. Con riferimento a tale accordo, è stata approvata una modifica del testo, nella quale il contributo di 3.700.000 di TRM (già destinato nell’adp del secondo stralcio delle opere di compensazione del termovalorizzatore alla realizzazione della linea ferroviaria FM5 e della fermata del San Luigi di Orbassano) viene “spostato”, sempre nell’ambito della nuova linea FM5, sulla realizzazione della fermata “Quaglia – Le Gru” in Comune di Grugliasco, e della fermata “San Paolo in Comune di Torino. Alla luce di quanto sopra si è in attesa della trasmissione da parte della Città Metropolitana di una comunicazione nella quale, non prevedendo più l’utilizzo dei 1.200.000,00 per la finalità originaria, venga richiesto lo storno su altra finalità, purché compatibile, con ridefinizione anche del cronoprogramma di impiego, per gli opportuni adeguamenti contabili.

Attività inerenti a situazioni emergenziali: Conferimento in Piemonte di rifiuti urbani provenienti dalla Regione Liguria

Nel corso del 2017 è proseguita l’attività (iniziata a fine 2014) a favore della Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in impianti piemontesi. In particolare dalla Città metropolitana di Genova sono giunte in Piemonte 89.467,76 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, a fronte di una disponibilità complessiva massima stabilita in due distinti Nulla Osta di 161.000 tonnellate a valere su tutto il 2017.
Riguardo al proseguimento di questa attività a valere per l’anno 2018, su richiesta della Regione Liguria si è provveduto a convocare una apposita riunione tenutasi ad Asti il 28 novembre 2017: il documento che è stato concordato in tale sede è stato successivamente firmato dal Presidente della Regione Piemonte in data 5/12/2017, a valere dal 1/1/2018 fino al 30/6/2018. Tale nulla osta consentirà di trattare in impianti piemontesi i rifiuti indifferenziati liguri provenienti dalla Città metropolitana di Genova nel limite di quasi 40.000 tonnellate nel corso del primo semestre 2018, limitando in modo sostanziale rispetto agli anni precedenti l’occupazione delle discariche piemontesi con rifiuti provenienti dalla Città Metropolitana di Genova.

HORIZON 2020 - PROGETTO SMART GROUND

A fine marzo 2018 si è concluso il progetto “SMART GROUND” (Horizon 2020), al quale ha partecipa la Regione Piemonte con la Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio e la Direzione Competitività del Sistema Regionale.
I vari partner di progetto (14 soggetti complessivi di varie nazionalità Italia, Ungheria, Finlandia, Gran Bretagna, Spagna) hanno lavorato come da cronoprogamma arrivando a sviluppare la piattaforma contenente i dati geografici ed alfanumerici riguardanti le discariche per rifiuti e le discariche per rifiuti minerari.
La piattaforma integra i dati attualmente disponibili nei vari database esistenti e le nuove informazioni ottenute anche dai siti pilota, con la prospettiva di diventare un database europeo in grado di garantire lo scambio di contatti e informazioni tra i rilevanti stakeholders (ad esempio le imprese), interessati nel fornire e ottenere dati sulle materie prime/rifiuti.
Tramite un servizio specifico predisposto dal CSI sono state rese
disponibili le informazioni relative agli impianti autorizzati alla gestione rifiuti in Regione Piemonte desunte dalla base dati “archivi condivisi in ambito SIRA”, in modo tale che gli utenti della piattaforma possano visualizzare non solo dei dati relativi alle discariche ma anche di altre informazioni inerente ad esempio agli impianti di che effettuano operazioni di recupero sui rifiuti.
Maggiori informazioni sono disponibili al seguente indirizzo: http://www.smart-ground.eu/index.php
Tra i vari documenti disponibili, in ambito landfill mining, si segna nella sezione “corsi di formazione” un toolkits sull ELFM “Enhanced Landfill Mining”. In tale documento sono contenuti elementi utili sull’opportunità o meno di ricorrere a tale processo, con anche un’analisi costi e benefici e vari casi studio sull’argomento.
Sempre nell’ambito della stessa sezione sono disponibili numerosi documenti di carattere formativo ed un video sull’utilizzo della piattaforma.
Riferimenti

Sul pagina web dedicata ai Rifiuti del sito della Regione Piemonte  è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.
Sul sito web Dati.Piemonte.it è possibile acquisire direttamente le informazioni inerenti la produzione dei rifiuti urbani effettuando un download dei dati (formato csv).