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RISCHI NATURALI

L’argomento Rischi naturali rientra in due Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU:

Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili

Target: 11.5
Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità.

Target: 11.b
Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in linea con il ‘Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030'.


Obiettivo 13: Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze

Target:  13.1
Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi.











LE MISURE ATTUATIVE DEL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI (PGRA)

Le mappe di pericolosità e di rischio che hanno costituito la base per la costruzione del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) sono in fase di aggiornamento: la versione 2017 delle mappe sarà pubblicata sul Gis Browser Direttiva Alluvioni nei primi mesi del 2018.
Le misure attuative del Piano sono state descritte nella Relazione Stato Ambiente del 2017.
Le attività descritte di seguito attuano alcune delle misure previste dal PGRA e sono monitorate col Programma Operativo per l’Attuazione e il Monitoraggio delle Misure del PGRA – POAMM. Le modalità per monitorare nel tempo lo stato di avanzamento delle misure del PGRA sono state definite da Autorità di Bacino, con le Regioni; per il 2018 è prevista l'integrazione di tale monitoraggio nella piattaforma RENDIS.

Fasce fluviali (MISURA M21 - revisione delle fasce fluviali e dell'assetto di progetto)
Nel corso del 2017 sono proseguite le attività relative alle varianti alle fasce fluviali contenute nel Piano per l'assetto idrogeologico, anche sulla base del nuovo quadro conoscitivo rappresentato dal Piano di gestione rischio alluvioni, nonché da approfondimenti idraulici, piuttosto che sulla base di eventi alluvionali. Si segue il cronoprogramma condiviso con l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, già pubblicato nella Relazione Stato Ambiente del 2017.
Torrente Orba: con DGR 20 Ottobre 2017, n. 25-5788 la Giunta regionale ha preso atto della Conferenza Programmatica (ex art. 68, comma 3 del D.Lgs. 152/2006) relativa al Progetto di Variante al Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) del torrente Orba da Silvano d'Orba alla confluenza in Bormida, adottata con deliberazione del Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 7 del 7 dicembre 2016. Gli elaborati definitivi della variante sono stati trasmessi all'Adb dalla Regione a dicembre 2017;
Torrente Banna: con DGR 20 Ottobre 2017, n. 26-5789 la Giunta regionale ha preso atto della Conferenza Programmatica (ex art. 68, comma 3 del D.Lgs. 152/2006) relativa al Progetto di Variante al Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) del torrente Banna da Villanova d'Asti alla confluenza in Po, adottata con deliberazione del Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 7 del 7 dicembre 2016. Gli elaborati definitivi della variante sono stati trasmessi all'Adb dalla Regione a dicembre 2017 e marzo 2018;
Torrente Varaita: con Decreto del Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (n. 67 del 24 aprile 2017) è stato pubblicato lo Schema di Progetto di Variante del torrente Varaita da Costigliole Saluzzo alla confluenza nel fiume Po;
Torrente Orco: con Decreto del Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 102 del 5 giugno 2017 è stato pubblicato lo Schema di Progetto di Variante del torrente Orco da Cuorgnè alla confluenza nel fiume Po;
Fiume Bormida: con Decreto del Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po n. 214 del 14 novembre 2017 è stato pubblicato lo Schema di Progetto di Variante alle Fasce Fluviali del fiume Bormida da Acqui Terme ad Alessandria.

DGR Rilocalizzazioni (MISURE M22 - rilocalizzazioni degli elementi vulnerabili dalle zone inondabili e M23 - riduzione della vulnerabilità degli elementi esposti non rilocalizzabili)
Il 22 dicembre 2017 la Giunta regionale ha approvato la DGR n. 31-6223, che detta i criteri per la rilocalizzazione degli edifici residenziali dalle zone inondabili, nonchè per la riduzione della vulnerabilità di quelli non rilocalizzabili. La deliberazione è pubblicata sul BUR n. 5 del 1° febbraio 2018.

Attività di comunicazione e diffusione (MISURA M24 - migliorare la conoscenza del rischio)
La Regione Piemonte - Settore Difesa del Suolo - ha organizzato un ciclo di seminari diffusi sul territorio dal titolo “Pianificazione, programmazione e progettazione delle misure per il contrasto del rischio idrogeologico” rivolto a tecnici, ingegneri, architetti, geologi, geometri, per approfondire le tematiche relative alle nuove modalità di approccio alla progettazione degli interventi di riduzione del rischio idrogeologico (Piattaforma Rendis-web), anche con riferimento al Piano di gestione rischio alluvioni (PGRA). Se ne sono svolti 3 durante l'anno 2017:


Sono in corso di programmazione per il 2018 analoghi seminari per le altre province (ad Asti per Asti e Alessandria: 12 aprile 2018).
Il 13 giugno 2017 la Regione Piemonte con la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico #italiasicura ha organizzato un seminario al fine di presentare le Linee Guida per le attività di programmazione e progettazione degli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico ed incontrare gli enti locali e tutte le pubbliche amministrazioni interessate, nonchè i professionisti e i tecnici che operano sul territorio.

Per quanto riguarda l'adeguamento dei piani regolatori al PAI non ci sono significativi aggiornamenti.
Molti comuni hanno approvato il proprio strumento urbanistico ma non sono stati trasmessi gli shape file al Settore Difesa del Suolo ai fini dell'aggiornamento del quadro del dissesto del PAI, secondo quanto previsto al paragrafo 4 della DGR n. 64-7417 del 27 aprile 2014.
Dal punto di vista normativo, fino all’approvazione della variante al PRG, sui territori dei comuni non ancora adeguati al PAI, si applicano le disposizioni dell’art. 9 delle norme PAI anche sulle aree individuate nelle mappe di pericolosità del PGRA, oltre a quelle cartografate dal PAI medesimo.
È in programma per i primi mesi del 2018 la stesura dei criteri attuativi in campo urbanistico delle norme contenute nella variante alle norme di attuazione del PAI - Titolo V.

