Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RIFIUTI URBANI

L’economia circolare prevede la progettazione di un sistema più virtuoso rispetto a quello che regola l’economia lineare: prevede innanzitutto che vengano utilizzate in modo massiccio le fonti di energia rinnovabile (elemento centrale della sostenibilità) e che ci sia un grande passaggio di informazioni tra i diversi soggetti economici. Serve anche una forte capacità di innovazione e prodotti disegnati in maniera efficiente, che durino nel tempo e che nella loro interezza o nelle loro singole parti possano essere riutilizzabili o comunque riciclabili. Tutto questo potrebbe portare con sé la fine di uno dei meccanismi su cui si basa l’economia lineare (l’obsolescenza programmata dei prodotti) e potrebbe introdurre anche una serie di cambiamenti a livello culturale.
In merito alla gestione dei rifiuti, in particolare, le misure che l’UE mette in campo sono relative alla revisione della legislazione. Il 14 marzo 2017 il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto pacchetto "economia circolare" che comprende delle proposte di modifica delle direttive sui rifiuti a partire dalla direttiva "madre" 2008/98/Ce e poi le direttive "speciali" in materia di rifiuti di imballaggio (1994/62/Ce), discariche (1999/31/Ce), Raee (2012/19/Ue), veicoli fuori uso (2000/53/Ce) e rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/Ce).
Il 1° marzo 2018 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il dossier contenente le nuove direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile e accumulatori, veicoli a fine vita e Raee. Il testo approvato dalla Commissione Ambiente è lo stesso sul quale tra il 17 e il 18 dicembre 2017 il Parlamento e Consiglio Europeo erano giunti ad un accordo provvisorio a valle di una lunga trattativa. Gli Stati membri dovranno adottare misure chiare e comuni sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti.
Gli elementi chiave del documento risultano essere i seguenti:
  • definizioni più chiare dei concetti fondamentali in materia di rifiuti;
  • nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti, da conseguire a livello dell'UE entro il 2025, il 2030 e il 2035. Questi obiettivi riguardano la quota di riciclaggio dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio (con obiettivi specifici per i vari materiali di imballaggio) e anche un obiettivo per i rifiuti collocati in discarica;
  • metodi e norme più severi per calcolare i progressi compiuti verso la realizzazione degli obiettivi;
  • requisiti più rigorosi per la raccolta differenziata dei rifiuti e attuazione potenziata della gerarchia dei rifiuti attraverso strumenti economici e misure supplementari affinché gli Stati membri prevengano la produzione di rifiuti;
  • requisiti minimi applicabili ai regimi di responsabilità estesa del produttore. I produttori che rientrano nei regimi di responsabilità estesa sono responsabili della raccolta di beni usati, della cernita e del trattamento finalizzato al riciclaggio. I produttori saranno tenuti a versare un contributo finanziario a tal fine, calcolato in base ai costi di trattamento.
Nello specifico, il provvedimento individua un target sul riciclo dei rifiuti urbani pari al 65% entro il 2035, un obiettivo sugli imballaggi pari al 70% al 2030 e una riduzione dei conferimenti in discarica pari al 10% al 2030 dei rifiuti urbani prodotti. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.
Il Parlamento europeo riunito in Plenaria ha approvato il 18 aprile il documento. Si resta quindi in attesa dell’approvazione formale (Consiglio dell’Unione europea) e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

L’argomento Rifiuti rientra in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile  sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

- Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e in particolare nei Traguardi

- 12.2: Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’utilizzo efficiente delle risorse naturali. 

- 12.5: Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.

Alla realizzazione degli obiettivi prefissati concorrono altri strumenti e strategie “collaterali” rispetto a quelle specificamente relative ai rifiuti. In questo contesto merita pertanto sottolineare come nella Proposta di Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (bozza 2.0. del 13 marzo 2017), tra gli obiettivi strategici nazionali vi sia l’obiettivo specifico relativo ad “abbattere la produzione di rifiuti, azzerare il conferimento in discariche e promuovere il mercato delle materie prime seconde”.

