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Gli ecosistemi svolgono importanti funzioni e forniscono all'umanità una grande varietà di servizi. Si definiscono funzioni ecosistemiche la capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o indirettamente, le necessità dell’uomo e garantiscano la vita di tutte le specie.
Negli ultimi 50 anni l'uomo ha modificato gli ecosistemi con una velocità e una forza che non si erano mai osservate in periodi precedenti; ciò sta provocando una perdita di biodiversità in tutto il pianeta e in particolare, è stato valutato che il 60% dei servizi ecosistemici siano stati compromessi1.
La necessità di arrestare il declino della funzionalità degli ecosistemi ha determinato a livello planetario il proliferare di studi per trovare soluzioni che migliorino l’efficacia delle pratiche di tutela e gestione del territorio.
funzioni ecosistemiche
Queste funzioni ecosistemiche racchiudono i beni e i servizi utilizzati dalla società umana per soddisfare il proprio benessere. Sulla base di tali funzioni, il Millennium Ecosystem Assessment ha individuato i (potenziali) aspetti utili degli ecosistemi naturali per il genere umano sotto forma di beni e servizi, definendoli con il termine generale di servizi ecosistemici (ecosystem services): i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.
I beni e i servizi forniti dagli ecosistemi sono sempre stati disponibili, fuori da ogni mercato e gratuiti, pertanto il loro valore reale non viene considerato dalla società. L’economista statunitense Robert Costanza afferma che “poiché i servizi ecosistemici non vengono catturati dai mercati e non vengono quantificati in termini comparabili ai servizi economici e ai prodotti industriali, molto spesso non vengono neanche considerati nelle decisioni politiche”.
In quest’ottica, la Commissione Europea ha promosso uno studio per mettere a confronto i costi della perdita di biodiversità con quelli di misure conservative efficaci - "L'economia degli ecosistemi e della biodiversità" (The Economics of Ecosystem and Biodiversity, TEEB).
I recenti sviluppi a scala europea evidenziano quindi la necessità di un quadro per l'identificazione del valore dei beni e servizi ecosistemici e dimostrano che i decisori a livello politico stanno iniziando ad adottare una prospettiva diversa nelle proprie azioni di governo lavorando per integrare sempre di più e con azioni efficaci la salute degli ecosistemi all'interno delle decisioni politiche.
Per rispondere alla perdita di biodiversità e di Servizi Ecosistemici in diversi paesi nel mondo emergono, oltre ai mercati di tipo tradizionale (volontari o stabiliti dalla legge) relativi, ad esempio, ai gas serra (carbonio), all'acqua e alla biodiversità, nuove forme di scambio, tra cui in particolare i PES (Payment for Ecosystem Services), finalizzate al recupero e alla salvaguardia dei sistemi ecologici e dei servizi da essi forniti.
Nell'uso corrente PES è una denominazione che comprende tutta una serie di incentivi e meccanismi di mercato volti a tradurre valori ambientali non di mercato in reali incentivi finanziari per gli attori locali affinché con certificazioni volontarie, buone pratiche, comunicazione ambientale, promuovano e supportino il mantenimento delle molteplici funzioni ecologiche offerte dalla biodiversità e dal capitale naturale.
Anche in Italia, la recente Legge n. 221 del 28/12/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, entrata in vigore il 2 febbraio scorso, introduce all’art. 70 “Delega al Governo per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali” l’istituzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) con il fine di quantificare il valore dei suddetti servizi forniti da un bene naturale e riconoscere tale valore ai gestori garantendo la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.
È evidente come sia divenuta fondamentale la necessità di controllare le pressioni che minacciano gli ecosistemi e la loro funzionalità e di conseguenza la necessità di individuare metodologie e strumenti che consentano di migliorare l’efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente e di governo del territorio.
Con queste finalità la Regione Piemonte sta valutando la possibilità di introdurre nelle proprie politiche di tutela e governo del territorio il tema dei servizi ecosistemici interpretati come elementi di conoscenza e caratterizzazione del territorio ai fini della valutazione degli effetti delle trasformazioni territoriali. Più in generale le politiche regionali si stanno indirizzando, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, verso un’azione caratterizzata da una sempre maggiore sostenibilità attraverso l’applicazione dei principi di un’economia circolare per i quali lo sviluppo economico e sociale del territorio possa passare attraverso il riutilizzo delle risorse e la loro tutela.
