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EMISSIONI CLIMALTERANTI

Le emissioni di gas climalteranti


L’argomento Emissioni di gas serra rientra in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

- Obiettivo 13: Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze

Le emissioni di gas serra totale e di CO2 e altri gas climalteranti rientrano anche nell'ambito degli indicatori del BES.

    

Gli inquinanti responsabili del riscaldamento globale sono i cosiddetti gas serra, di origine sia antropica sia naturale, che trattengono con un meccanismo molto efficace la radiazione infrarossa emessa dalla superficie terrestre, determinando un aumento di temperatura dell’atmosfera e dell’intero sistema climatico terrestre.

I principali gas serra presenti nell’atmosfera terrestre sono l’anidride carbonica (CO2), presente in maggiore quantità, il protossido di azoto (N2O) e il metano (CH4), che, anche se presente in atmosfera in percentuale decisamente inferiore, ha un fattore di assorbimento della radiazione molto importante.

Gli Inventari delle Emissioni utilizzati per le valutazioni di qualità dell’aria tengono in considerazione anche i gas serra, consentendo di effettuare il calcolo dell’anidride carbonica equivalente (CO2 eq), l'unità di misura che permette di pesare l’effetto climalterante complessivo da parte dei differenti gas serra sulla base dei GWP (Global Warming Potentials - Potenziali di Riscaldamento Globale), messi a punto e aggiornati periodicamente dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Dal 2015 negli Inventari Nazionali dei gas serra, secondo quanto deciso dalle parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici1 , per la stima della CO2 eq si utilizzano i GWP100 (riferiti ad un orizzonte temporale di 100 anni) riportati nel Quarto Rapporto di Valutazione dell’IPCC2 :

Inquinante CO2 Fattore-peso 1
Inquinante N2O Fattore-peso 298
Inquinante CH4 Fattore-peso 25

La concentrazione di anidride carbonica è aumentata del 40% dal periodo pre-industriale - a causa delle emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili, alla produzione di cemento e al contributo netto dato dalle modifiche dell’uso del suolo - quella del metano del 150% e quella del protossido di azoto del 20%.
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1
Decisione 15/CP.17 adottata dalla COP17 di Durban 2011
2 AR4-2007, https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2018/02/ar4-wg1-chapter2-1.pdf

Figura 1
Andamento della concentrazione dei principali gas serra in atmosfera (sopra) e stima del contributo antropogenico alle emissioni globali di CO2 dai comparti emissivi (sotto)

Fonte: National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA)

A livello di emissioni, si stima che dal 1750 al 2015, le emissioni antropogeniche di CO2 dall’utilizzo di combustibili fossili e produzione di cemento abbiano rilasciato circa 410 GtC (miliardi di tonnellate di carbonio) in atmosfera, mentre la deforestazione e le modifiche all’uso del suolo circa 190 GtC (Global Carbon Budget, 2016). Di queste emissioni antropogeniche cumulative, il 43% si è accumulato in atmosfera, il 29% è stato assorbito dagli oceani, che hanno subito una importante acidificazione, e il 28% dagli ecosistemi naturali terrestri.

Figura 2
Andamento delle emissioni di anidride carbonica derivante dall’utilizzo dei combustibili fossili (produzione di energia e industria)

Anche le concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera, che sono ormai costantemente al di sopra dei 400 ppm dal novembre del 2015, hanno raggiunto la media annuale di 407 ppm nel 2017, con un tasso di crescita che è aumentato rispetto a quello degli ultimi anni. Il mese di marzo 2019 segna il nuovo record di 412 ppm.

Figura 3
Andamento delle concentrazioni di anidride carbonica misurata dall’osservatorio di Manua Loa nell’arcipelago della Hawai


Fonte: National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA)

In rosso i dati mensili, in nero i medesimi dati con una correzione applicata per eliminare i trend stagionali

Le emissioni di gas climalteranti in Italia e in Piemonte

Nell’ambito degli strumenti e delle politiche per fronteggiare i cambiamenti climatici, in Italia è l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che garantisce la predisposizione e l’aggiornamento annuale dell’Inventario Nazionale dei gas-serra, documentato nel National Inventory Report. L’ultimo rapporto disponibile (National Inventory Report 2019, http://www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/serie-storiche-emissioni/national-inventory-report-2018/view) conferma come le emissioni totali di gas serra in Italia, in termini di CO2 equivalente, siano diminuite dal 1990 al 2017 del 20% (da 514 a 409 MtCO2 eq.).

