Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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TURISMO

Anche per il 2018 i dati dell’Osservatorio confermano la crescita, ormai decennale, del settore turistico in Piemonte: positivi gli arrivi che registrano un dato di oltre 5 milioni e 200 mila (+1,86% rispetto allo scorso anno) e positive le presenze che hanno superato per la prima volta i 15 milioni (+1,35%), in particolare grazie a un andamento positivo dei mercati esteri (+3,63% di arrivi e +4,48% di presenze rispetto allo scorso anno). 

I risultati registrati per il 2018 confermano ancora una volta quanto il sistema turistico piemontese sia ormai un asset economico strategico in grado di generare Pil e di trainare anche altri settori, dall’artigianato all’enogastronomia. Si tratta di un ambito che in questi anni è profondamente mutato e che, a fianco di forme tradizionali, vede una crescita sempre più importante del turismo esperienziale ed extra-alberghiero.

Il turismo in Piemonte quindi rappresenta un fattore economico in espansione che pone alla base del proprio processo produttivo risorse primarie limitate e spesso meritevoli di forme particolare di tutela. Questi due aspetti, cioè un trend naturale in crescita e l’esigenza di salvaguardare le risorse di base rendono indispensabile orientare i comportamenti della domanda e lo sviluppo dell’offerta in senso favorevole alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse che alimentano l’attrattività e la fruizione turistica, portando in primo piano il tema della sostenibilità.

Strutture ricettive

Alla crescente presenza turistica ha fatto seguito un aumento di strutture che negli anni si sono differenziate notevolmente. Le strutture più tradizionali come gli alberghi sono stati abbondantemente superate da esercizi meno strutturati come gli agriturismi, gli affittacamere e principalmente i Bed & Breakfast. Le strutture complessive sono 6.737 (un numero in linea rispetto allo scorso anno) con 84.250 camere e con un numero di letti complessivo di 201.287 unità. Al primo posto la provincia di Torino con 1.916 strutture recettive complessive, segue la provincia di Cuneo con 1.868.

Per visualizzare la serie storica delle strutture turistiche consulta gli indicatori ambientali sulle strutture ricettive

Figura 1
Strutture turistiche - anno 2018

Movimenti turistici (Arrivi e Presenze)

Il Piemonte conferma il suo trend di crescita, superando per la prima i 15 milioni di pernottamenti. Un trend di crescita ormai più che decennale che hanno visto, dal 2009, un costante aumento con oltre il 36% di arrivi e 30% di presenze. Per quanto riguarda la provenienza dei visitatori, il 56% riguarda il mercato italiano e il 44% il mercato estero.

Per il mercato straniero nel 2018 si sono registrati oltre 6,6 milioni di pernottamenti: la Germania si conferma come il primo Paese estero con una quota pari a circa il 22% del totale estero (anche se in flessione rispetto allo scorso anno), seguita da BeNeLux e Francia, che valgono rispettivamente il 13% e il 12%. L’aumento dei flussi rispetto al 2017 riguarda maggiormente il Nord Europa, il Regno Unito, nonché Stati Uniti, Russia e Cina. 
Nel mercato Italia, per le presenze, la prima regione di provenienza rimane il Piemonte (anche se in flessione); crescono invece i flussi da Liguria, Veneto, Emilia-Romagna e Puglia.

Facendo riferimento ai territori, secondo le statistiche ufficiali Torino e cintura hanno superato i 5 milioni di pernottamenti, registrando un incremento negli arrivi (+2%) e un saldo positivo nelle presenze (+2,3%). L’aumento è trainato dal mercato estero (+7,7% di arrivi e +5,9% di presenze), con il contributo positivo anche della quota italiana (+0,3% di arrivi e +1,2% di presenze). In particolare risultano in crescita i flussi da Scandinavia, BeNeLux, Svizzera e Stati Uniti, mentre calano quelli da Germania, Spagna e Regno Unito.

La Città di Torino registra oltre 3,8 milioni di presenze (+2,2%) e circa 1.290.390 arrivi (+2,1%), con un incremento più significativo della componente straniera (+7,40% di presenze e +7,65% di arrivi).

Il segmento lacuale estivo rimane stabile e consolida la propria quota estera, quest’anno pari al 77% degli arrivi e all’84% delle presenze totali. Negli arrivi si registra una lieve flessione (-0,8%) riconducibile al mercato italiano, così come per le presenze, che diminuiscono complessivamente dello 0,6% ma con una crescita della componente straniera.