Interessante sarà vedere in prospettiva l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nell’ambito delle gare di appalto delle Amministrazione pubbliche e loro centrali di committenza, aspetto fondamentale per rendere possibile l’applicazione del Piano di Azione Nazionale sul Green Pubblic Procurement (PAN GPP).

Produzione rifiuti urbani

Dall’analisi dei dati relativi alla gestione dei rifiuti urbani emerge come la produzione1 nell’anno 2016 sia in lieve aumento (+1,1% rispetto al 2015) che corrisponde ad una produzione totale dei rifiuti (RT) poco sopra i 2 milioni di tonnellate: i rifiuti avviati a smaltimento rimangono costanti con un leggero incremento invece a favore dei rifiuti raccolti in modo differenziato (+1,8%) che tradotto in percentuale di raccolta differenziata portano il Piemonte al 55,2%, mezzo punto percentuale in più rispetto allo scorso anno (tabella 1).
In termini di quantità pro capite, ogni abitante piemontese ha prodotto, nel 2016, circa 458 kg di rifiuti, di cui 253 kg raccolti in modo differenziato e avviati a recupero e 205 kg avviati a smaltimento.

Tabella 1
Dettaglio dati di produzione - anno 2016

Province

PR
 Residenti 2016

PT
Produzione
 Totale
(t/a)


[RT+ALTRI]
RT
Rifiuti totali
(t/a)


[RU+RD]

RU
Rifiuti
urbani
indifferenziati
(t/a)
RD
Raccolte
 differenziate
(t/a)
ALTRI
Altri rifiuti
 avviati allo
 smaltimento
 e/o al
 recupero
(t/a)

%
di RD




[RD/RT]

AL

426.658

227.233

226.674

116.921

109.753

559

48,4

AT

216.677

88.668

88.334

34.534

53.801

333

60,9

BI

178.551

81.772

81.605

32.773

48.833

166

59,8

CN

589.108

263.908

259.963

107.378

152.585

3.944

58,7

NO

370.143

173.167

169.175

56.496

112.678

3.992

66,6

CM Torino

2.277.857

1.044.283

1.028.257

496.247

532.010

16.026

51,7

VCO

159.664

82.399

82.163

28.962

53.200

236

64,7

VC

173.868

78.381

77.729

28.583

49.145

652

63,2

TOTALE REGIONE

4.392.526

2.039.810

2.013.900

901.895

1.112.005

25.910

55,2

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti


Nella figura 1 si può osservare il trend di produzione di rifiuti urbani negli anni 2000-2016. La produzione di rifiuti è inferiore a quella rilevata nel 2000 del 1,2%, ma la RD è aumentata di circa 738.438 t (+198%) e i rifiuti avviati a smaltimento si sono ridotti di circa -761.897 t (-46%).
_______________________________________
1
    Secondo la DGR 43-435 del 2000 i Rifiuti Urbani Totali prodotti sono classificati con la sigla RT e sono costituiti dalla somma dei rifiuti raccolti in modo differenziato (RD) e dai rifiuti urbani indifferenziati (RU). Esistono inoltre altre tipologie di rifiuti raccolti dal gestore del servizio pubblico, quantitativamente poco rilevanti, non soggette al calcolo della percentuale di raccolta differenziata (ad esempio oli usati, batterie, pneumatici, etc.) Tali rifiuti sono stati raggruppati sotto la voce “ALTRI” (nel 2016 pari a 25.910 t): quest’ultima voce, sommata ai RT, costituisce la voce “PT” (Produzione Totale, nel 2016 pari a 2.039.810 t). A partire dai dati di produzione rifiuti 2017 il riferimento per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata è la DGR 15-5870 del 3 novembre 2017.

Figura 1
Variazione della produzione dei rifiuti - anni 2000-2016

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti
La figura 2 mostra, a livello regionale, la serie storica 2000-2016 degli indici di produzione pro capite RT, RU, RD, con indicate le variazioni percentuali tra ciascun biennio analizzato.