Figura 4
Andamento delle emissioni di gas climalteranti in Italia per categoria emissiva

k= 1.000            Fonte: Ispra. Elaborazione: Arpa Piemonte


Per analizzare le serie storiche dei gas serra scendendo dalla scala nazionale a quella regionale, si fa riferimento all’Inventario Nazionale delle emissioni e dei gas serra - realizzato sempre da ISPRA - con livello di dettaglio del comparto emissivo (figura 5).

Figura 5
Andamento delle emissioni di gas climalteranti in Piemonte per comparto emissivo (macrosettori SNAP)

k= 1.000                          Fonte: Ispra. Elaborazione: Arpa Piemonte


Il quadro di dettaglio per le emissioni di gas climalteranti in Piemonte è rappresentato invece dai dati dell’Inventario Regionale delle Emissioni piemontese (IREA Piemonte) riferito all’anno 2013 - realizzato dalla Regione Piemonte (Settore Emissioni e Rischi Ambientali) sulla base della metodologia EMEP-CORINAIR e nell’ambito del Consorzio INEMAR3 - che fornisce la stima a livello comunale delle emissioni annuali di macro e microinquinanti e gas serra, disaggregate per attività emissiva ai vari livelli di classificazione SNAP (Selected Nomenclature for Air Pollution).

Negli Inventari delle Emissioni vengono stimate non solo le emissioni di CO2, ma anche gli assorbimenti annuali di CO2, ovvero la quantità di carbonio assorbita in differenti serbatoi forestali: la biomassa epigea, la biomassa ipogea, la lettiera, la necromassa e il suolo.

Nell’Inventario Regionale delle Emissioni di Regione Piemonte gli assorbimenti sono stati stimati (Figura 6) attraverso una procedura basata sul modello For-Est sviluppato da ISPRA, seguendo le indicazioni delle linee guida LULUCF dell’IPCC. Si basa su una curva di crescita4 della biomassa forestale, indipendente dall’età, che lega il tasso di incremento annuo della biomassa alla biomassa inizialmente presente.
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3 http://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/Inemar/WebHome
4 Funzione di Richards

Figura 6
Bilancio della CO2 in Piemonte: emissioni e assorbimenti - IREA 2013

k= 1.000       Fonte Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Tutti gli stock di carbonio presenti nei serbatoi sono quindi stimati in funzione dello stock di crescita. Vengono considerate 27 categorie forestali, raggruppate in 4 macrocategorie:

  • Fustaie: abete rosso, abete bianco, larici, pini di montagna, pini mediterranei, altre conifere, faggio europeo, cerro, altre querce e altre latifoglie;
  • Bosco ceduo: faggio europeo, castagno, carpino, altre querce, cerro, querce sempreverdi, altre latifoglie e conifere;
  • Piantagioni: cedui di eucalipto, cedui di altre latifoglie, pioppeti, altre piantagioni di latifoglie, piantagioni di conifere e altro;
  • Foresta protetta: foresta rupestre, foresta ripariale e arbusteti.

Attualmente in IREA non sono valorizzati gli assorbimenti relativi alle coltivazioni agricole.
In Piemonte alla produzione di gas serra - in termini di CO2 equivalente - contribuiscono in misura predominante tre fonti principali: l’industria (40%), il trasporto su strada (20%) e il riscaldamento (19%), come risulta rappresentato in figura 7.
Contributi rilevanti provengono dal comparto agricolo, che contribuisce al 58% delle emissioni di metano (in particolare la zootecnia) e al 74% delle emissioni di protossido di azoto (per l’utilizzo di fertilizzanti), con un complessivo 12% in termini di CO2 equivalente. Altri contributi sono legati alla produzione di energia (16%), al trattamento e smaltimento dei rifiuti e alla distribuzione di combustibili (circa il 3% della CO2 equivalente per entrambi, soprattutto per l’emissione di metano).

Figura 7
Contributo percentuale alle emissioni di gas climalteranti in Piemonte da parte dei vari comparti emissivi (macrosettori SNAP) - IREA 2013

Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte


Nella figura 8 sono riportate alcune rappresentazioni cartografiche a livello comunale delle emissioni e degli assorbimenti di anidride carbonica, nonché la sommatoria comunale dei gas climalteranti (espressi come CO2 equivalente) calcolata sia includendo che escludendo gli assorbimenti

Figura 8
Gas climalteranti



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Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte

Consulta i dati delle emissioni di gas serra.