Definizione del quadro del dissesto relativo ai comuni che non hanno ancora provveduto ad adeguare il proprio strumento urbanistico al PAI

Al fine di poter disciplinare le azioni riguardanti la difesa idrogeologica del territorio, la Regione Piemonte deve poter disporre di una conoscenza aggiornata delle situazioni di dissesto. Uno strumento utile al raggiungimento di tale scopo è rappresentato dagli strumenti urbanistici comunali che contengono gli studi geologici relativi al quadro del dissesto redatti alla scala locale e forniscono indicazioni circa la pericolosità geologica e la relativa idoneità all’utilizzo urbanistico del territorio.
Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 maggio 2001, obbliga i comuni ad effettuare, attraverso la revisione dei propri strumenti urbanistici, la verifica delle effettive situazioni di dissesto e di rischio idraulico ed idrogeologico presenti sul territorio rispetto a quelle individuate dal PAI medesimo. A più di 18 anni dall’entrata in vigore del PAI, non tutti i comuni hanno proceduto alle verifiche sopra richiamate e la Regione, quindi, non dispone di un quadro del dissesto omogeneo a livello regionale.

Figura 1
Comuni piemontesi suddivisi per stato di adeguamento al PAI

Figura 2
Comuni piemontesi suddivisi per stato di adeguamento al PAI

Figura 3
Comuni adeguati al PAI suddivisi per provincia

Allo scopo di colmare la carenza di informazioni derivanti dalla mancanza di un quadro del dissesto condiviso per i comuni non adeguati al PAI, anche al fine di quantificare i fabbisogni degli interventi di mitigazione della pericolosità geologica a scala regionale, la Direzione regionale Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Montagna, Foreste, Protezione Civile, Trasporti e Logistica, attraverso il Settore Geologico ed il Settore Sismico per gli ambiti territoriali di propria competenza, sta procedendo alla definizione del quadro del dissesto alla scala comunale dei comuni non ancora adeguati al PAI, in base al quale i comuni potranno in seguito impostare la propria variante urbanistica.
La definizione del quadro del dissesto avviene sulla base delle informazioni relative ai dissesti presenti nelle varie banche dati regionali e nazionali ed ispirandosi al principio di maggior cautela. Ai dissesti così individuati, saranno associate delle norme di utilizzo del territorio in sintonia con quelle previste dall’articolo 9 delle Norme di Attuazione del PAI.
Completati gli studi relativi ai comuni non ancora adeguati al PAI, si procederà ad una verifica di quei comuni che hanno un adeguamento al PAI in corso ma non ancora condiviso a livello regionale. Per questi ultimi si evidenzia che, alle aree in dissesto individuate dal PAI ed a quelle individuate nelle mappe di pericolosità del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, si applicano, comunque, le disposizioni dell’art. 9 delle norme PAI medesimo fino all’approvazione della variante al PRG.

Progetto di alternanza scuola/lavoro nell’ambito della prevenzione del rischio idrogeologico

Il Settore Geologico nel 2017 è stato impegnato nella predisposizione e nell’attuazione di un percorso formativo nell’ambito di un progetto di alternanza scuola lavoro con l’Istituto Grassi di Torino. Tale progetto prevede la formazione sul software open source QGis di due classi di 25 studenti ciascuna e successivamente la digitalizzazione di cartografie relative all’idoneità geologica all’utilizzo urbanistico contenute negli strumenti urbanistici dei comuni adeguati al PAI. L’impegno annuo di ciascun studente è di circa 200 ore ed al termine del percorso gli studenti avranno acquisito dimestichezza con l’applicativo e la Regione Piemonte potrà disporre di ulteriori cartografie digitalizzate che andranno ad implementare il livello di informatizzazione regionale.

Programmazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico

Per quanto riguarda le attività di programmazione, in aggiunta a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2017 si specifica quanto segue.
In data 14/12/2017 è stato firmato dal Ministro dell’Ambiente e dal Presidente della Regione Piemonte il Protocollo d'Intesa finalizzato all'attuazione dei programmi di interventi in materia di difesa del suolo. Il protocollo prevede il finanziamento di 54,7 milioni di euro per la realizzazione degli interventi residui previsti per il Piemonte dal DPCM 15/09/2015 c.d. Piano Stralcio Aree Metropolitane.
Nel corso del 2017 il Commissario di Governo ha avviato gli interventi di versante in ambito montano del cosiddeetto Programma Cambiamenti Climatici. I 4 interventi ammontano a circa 3 mlioni di euro e dovrebbero essere conclusi nel 2019.
Il Commissario di Governo ha inoltre avviato il finanziamento di 11 interventi per circa 3,5 milioni di euro previsti dal Secondo Atto Integrativo (sottoscritto a fine 2016) all’Accordo di programma del 2010.
A dicembre 2017 è stato firmato dalla Regione Piemonte con il Ministero dell’Ambiente il Terzo Atto Integrativo all’Accordo del 2010; in esso sono previsti tre nuovi interventi per complessivi 6,3 milioni di euro. Gli interventi sono stati individuati nell’ambito del PO Ambiente 2014-2020 e sono finanziati con fondi FSC 2014-2020. Il loro definitivo avvio è previsto nel 2018.
Si stanno concludendo gli interventi finanziati dall’Accordo di programma 2010: nel corso del 2017 si sono conclusi ulteriori 13 interventi per un complessivo di n. 167; sono ancora in esecuzione 34 interventi.
E’ proseguita l’attività che condurrà, nelle prime settimane del 2018, al finanziamento dell’intervento win-win su un tratto del torrente Pellice (tra Bricherasio e Villafranca Piemonte) mediante stipula di apposita convenzione tra Autorità di Distretto, Regione Piemonte ed Aipo.
L’intervento, per il quale sono previsti 4,2 milioni di euro, risponde alla Direttiva Europea Acque e alla Direttiva Alluvioni, è gestito dall’Autorità di Distretto e sarà affidato per la sua realizzazione ad Aipo.
Relativamente alle attività finalizzate alla programmazione degli interventi, a seguito del DPCM 28 maggio 2015, la Regione Piemonte ha adottato una nuova determinazione (DD n. 894 del 27 marzo 2017) con la quale si sostituisce l’Annesso 2 della precedente DD n. 767 dell’aprile 2016, si definisce un criterio per la determinazione della priorità regionale, si istituisce un Tavolo di coordinamento interno finalizzato a valutare il "peso" della priorità regionale in modo da poterla armonizzare sul territorio regionale.
A novembre e dicembre 2017 sono stati attivati due programmi per interventi di manutenzione idraulica sui corsi d’acqua regionali, il primo con fondi provenienti da Aipo per 1,4 milioni di euro e n. 50 interventi; il secondo, ai sensi della LR. 54/75, per 3,6 milioni di euro e n. 120 interventi. Gli interveti dovranno concludersi tra il 2018 e il 2019.

