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IL RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO IDRICO

Obiettivo 12: garantire modelli sostenibili di produzione e consumo







Obiettivo 15: proteggere, favorire e sostenere un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre



OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI UTILIZZI IDRICI

Il 2017 verrà sicuramente ricordato come uno degli anni più siccitosi in Piemonte: è risultato, infatti, il 4° più siccitoso degli ultimi 60 anni.
La siccità meteorologica è stata un fattore importante e caratterizzante sia come intensità che come durata ed estensione. In particolare, nei bacini meridionali del Piemonte, il fenomeno ha iniziato a manifestarsi già all’inizio dell’estate mentre quelli settentrionali sono entrati in fase siccitosa solo ad inizio autunno. Sull’intera regione la fenomenologia si è protratta fino a fine anno ed ha raggiunto il culmine tra il mese di ottobre e novembre.
Ad ottobre, infatti, statisticamente il mese più piovoso in Piemonte, sull'intero bacino idrografico del Po sono stati registrati appena 3 mm di precipitazione media risultando l’ottobre più secco dal 1950. Le precipitazioni registrate nel bimestre settembre-ottobre colloca quest’ultimo al 6° posto nella classifica degli anni più siccitosi se si considerano anche le piogge del Ticino ma al 1° posto per i territori delle province di Torino, Cuneo, Asti ed Alessandria.
Anche novembre in Piemonte è solitamente molto piovoso (mediamente cadono circa 100 mm di pioggia) ma nel corso di novembre 2017 sono caduti solo 70 mm di precipitazione, con uno scarto sull’anno idrologico (ovvero partendo dal mese di ottobre) del -62%. Complessivamente è stato un mese più piovoso a sud e più secco a nord del Po.
Se negli anni tra il 2013 e il 2016, in generale, il fenomeno della siccità non era mai stato prolungato, né diffuso né intenso e non era riuscito ad influenzare l’anno intero, questo 2017 è parso in controtendenza, e certamente paragonabile alle annate 2006 e 2003, in termini di deficit della risorsa idrica.
Il ridotto apporto pluviometrico e le temperature elevate registrate in Piemonte durante l’estate del 2017, hanno determinato l'attivazione di una gestione speciale della risorsa idrica a livello di distretto idrografico padano coordinata dall'Osservatorio Permanente sugli Usi dell'Acqua nel Distretto Idrografico del fiume Po.
Obiettivi dell’Osservatorio sono rafforzare la cooperazione e il dialogo tra i soggetti appartenenti al sistema di governance della risorsa idrica nell'ambito del distretto, promuovere l'uso sostenibile della risorsa idrica in attuazione della Direttiva Europea 2000/60 e coordinare l'attuazione delle azioni necessarie per la gestione proattiva degli eventi estremi siccitosi, sia di valenza distrettuale che di sottobacino.
Presentandosi uno scenario di severità idrica alta sull’intero bacino padano, l’Osservatorio ha seguito l’evolversi della situazione convocando incontri periodici nei quali Arpa Piemonte ha fornito supporto tecnico nell’inquadramento delle condizioni idrologiche e sugli scenari di previsione.
Presso il Centro Funzionale di Arpa Piemonte è attivo sin dal 2000, il sistema di previsione dei fenomeni di piena del reticolo idrografico piemontese e dal 2013 è operativo anche il modello di bilancio e gestione della risorsa idrica che opera in parallelo con il modello delle piene, utilizzando la stessa componente idrologica, nella stessa piattaforma informatica che ne consente un utilizzo in tempo reale.
Il sistema è stato sviluppato con finalità operative sulla base di tutte le informazioni idrologiche e di utilizzo della risorsa disponibili. Con l’ausilio del sistema modellistico operativo, sono state fornite informazioni all’Osservatorio sulla disponibilità della risorsa idrica in atto e la prevista evoluzione delle portate dei corsi d’acqua nei 10 giorni successivi ed i corrispondenti deficit di acqua superficiale ai principali nodi di prelievo irriguo.
Nella seguente figura si riporta l’andamento delle portate medie giornaliere osservate dal 1° giugno al 2 agosto 2017 e previste per la settimana successiva nella sezione di chiusura della parte piemontese del bacino del Po. Dal confronto con i dati relativi agli anni più siccitosi, si evidenzia che le portate medie giornaliere del 2017 sono confrontabili con quelle del 2003, anno tra i più siccitosi che si ricordi.

Figura 1
Portata media giornaliera del Po a Isola S. Antonio (1° giugno - 31 agosto)

I risultati delle simulazioni effettuate sono stati aggregati a scala di bacino/area idrografica, in termini di stima della portata totale derivata per uso irriguo e di deficit percentuale rispetto alle portate di concessione. Nella tabella 1 si riporta, a titolo di esempio, la situazione a scala di area idrografica al 2 agosto 2017 ed i deficit calcolati rispetto ai valori di concessione.