1 Informazioni tratte da Millennium Ecosystem Assessment (2005) progetto di ricerca internazionale sviluppato con l’obiettivo di individuare lo stato degli ecosistemi globali, valutare le conseguenze dei cambiamenti negli ecosistemi sul benessere umano e fornire una valida base scientifica per la formulazione di azioni necessarie alla conservazione e all'uso sostenibile degli ecosistemi. Il MA, che ha visto il coinvolgimento di oltre 1.360 esperti di tutto il mondo, è iniziato ufficialmente nel 2001 per iniziativa e con il supporto delle Nazioni Unite e si è concluso nel 2005. I risultati, contenuti in cinque volumi tecnici e sei relazioni di sintesi, forniscono non solo una valutazione scientifica dello stato di conservazione e delle tendenze degli ecosistemi mondiali e dei servizi da essi forniti, ma anche le opzioni per ripristinare, conservare o migliorare un uso sostenibile degli ecosistemi.
Per approfondimenti visita la pagina della European Environment Agency e la pagina di ISPRA dedicata ai servizi ecosistemici.
Il progetto Urban Forestry
Figura 1
Il progetto ALPES
Paesaggio e infrastrutture verdi nel progetto europeo LOS_DAMA!
SERVIZI ECOSISTEMICI
L'argomento Servizi Ecosistemici rientra in più obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi dell'ONU.
Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo
Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uno sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica
Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo
Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uno sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica
Gli ecosistemi svolgono importanti funzioni e forniscono all'umanità una grande varietà di servizi. Si definiscono funzioni ecosistemiche la capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o indirettamente, le necessità dell’uomo e garantiscano la vita di tutte le specie.
Negli ultimi 50 anni l'uomo ha modificato gli ecosistemi con una velocità e una forza che non si erano mai osservate in periodi precedenti; ciò sta provocando una perdita di biodiversità in tutto il pianeta e in particolare, è stato valutato che il 60% dei servizi ecosistemici siano stati compromessi1.
La necessità di arrestare il declino della funzionalità degli ecosistemi ha determinato a livello planetario il proliferare di studi per trovare soluzioni che migliorino l’efficacia delle pratiche di tutela e gestione del territorio.
funzioni ecosistemiche
Uno degli studi che ha fornito la più ampia e approfondita sistematizzazione delle conoscenze sino ad oggi acquisite sullo stato degli ecosistemi a scala planetaria, il Millennium Ecosystem Assessment (2005), ha fornito una classificazione che suddivide le funzioni ecosistemiche in 4 categorie principali:
- Supporto alla vita (Supporting): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici e contribuisce alla conservazione (in situ) della diversità biologica e genetica e dei processi evolutivi.
- Regolazione (Regulating): oltre al mantenimento della salute e del funzionamento degli ecosistemi, le funzioni regolative raccolgono molti altri servizi che comportano benefici diretti e indiretti per l’uomo (come la stabilizzazione del clima, il riciclo dei rifiuti), solitamente non riconosciuti fino al momento in cui non vengono persi o degradati;
- Approvvigionamento (Provisioning): queste funzioni raccolgono tutti quei servizi di fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono (ossigeno, acqua, cibo, ecc.).
- Culturali (Cultural): gli ecosistemi naturali forniscono una essenziale “funzione di consultazione” e contribuiscono al mantenimento della salute umana attraverso la fornitura di opportunità di riflessione, arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.
Queste funzioni ecosistemiche racchiudono i beni e i servizi utilizzati dalla società umana per soddisfare il proprio benessere. Sulla base di tali funzioni, il Millennium Ecosystem Assessment ha individuato i (potenziali) aspetti utili degli ecosistemi naturali per il genere umano sotto forma di beni e servizi, definendoli con il termine generale di servizi ecosistemici (ecosystem services): i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.
I beni e i servizi forniti dagli ecosistemi sono sempre stati disponibili, fuori da ogni mercato e gratuiti, pertanto il loro valore reale non viene considerato dalla società. L’economista statunitense Robert Costanza afferma che “poiché i servizi ecosistemici non vengono catturati dai mercati e non vengono quantificati in termini comparabili ai servizi economici e ai prodotti industriali, molto spesso non vengono neanche considerati nelle decisioni politiche”.
