ACQUE REFLUE URBANE E ACQUE POTABILI
Pressione Acque reflue urbane
Figura 1
Acque superficiali. Pressione Acque reflue urbane - anno 2015
Figura 2
Acque superficiali. Percentuale di Corpi Idrici con pressione significativa per Acque reflue urbane - anno 2015
Come si evince dal grafico, per le acque superficiali la pressione Acque reflue urbane è una pressione significativa per il 31% dei CI (su un totale di 597 CI su cui è stata fatta l’analisi delle pressioni).
Il sistema fognario/depurativo
La direttiva 91/271/CEE, che in modo specifico regola la materia, prevede che i livelli di trattamento a cui sottoporre le acque reflue urbane debbano essere proporzionati e resi appropriati sulla base della classe dimensionale dell’agglomerato, calcolata in termini di carico organico ed espressa in abitanti equivalenti, nonché in considerazione della maggiore necessità di tutela delle acque dall’inquinamento, distinguendo tra scarico in aree normali, in aree sensibili e in bacini drenanti afferenti ad aree sensibili.
A tal proposito si ritiene opportuno evidenziare che la conformità dei sistemi di fognatura e depurazione ai dettami della direttiva 91/271/CEE impone di:
- garantire una adeguata dotazione di collettori fognari a tutti gli agglomerati del territorio regionale;
- assicurare una adeguato livello di trattamento (almeno secondario) delle acque reflue urbane derivanti dagli agglomerati del territorio regionale aventi carico organico > 2.000 a.e.;
- perseguire elevati livelli di abbattimento del carico di nutrienti in ingresso a tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane del territorio regionale.
Occorre ancora precisare che pesanti sono le sanzioni previste dalla Commissione Europea in caso di inadempienza alle disposizioni della Direttiva 91/271/CEE.
È utile considerare che l’ulteriore estensione del servizio di fognatura è ormai fortemente condizionato dalle caratteristiche fisiche del territorio e dalle particolarità dell’urbanizzazione, che in alcune aree della regione si presenta molto frammentata. Le risorse economiche derivanti dalla tariffa, nonché gli eventuali programmi di finanziamento con risorse pubbliche (Ministero, Regione), sono prioritariamente destinate non tanto all’estensione del reticolo di collettamento dei reflui per raggiungere quelle che convenzionalmente sono dette “case sparse”, quanto piuttosto a dotare le reti attuali di migliori terminali. L’obiettivo è di realizzare per le diverse reti fognarie, valutando caso per caso, impianti di depurazione che garantiscano maggiori prestazioni in termini di qualità dello scarico nell’ambiente o il convogliamento dei reflui verso gli impianti di depurazione di maggiori dimensioni, razionalizzando il sistema infrastrutturale e dismettendo piccoli depuratori di difficile gestione e dalle prestazioni modeste.
Il servizio di fognatura non procede dunque tanto in termini di percentuale di popolazione raggiunta, ormai vicina al limite di fattibilità tecnica e di sostenibilità economica, quanto nella risoluzione delle criticità delle infrastrutture esistenti (rotture, rigurgiti, allagamenti, emissioni odorose sgradevoli) e nel miglioramento della qualità delle acque trattate e restituite nell’ambiente.
Tabella 1
Impianti di depurazione a servizio di agglomerati maggiori di 2.000 a.e. - anno 2016
Tipologia di |
Tipologia di |
Totale |
|||
numero |
Carico totale trattato (a.e.) |
numero |
Carico totale trattato (a.e.) |
numero |
Carico totale trattato (a.e.) |
114 |
1.698.238 |
55 |
4.005.365 |
169 |
5.703.603 |
Numero di km di rete fognaria ad oggi esistente: 19.925
Gestione servizio Idrico
Tabella 2
Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) - anno 2016
ATO1 |
ATO2 |
ATO3 |
ATO4 |
ATO5 |
ATO6 |
||||||
n° |
abit. |
n° |
abit. |
n° |
abit. |
n° |
abit. |
n° |
abit. |
n° |
abit. |
164 |
526.580 |
184 |
429.293 |
306 |
2.242.951 |
250 |
589.102 |
154 |
262.271 |
148 |
323.855 |
Comuni e popolazione in cui è erogato il Servizio Idrico Integrato (*) |
|||
n° |
(%) Comuni serviti |
Abitanti serviti (**) |
% sulla popolazione regionale |
1.139 |
94 |
4.284.669 |
98% |
(**) Popolazione complessiva regionale: 4.374.052 (censimento 2012)
Grado copertura dei servizi |
||
Acquedotto |
Fognatura |
Depurazione |
99% |
94% |
90% |
ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
Figura 3
Acquedotti controllati per ciascuna ASL - anno 2017
Acquedotti controllati per ciascuna ASL - anno 2017
Figura 4
Nuove fonti di approvvigionamento per ciascuna ASL - anno 2017
Tabella 3
Prove effettuate e parametri non regolamentari - anno 2017
|
Metodi applicati |
Parametri ricercati |
Parametri non regolamentari |
Parametri non regolamentari/ |
Chimiche |
89.350 |
269.289 |
398 |
0,4 |
Microbiologiche |
29.732 |
32.788 |
841 |
2,8 |
Fisiche |
240 |
558 |
---- |
--- |
Figura 5
Percentuale di campioni non conformi sul totale campioni analizzati per ciascuna ASL - anno 2017
Figura 6
Percentuale di campioni non conformi per fascia volumetrica degli acquedotti - anno 2017
Il compito di assicurare, sulle acque destinate al consumo umano, l’attività di prevenzione da potenziali inquinamenti, l’attività di controllo e infine l’attività prescrittiva o sanzionatoria è demandato alle ASL che operano sul territorio regionale.