Tabella 1
Stima del deficit di portata su aree idrografiche al 2 agosto 2017

Area idrografica

Descrizione

Sup
[kmq]

Q max prelievo [mc/sec]

Deficit Q max prelievo
[%]

Tanaro - Scrivia

Tanaro – Scrivia

9560

88

51

Po Occidentale

Po a monte della confluenza con la Dora Baltea

9202

199

46

Po Orientale

Affluenti di sx, dalla Dora Baltea al Ticino compreso

11493

329

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RICHIESTA DI DICHIARAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA PER L’APPROVVIGIONAMENTO IDROPOTABILE

Nel corso del 2017 l’intero territorio regionale, come ben evidenziato dalle elaborazioni climatiche e idrologiche prodotte da ARPA Piemonte (andamenti e confronti con le serie storiche delle precipitazioni, delle temperature, dei deflussi superficiali, del manto nevoso e dei diversi indicatori di siccità, quali SPI, Palmer, SRI) e presentate nel corso delle diverse sedute dell’Osservatorio ha subìto un lungo periodo di siccità, causato dalla eccezionale scarsità di precipitazioni pluviometriche e nevose registrate a partire dalla primavera 2017, che ha determinato una rilevante riduzione dei deflussi superficiali e delle conseguenti riserve idriche.
Tale prolungato periodo di siccità ha provocato una situazione di grave emergenza idrica, con importanti conseguenze sulle reti, in particolare quelle finalizzate al consumo idropotabile.
Nei territori interessati le Autorità hanno attuato prime e immediate misure di mitigazione del rischio e nei Comuni colpiti dalla crisi idrica: dalla metà di luglio è stato adottato un piano di razionamento delle risorse idriche e di rifornimento delle Comunità locali con autobotti e con sacchetti d’acqua; i Gestori del servizio idrico integrato hanno inoltre posto in essere un piano per l'attuazione di misure urgenti allo scopo di scongiurare l'interruzione del servizio di approvvigionamento idropotabile.
Le misure anzidette non si sono tuttavia rivelate sufficienti a contenere gli effetti della crisi idrica in questione: le elevate temperature medie, rilevate nel corso dell’intera stagione estiva ed anche nell’autunno 2017, hanno incrementato notevolmente i prelievi sia per uso idropotabile che per uso irriguo; il quadro meteo-climatico, rivelatosi eccezionalmente siccitoso, ha reso ancor più difficoltosa la disponibilità di risorsa idrica.
La situazione di severa siccità che ha afflitto in particolare la provincia di Alessandria si è protratta per mesi in modo assolutamente anomalo per i Comuni interessati, determinando importanti ripercussioni sulla vita sociale, economica e produttiva, nonché comportando un grave pregiudizio per il patrimonio zootecnico, la sanità e l'igiene pubblica.
In tale contesto, la Direzione regionale Ambiente, Governo e Tutela del territorio, con il supporto di ARPA Piemonte, l’ATO6 “Alessandrino” ed il Coordinamento territoriale del volontariato di Protezione Civile di Alessandria, ha predisposto la Relazione Preliminare di Evento, riportante la dettagliata descrizione dell’evento sotto il profilo meteo-idrologico, gli effetti al suolo già osservati ed una quantificazione degli interventi già realizzati e da mettere in atto con urgenza, al fine di mitigare le possibili gravi conseguenze per le persone e per le situazioni socio-economiche della Provincia interessate secondo le indicazioni della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 ottobre 2012, articolo 1.
La Relazione succitata è stata allegata alla lettera del novembre 2017, con la quale il Presidente della Regione Piemonte ha provveduto a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, la dichiarazione dello stato di emergenza per la grave crisi nell’approvvigionamento idropotabile che ha interessato il territorio della Provincia di Alessandria, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 5, comma 1, della Legge 24 febbraio 1992, n. 225 e dell’art. 107 del Decreto Legislativo n. 112/98.
A seguito del perdurare della situazione meteoclimatica sfavorevole, la grave crisi nell’approvvigionamento idropotabile, ha successivamente coinvolto altre parti del territorio regionale.
Pertanto, in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, la Direzione regionale Ambiente, Governo e Tutela del territorio, in collaborazione con l’ARPA Piemonte, l’ATO 1 “Verbano, Cusio, Ossola” – l’ATO 2 “Biellese, Vercellese, Casalese” - l’ATO 3, “Torinese” – l’ATO4 “Cuneese”,.l’ATO5 “Astigiano, Monferrato”, l’ATO6 “Alessandrino” ed il Coordinamento territoriale del volontariato di Protezione Civile di Alessandria, ha predisposto una integrazione della Relazione Preliminare di Evento, riferita all’intero territorio regionale.
La Relazione revisionata è stata, quindi, allegata alla lettera del dicembre 2017, con la quale il Presidente della Regione Piemonte ha provveduto a richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza per la grave crisi nell’approvvigionamento idropotabile che ha interessato l’intero territorio regionale. La nota, di cui sopra, riporta una specifica tabella nella quale viene esposto il quadro riepilogativo, ripartito per Autorità d’Ambito, dei costi già sostenuti per gli interventi realizzati e una stima dei costi ancora da sostenere per quelli da mettere in atto con urgenza e degli investimenti segnalati per l’eliminazione del rischio residuo.
A fronte delle richieste succitate, da parte del livello centrale è stata emanata la Delibera del Consiglio dei Ministri del 22 febbraio 2018 - “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento idrico della Città Metropolitana di Torino e delle Province di Alessandria, di Asti, di Biella, di Cuneo e di Vercelli, i cui Comuni appartengono agli ATO 2, 3, 4 e 6”. Con tale Provvedimento, pubblicato sulla G.U. del 03/03/2018, sono stati stanziati 9,6 milioni di euro per il finanziamento di interventi destinati al "superamento" dell'Emergenza Idrica in Piemonte, che con successiva Ordinanza del "Capo del Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con la Regione Piemonte, sarà possibile ripartire fra i territori interessati dall’evento siccitoso.