In quest’ottica, la Commissione Europea ha promosso uno studio per mettere a confronto i costi della perdita di biodiversità con quelli di misure conservative efficaci - "L'economia degli ecosistemi e della biodiversità" (The Economics of Ecosystem and Biodiversity, TEEB).
I recenti sviluppi a scala europea evidenziano quindi la necessità di un quadro per l'identificazione del valore dei beni e servizi ecosistemici e dimostrano che i decisori a livello politico stanno iniziando ad adottare una prospettiva diversa nelle proprie azioni di governo lavorando per integrare sempre di più e con azioni efficaci la salute degli ecosistemi all'interno delle decisioni politiche.
Per rispondere alla perdita di biodiversità e di Servizi Ecosistemici in diversi paesi nel mondo emergono, oltre ai mercati di tipo tradizionale (volontari o stabiliti dalla legge) relativi, ad esempio, ai gas serra (carbonio), all'acqua e alla biodiversità, nuove forme di scambio, tra cui in particolare i PES (Payment for Ecosystem Services), finalizzate al recupero e alla salvaguardia dei sistemi ecologici e dei servizi da essi forniti.
Nell'uso corrente PES è una denominazione che comprende tutta una serie di incentivi e meccanismi di mercato volti a tradurre valori ambientali non di mercato in reali incentivi finanziari per gli attori locali affinché con certificazioni volontarie, buone pratiche, comunicazione ambientale, promuovano e supportino il mantenimento delle molteplici funzioni ecologiche offerte dalla biodiversità e dal capitale naturale.
Anche in Italia, la recente Legge n. 221 del 28/12/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali”, entrata in vigore il 2 febbraio scorso, introduce all’art. 70 “Delega al Governo per l’introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali” l’istituzione di un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (PSEA) con il fine di quantificare il valore dei suddetti servizi forniti da un bene naturale e riconoscere tale valore ai gestori garantendo la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene.
È evidente come sia divenuta fondamentale la necessità di controllare le pressioni che minacciano gli ecosistemi e la loro funzionalità e di conseguenza la necessità di individuare metodologie e strumenti che consentano di migliorare l’efficacia delle politiche di tutela dell’ambiente e di governo del territorio.
Con queste finalità la Regione Piemonte sta valutando la possibilità di introdurre nelle proprie politiche di tutela e governo del territorio il tema dei servizi ecosistemici interpretati come elementi di conoscenza e caratterizzazione del territorio ai fini della valutazione degli effetti delle trasformazioni territoriali. Più in generale le politiche regionali si stanno indirizzando, in linea con gli indirizzi dell’Unione Europea, verso un’azione caratterizzata da una sempre maggiore sostenibilità attraverso l’applicazione dei principi di un’economia circolare per i quali lo sviluppo economico e sociale del territorio possa passare attraverso il riutilizzo delle risorse e la loro tutela.
1 Informazioni tratte da Millennium Ecosystem Assessment (2005) progetto di ricerca internazionale sviluppato con l’obiettivo di individuare lo stato degli ecosistemi globali, valutare le conseguenze dei cambiamenti negli ecosistemi sul benessere umano e fornire una valida base scientifica per la formulazione di azioni necessarie alla conservazione e all'uso sostenibile degli ecosistemi. Il MA, che ha visto il coinvolgimento di oltre 1.360 esperti di tutto il mondo, è iniziato ufficialmente nel 2001 per iniziativa e con il supporto delle Nazioni Unite e si è concluso nel 2005. I risultati, contenuti in cinque volumi tecnici e sei relazioni di sintesi, forniscono non solo una valutazione scientifica dello stato di conservazione e delle tendenze degli ecosistemi mondiali e dei servizi da essi forniti, ma anche le opzioni per ripristinare, conservare o migliorare un uso sostenibile degli ecosistemi.
Per approfondimenti visita la pagina della European Environment Agency e la pagina di ISPRA dedicata ai servizi ecosistemici.
Il progetto Urban Forestry
La già citata Legge 221 del 2015 contiene (art. 70 e 72) specifici riferimenti al sequestro del carbonio da parte degli ambienti naturali e forestali e alla possibilità di sviluppare un sistema di renumerazione del servizio ecositemico di assorbimento della CO2 nonché la possibilità di scambiare crediti sull'apposito mercato.
