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RUMORE

L'argomento Rumore rientra in un obiettivo dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dei Governi dei 193 Paesi dell'ONU.

Obiettivo 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Controlli/monitoraggi e superamenti

In relazione ai controlli, il 72% circa degli esposti pervenuti in Arpa ha generato un controllo, attraverso un accertamento strumentale e/o documentale, mentre la restante parte si è risolta spontaneamente e/o mediante semplici sopralluoghi.
Dei controlli effettuati, circa il 26% ha evidenziato una non conformità ai limiti di legge.
A seguito delle non conformità rilevate, sono stati contestati 39 illeciti amministrativi e sono state trasmesse 16 notizie di reato all’Autorità Giudiziaria.

Figura 1
Esposti, controlli e superamenti dei limiti per tipologia di sorgente  – anno 2017

Nell’ambito delle attività di controllo, si evidenzia la prosecuzione delle verifiche in opera dei requisiti acustici dei nuovi edifici residenziali a Torino, svolte nell’ambito di una specifica convenzione con l’amministrazione comunale.
Si segnala altresì il lavoro di sorveglianza dei cantieri connessi alle grandi opere in corso di realizzazione, tra cui la linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione (cunicolo esplorativo de La Maddalena) e il Terzo Valico dei Giovi.

Pareri

Arpa esprime quotidianamente pareri previsionali in campo acustico per la realizzazione di nuove attività rumorose o di nuovi insediamenti sensibili, per lo svolgimento di manifestazioni temporanee, per i requisiti acustici dei nuovi edifici, per i piani di risanamento aziendali/comunali, per i piani di classificazione acustica.
Il numero dei pareri rilasciati ha raggiunto un massimo nel 2010 (963), subendo successivamente una leggera riduzione e attestandosi ad un valore di 715 contributi forniti nel 20171.

1Si evidenzia che nella provincia di Torino i pareri relativi a valutazioni di impatto acustico nell’ambito delle procedure di Autorizzazioni Unica Ambientale (AUA) sono rilasciati dalla Città Metropolitana, a seguito di un accordo tra enti, e pertanto non sono conteggiati nella presente analisi.
Tale riduzione è probabilmente imputabile all’emanazione, nel corso degli ultimi anni, di una serie di provvedimenti normativi di semplificazione delle procedure di rilascio dei titoli autorizzativi per le nuove imprese.
Nella distribuzione dei pareri per dipartimento territoriale, si può osservare che il 50% circa è relativo all’ambito del nord-est (province di Biella, Novara, Verbania, Vercelli).
La grande maggioranza dei pareri rilasciati (85% circa) è relativa alla valutazione previsionale di impatto acustico, obbligatoria per la realizzazione/modifica/potenziamento di attività produttive, commerciali, artigianali, infrastrutture di trasporto, locali pubblici con impianti rumorosi, ecc.
Se si escludono le valutazioni di impatto acustico, il maggior numero di richieste pervenute è relativo alle deroghe per le attività temporanee (concerti, manifestazioni, eventi, cantieri ecc.) e alle valutazioni di clima acustico per nuovi insediamenti sensibili (residenze, scuole, ecc.).

Figura 2
Numero di pareri rilasciati da Arpa dal 2002 al 2017

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 3
Pareri rilasciati da Arpa suddivisi per dipartimento territoriale – anno 2017

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 4
Pareri rilasciati da Arpa per tipologia (escluso impatto acustico) – anno 2017

Fonte: Arpa Piemonte

Piani di Classificazione Acustica

Il Piano di Classificazione Acustica comunale (PCA) rappresenta il principale strumento per la gestione e la prevenzione dell’inquinamento acustico.
Esso fissa i valori limite della rumorosità nell’ambiente esterno e, soprattutto, determina vincoli e condizioni per uno sviluppo del territorio acusticamente sostenibile.
I dati aggiornati a marzo 2018 evidenziano che l’89% circa dei comuni (1.063 su 1.197) ha approvato in via definitiva il PCA; l’analisi per provincia rivela una distribuzione eterogenea, con una percentuale di comuni dotati di PCA che varia dal 64% (AT) al 99% (CN).
I circa 130 comuni piemontesi rimanenti dimostrano evidentemente una evidente inerzia ad aggiornare i propri strumenti urbanistici con un piano introdotto a partire dal 1991 (DPCM 01/03/91) e regolamentato in modo compiuto dal 2001, a seguito della definizione dei criteri tecnici previsti dalla Regione Piemonte.