Attività di verifica per la corretta gestione degli sbarramenti e degli invasi artificiali

Per quanto riguarda le attività di verifica, in aggiunta a quanto già riferito nella Relazione Stato Ambiente 2017, si specifica quanto segue.

Sbarramenti autorizzati alla prosecuzione all'esercizio
Le attività della Regione Piemonte sono rivolte anche alla vigilanza sulla costruzione, controllo della gestione per gli sbarramenti artificiali per l'accumulo idrico con altezze inferiori ai 15 m e invasi inferiori al milione di metri cubi.
Circa un 5% delle perizie tecniche per l’autorizzazione all'esercizio sono ancora in istruttoria (nuove autorizzazioni sono avanzate con 6 sbarramenti), ma la percentuale rimane costante per un continuo apporto di sbarramenti non precedentemente denunciati.
In parallelo si sta procedendo ad un rinnovo delle autorizzazioni ormai scadute (circa 59 rinnovi nell'anno).

Verifiche sul territorio per sbarramenti abusivi
Nel 2017 non avendo ancora condotto verifiche in loco si è potuto però comunque apprezzare la presenza di impianti non ancora denunciati.

Invasi artificiali di nuova realizzazione
Nel corso del 2017 sono stati registrati circa venti procedimenti per la creazione di nuovi impianti soprattutto rivolti all'utilizzo idroelettrico. Sono state rilasciate 13 autorizzazioni ad impianti il cui procedimento autorizzativo era stato avviato negli anni precedenti e sono state rilasciate circa 10 autorizzazioni all'esercizio di impianti per i quali completata la realizzazione si era ottenuto il collaudo positivo delle opere.
Invasi artificiali con progetto di gestione del materiale sedimentato approvato
Alla fine del 2017 risultano approvati 73 progetti di cui:
  • 52 dighe nazionali;
  • 12 dighe regionali per le quali esistono deroghe all’obbligo di presentazione del progetto;
  • 1 diga transnazionale;

Nel corso dell'anno 2017 sono stati esaminati due nuovi progetti di gestione di asta; allo stato attuale sono quindi 8 in tutto.
Rinnovi di progetti già arrivati a scadenza e continue verifiche di programmi di sintesi. Progetti già scaduti e in via di scadenza nel corso del 2018 sono circa 15.

Rinnovo documenti di protezione civile delle dighe
Secondo quanto disposto dalla Direttiva P.C.M. 08/07/2014, nel corso dell’anno 2017 la Regione Piemonte, in collaborazione con ARPA Piemonte e con l’Ufficio Tecnico Dighe di Torino, ha supportato le prefetture di Torino e di Cuneo nell’approvazione dei nuovi Documenti di Protezione Civile per sei dighe di competenza nazionale: Ceresole, Gorge di Susa, Melezet, Rochemolles, Piastra, Castello. Si è inoltre collaborato con la Regione Liguria per l’esame dei DPC delle dighe di Val Noci e Osiglietta, situate nel territorio ligure, ma i cui deflussi idrici attraversano il territorio piemontese. Tali documenti indicano al gestore le azioni di comunicazione da mettere in atto per differenti livelli di allerta che possono essere attivati per situazioni collegate a rischi naturali o ad anomalie della ritenuta.

Classificazione sbarramenti di competenza regionale ai fini di laminazione
Gli sbarramenti regionali nel corso del 2017 sono stati classificati insieme con quelli nazionali arrivando ad omogeneizzare i risultati degli studi fatti nel 2016 e 2017. Il risultato per le principali posizioni è riportato nella tabella seguente.

DENOMINAZIONE

 Pr.

Comp.

 V lam
[Mm3]

 V piena
[Mm3]

 V lam/ V piena

Indice di laminazione

Indice di vulnerabilità

Indice complessivo

Classifica indice complessivo

ROCHEMOLLES

TO

STAT

0,150

0,125

1,196

1,000

0,391

0,391

1

CAMPOSECCO

VB

STAT

0,090

0,045

2,016

1,000

0,182

0,182

2

LAGO CINGINO

VB

STAT

0,050

0,020

2,518

1,000

0,182

0,182

3

CERESOLE REALE MAGGIORE

TO

STAT

2,140

1,230

1,740

1,000

0,171

0,171

4

LAGO PISTONO

TO

REG

0,105

0,132

0,796

0,892

0,177

0,158

5

CAMPLICCIOLI

VB

STAT

0,200

0,471

0,425

0,652

0,182

0,119

6

AGNEL

TO

STAT

0,190

0,076

2,504

1,000

0,094

0,094

7

SERRU'