In questo specifico ambito, la Regione Piemonte ha finanziato il Progetto triennale Urban Forestry, avvalendosi del coordinamento dell'IPLA, del supporto scientifico del CREA e della collaborazione del Comune di Torino.
Il progetto si propone di definire gli indirizzi Regionali per la contabilizzazione dei Crediti di carbonio volontari derivanti dalla gestione del verde urbano e di quantificare anche altri servizi ecosistemici, prevedendo la valutazione degli assorbimenti di inquinanti atmosferici (polveri e ozono), tenendo conto delle peculiari criticità dell’ambiente urbano.
Il progetto ha una durata triennale ed è giunto oggi alla sua seconda annualità. Sulla base dei risultati raggiunti si valuterà quindi la possibilità, non solo di attivare il mercato dei crediti di carbonio da svilupparsi anche in ambito urbano, ma anche di mutuare analoghi meccanismi per un eventuale mercato dei servizi ecosistemici, tenuto conto dei recenti sviluppi in materia di certificazione della gestione forestale.
La progettualità di Urban Forestry oltre ai risultati della ricerca, ha già permesso la realizzazione dell’intervento Parco Stura, un importante intervento di forestazione urbana interamente finanziato da un soggetto privato (FPT Industrial) nel comune di Torino. L’ intervento ha interessato un’area di circa 4 ettari di cui 1,5 di riforestazione, con la messa a dimora di 1000 piante forestali di 32 specie diverse che, considerata l’ubicazione, assume le caratteristiche di bosco planiziale golenale.
In questo specifico ambito, la Regione Piemonte ha finanziato il Progetto triennale Urban Forestry, avvalendosi del coordinamento dell'IPLA, del supporto scientifico del CREA e della collaborazione del Comune di Torino.
Il progetto si propone di definire gli indirizzi Regionali per la contabilizzazione dei Crediti di carbonio volontari derivanti dalla gestione del verde urbano e di quantificare anche altri servizi ecosistemici, prevedendo la valutazione degli assorbimenti di inquinanti atmosferici (polveri e ozono), tenendo conto delle peculiari criticità dell’ambiente urbano.
Il progetto ha una durata triennale ed è giunto oggi alla sua seconda annualità. Sulla base dei risultati raggiunti si valuterà quindi la possibilità, non solo di attivare il mercato dei crediti di carbonio da svilupparsi anche in ambito urbano, ma anche di mutuare analoghi meccanismi per un eventuale mercato dei servizi ecosistemici, tenuto conto dei recenti sviluppi in materia di certificazione della gestione forestale.
La progettualità di Urban Forestry oltre ai risultati della ricerca, ha già permesso la realizzazione dell’intervento Parco Stura, un importante intervento di forestazione urbana interamente finanziato da un soggetto privato (FPT Industrial) nel comune di Torino. L’ intervento ha interessato un’area di circa 4 ettari di cui 1,5 di riforestazione, con la messa a dimora di 1000 piante forestali di 32 specie diverse che, considerata l’ubicazione, assume le caratteristiche di bosco planiziale golenale.
Figura 1
Il Parco Stura
Il progetto ALPES
Nell’ottica di approfondire la conoscenza e sviluppare metodologie e strumenti adeguati per arrivare alla individuazione e alla quantificazione delle funzioni, dei beni e dei servizi ecosistemici offerti dal patrimonio naturale e ad una corretta gestione degli stessi, la Regione Piemonte, Direzione Ambiente, governo e tutela del territorio, Settore Progettazione Strategica e Green Economy, partecipa in qualità di partner al progetto europeo AlpES (Alpine Ecosystem Services – mapping, maintenance and management), finanziato nell'ambito del Programma Europeo Alpine Space 2014-2010.
Il progetto AlpES è coordinato da EURAC (Accademia europea di Bolzano) e partecipano, insieme alla Regione Piemonte altri 8 partners dello spazio alpino. Il progetto ha una durata di 3 anni (16 dicembre 2015 - 15 dicembre 2018) e si propone di inserire i Servizi Ecosistemici (SE) in un quadro di governance ambientale regionale alpina, formare e supportare gli Amministratori pubblici, i decisori politici, gli attori economici, le ONG e i ricercatori nella comprensione, valutazione e gestione degli ecosistemi e dei loro servizi.