Nelle attività di controllo, le ASL si avvalgono di Arpa per le analisi su:
- impianti di acquedotto, al fine di accertare il rispetto dei valori di parametro stabiliti dal DLgs 31/01 e s.m.i.;
- nuove fonti di approvvigionamento (pozzi e sorgenti) per l’espressione del giudizio di idoneità all’uso potabile, ai sensi del DM 23/3/91;
- corpi idrici superficiali per la classificazione e successiva destinazione all’approvvigionamento idropotabile, ai sensi del DLgs 152/06 e s.m.i..
Non conformità microbiologiche
Le specie batteriche più frequentemente rilevate sono Escherichia coli e Coliformi a 37°C, indicatori di possibile inquinamento fecale, ed Enterococchi, indice dell’inefficienza dei trattamenti di clorazione.
L’inquinamento da batteri si verifica prevalentemente su impianti piccoli e vecchi a causa di operazioni di disinfezione inadeguate e/o rotture accidentali delle condotte idriche: le non conformità sono state riportate nella norma mediante gli interventi di manutenzione e disinfezione, prescritti dalle ASL all’Ente Gestore, e, in tutti i casi, i prelievi di ricontrollo, effettuati dopo la realizzazione delle opere, hanno dato esito favorevole.
Non conformità chimiche
Dal punto di vista chimico, Il maggior numero di non conformità riguarda parametri indicatori non nocivi alla salute, quali ferro, solfati e manganese, che possono produrre alterazioni organolettiche e inconvenienti tecnologici: la loro presenza deriva in gran parte da inquinamento geologico naturale e costituisce un problema principalmente gestionale, la cui soluzione richiede la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento o l’installazione di demetallizzatori.
La presenza nell’acqua di sostanze riconosciute tossiche e/o cancerogene, tra cui fitofarmaci, solventi alogenati e metalli pesanti deriva da attività antropiche, industria e agricoltura, e costituisce un reale rischio sanitario.
Per i fitofarmaci lo sforamento è stato registrato in zone prevalentemente agricole: il numero di prelievi fuori limite è di pochi campioni. È importante sottolineare che l’inquinamento dell’acqua potabile da fitofarmaci risulta praticamente assente rispetto agli anni passati, in quanto tutti i campioni non conformi riguardano acque grezze a monte degli impianti di trattamento, mentre i valori alle utenze sono risultati sostanzialmente nella norma.
Nella classe degli organoalogenati, solventi utilizzati dall’industria meccanica e metallurgica,sono stati registratiper il tetracloroetilene pochi campioni fuori norma. Per il parametro somma tricloroetilene + tetracloroetilene, sono stati trovati alcuni campioni di acque grezze di pozzo non conformi.
Per i metalli pesanti, il superamento dei limiti è stato rilevato sia in rete che in pozzi.
Rimane costante in alcune zone del Piemonte la presenza di arsenico, riconducibile alla particolare struttura idrogeologica del luogo, che comporta fenomeni di arricchimento delle acque grezze. L’abbattimento di tale inquinante di origine “naturale”, richiede interventi con costi elevati e tempi lunghi di realizzazione (ricerca di falde non inquinate, costruzione di pozzi e opere di miscelazione).
Anche in questo caso la situazione è notevolmente migliorata rispetto agli anni passati, in quanto sono state risolte tutte le situazioni di deroga riguardanti alcuni comuni del novarese e del cuneese a seguito degli interventi di risanamento completati dagli Enti Gestori.