Il confronto degli indici pro capite del 2016 con quelli dell’anno 2000 evidenzia per il rifiuto totale (RT pro capite) un decremento di quasi il 3,5%, per la RD pro capite un incremento del 191% e una diminuzione del 47% dei rifiuti indifferenziati (RU).

Figura 2
Variazione dei principali indicatori negli anni - anni 2000-2016

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Raccolta differenziata

Proseguendo sempre nel confronto con l’anno 2000 si evince un consistente aumento della percentuale di raccolta differenziata: nel 2000 tale valore era del 18,3%, attualmente il valore si colloca sul 55% (figure 3-4).


Gli indicatori Rifiuti Urbani raccolti in modo differenziato e l'indicatore Percentuale di Riciclaggio sono previsti dall'Agenda 2030 all'obiettivo 12. Consumo e Produzione responsabile. L'indicatore Rifiuti Urbani raccolti in modo differenziato è previsto anche dagli indicaori del BES del Dominio Ambiente.

                            

Figura 3
Raccolta differenziata - anno 2000

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Figura 4
Raccolta differenziata - anno 2016

Figura 5
Raccolta differenziata e produzione di rifiuti a livello comunale

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

FRAZIONI MERCEOLOGICHE PRESENTI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Figura 6
Ripartizione rifiuti differenziati - anno 2016

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Nuovo metodo per il calcolo della Raccolta Differenziata


Con DGR n. 15 - 5870 del 03/11/2017 la Giunta regionale ha approvato il nuovo metodo normalizzato per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ai sensi del DM 26 maggio 2016. La deliberazione ha l’obiettivo di adeguare il metodo di calcolo piemontese alle linee guida nazionali emanate dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio Decreto del 26 maggio 2016, sostituendo il vecchio metodo già per i dati di produzione 2017.
I principali contenuti sono di seguito riassunti:

1) sono conteggiati nella Raccolta Differenziata:
   • rifiuti raccolti in modo differenziato al lordo di eventuali scarti derivanti dal loro trattamento;
   • i rifiuti organici sottoposti a compostaggio domestico, di prossimità di comunità purché tale attività sia disciplinata dal Comune e con un limite pro capite massimo di 120 kg/ab anno;
   • i rifiuti assimilati ai rifiuti urbani anche se non gestiti dal servizio pubblico di raccolta;
   • rifiuti da spazzamento a recupero;
   • rifiuti da C&D con un limite pro capite massimo di 15 kg/ab anno;
   • rifiuti da raccolte selettive di quali, ad es. pile, farmaci.
2) sono conteggiati nei rifiuti indifferenziati:
   • rifiuti urbani non differenziati;
   • residui della pulizia stradale avviati a smaltimento;
   • rifiuti ingombranti avviati allo smaltimento.
3) sono frazioni neutre e quindi non conteggiati né nella RD né nella produzione rifiuti:
   • i rifiuti urbani derivanti da eventi calamitosi;
   • i rifiuti cimiteriali;
   • i rifiuti della pulizia delle spiagge.

 Gestione rifiuti urbani

Nel 2016 i rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento sono stati 853.982 tonnellate:
di questi quantitativi il 46%, corrispondente a 389.091 t, è stato inviato alla termovalorizzazione, il 41% al trattamento meccanico-biologico TMB 352.880 t), il 13% in discarica (112.011 t).
Come evidenziato nella figura 7 il quantitativo di rifiuti urbani avviati a smaltimento si è ridotto in totale del 53% rispetto al 2002: con l’entrata in pieno regime del termovalorizzatore di Torino sono notevolmente aumentati i rifiuti avviati ad incenerimento a scapito dei rifiuti avviati direttamente in discarica (-92% rispetto al 2002); costante si è mantenuto il quantitativo di rifiuti avviati a trattamento meccanico biologico.