Tabella 1
Stato di approvazione dei Piani di Classificazione Acustica – Aggiornamento marzo 2018

Province

Comuni totali

Comuni con Piano di Classificazione Acustica definitivo

numero

%

AL

188

146

78

AT

118

76

64

BI

78

66

85

CN

250

247

99

NO

88

83

94

TO

316

312

99

VB

83

74

89

VC

76

59

78

Piemonte

1.197

1063

89


Fonte: Regione Piemonte

Figura 5
Andamento del numero complessivo di Piani di Classificazione Acustica – anni 2002-2017

Fonte: Regione Piemonte

Figura 6
Stato di attuazione dei Piani di Classificazione Acustica comunale - Aggiornamento marzo 2018



Fonte: Regione Piemonte

Consulta gli approfondimenti sul sito di Regione Piemonte.

SOLUZIONI INTELLIGENTI PER L’INQUINAMENTO ACUSTICO DA MOVIDA

Il rumore derivante dal fenomeno della “movida” è diventato un problema rilevante per la qualità della vita nelle aree urbane. Per far fronte a tale criticità, vi sono diverse possibili strategie “intelligenti”, già attuate in alcuni comuni italiani e stranieri
La regolamentazione delle attività dei locali pubblici è un primo importante strumento per contenere il disagio della popolazione dal rumore.
A Torino, tramite due ordinanze sindacali, nell’estate 2017 sono state regolamentate le attività nell’area di San Salvario, attraverso il divieto di vendita di bevande alcoliche da asporto dopo le ore 20 e di limitazione degli orari di esercizio dei locali pubblici.
Gli effetti acustici dei provvedimenti sono stati analizzati attraverso 4 postazioni di monitoraggio in continuo gestite dall’Arpa, che hanno riscontrato una riduzione media dei livelli sonori nel periodo notturno di circa -2 dB(A), con punte fino a -3.5 dB(A) (vedi la relazione).
Una consapevole pianificazione del territorio è un ulteriore possibilità, per quanto non di semplice attuazione, a disposizione delle amministrazioni locali.
Ad esempio, a Madrid sono previste zone di protezioni acustiche speciali (ZPAEC), dove sono presenti alcune restrizioni a favore dei cittadini e non hanno nessun occhio di riguardo per bar, discoteche e locali rumorosi.
Uno strumento innovativo è poi l'approccio alla progettazione delle aree urbane attraverso la caratterizzazione e la sonorizzazione del paesaggio (soundscape), in modo da creare sia aree del divertimento che aree di quiete.
È possibile anche ricorrere ad una gestione diretta e partecipata delle aree a più elevata criticità, attraverso l’individuazione di apposite figure incaricate dalle amministrazioni.
Ad Amsterdam tutte le questioni riguardanti la vita notturna (tematiche economiche, disagi per i commercianti/discoteche/ecc, disagi per i residenti, disagi per i giovani, disagi per i turisti) sono gestite da una nuova figura comunale: il nachtburgemeester (il sindaco della notte). Esso svolge una funzione di intermediario tra le parti interessate per gestire i problemi cercando di trovare la soluzione più giusta per tutti.
Nella capitale olandese la vita notturna da problematica è diventata uno dei punti di forza della città: si sono ridotti i rumori connessi alle attività, sono diminuiti gli schiamazzi in strada e anche l’economia dei locali è cresciuta.
Questo tipo di soluzione è stata adottata o sta per essere impiegata a cascata da altre grosse città come Parigi, New York, Zurigo ecc.

Figura 7
Assembramento di persone nell’area di San Salvario a Torino

OPENOISE: UN PROGETTO A TUTTO TONDO SUL RUMORE

Da oltre tre anni Arpa Piemonte sta lavorando al progetto OpeNoise, un sistema gratuito e open-source per la valutazione dell’inquinamento acustico. L’obiettivo è quello di sfruttare le possibilità fornite dalle nuove tecnologie al fine di creare applicazioni che siano allo stesso tempo attendibili, economiche e utilizzabili dal maggior numero di soggetti possibile. Al momento OpeNoise si articola in una app Android per la misurazione del rumore e in una applicazione multipiattaforma per la modellizzazione acustica.