Positivo il bilancio della stagione invernale 2017/2018 della montagna, che registra un +4,3% di arrivi e +11,5% di presenze. Per questa stagione sono soprattutto i flussi turistici dall’estero a trainare la crescita: +32,3% di arrivi e +41,8% di presenze. I pernottamenti della montagna invernale crescono, trainati dalla componente estera, in particolare nelle aree della Città Metropolitana di Torino e della Valsesia (rispettivamente +16,8% e +6,2% di presenze).

Le colline confermano la propria posizione con un aumento degli arrivi (+2,6%) e una lieve flessione delle presenze (-0,8%). La componente estera vale oltre il 53% delle presenze totali e il 47% degli arrivi; i primi tre mercati si riconfermano Svizzera, Germania e BeNeLux. Stabili i flussi stranieri, mentre quelli nazionali segnano un +4,2% di arrivi e -2,4% di presenze, registrando dunque una riduzione del tempo di permanenza medio dei turisti italiani.

Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi ai movimenti turistici.

Figura 2
Presenze turistiche - anno 2018

Figura 3
Arrivi turistici - anni 1994-2018

Fonte: Regione Piemonte, Assessorato Turismo

Figura 4
Presenze turistiche - anni 1994-2018

Fonte: Regione Piemonte, Assessorato Turismo
L’Osservatorio regionale del Turismo informa che i mesi più turistici sono quelli estivi che si confermano i più importanti per il turismo regionale, attraendo oltre il 60% dei flussi. Di rilievo un’interessante de-stagionalizzazione dei flussi e una conseguente crescita nei mesi di marzo e novembre con +15,5% di arrivi e +21,5% di presenze a marzo e +10,2% di arrivi e +6,2% di presenze a novembre. A livello complessivo, gli arrivi crescono maggiormente nel secondo semestre, mentre i pernottamenti crescono di più nella prima metà dell’anno.

Pressioni turistiche

L’intensità turistica identifica il carico del turismo sul territorio. Il rapporto “numero degli arrivi per popolazione residente” rappresenta il peso del turismo sul territorio, mentre il rapporto “presenze per popolazione residente” individua il sovraccarico sul territorio e sulle sue strutture. I flussi turistici sono, in sostanza, un ampliamento provvisorio della popolazione, e possono comportare problemi legati al degrado della qualità della vita, incidere sulla viabilità, sicurezza, approvvigionamento idrico, depurazione, smaltimento rifiuti, ecc.
Essenzialmente a livello provinciale è la provincia di Verbania a detenere la maggior intensità turistica: 19,47 presenze/residenti in confronto ad una media piemontese di 3,45, entrambe in diminuzione rispetto allo scorso anno.
Considerando invece l’intensità turistica a livello comunale, sono i comuni montani a subire la maggiore pressione turistica; su tutti Sestriere con un indice di 448, Claviere con 266, Pragelato 201 e Ceresole Reale 121 per l’elevata presenza turistica rapportata agli abitanti residenti. Tra le località lacuali si segnala Cannero Riviera con un indice di 172, Baveno con 118 e Stresa con 113. Al contrario, la città di Torino ha un indice di 4,31 per l’elevata popolazione residente.

Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla pressione turistica.

Figura 5
Pressioni turistiche - anno 2018


Un recente studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Sidney, pubblicato su Nature Climate Change, analizza i costi sull'ambiente del turismo. Il team ha preso in considerazione un periodo di cinque anni, dal 2009 al 2013, analizzando i dati di 160 Paesi in tutto il mondo e valutando tutto ciò che ruota intorno al turismo: dai voli ai souvenir, dagli alberghi al cibo, fino ai trasporti locali. I risultati indicano che i turisti e i servizi da loro utilizzati producono l’8% di tutti i gas serra emessi ogni anno. Emissioni che crescono al ritmo del 3% all’anno: più velocemente persino di quelle generate dal commercio internazionale. Detta in numeri, solo nel 2013 l’anidride carbonica e gli altri gas serra prodotti dal turismo globale ammontavano a 4,5 miliardi di tonnellate. E nel 2025, secondo le stime, i miliardi di tonnellate potrebbero arrivare a 6,5.

Consulta la serie storica degli indicatori sul Turismo alla pagina "uso delle risorse"
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Fonte: Regione Piemonte, Assessorato Turismo