TO

STAT

0,560

0,022

25,688

1,000

0,094

0,094

8

MORASCO

VB

STAT

0,650

0,277

2,351

1,000

0,093

0,093

9

SABBIONE

VB

STAT

0,710

0,082

8,622

1,000

0,093

0,093

10

VALTOGGIA

VB

STAT

0,820

0,121

6,755

1,000

0,093

0,093

11

GURZIA

TO

STAT

0,500

13,371

0,037

0,193

0,476

0,092

12

ALPE CAVALLI

VB

STAT

0,170

0,742

0,229

0,479

0,182

0,087

13

PONTE VITTORIO

BI

STAT

0,040

0,909

0,044

0,210

0,405

0,085

14

INGAGNA

BI

STAT

1,000

2,332

0,429

0,655

0,110

0,072

15

DIETRO LA TORRE

TO

REG

0,014

0,004

3,830

1,000

0,069

0,069

16

CODELAGO

VB

STAT

0,490

0,424

1,157

1,000

0,500

0,050

17

RAVASANELLA

VC

STAT

0,500

0,492

1,016

1,000

0,048

0,048

18

TERNAVASSO

TO

REG

0,117

0,080

1,459

1,000

0,043

0,043

19

QUARAZZA

VB

STAT

0,090

0,348

0,259

0,509

0,079

0,040

20

GEBBO

VB

REG

0,002

1,269

0,001

0,039

1,000

0,039

21

PIANTELESSIO

TO

STAT

0,500

0,178

2,807

1,000

0,037

0,037

22

DIGA DI ARIGNANO

TO

REG

0,210

0,771

0,272

0,522

0,070

0,037

23

POURRIERES

TO

REG

0,032

1,949

0,016

0,128

0,274

0,035

24

AGARO

VB

STAT

1,600

0,233

6,867

1,000

0,035

0,035

25

GORGE DI SUSA

TO

STAT

0,020

8,346

0,002

0,049

0,683

0,033

26

SESSERA

BI

STAT

0,270

7,893

0,034

0,185

0,156

0,029

27

MALCIAUSSIA

TO

STAT

0,140

0,258

0,544

0,737

0,024

0,018

28

SARETTO

CN

REG

0,040

0,464

0,086

0,294

0,059

0,017

29

ROCCASPARVERA

CN

STAT

1,630

21,426

0,076

0,276

0,060

0,017

30

ALPE LARECCHIO

VB

STAT

0,120

0,143

0,838

0,915

0,017

0,016

31

LAGO D'AVINO

VB

STAT

0,200

0,065

3,081

1,000

0,015

0,015

32

CEPPO MORELLI

VB

STAT

0,080

1,782

0,045

0,212

0,063

0,013

33

ORTIGLIETO

AL

STAT

0,760

22,719

0,033

0,183

0,066

0,012

34

MAZZE' CANAVESE

TO

STAT

0,285

176,315

0,002

0,040

0,213

0,009

35

AGRASINA

VB

STAT

0,209

1,002

0,209

0,457

0,017

0,008

36

SAMPEYRE

CN

STAT

0,010

4,422

0,002

0,048

0,148

0,007

37

OSTOLA

BI

STAT

1,680

1,336

1,257

1,000

0,007

0,007

38

ROSSANA

CN

STAT

0,030

0,059

0,511

0,715

0,008

0,006

39

LAGO DI MONTE DI BRIAGLIA

CN

REG

0,015

0,076

0,191

0,437

0,011

0,005

40

FEDIO

CN

STAT

0,030

0,988

0,030

0,174

0,027

0,005

41

LAGO DI VALLE DI BRIAGLIA

CN

REG

0,019

0,122

0,155

0,394

0,011

0,004

42

VALLA

AL

STAT

0,300

9,746

0,031

0,175

0,018

0,003

43

RIMASCO

VC

STAT

0,090

4,031

0,022

0,149

0,021

0,003

44

LAVAGNINA INF.

AL

STAT

0,277

6,347

0,044

0,209

0,015

0,003

45

CHIABRIERE

TO

STAT

0,206

0,033

6,339

1,000

0,003

0,003

46

RETE REGIONALE DI MONITORAGGIO DEI FENOMENI FRANOSI

La Rete Regionale di Controllo dei Movimenti Franosi (ReRCoMF) è costituita da circa 300 sistemi di controllo strumentale attivi su altrettante frane del territorio regionale. Le informazioni riguardanti le caratteristiche degli strumenti che compongono la ReRCoMF, nonché tutte le risultanze delle misure effettuate dalla struttura nel corso dell'anno, vengono aggiornate e implementate nel sistema informativo geologico (sottosistema monitoraggio movimenti franosi).
L’attività di monitoraggio è regolamentata dal Disciplinare per lo sviluppo, la gestione e la diffusione dati di sistemi di monitoraggio su fenomeni franosi del territorio regionale con finalità di prevenzione territoriale e di protezione civile (DGR 16 aprile 2012, n. 18-3690) tra Regione, Arpa Piemonte ed Enti coinvolti e comporta un processo complesso che va dall’acquisizione dati (anche tramite attività in campo), alla validazione, elaborazione e interpretazione delle risultanze strumentali al fine di individuare il livello di attività del fenomeno franoso e nella predisposizione di specifiche relazioni tecniche interpretative periodicamente trasmesse ai Comuni e agli uffici regionali e provinciali competenti.

Diffusione delle risultanze della Rete di Monitoraggio
La D.G.R. 18-3690 del 16/04/2012 è corredata dal testo del Disciplinare e da alcuni allegati. L’allegato 2 contiene l'elenco completo dei siti inclusi nella rete ReRCoMF, mentre l'allegato 3 raccoglie i fascicoli monografici delle postazioni automatiche a sonde inclinometriche fisse. Secondo le indicazioni del Disciplinare Arpa provvede annualmente all'aggiornamento ed alla diffusione degli allegati 2 e 3.
Nell'ambito del programma PAR-FSC e di una specifica convenzione tra Regione ed Arpa Piemonte per attività di monitoraggio sui fenomeni franosi, sono state aggiornate le modalità di di condivisione degli allegati 2 e 3, adesso pubblicate come pagine web e con un maggior numero di informazioni.
L’allegato 2 riporta l’elenco dei siti monitorati inseriti nella RERCOMF e il quadro sintetico della tipologia di strumentazione utilizzata. Sono inoltre disponibili le planimetrie in formato pdf contenenti: l'inquadramento geografico del sito, il quadro generale della strumentazione installata e un dettaglio con le principali informazioni per ogni strumento (v. figure).

Figura 4
Allegato 2 al “Disciplinare” - elenco dei siti monitorati inseriti nella RERCOMF e quadro sintetico della tipologia di strumentazione utilizzata

Figura 5
Planimetria in formato pdf per l’inquadramento geografico del sito

Figura 6
Planimetria in formato pdf con il quadro generale della strumentazione installata

Su 25 siti della RERCOMF sono installate sonde inclinometriche fisse a lettura in continuo, che effettuano misure ad intervalli di tempo predeterminati (in genere ogni 8 ore), a cui in un numero limitato di casi sono associate anche le letture piezometriche con la stessa frequenza di lettura. L’allegato 3 raccoglie i fascicoli monografici (v. figura seguente) delle postazioni automatiche a sonde inclinometriche fisse.