Misurazione del rumore

OpeNoise è una applicazione Android per rilevare il rumore attraverso smartphone e tablet, sviluppata da Arpa Piemonte e scaricabile gratuitamente dal Canale di Arpa Piemonte di Google Play (presto sarà disponibile anche la versione per sistemi Apple). 
Per approfondimenti è possibile consultare l’articolo pubblicato sulla Rivista Italiana di Acustica.

Figura 8
Applicazione OpeNoise per dispositivi Android

Modellizzazione acustica

La normativa italiana ed europea per la gestione dell’inquinamento acustico in ambiente esterno ha reso necessario lo sviluppo dello strumento della mappatura acustica per adempiere ai diversi obblighi previsti. In affiancamento ai programmi commerciali disponibili sul mercato, Arpa Piemonte ha scelto di sviluppare una applicazione semplificata e di facile utilizzo nell’ambito del progetto QGIS, un GIS Desktop open source e gratuito, rilasciato sotto la GNU General Public License, utilizzabile su piattaforme Linux, Unix, Mac OSX, Windows e Android.

Figura 9
Modello di calcolo previsionale OpeNoise

È stato quindi scritto e implementato il codice necessario alla realizzazione del plugin OpeNoise, scaricabile gratuitamente dal repository dei plugin di QGIS, in grado di calcolare il livello sonoro generato da sorgenti puntuali e da sorgenti stradali in punti ricettori e presso gli edifici.
Attualmente la metodologia di stima è di tipo semplificato: l’elaborazione è effettuata in 2D, ma è stata implementata una nuova funzione che tiene in considerazione anche la diffrazione ai bordi degli ostacoli.

Per gli appassionati, è possibile visualizzare liberamente il codice di programmazione di entrambe le applicazioni, disponibile con licenza open-source GNU General Public License sulla piattaforma GitHub.

SERVIZI PUBBLICI DEL GEOPORTALE ARPA SULLA TEMATICA RUMORE

Mosaicatura dei Piani di Classificazione Acustica della provincia di Torino e Novara

In questo servizio sono raccolti i Piani di Classificazione Acustica (PCA) approvati nei comuni della provincia di Torino e di Novara.
Per ogni area del territorio è possibile visualizzare l’atto con cui è stato approvato il relativo PCA, la classe acustica e i valori limite assoluti di immissione vigenti.

Figura 10
Mosaicatura dei Piani di Classificazione Acustica della provincia di Torino e di Novara

Rumore della Città di Torino

Il servizio riporta il Piano di Classificazione Acustica della Città di Torino e la stima dei livelli sonori prodotti dal traffico veicolare elaborata da Arpa nel 2013.
Sono altresì rappresentati gli 8 punti della rete di monitoraggio permanente del rumore a Torino; per ogni punto è possibile visualizzare gli andamenti dei principali parametri acustici, della velocità del vento e della pioggia nelle 24 ore, nei 7 giorni e nei 30 giorni precedenti.

Figura 11
Mappatura acustica delle strade di Torino e sistema di monitoraggio permanente del rumore

Sistema di monitoraggio acustico dell’aeroporto di Torino – Caselle

Il servizio consente di visualizzare:
  • la localizzazione delle stazioni fisse di monitoraggio acustico del rumore aeroportuale, in gestione alla società Sagat S.p.A.
  • l'intorno (o zonizzazione) aeroportuale, approvato da una specifica Commissione in data 16/01/2013, nel quale sono definiti i limiti del rumore per il rumore aeronautico
  • i Piani di Classificazione Acustica dei comuni di Caselle T.se, S. Francesco al Campo e San Maurizio C.se.