Nel 2016 sono state rilevate 3 non conformità agli impianti di trattamento e 4 alle utenze nella provincia del VCO. Sono state riportate nella norma a seguito di interventi di manutenzione e accertamenti con ricontrolli favorevoli.
I prelievi con concentrazione fuori limite per il nichel sono stati 9, di cui solo 1 riscontrato alla rete e 8 ai pozzi; i pozzi sono comunque dotati di impianti di miscelazione o demetallizzatori, per cui i superamenti non si ritrovano nell’acqua immessa in rete a valle degli stessi.
Nel 2017 l’inquinamento chimico presenta diffusione e numeri molto modesti, le non conformità totali da parametri tossico-nocivi sono 18 che corrispondono allo 0,08% dei prelievi totali.
I dati riportati confermano la buona qualità igienco-sanitaria dell’acqua distribuita all’utenza.
Cromo esavalente nelle acque destinate al consumo umano
La nuova soglia va ad aggiungersi a quella già in vigore di 50 µg/l per il parametro cromo, che veniva inteso però come cromo totale senza distinzione di forma.
Il cromo, infatti, in natura si trova principalmente in due forme: il cromo esavalente (cromo VI) e il cromo trivalente (cromo III) presente anche nelle nostre acque potabili.
Il cromo (III) è un oligonutriente essenziale, necessario per il corretto metabolismo degli zuccheri nel corpo umano: una carenza di cromo (III) influenza la capacità dell'insulina di regolare il livello di glucosio nel sangue.
Il cromo (VI), invece, è stato classificato cancerogeno e genotossico per l'uomo sulla base di studi epidemiologici che hanno dimostrato un’associazione tra esposizione per via inalatoria al cromo (VI) e cancro del polmone.
I risultati analitici ottenuti da Arpa Piemonte per Cromo totale e Cromo esavalente rilevano pochi superamenti puntuali negli ultimi anni: vedi presentazione dicembre 2017.
Acque superficiali da potabilizzare (DLgs 152/06)
Figura 7
Acquedotti, per ASL, che utilizzano acque superficiali trattate
Acquedotti, per ASL, che utilizzano acque superficiali trattate
Acque minerali, di sorgente e termali
Figura 8
Ubicazione fonti acque minerali, sorgenti e termali
Tabella 4
Analisi effettuate e parametri - anni 2011-2017
anno |
Tipologia analisi |
n° campioni minerali |
n° parametri minerali |
Parametri non regolamentari |
% Parametri non regolamentari |
2011 |
Chimiche |
865 |
65.041 |
6 |
0,01% |
2012 |
Chimiche |
814 |
63.128 |
4 |
0,01% |
2013 |
Chimiche |
1.069 |
78.895 |
5 |
0,01% |
2014 |
Chimiche |
993 |
73.286 |
3 |
0,00% |
2015 |
Chimiche |
927 |
73.206 |
6 |
0,01% |
2016 |
Chimiche |
645 |
43.228 |
8 |
0,02% |
2017 |
Chimiche |
692 |
46.378 |
4 |
0,01% |
anno |
Tipologia analisi |
n° campioni minerali |
n° parametri minerali |
Parametri non regolamentari |
% Parametri non regolamentari |
2011 |
Microbiologiche |
842 |
6.504 |
0 |
0,00% |
2012 |
Microbiologiche |
763 |
6.719 |
1 |
0,01% |
2013 |
Microbiologiche |
783 |
6.980 |
2 |
0,03% |
2014 |
Microbiologiche |
754 |
6.721 |
5 |
0,07% |
2015 |
Microbiologiche |
673 |
6.095 |
1 |
0,02% |
2016 |
Microbiologiche |
427 |
3.584 |
2 |
0,06% |
2017 |
Microbiologiche |
423 |
3.550 |
2 |
0,06% |
Le irregolarità rilevate sono pochissime, pari al massimo allo 0,02% dei campioni analizzati.
Sui campioni viene eseguito un set completo di analisi che comprende le verifiche igienico sanitarie, la conformità dell’etichettatura e la ricerca di contaminanti chimici. Tra questi ultimi sono completamente assenti quelli di origine antropica in quanto le fonti sono in zone cosiddette “incontaminate”; si riscontra, saltuariamente, il superamento dei valori per alcuni metalli pesanti naturalmente presenti nella composizione delle rocce in alcune zone della regione. Tali riscontri avvengono sui campioni alla fonte e le acque vengono in seguito miscelate per abbassare il tenore misurato. Incongruenze rispetto ai valori riportati sulle etichette non comportano rischi per la salute ma, se ripetute, implicano la necessità di una nuova caratterizzazione dell’acqua.