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RISCALDAMENTO GLOBALE

Riscaldamento globale è il termine utilizzato per descrivere l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani, una variazione che sta cambiando in modo permanente e sempre più repentino il clima della terra. I dati e le osservazioni confermano che il riscaldamento globale è inequivocabile (IPCC 2013) e che i tassi di incremento della temperatura sono stati decisamente più elevati negli ultimi vent’anni. Misure strumentali della temperatura, dirette e indirette attraverso strumenti di remote sensing, a livello globale sono disponibili dalla metà del IXX secolo, mentre diversi dataset, più completi e affidabili, sono disponibili dal 1950 in avanti. L’insieme di tutte queste misure, attraverso elaborazioni complesse, consentono di tracciare l’andamento della temperatura superficiale nel tempo.

Figura 1
Andamento della variazione della temperatura globale dal 1880 al 2018 rispetto alla media 1951-1980 (linea nera) e media mobile su 5 anni (linea rossa)

Fonte: NASA https://data.giss.nasa.gov/gistemp/graphs/

Sulla base di tali basi osservative, la tendenza della temperatura media superficiale globale (terra e oceani) ha fatto registrare un riscaldamento di circa 1°C dal 1880 al 2018, che risulta il quarto anno più caldo della serie storica strumentale. Considerando la temperatura globale media nel 2018, risulta mediamente più elevata di 0,82°C rispetto alla media del periodo 1951-1980 (NASA's Goddard Institute for Space Studies (GISS)). Gli anni più caldi dell’intera serie strumentale sono gli ultimi quattro e il 2016 risulta il più caldo in assoluto, con un’anomalia di 0,99°C rispetto al periodo 1951-1980. La terra dal 1976 non ha mai fatto registrare una temperatura al di sotto della media. Tutti gli anni più caldi si sono verificati a partire dal 1995 e 18 di questi si sono avuti in questo secolo.
Come si vede anche dalla figura 1, sovrapposto a questo trend di riscaldamento, la temperatura media superficiale globale mostra un’elevata variabilità decadale e inter-annuale. Considerando i fenomeni meteorologici periodici a grande scala, come El Nino, associato a un’anomalia termica positiva, che ha caratterizzato gli anni 2015 e 2016 e La Nina, che ha caratterizzato il 2018, anche se in forma debole, probabilmente il 2017 è stato l’anno più caldo in assoluto dell’intera serie.

Il riscaldamento si registra in tutte le regioni della terra, anche se di entità differente. L’emisfero Boreale risulta quello con l’incremento maggiore, in particolare la zona artica e le terre emerse (figura 2).

Figura 2
Mappa della distribuzione di anomalia di temperatura del 2018 rispetto al periodo 1951-1980

Fonte: http://berkeleyearth.org/global-temperatures-2017/

In generale, si può affermare che, nel 2018, l’85% della superficie della terra è stata più calda della media. Il riscaldamento delle terre emerse è stato doppio di quello degli oceani (circa 1,13 °C rispetto agli 0,48°C degli oceani, ad esclusione della banchisa). Anche la differenza in latitudine è stata significativa: l’anomalia di temperatura media della zona artica, nel 2018, è stata di circa 2,46°C. mentre la minore si è registrata a basse latitudini, circa -60° di latitudine Nord, con un valore di 0,2°C. Interessante è notare che, dalla stima fatta dall’Università di Berkeley, il 4,3% della superficie terrestre ha registrato un nuovo record locale di temperatura nel 2018, tra cui una grande porzione dell’Europa. L’ondata di caldo che ha colpito l’Europa nell’estate 2018 e il periodo mediamente più caldo da maggio a ottobre, ha fatto registrate un’anomalia della temperatura di circa 2,2°C rispetto al periodo 1951-1980, più del doppio di quella globale.
L’indice qualitativo che categorizza l’anomalia di temperatura del 2018 rispetto alla media locale (figura 3), e quindi tiene conto della variabilità climatica caratteristica della località, mostra le aree della superficie terrestre dove questo indice è stato “Very High”, tra le quali si evidenzia l’Europa.  L’estensione di tali aree corrisponde al 44% delle terre emerse, mentre in un clima stabile questa percentuale arriva al 25%.

Figura 3
Mappa della distribuzione di anomalia di temperatura del 2018 rispetto alle medie locali del periodo 1951-1980

 Fonte: http://berkeleyearth.org/2018-temperatures/

La causa del riscaldamento globale è dovuta al forcing radiativo positivo, causato dall’aumento drammatico della concentrazione dei gas serra in atmosfera: anidride carbonica, metano e protossido di azoto hanno raggiunto concentrazioni mai viste negli ultimi 800.000 anni. La concentrazione di anidride carbonica è aumentata del 40% dai livelli pre-industriali a causa dell’utilizzo dei combustibili fossili e alle emissioni nette dovute al cambiamento di uso del suolo, con un contributo antropogenico determinante.
Il riscaldamento globale ha determinato una serie di effetti sull’intero sistema climatico: l’atmosfera e gli oceani si sono scaldati, la quantità di neve e ghiaccio è diminuita, il livello del mare si è innalzato e molti ecosistemi stanno già risentendo di questo cambiamento.