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR)

Di importanza fondamentale ai fini del perseguimento degli obiettivi del Piano di Bilancio idrico sono le azioni messe in atto dagli strumenti di Pianificazione del settore agricolo e in particolare il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020,con riferimento sia alla componente nazionale sia regionale.
Nel Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 la Regione Piemonte aveva cercato di incentivare il risparmio della risorsa idrica attraverso la trasformazione o la manutenzione di pratiche irrigue a minor impatto sulla risorsa, promuovendo il passaggio da sistema irrigui tradizionali (scorrimento) a quelli più efficienti, come quelli a pioggia o a goccia.
L’incentivo ha interessato complessivamente un’area di 6.800 ettari e ha coinvolto numerose aree del Piemonte attraverso il finanziamento a ben 16 comprensori irrigui. Molti interventi importanti sono ricaduti in bacini classificati dal Piano di Tutela delle Acque regionale aventi livello di compromissione quantitativa da medio a alto.
In generalesono stati finanziati interventi volti al risparmio idrico nelle aziende agricole, con misure dirette ai consorzi irrigui e al settore pubblico per la razionalizzazione delle risorse idriche extra-aziendali (misura 125) e misure dirette ai privati (misura 121 per le aziende agricole, misura 123 per l'agroindustria) per la conversione degli impianti di irrigazione da alto a basso volume.
Nello specifico, al netto di limitate variazioni che deriveranno dall'elaborazione delle ultime liquidazioni avvenute nell’anno 2015, ad oggi è possibile fornire alcuni dati quantitativi relativi alle misure sopracitate:
  1. Misura 125 - realizzati 28 impianti per la microirrigazione e una condotta. Contributo totale circa 11milioni di euro su circa 12,9 milioni di euro di investimento globale;
  2. Misura 121 - realizzati 973 interventi con un contributo complessivo di circa 8,4 milioni di euro;
  3. Misura 123 - realizzati 4 interventi con un contributo di 39.000 euro.

Nel corso del 2015 è stata completata la nuova programmazione per le annualità 2014/2020 che si articola in due componenti tra loro complementari: regionale (il PSR regionale) e  nazionale (il PSR nazionale). In questi ambiti è diventato prioritario definire gli elementi di contatto tra la programmazione agricola e le direttive ambientali con riferimento particolare alla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA).
L’Unione Europea, infatti, richiede una forte integrazione tra la pianificazione sulle acque, rappresentata dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po e le sue articolazioni tematiche e territoriali (Piano di Bilancio idrico e Piano di Tutela delle acque regionale), con la programmazione dei fondi europei in modo che tutte le politiche convergano verso uno sviluppo sostenibile. Fulcro dell’azione sono, in particolare, le misure di finanziamento legate al perseguimento dell’efficienza sostenibile per l’irrigazione, pianificate e sostenute in modo che vengano coniugati in modo realmente sostenibile gli aspetti tecnici, ambientali e socio economici che le caratterizzano.
Con le Delibere della Giunta Regionale 23-1739 del 13 luglio 2015 e 18-2598 del 14 dicembre 2015 la Regione Piemonte ha definito i criteri e i pesi da attribuire a ciascuno di essi, al fine di orientare l’allocazione delle risorse del PSR dedicate al miglioramento  dell’efficienza finalizzata al risparmio idrico ed alla contestuale riduzione dei prelievi dai corpi idrici naturali. A tale scopo, utilizzando i risultati dell’analisi delle pressioni di prelievo significative e del rischio di non raggiungimento degli obiettivi europei fissati per le acque svolta nell’ambito dell’aggiornamento del Piano di Gestione del distretto idrografico, sono stati individuati come ambiti prioritari quelli in cui si manifestano con maggiore ricorrenza e intensità criticità legate alla carenza idrica di acque superficiali.