Il progetto intende realizzare un’analisi dei Servizi Ecosistemici nei diversi ambiti nazionali e realizzare una loro valutazione e mappatura nei contesti del partnenariato.
I risultati dovranno essere utilizzabili per mappare e valutare, anche economicamente, i Servizi Ecosistemici nei diversi ambiti regionali al fine di supportare i policy makers (attraverso gli strumenti e le metodologie elaborate dal Progetto) nei processi decisionali e nella pianificazione e gestione ambientale e territoriale.
La Regione Piemonte intende predisporre, in coerenza con le attività previste dal progetto AlpES, uno strumento operativo per l’inserimento all’interno della pianificazione territoriale e urbanistica dei servizi ecosistemici, declinati secondo la loro valutazione economica e funzionale.
L’attività della Regione Piemonte all’interno del progetto si declinerà attraverso:
Il progetto intende realizzare un’analisi dei Servizi Ecosistemici nei diversi ambiti nazionali e realizzare una loro valutazione e mappatura nei contesti del partnenariato.
I risultati dovranno essere utilizzabili per mappare e valutare, anche economicamente, i Servizi Ecosistemici nei diversi ambiti regionali al fine di supportare i policy makers (attraverso gli strumenti e le metodologie elaborate dal Progetto) nei processi decisionali e nella pianificazione e gestione ambientale e territoriale.
La Regione Piemonte intende predisporre, in coerenza con le attività previste dal progetto AlpES, uno strumento operativo per l’inserimento all’interno della pianificazione territoriale e urbanistica dei servizi ecosistemici, declinati secondo la loro valutazione economica e funzionale.
L’attività della Regione Piemonte all’interno del progetto si declinerà attraverso:
- la promozione sul territorio regionale e condivisione del concetto comune di servizi ecosistemici elaborata nell’ambito del progetto AlpES;
- la mappatura a scala comunale e la valutazione dei SE (secondo la metodologia definita dal progetto) per l’area pilota che verrà individuata e la condivisione dei risultati (tavoli di lavoro, workshop) con gli attori chiave che operano sul territorio anche attraverso un web GIS interattivo;
- l’organizzazione di laboratori di progettazione e formazione che coinvolgano i decisori politici, i dipendenti pubblici, gli operatori economici finalizzati a creare consapevolezza sul potenziale della governance e della gestione dei SE;
- la realizzazione di una visione territoriale integrata attraverso una proposta di schema di pianificazione di carattere strutturale (a scala intercomunale) integrando i SE (identificati, mappati e misurati in termini di pagamenti per i servizi ecosistemici, secondo la metodologia del progetto AlpES) anche facendo ricorso alla perequazione territoriale e urbanistica e alla compensazione ecologica/paesaggistica;
- la costruzione di Linee Guida per l’inserimento del tema riguardante i servizi ecosistemici all’interno degli strumenti operativi della pianificazione territoriale e urbanistica;
- la predisposizione e sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa che darà attuazione al progetto AlpES e alle attività specifiche di cui sopra all’interno dell’area pilota individuata.
- un primo livello, territorio di progetto, interessa tutti i 93 Comuni di Corona Verde e sarà il territorio interessato dal tavolo di lavoro permanente e dai percorsi formativi;
- un secondo livello, la vera e propria area pilota del progetto, che interessa una decina di Comuni rientranti all’interno del territorio di Corona Verde e sarà oggetto di sottoscrizione del Protocollo d’Intesa.
Paesaggio e infrastrutture verdi nel progetto europeo LOS_DAMA!
Il progetto LOS_DAMA! (Landscape and Open Space Development in Alpine Metropolitan Areas) è stato approvato e ammesso a finanziamento dall’Autorità di Gestione del programma Alpine Space 2014-2020 ad ottobre 2016. Il progetto ha una durata di 36 mesi, dal 1 novembre 2016 al 31 ottobre 2019.
Sono partner del progetto i seguenti soggetti: Landeshauptstadt Munchen (Germania), Regione Piemonte (Italia), Grenoble-Alpes Métropole (Francia), Stadt Wien (Austria), Salzburger Institut fur Raumordnung un Wohnen (Austria), Comune di Trento (Italia), Urbanistici institut Republike Slovenije (Slovenia), Technisce Universitat Munchen (Germania), Hochschule Weihenstephan-Trie sdorf (Germania), Università de Grenoble-Alpes (Francia).