Figura 7
Fascicolo monografico di una postazione inclinometrica a sonde fisse (aggiornato annualmente)

Le monografie descrivono in forma sintetica il fenomeno franoso posto sotto controllo (schede di II° livello del “Sistema Informativo Frane in Piemonte” – SIFraP), riportano l’ubicazione, le caratteristiche e le modalità di installazione della postazione di misura e l’andamento storico (dalla data di installazione) delle risultanze strumentali (v. grafico).

Figura 8
Grafico spostamento tempo alla profondità di 12,5 m di una delle postazioni a lettura in continuo

Al fine di fornire un quadro d’insieme, complessivo ed aggiornato a scala regionale, della situazione dei fenomeni monitorati dalla rete ReRCoMF, il Centro Funzionale emette un bollettino che viene diffuso attraverso i canali in uso per la trasmissione dei documenti facenti parte del sistema di allertamento regionale. Il bollettino ReRCoMF contiene l’elenco dei fenomeni franosi monitorati con associati i relativi cinematismi, un indice sintetico indicativo del livello di attività registrato dalla strumentazione. Inoltre per ogni sito viene fornita la stima di precipitazione infiltrata nel suolo in un intervallo temporale rappresentativo. Per i siti con strumentazione a lettura da remoto (SLR) la stima del cinematismo si basa sulle misure aggiornate ai 3 giorni precedenti l’emissione del bollettino, mentre per i siti con modalità manuale la valutazione del cinematismo fa riferimento all’ultima lettura manuale disponibile. Dall’allegato 3 è possibile consultare l’andamento del cinematismo, registrato nell’anno precedente, per ciascuna sonda inclinometrica fissa (v. figura seguente).

Figura 9
Andamento dei cinematismi emessi durante il 2015 per uno dei siti RERCOMF

Il contributo della Regione Piemonte al progetto PS-journal Italia

L'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha istituito, alla fine del 2016 un Tavolo Nazionale dei Servizi di Geologia (TNSG), al quale partecipano rappresentanti delle strutture che si occupano di materie geologiche presso le regioni, le provincie autonome e le Arpa.

Figura 10
Il logo del Tavolo Nazionale dei Servizi di Geologia (TNSG)

Il Piemonte partecipa al tavolo tramite un rappresentante della Regione ed uno di Arpa. Il tema principale trattato dal TNSG nel 2017-2018 è lo sviluppo dell'iniziativa progetto PS Journal Italia, un servizio nazionale di geologia operativa basato su dati di interferometria satellitare.
L’iniziativa si inquadra nel piano strategico Space Economy promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in particolare nel programma Mirror Copernicus, che costituisce il riferimento per le iniziative in campo nazionale e multi regionale nel campo dell’osservazione della Terra. Il PS Journal Italia è inoltre allineato con iniziative aventi pari tema sviluppate dall'ESA (l'ente spaziale europeo), che propongono di costruire un servizio di deformazione del terreno a livello europeo (pan-European Ground Motion Service) partendo dalle varie esperienze e capacità presenti ad oggi nei vari Paesi europei.e da vari paesi europei. La Norvegia ha già attivato un servizio di monitoraggio del territorio tramite interferometria satellitare e la Germania lo sta realizzando.
I documenti che presentano i principi della tecnica PS sono disponibili presso numerosi siti: Arpa Piemonte; Ispra; Ministero dell'Ambiente.
La tecnica PS è nata in Italia ed il Piemonte è stata una delle prime regioni ad utilizzare operativamente il metodo sin dai primi anni 2000. A livello nazionale le iniziative di maggior rilievo sono quelle connesse con il Piano Straordinario di Telerilevamento (PST). Nel 2002, la L. n. 179 ha previsto un finanziamento per la realizzazione di un piano straordinario di telerilevamento ad alta precisione volto alla verifica e al monitoraggio delle aree ad elevato rischio idrogeologico. A tal fine sono state utilizzate anche le tecnologie dell’Interferometria differenziale SAR (Synthetic Aperture Radar). La prima fase del PST (2008 - 2009) ha comportato l’elaborazione con tecnica interferometrica di immagini SAR acquisite dai satelliti ERS1/ERS2 e ENVISAT tra il 1992 e il 2008 su tutto il territorio nazionale. La seconda fase (2010 - 2011) ha portato all’integrazione della banca dati già costituita nella fase precedente e il dataset interferometrico è stato aggiornato con l’elaborazione delle immagini SAR acquisite dal satellite ENVISAT dal 2008 al 2010.
Al PST si affiancano le iniziative connesse con il il progetto MapItaly. Per rispondere a specifiche esigenze del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (DPC), a partire dal 2009 ASI ha attivato un completo servizio interferometrico di mappatura di tutto il territorio nazionale basato su acquisizioni StripMap Himage con ricorrenza di 16 giorni, utilizzando il sistema satellitare italiano COSMO-SkyMed. Grazie a questo progetto, denominato MapItaly, serie storiche di immagini sono acquisite sul territorio italiano con l'obiettivo principale di analizzare fenomeni di instabilità del terreno e rischio endogeno (frane, subsidenza), utilizzando tecniche di interferometria e fornire dati a supporto in tutte le situazioni di emergenza nel Paese (evento sismico, eruzione vulcanica, rischio idrogeologico).
Il PS Journal Italia sarà un servizio operativo di monitoraggio dei movimenti del terreno a livello nazionale basato su dati interferometrici elaborati a partire da dati radar provenienti dai satelliti europei Sentinel e dai satelliti italiani CosmoSkyMed . Il monitoraggio sarà a diversi livelli di dettaglio e avverrà in continuo, al fine di rilevare tempestivamente situazioni di criticità geologiche (per es. frane, subsidenza, etc.) attraverso l’individuazione di anomalie nei dati interferometrici (per es. accelerazioni nelle velocità dei PS). La frequenza dei passaggi dei satelliti Sentinel è di sei giorni, per cui sarà possibile ottenere informazioni con tale cadenza temporale.
I prodotti del servizio consisteranno essenzialmente in:
  • Mappe di velocità di deformazione del suolo ottenute dai dati satellitari interferometrici; questo tipo di prodotto consentirà l’individuazione e l’interpretazione di quelle aree interessate da fenomeni di deformazione (per es. frane e subsidenze); il prodotto verrà aggiornato ad ogni nuova acquisizione;
  • Serie temporali di spostamento; per ogni punto di misura sarà possibile visualizzare la serie storica di deformazione dall’inizio del periodo monitorato fino alla data dell’ultima acquisizione satellitare disponibile;
  • Mappa delle anomalie; tale mappa consentirà, tramite l’analisi statistica delle serie storiche aggiornate in continuo, l’individuazione automatica di eventuali anomalie e/o accelerazioni nel trend deformativo dei punti di misura. È prevista un’attività di controllo e validazione anche sul terreno delle anomalie più significative individuate. Inoltre, nel caso di individuazione di anomalie e/o accelerazioni nel trend deformativo dei punti di misura, sarà fornita una interpretazione che permetterà di collegare l’anomalia al possibile fenomeno che la genera (subsidenza, movimento gravitativo, connessione con presenza di strutture o infrastrutture inclusi gli argini).