Figura 12
Monitoraggio acustico dell’aeroporto di Torino-Caselle

PAESAGGI SONORI DEL PIEMONTE

A fronte di un innegabile aumento delle immissioni sonore nell'ambiente urbano (e non solo) è sempre più evidente un cambiamento di sensibilità della cittadinanza che tende a percepire come suoni invasivi quelli che in altri contesti potrebbero essere identificati come "segnali".
L’approccio tradizionale al tema dell’inquinamento acustico, su cui è da sempre incentrata l’attività di Arpa Piemonte, può essere utilmente esteso all’analisi del cosiddetto Paesaggio Sonoro o Soundscape.
Gli studi in materia sono stati avviati a partire dagli anni settanta del secolo scorso dal compositore, scrittore e ambientalista canadese Murray Schafer, il quale partiva dalla considerazione che "per combattere l'inquinamento sonoro, gli si contrappone oggi la riduzione del rumore. Ma si tratta di un approccio meramente negativo. Dobbiamo invece far sì che gli studi sull'acustica ambientale abbiano un significato, un valore positivo".
Il riconoscimento istituzionale dell’importanza del Paesaggio Sonoro è avvenuto nel 2012 a Firenze, in occasione dell’incontro UNISCAPE, con la “Careggi Landscape Declaration on Soundscape”. Questa, rifacendosi alla Convenzione Europea sul Paesaggio, definisce il Paesaggio Sonoro come la proprietà acustica di qualsiasi paesaggio in relazione alla percezione specifica di una specie è il risultato delle manifestazioni e dinamiche fisiche (geofonie), biologiche (biofonie) e umane (antropofonie).
A partire da tali premesse Arpa ha dato avvio all’iniziativa “Paesaggi Sonori del Piemonte”, con l’obiettivo di promuovere il senso dell’udito, parimenti alla vista, come strumento percettivo del paesaggio.
In una prima fase la finalità del progetto è stata quella di definire una metodologia per la caratterizzazione dei paesaggi sonori, basata sia sull’ascolto attivo sia su dati strumentali, e di sperimentarne l’applicazione su 10 dei 162 luoghi di belvedere inseriti nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR) di recente approvato.
L’analisi è stata svolta tra più operatori Arpa impiegati nel settore dell’inquinamento acustico. Nello specifico è stata condotta una campagna di rilievi acustici in contemporanea alla compilazione di un questionario sulla valutazione soggettiva del paesaggio sonoro durante la sessione di ascolto. Il lavoro, in via di completamento, ha fornito degli interessanti spunti di riflessione.
Di seguito si riportano in sintesi i risultati per i sei punti di monitoraggio ad oggi analizzati.
  1. le valutazioni medie soggettive sulla qualità del paesaggio sonoro sono risultate variare da un massimo di 3,6 fino al minimo di 2,1 su una scala che va da 1 (pessima) a 5 (ottima). In tutti i punti esaminati, ad esclusione di uno, vengono rispettati i livelli assoluti di immissioni come previsti dalla classificazione acustica, nonostante le valutazioni soggettive si attestino su valori intermedi;
  2. il giudizio del paesaggio sonoro è condizionato principalmente dal rumore da traffico veicolare, percepibile anche ad elevate distanze. La figura 15 mostra la tendenza di giudizi negativi al crescere del grado di percezione del traffico veicolare;
  3. da queste prime analisi si denota come il livello sonoro equivalente (LAeq), parametro di legge, non caratterizza al meglio la valutazione soggettiva: a livelli sonori decrescenti non corrispondono incrementi dei giudizi positivi (figura 16). Tale proporzionalità è invece riscontrabile per altre metriche, quali i livelli statistici LA50, LA90, LA90.

Il presente lavoro può essere utile come indicatore di attuazione del piano di monitoraggio del PPR con un indicatore che valuti le possibili variazioni del paesaggio sonoro negli anni. Inoltre esso può rappresentare la base per individuare criteri oggettivi utili alla definizione e gestione delle zone silenziose in aperta campagna, come previsto dalla recente DLgs n.42 del 2017.

Figura 13
Belvedere in Gabiano frazione di Cantavenna

Figura 14
Belvedere in Vignale M.to

Figura 15
Giudizio del paesaggio sonoro in funzione del grado di percezione del traffico

Il giudizio del paesaggio sonoro è condizionato dal rumore da traffico veicolare. Nella figura si evidenzia un aumento dei giudizi positivi (da 2.1 a 3.6 su una scala che va da 1-pessima a 5-ottima nei punti di monitoraggio PM41 a PM45) al diminuire del grado di percezione del traffico veicolare.

Figura 16
Giudizio del paesaggio sonoro in funzione di alcuni parametri acustici

Il livello sonoro equivalente (LAeq), parametro di legge, non caratterizza al meglio la valutazione soggettiva: a livelli sonori decrescenti non corrispondono incrementi dei giudizi positivi. Tale proporzionalità è invece riscontrabile per altre metriche, quali i livelli statistici LA50, LA90, LA90.

