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SICUREZZA ALIMENTARE

La ricerca di contaminanti e residui di sostanze pericolose negli alimenti, definita in linea con le richieste della comunità europea e nazionale, ha avuto negli anni un effetto deterrente sulle azioni fraudolente ma anche un risvolto di conoscenza delle problematiche emergenti impattanti sulla salute del cittadino.
La valutazione dell’esposizione alle sostanze xenobiotiche (sostanze “estranee” agli organismi viventi), in ogni fase della filiera agro-alimentare, ha permesso di evidenziare precocemente il contaminante, la fonte di contaminazione e, di conseguenza, facilitarne lo studio della mitigazione.

Il Polo alimenti di Arpa, fino al 2015, ha concentrato parte della sua attività sulla ricerca di contaminanti e residui di sostanze pericolose nelle derrate alimentari.

Nel corso del 2015, secondo gli accordi intercorsi tra gli Enti coinvolti, sono state attuate le azioni pianificate per il passaggio dei controlli relativi alla sicurezza alimentare da Arpa all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.
Ad Arpa è stata confermata la competenza su analisi chimiche di alimenti prelevati nell’ambito di indagini ambientali, valutando il potenziale trasferimento di inquinanti dai terreni ai vegetali, in aree interessate dalla presenza di siti contaminati (ai sensi del DLgs 152/06) o da centri di pericolo, es. in Val Bormida per la caratterizzazione delle aree esterne del SIN ex Acna di Cengio, in valle Anzasca e a Villadossola.
Un’altra situazione di interesse è la verifica di contaminazione in specie spontanee, quali piccoli frutti e/o funghi, e in specie coltivate di largo consumo locale, in zone dove è nota una contaminazione naturale di fondo per la natura del substrato geologico e degli affioramenti. Recentemente, con lo sviluppo degli “orti urbani”, si è diffuso l’interesse a verificare l’opportunità di coltivare vegetali destinati all’alimentazione nei centri abitati.
La valutazione del rischio legato alla presenza di tali contaminanti negli alimenti di produzione regionale ha permesso di verificare la correlazione con il livello qualitativo dell’ambiente. Gli interventi integrati, compresa la possibilità di includere gli aspetti di previsione meteorologica e di valorizzazione delle biodiversità, risulta di supporto alle attività di prevenzione e per il settore agricolo e il territorio.

RESIDUI PRODOTTI FITOSANITARI

I campioni analizzati nel 2016 sono stati in totale 203 di cui 119 di frutta e 84 di ortaggi.
Altri campioni analizzati hanno riguardato cereali, vini e olii.

I campioni di frutta, come al solito, hanno presentato un maggior numero di residui in quanto sono soggetti a più trattamenti.
  • nessun campione è risultato non regolamentare rispetto alle restrizioni previste.

Relativamente ai campioni di ortaggi prelevati nel 2016: 
  • nessun campione è risultato non regolamentare rispetto alle restrizioni previste.

Figura 1
Residui di prodotti fitosanitari nella frutta e negli ortaggi.
Percentuale campioni non regolamentari - anni 2000-2016

Fonte: Arpa Piemonte e Istituto Zooprofilattico

Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi ai residui di prodotti fitosanitari negli alimenti e delle micotossine.

Consulta la pubblicazione Arpa sulle micotossine.