L'iniziativa è finanziata del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), che prevede di aprire il bando per l'affidamento del servizio entro l'autunno 2018. Il capitolato tecnico comprenderà un documento tecnico, definito dal TNSG, che include le esigenze delle Regioni.
I rappresentanti del Piemonte presso il TNSG, forti delle esperienze maturate in Piemonte, hanno fortemente contribuito, nel 2017, alla stesura del documento tecnico e faranno pure parte del gruppo di lavoro che, congiuntamente con l'affidatario del Servizio, definirà i dettagli operativi del servizio.
Lo sviluppo di un servizio di monitoraggio satellitare dell'intero territorio rappresenta per la Regione Piemonte, così come per le altre regioni, una grande opportunità e, al contempo, una grande sfida. L'opportunità deriva dalla possibilità di un monitoraggio quasi in continuo delle deformazioni (ogni sei giorni) di tutto il territorio, che permetterà una pronta identificazione di una serie di fenomeni la cui evoluzione potrebbe comportare effetti negativi.
La sfida deriva dalla necessità di sviluppare, a livello regionale, una efficace procedura che permetta di:
  1. selezionare, tra le segnalazioni di anomalia (che si prevedono numerose), quelle che possano essere in relazione a fenomeni di rilevo;
  2. veicolare le segnalazioni derivanti dal sistema verso i soggetti competenti: sistema regionale; province, comuni, gestori di infrastrutture, ecc.

Le prime applicazioni operative del PS Journal Italia sono previste per il 2019.

Progetto per la gestione del rischio valanghivo sulla S.S. 21 presso il Colle della Maddalena nel Comune di Argentera (Cn)

La Strada Statale n. 21 riveste particolare importanza sotto il profilo turistico ed economico, sia a livello locale che a livello provinciale, grazie all’accesso che fornisce al valico internazionale italo-francese “del Colle della Maddalena”, transitato giornalmente da numerosi veicoli commerciali pesanti.
Il tratto della statale 21 prossimo al Colle della Maddalena, tra il km 55+000 circa e il confine di stato, si sviluppa alla base di ripidi versanti ad esposizione Sud, sottostanti la cresta M. Bric della Sabbiera - Monte Pierassin, soggetti a frequenti fenomeni valanghivi che possono determinarne l’interruzione.
La protezione dell’asse viario attuale potrebbe essere garantita dalla realizzazione di gallerie artificiali paravalanghe o di un tunnel con un tracciato alternativo all’attuale, della cui progettazione l’ANAS S.p.A. si è occupata negli anni recenti.
Per sperimentare un sistema di gestione del rischio valanghe che contribuisse a ridurre i tempi di chiusura al traffico nelle situazioni di pericolo di valanghe la Regione dal 2014 ha reso attuabile e co-finanziato insieme ad ANAS un PIDAV (Piano di Intervento per il Distacco Artificiale delle Valanghe), elaborato dalla Provincia di Cuneo nell’ambito del progetto europeo RISKNAT, gestito dall’Unione Montana Valle Stura, con la collaborazione della Commissione Locale Valanghe istituita ai sensi del Regolamento Regionale n. 4/R del 7/6/2002.
Il tratto di Strada Statale interessato con maggiore frequenza dalle valanghe è quello compreso tra le quote 1871 m s.l.m. e 1958 m s.l.m. (individuate in cartografia rispettivamente dalla “Casa cantoniera” e dalla “Fontana di Napoleone”).
Il PIDAV individua le procedure per effettuare, da parte di un tecnico professionista incaricato dall’Unione Montana, il distacco delle valanghe che interessano potenzialmente il tracciato della strada statale per l’ultimo tratto di circa 2 km prima del confine, attraverso l’impiego di un esploditore a gas, trasportato da un elicottero (v. foto seguenti). Il sistema produce l’esplosione di una miscela gassosa idrogeno/ossigeno all’interno di un cono aperto verso il pendio; l’onda d’urto conseguente determina un’improvvisa sollecitazione sul manto nevoso su un’area circolare del diametro di alcune decine di metri, che può innescare il distacco controllato della valanga.

Figura 11
Il sistema di distacco programmato delle valanghe elitrasportato impiegato per l’attuazione del PIDAV (Piano d’Intervento per il Distacco Programmato delle Valanghe) sulla S.S. 21 presso il Colle della Maddalena

Figura 12
Panoramica del versante Sud del Bric della Sabbiera, con indicazione dei punti di tiro individuati dal PIDAV per il distacco programmato delle valanghe presso il Colle della Maddalena (Foto S. Bassignano)

Figura 14
Zona di distacco di valanga a lastroni provocata con l’impiego dell’esploditore a gas elitrasportato (Foto S. Bassignano)

Nuovi sistemi di comunicazione del Bollettino Valanghe

L’ufficio valanghe lavora sempre alla ricerca di innovazioni nel campo della previsione e della comunicazione del pericolo valanghe. Nella stagione invernale 2016-2017 sono state apportate parziali modifiche e aggiornamenti nella seconda pagina del bollettino dedicata agli approfondimenti. In questa sezione è infatti possibile trovare due spazi dove possono essere riportate informazioni variabili a seconda delle valutazioni fatte dai previsori di turno.