Il capofila del progetto è la Città di Monaco, mentre la Regione Piemonte - Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio, Settore Progettazione Strategica e Green Economy - è il capofila per la Comunicazione del progetto.
Il progetto mira a valorizzare i paesaggi e le aree verdi peri-urbane con il loro patrimonio naturale e culturale, inteso come parte integrante della rete di Infrastrutture Verdi, attraverso la definizione di politiche e strategie locali che consentano di rendere più vivibile e attraente le aree metropolitane dello Spazio Alpino e attraverso la cooperazione transnazionale.
Il progetto LOS_DAMA! si pone i seguenti obiettivi generali:
L’area individuata dalla Regione Piemonte per dare attuazione al progetto LOS_DAMA! è quella su cui insiste il progetto strategico Corona Verde.
Attraverso lo sviluppo del progetto LOS_DAMA! la Regione Piemonte intende:
Sono partner del progetto i seguenti soggetti: Landeshauptstadt Munchen (Germania), Regione Piemonte (Italia), Grenoble-Alpes Métropole (Francia), Stadt Wien (Austria), Salzburger Institut fur Raumordnung un Wohnen (Austria), Comune di Trento (Italia), Urbanistici institut Republike Slovenije (Slovenia), Technisce Universitat Munchen (Germania), Hochschule Weihenstephan-Trie sdorf (Germania), Università de Grenoble-Alpes (Francia).
Il capofila del progetto è la Città di Monaco, mentre la Regione Piemonte - Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio, Settore Progettazione Strategica e Green Economy - è il capofila per la Comunicazione del progetto.
Il progetto mira a valorizzare i paesaggi e le aree verdi peri-urbane con il loro patrimonio naturale e culturale, inteso come parte integrante della rete di Infrastrutture Verdi, attraverso la definizione di politiche e strategie locali che consentano di rendere più vivibile e attraente le aree metropolitane dello Spazio Alpino e attraverso la cooperazione transnazionale.
Il progetto LOS_DAMA! si pone i seguenti obiettivi generali:
- comprendere, gestire e valorizzare i paesaggi peri-urbani e il loro patrimonio naturale e culturale, inteso come parte integrante della rete di Infrastrutture Verdi, al fine di rendere più vivibile, attraente lo Spazio Alpino e valorizzare l’identità delle città metropolitane alpine,
- adottare approcci olistici che consentano di elaborare politiche e strategie locali dando, altresì, attuazione alle strategie EU quali EUSALP, Convenzione Europea del paesaggio, Green Infrastructure, Biodiversità,
- favorire la cooperazione transnazionale e la cooperazione tra livello locale e EU per lo scambio reciproco di approcci innovativi per la costruzione di identità territoriale, gestione dei conflitti e la definizione di strumenti gestionali innovativi.
L’area individuata dalla Regione Piemonte per dare attuazione al progetto LOS_DAMA! è quella su cui insiste il progetto strategico Corona Verde.
Attraverso lo sviluppo del progetto LOS_DAMA! la Regione Piemonte intende:
- dare attuazione al Piano territoriale e al Piano paesaggistico regionale;
- promuovere sul territorio regionale la cooperazione tra gli amministratori pubblici e gli stakeholders di Corona Verde sul tema delle Infrastrutture Verdi e dei Servizi Ecosistemici;
- sensibilizzare e formare gli amministratori pubblici e gli attori locali sui concetti di Infrastrutture Verdi, Servizi Ecosistemici e Green/Circular Economy;
- definire una metodologia per la pianificazione integrata e sostenibile delle Infrastrutture Verdi che includa il tema dei Servizi Ecosistemici e la valutazione dei benefici ecologico-ambientali sociali ed economici;
- implementare il tema delle Infrastrutture Verdi nella pianificazione territoriale e urbanistica testando, attraverso la predisposizione di uno Schema di pianificazione strutturale intercomunale, il modello di pianificazione previsto nel DDL sul Governo sostenibile del territorio;
- elaborare le Linee Guida per la pianificazione e gestione integrata e sostenibile delle Infrastrutture Verdi metropolitane (EMAS_CEP), quale strumento innovativo di riferimento per le amministrazioni locali per lo sviluppo sostenibile del territorio.