Le auto elettriche renderanno il traffico più silenzioso?

C'è molta discussione e svariate pubblicazioni sulle ricadute acustiche legate all’introduzione delle auto elettriche. Alcune di queste sono incentrate sulla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti per basse velocità. Altre sono focalizzate sulla riduzione del rumore da traffico e la salute delle persone che vivono vicino alle strade. Ma quanto sarà più silenzioso il traffico a causa dell'elettrificazione dei trasporti? La risposta è interessante e complessa.
Il rumore del traffico stradale è una combinazione di contributi: motore, contatto pneumatico/strada e aerodinamico. Più veloci viaggiano i veicoli, più il rumore del rotolamento è dominante e più contribuisce al disturbo generale il rumore aerodinamico.
Le auto elettriche eliminano quasi del tutto il rumore del motore in quanto presentano frequenze di emissione relativamente alte che non si propagano ad elevate distanze come invece avviene per le basse frequenze. Attualmente tendono ad avere coefficienti di resistenza più bassi, riducendo il rumore del passaggio dell’aria a velocità più elevate, anche se è probabile che diminuisca come vantaggio poiché le batterie diventeranno via via meno costose e più potenti e sarà più facile spingere l'aria per ottenere vantaggi stilistici. Tuttavia, questi contributi sono inferiori rispetto al rumore da rotolamento. Attualmente le gomme delle auto elettriche tendono ad essere più silenziose rispetto agli altri pneumatici, ma anche questo probabilmente diminuirà come vantaggio.

Le auto elettriche hanno però un problema: sono troppo silenziose e non ci siamo abituati. Con le elettriche cambia l’esperienza acustica attorno all’auto e questo può far sì che si verifichino situazioni di rischio: non ci si accorge infatti della loro presenza dando luogo a situazioni di potenziale pericolo per i pedoni e i ciclisti, specie quando le auto si muovono a bassa velocità in un centro abitato. Per questo è stato stabilito che le auto elettriche o ibride al di sotto di una certa velocità (30 km/h) dovranno emettere un rumore udibile a distanza: l’articolo 8 del Regolamento EU 540/2014 cita il sistema AVAS (Acoustic Vehicle Alerting System) come obbligatorio dal 1/1/2021 per tutti gli stati EU e richiede l’adozione di emendamenti alla Direttiva 2007/46 che regolamenta omologazione e immatricolazione di veicoli in Europa. L’adeguamento dovrà avvenire entro il mese di settembre del 2019; tuttavia già un anno prima di questo termine la metà delle auto ibride e delle elettriche di nuova immatricolazione dovrà essere equipaggiata di dispositivi in grado di emettere segnali sonori compresi fra 47 e 67 decibel a seconda della velocità di marcia.

Più in particolare, la regola precisa che ogni mezzo elettrico o ibrido che abbia quattro ruote e un peso inferiore alle 4,5 tonnellate dovrà necessariamente emettere un rumore chiaro e riconoscibile se viaggia a una velocità di crociera inferiore ai 30 km/h. Per velocità superiori il suono specifico non è più necessario perché entrano in gioco fenomeni acustici di natura fisica (ad esempio il rumore aerodinamico e da rotolamento) capaci di allertare in maniera efficace il pedone.
La discussione finora riguarda il rumore di fondo con marmitte ben insonorizzate. Non tiene conto del suono acuto dei silenziatori rotti o dei veicoli a combustione interna intenzionalmente rumorosi come Harley Davidson, auto sportive e vecchie Ape car. Questi suoni acuti possono essere molto più fastidiosi dei suoni di base del traffico. I veicoli elettrici non hanno silenziatori, quindi non c'è niente da modificare lì. E i veicoli elettrici stanno prendendo rapidamente il sopravvento come veicoli performanti grazie alle loro eccellenti caratteristiche di coppia. Man mano che i veicoli elettrici inizieranno a dominare, i silenziatori intenzionalmente rumorosi diminuiranno in modo sostanziale.

Nella sezione dedicata alla tematica Rumore del Geoportale di Arpa Piemonte  è possibile visualizzare, per ogni punto di misura, gli andamenti dei principali parametri acustici, della velocità del vento e della pioggia nelle 24 ore, nei 7 giorni e nei 30 giorni precedenti.

Consulta l'argomento Rumore anche per quanto riguarda i Fattori e gli Impatti.