Fig. 15
Alcune nuove tipologie di informazioni reperibili nella seconda pagina di approfondimento del bollettino valanghe del Piemonte

Il bollettino valanghe è consultabile ai seguenti indirizzi:

  • Bollettini di Arpa Piemonte, dove è possibile trovare pubblicato l’ultimo bollettino disponibile;
  • Bollettino Valanghe, dove, oltre al bollettino aggiornato, rimangono a disposizione tutti i bollettini della stagione in corso e molti prodotti;
  • sito AINEVA, dove sono presenti i bollettini di tutte le regioni e provincie autonome afferenti all’AINEVA, Associazione Interregionale per lo studio della NEve e delle VAlanghe, di cui fa parte anche la Regione Piemonte, rappresentata da Arpa Piemonte in seguito al trasferimento delle funzioni normato dalla L.R. 28/2002;
  • App - applicazione per cellulari - disponibile in versione Android, scaricabile su Google Play, e nella versione IOS dell’App Store;
  • Telegram - nel mese di dicembre, con l’avvio della stagione 2017/18, è possibile consultare il bollettino valanghe anche attraverso il servizio valanghePIE di Telegram che inoltre trasmette in automatico le immagine del Piemonte con il pericolo valanghe quando è maggiore di “3-marcato”.

Figure 16 e 17
A sinistra schermate della app di MeteoVetta e a destra schermata del servizio valanghePIE di Telegram

Video bollettino: nell’anno 2017 sono stati prodotti 15 video, 20 emessi da gennaio ad aprile 2017 riguardanti la stagione invernale 2016/17 e 5 nel dicembre 2017 riguardanti la stagione invernale 2017/18.
I “video bollettini” vengono pubblicati il venerdì con cadenza settimanale e sono strutturati in modo da fornire, dapprima informazioni di carattere generale sull’andamento delle condizioni di innevamento (Figura 18) e di stabilità del manto nevoso riscontrate durante i rilievi eseguiti nella settimana con alcuni focus su caratteristiche della neve, test di stabilità (Figura 19) e analisi effettuate nei giorni precedenti (Figura 20); successivamente viene presentato il pericolo valanghe previsto per il fine settimana in funzione delle condizioni meteorologiche attese (Figura 21).

Figure 18-21
Estratti del video bollettino valanghe

Mailing-list ai professionisti della montagna

Dalla stagione invernale 2016-2017 è stata predisposta una mailing-list di professionisti della montagna (Guide Alpine, Rifugi, Aziende Turistiche Locali, Società di impianti di risalita, Maestri di sci, Soccorso Alpino, Sezioni CAI) per l’invio al venerdì pomeriggio di una breve sintesi delle condizioni del pericolo valanghe per il fine settimana con i link aggiornati al video e al bollettino valanghe. Gli utenti possono anche trovare la seguente stampa (Figura 22) nei pressi delle stazioni di risalita, delle strutture ricettive montane, rifugi, ecc, tramite la quale possono raggiungere velocemente fotografando il QRCode per arrivare direttamente al bollettino valanghe emesso e guardare il video del bollettino valanghe predisposto per il fine settimana.

Figura 22
Volantino distribuito alle strutture ricettive montane, rifugi, impianti di risalita, con alcune indicazioni relative alla scala di pericolo valanghe europea e i QRCode per visualizzare il video e il bollettino valanghe vigente

Iniziative per la prevenzione del rischio sismico

Ai fini della prevenzione del rischio sismico, oltre alle attività di analisi e controllo previste dalle procedure vigenti in Piemonte e diversificate in base alle zone sismiche (3s, 3 e 4), sia nell’ambito della pianificazione urbanistica, sia nell’ambito della progettazione e realizzazione degli interventi edilizi, (che prevedono sostanzialmente la verifica della compatibilità degli interventi stessi con le condizioni geomorfologiche del territorio ed il rispetto della Normativa Tecnica per le Costruzioni), sono in atto ulteriori iniziative comprendenti specifiche misure “strutturali” e “non strutturali”.
Nel 2017 è proseguita l’attuazione in ambito regionale del Piano Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico, (di cui all’art. 11 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito nella L. 77/2009), che prevede il finanziamento, con un importo complessivo di 963 milioni di euro in 7 anni, di interventi su tutto il territorio nazionale (potenziali beneficiari risultano i comuni in cui l'accelerazione massima al suolo "ag", determinata dagli studi di pericolosità nazionali, risulta non inferiore a 0,125g – per il Piemonte sono individuati 76 comuni in provincia di Cuneo, 62 in provincia di Torino e 3 in provincia del Verbano-Cusio-Ossola).
Attraverso Ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile sono finanziati annualmente sia interventi su edifici ed opere infrastrutturali di interesse strategico o rilevanti ai fini di protezione civile, sia studi a scala comunale di microzonazione sismica (MS) e correlata analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (analisi CLE).

Figura 23
Distribuzione dei finanziamenti complessivi associati alla varie Ordinanze attuative

Con l’OCDPC n. 344 del 09.05.2016 sono stati stanziati i fondi per l’annualità 2015 che ammontano complessivamente a € 1.117.093,79, (di cui € 127.667,84 per gli studi di MS ed associata analisi CLE, cui vanno sommati € 43.000 di cofinanziamento regionale, ed € 989.425,79 per gli interventi sugli edifici strategici e rilevanti.
Sulla base di quanto disposto dalla DGR n. 19-5160 del 12.06.2017 e dalle successive determinazioni di impegno delle risorse, sono stati individuati quali beneficiari i comuni di Brossasco (CN), Bruzolo (TO), Chiomonte (TO), Pomaretto (TO), Porte (TO), Rossana (CN), Sampeyre (CN), San Giorio di Susa (TO), San Pietro Val Lemina (TO), Vaie (TO), Valdieri (CN), Venasca (CN), Vernante (CN), Villar San Costanzo (CN) per la realizzazione degli studi di MS di livello 1 ed associata analisi CLE, ed i comuni di Fenestrelle (TO), Perrero (TO) e Villar Pellice (TO) per gli interventi strutturali su edifici strategici e rilevanti.
Si rinvia alle analoghe sezioni delle precedenti edizioni della Relazione Stato Ambiente e alle pagine dedicate (interventi di mitigazione e microzonazione) del sito web della Regione Piemonte per ulteriori dettagli sulla gestione dei contributi relativi alle varie annualità, nonché per i riferimenti normativi e bibliografici generali.
Nella pagina dedicata del sito di Arpa Piemonte sono inoltre resi disponibili gli strumenti applicativi appositamente predisposti per la realizzazione degli studi di MS e analisi CLE, e loro relativi aggiornamenti.

