Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RISCHI INDUSTRIALI

Rischio industriale

Nel 2017 è entrato a pieno regime l’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti gestito dal Ministero dell’Ambiente, come previsto dall’art. 5 del DLgs105/15, desunto dal portale informatizzato di ISPRA .

L’argomento Rischio industriale in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile  sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

Obiettivo n.9: Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.
 
Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (RIR) sono classificati di “soglia inferiore” o di “soglia superiore” in relazione ai massimi quantitativi potenzialmente presenti di sostanze e miscele pericolose, secondo quanto previsto dall’Allegato 1 al DLgs 105/15. Gli stabilimenti RIR sono censiti nell’inventario nazionale predisposto dal Ministero dell’Ambiente sulla base delle informazioni contenute nella Notifica sottoscritta dai gestori nelle forme dell'autocertificazione, ai sensi dell'art.13 del decreto.
Dall’ultimo aggiornamento dell’inventario nazionale (febbraio 2018), in Piemonte risultano 79 stabilimenti RIR, di cui 43 di soglia superiore. 
Per approfondimenti è possibile consultare la pagina specifica sul sito di Arpa.

Nel panorama nazionale il Piemonte si conferma una tra le regioni con maggior presenza di stabilimenti RIR; come illustrato in figura 1, le province con il maggior numero di stabilimenti sono Alessandria, Novara e Torino, con 20 stabilimenti ciascuna.

Figura 1
Distribuzione provinciale degli stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) – aggiornamento aprile 2018

Fonte: Elaborazione Arpa su dati dall’inventario nazionale degli stabilimenti RIR

Come illustrato in figura 2, con l’entrata in vigore del DLgs 105/15 il numero complessivo di stabilimenti RIR è diminuito del 20%, considerato che, in regime di DLgs 334/99, risultavano complessivamente soggetti alla normativa “Seveso” circa 100 stabilimenti. Tale riduzione è dovuta, in primis, al fatto che il DLgs 105/15 tiene conto dei nuovi criteri introdotti dal Regolamento CE n. 1272/08 e s.m.i. (cosiddetto Regolamento CLP), relativo alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e miscele pericolose, e che la nuova classificazione di alcune sostanze, in particolare il triossido di cromo e le sue soluzioni, ha comportato l’esclusione dal campo di applicazione della normativa “Seveso” di diversi stabilimenti che effettuano trattamenti galvanici.
Dall’entrata in vigore del DLgs 105/15 il numero complessivo di stabilimenti RIR si è mantenuto all’incirca costante, a fronte di alcune modifiche dei quantitativi di sostanze/miscele pericolose utilizzate negli stabilimenti, o della loro classificazione, che hanno comportato la variazione della tipologia di adempimento (da stabilimento di soglia superiore a inferiore o viceversa), l’esclusione o l’introduzione di stabilimenti nel campo di applicazione del decreto.

Figura 2
Stabilimenti Rischio di Incidente Rilevante in Piemonte - anni 2006-2018

Fonte: Elaborazione Arpa su dati dai registri regionali degli stabilimenti RIR fino al 2017 e dall’inventario nazionale per il 2018

Le aziende soggette al DLgs 105/15 appartengono a comparti produttivi e merceologici piuttosto diversificati; come illustrato in figura 3, le attività più presenti su territorio regionale sono quelle di stoccaggio/movimentazione del GPL, seguite dalle attività di deposito e/o trattamento di prodotti petroliferi e dalla produzione di chimica di base/intermedi.

Figura 3 
Ripartizione percentuale dei comparti produttivi degli stabilimenti RIR - aggiornamento aprile 2018

Fonte: Elaborazione Arpa Piemonte