Figura 7
Destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati - anni 2002-2016

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Il sistema di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati (relativamente all’anno 2016) dispone della seguente dotazione impiantistica:

- 1 impianti di termovalorizzazione: il termovalorizzatore sito a Torino2 , località Gerbido autorizzato con un carico 206,25 MWt, nel 2016 ha trattato 439.405 t di rifiuti.
In provincia di Cuneo è operativo un impianto di co-incenerimento che sostituisce parte del combustibile fossile con combustibile derivato da rifiuti (CCS);
- 14 discariche per rifiuti urbani distribuite prevalentemente nelle province di Torino, Alessandria e Cuneo, nelle quali sono state conferite 112.011 t di rifiuti urbani (rifiuti indifferenziati CER 20) e 405.485 t di rifiuti derivanti da operazioni di trattamento effettuate sui rifiuti urbani (CER 19), oltre a 189.333 t di altri rifiuti speciali non pericolosi. Complessivamente sono state smaltite in discarica 706.829 t di rifiuti di cui 517.496 t provenienti dalla gestione dei rifiuti urbani.
- 10 impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di cui 6 impianti di preselezione e stabilizzazione biologica aerobica (Alessandria, Casale Monferrato, Valterza, Magliano Alpi, Borgo San Dalmazzo e Sommariva Bosco), 2 impianti di bioessiccazione (Cavaglià, Villafalletto) e due impianti di sola produzione di CSS - Combustibile Solido Secondario (Roccavione e Pinerolo).

Nei suddetti impianti sono state trattate circa 446.118 t di rifiuti urbani indifferenziati (in totale 592.822 t, compresi i rifiuti speciali e i rifiuti urbani provenienti da fuori regione) dalle quali sono state ottenute 90.369 t di CSS che è stato in parte recuperato presso l’impianto di coincenerimento (cementificio) in provincia di Cuneo (50.664 t) e in parte presso impianti di recupero energetico (termovalorizzatori) fuori regione (39.706 t). La frazione secca, non trasformata in CSS, e la frazione umida trattata e stabilizzata sono state conferite in discarica o inviate ad incenerimento fuori regione (figura 8).

L'indicatore Rifiuti conferiti in discarica è previsto dall'Agenda 2030 all'obiettivo 11 Città e comunità sostenibili ed è anche un indicatore del BES del Dominio Ambiente.

                                        
_______________________________________
2    Nel corso del 2016 è stata adeguata l’autorizzazione integrata ambientale attribuendo all’impianto stesso la qualifica di recupero energetico R1.


Figura 8
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani - anno 2016

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

 
Totale RU smaltito in discarica 517.496 t. Rifiuti Speciali non pericolosi smaltiti in discarica 189.333. Totale smaltito in discarica 706.829 tonnellate.

Figura 9
Gestione dei rifiuti indifferenziati: schema di flusso generale - anno 2016



Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Applicazione del metodo BAT per il PTR: Macroambito Rifiuti

Nell’ambito del Piano territoriale regionale (PTR), approvato nel 2011, è stata sviluppata una ripartizione territoriale articolata per Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT), la scala territoriale ottimale per elaborare e rappresentare lo Stato di salute del Piemonte.

Tale articolazione del territorio regionale definisce 33 Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT), insiemi di comuni che rappresentano sistemi territoriali e funzionali di livello regionale.
Consulta la pagina introduttiva sugli AIT

Di seguito sono riportati i risultati dell’applicazione del metodo BAT, per i 33 Ambiti di Integrazione Territoriale, con approfondimento sul macroambito Rifiuti.
Nelle tavole è evidenziato il confronto con i dati della precedente applicazione del metodo (PTR 2007). Le differenze sono rappresentate in positivo o negativo, sia per AIT, che per singoli comuni.


Per le Fonti la situazione si presenta eterogenea sul territorio piemontese, a seconda della relativa gestione specifica dei singoli comuni; per le pressioni viene descritto un quadro principalmente invariato rispetto al 2007, con l'eccezione di alcuni comuni nei quali si riscontra una condizione peggiorativa.

Macroambito Rifiuti, Bilancio Ambientale Territoriale 2017 e confronto
con dati PTR 2007

Figura 10

Figura 11

Figura 12

Figura 13

Figura 14

Figura 15