Figura 24
Stato d’attuazione degli studi di MS, comprensivi dell’analisi CLE, finanziati ai sensi della L. 77/2009

Progetto di alternanza scuola/lavoro nell’ambito della prevenzione del rischio sismico

Nell’ambito della sperimentazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro tra gli Istituti scolastici e gli Uffici della Regione Piemonte ai sensi della L. 107/2015 e del D. lgs 77/2005, il Settore Sismico ha avviato nell’ottobre 2017, in collaborazione con Arpa Piemonte, uno specifico progetto con l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “M. Buniva” di Pinerolo (TO), con il coinvolgimento di due classi terze (40 studenti) dell’Istituto Tecnico per Geometri.
Il percorso individuato, oltre ad arricchire le competenze degli studenti sull’utilizzo di applicativi Gis (in particolare il sw open source QGis), ha avuto come obiettivo quello di fornire un significativo contributo all’implementazione della base cartografica regionale BDTRE attraverso la suddivisione degli “aggregati” in “unità strutturali” e la contestuale raccolta ed archiviazione, con l’applicativo Erikus, di dati geometrici e costruttivi dell’edificato nei capoluoghi e delle frazioni più importanti di alcuni comuni del Pinerolese. Questo al fine di acquisire informazioni propedeutiche a future analisi di vulnerabilità nei confronti del rischio sismico.

ERIKUS
Procedure e strumenti innovativi di supporto alla gestione dell’emergenza a seguito di eventi sismici

Regione Piemonte ed Arpa Piemonte nel 2016 hanno sviluppato uno strumento per la gestione delle istanze di sopralluogo presentate da privati cittadini a seguito di un evento sismico. Lo strumento, denominato Erikus, è basato sul software libero QGIS ed è stato testato per la prima volta nell’esercitazione nazionale Magnitudo 5.5, svoltasi nel Pinerolese dal 14 al 16 giugno 2016.
In seguito al terremoto del 24 agosto 2016 il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha chiesto al Piemonte di collaborare e rendere disponibile Erikus ai comuni colpiti che ne avessero fatto richiesta e di fornire supporto e assistenza nelle attività di formazione dei tecnici e di gestione e diffusione delle informazioni raccolte.
Quanto realizzato è stato ulteriormente specializzato e condiviso in Centro Italia successivamente alle scosse del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017 e durante la gestione del sisma verificatosi ad Ischia (NA) nell’agosto 2017.
Erikus è uno strumento finalizzato alla gestione delle richieste di sopralluogo presentate dai cittadini ai Centri Operativi Comunali (COC) e all’ottimizzazione dell’organizzazione della campagna di rilevamento danni.
Il programma consente di predisporre in modo relativamente rapido tutta la documentazione necessaria allo svolgimento della campagna di rilevamento dei danni. Una volta effettuato il sopralluogo, attraverso la registrazione dei relativi esiti, fornisce una base dati standardizzata e georeferenziata degli edifici ispezionati. Preventivamente alla verifica in sito, ai tecnici incaricati viene infatti consegnato un fascicolo informativo contenente sia le informazioni sulle costruzioni oggetto di sopralluogo già disponibili o desumibili dalla stessa richiesta di sopralluogo, sia l’individuazione del fabbricato su un’adeguata base cartografica.
L’archiviazione dei risultati dei sopralluoghi consente di creare e stampare mappe e modelli riepilogativi, indispensabili per la programmazione della campagna di rilevamento dei danni nei giorni successivi, ma rappresenta anche un significativo contributo conoscitivo sul patrimonio edilizio dell’area colpita.
Con questo obiettivo gli enti piemontesi, in collaborazione con il DPC, stanno lavorando alla realizzazione della base dati completa del sisma del centro Italia 2016-2017 attraverso operazioni di bonifica, validazione ed arricchimento dei dati.
La base dati unificata è condivisa con aggiornamento quotidiano attraverso pagine web e servizi di consultazione OGC WMS e WFS.
Nel mese di ottobre 2017 la Regione Puglia ha richiesto alla Regione ed Arpa Piemonte di partecipare all'esercitazione regionale di protezione civile sul rischio sismico SEISMIC BAT, d'intesa con la Prefettura BAT (Barletta – Andria - Trani) e in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile, al fine di utilizzare Erikus nella Funzione censimento danni e rilievo agibilità post evento dei COC.
Erikus è stato recentemente presentato ai partner francesi ed italiani del progetto europeo INTERREG ALCOTRA 14-20 RISVAL (RIschio Sismico e Vulnerabilità Alpina), proponendone un utilizzo condiviso.
Il sistema Erikus sta dimostrando, nelle varie esperienze condotte nel 2016-2017, di essere sempre più robusto e capace di dare una valenza spaziale/cartografica alle operazioni di organizzazione dei sopralluoghi, garantendo sia il miglioramento della gestione della campagna di rilevamento danni sia la creazione di una base dati georeferenziata degli edifici e degli esiti dei sopralluoghi ad essi riferiti, che, superata la fase dell’emergenza, sarà molto utile come strumento di pianificazione.
Erikus, una soluzione realizzata da pubbliche amministrazioni e diffuso liberamente presso altre pubbliche amministrazioni, si basa sui principi dell’open source, utilizzando esclusivamente software liberi e sulle indicazioni del Codice dell’Amministrazione Digitale.

Figura 25
Prodotti del sistema Erikus