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L’Economia circolare e la gestione dei rifiuti
Le azioni regionali
Rifiuti da costruzione e demolizione
Incendi in impianti di trattamento rifiuti e pianificazione della Prevenzione
Emergenza relativa al recupero - Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale
Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale
RIFIUTI
L'argomento Rifiuti rientra in più obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi dell'ONU.
Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
L’Economia circolare e la gestione dei rifiuti
L’economia circolare prevede la progettazione dall’inizio di un sistema più virtuoso rispetto a quello che regola l’economia lineare: prevede innanzitutto che vengano utilizzate in modo massiccio le fonti di energia rinnovabile (elemento centrale della sostenibilità) e che ci sia un grande passaggio di informazioni tra i diversi soggetti economici. Serve anche una forte capacità di innovazione e prodotti disegnati in maniera efficiente, che durino nel tempo e che nella loro interezza o nelle loro singole parti possano essere riutilizzabili o comunque riciclabili. Tutto questo potrebbe portare con sé la fine di uno dei meccanismi su cui si basa l’economia lineare (l’obsolescenza programmata dei prodotti) e potrebbe introdurre anche una serie di cambiamenti a livello culturale.
In merito alla gestione dei rifiuti, in particolare, le misure che l’UE mette in campo sono relative alla revisione della legislazione. Il 14 marzo 2017 il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto pacchetto Economia circolare che comprende delle proposte di modifica delle direttive sui rifiuti a partire dalla direttiva "madre" 2008/98/Ce e poi le direttive "speciali" in materia di rifiuti di imballaggio (1994/62/Ce), discariche (1999/31/Ce), Raee (2012/19/Ue), veicoli fuori uso (2000/53/Ce) e rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/Ce).
Il 1 marzo 2018 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il dossier contenente le nuove direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile e accumulatori, veicoli a fine vita e Raee. Il testo approvato dalla Commissione Ambiente è lo stesso sul quale tra il 17 e il 18 dicembre 2017 il Parlamento e Consiglio Europeo erano giunti ad un accordo provvisorio a valle di una lunga trattativa. Gli Stati membri dovranno adottare misure chiare e comuni sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti.
Gli elementi chiave del documento risultano essere i seguenti:
Nello specifico il provvedimento individua un target sul riciclo dei rifiuti urbani pari al 65% entro il 2035, un obiettivo sugli imballaggi pari al 70% al 2030 e una riduzione dei conferimenti in discarica pari al 10% al 2030 dei rifiuti urbani prodotti. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.
Il Parlamento europeo riunito in Plenaria ha approvato il 18 aprile il documento. Si resta quindi in attesa dell’approvazione formale (Consiglio dell’Unione europea) e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
In merito alla gestione dei rifiuti, in particolare, le misure che l’UE mette in campo sono relative alla revisione della legislazione. Il 14 marzo 2017 il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto pacchetto Economia circolare che comprende delle proposte di modifica delle direttive sui rifiuti a partire dalla direttiva "madre" 2008/98/Ce e poi le direttive "speciali" in materia di rifiuti di imballaggio (1994/62/Ce), discariche (1999/31/Ce), Raee (2012/19/Ue), veicoli fuori uso (2000/53/Ce) e rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/Ce).
Il 1 marzo 2018 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il dossier contenente le nuove direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile e accumulatori, veicoli a fine vita e Raee. Il testo approvato dalla Commissione Ambiente è lo stesso sul quale tra il 17 e il 18 dicembre 2017 il Parlamento e Consiglio Europeo erano giunti ad un accordo provvisorio a valle di una lunga trattativa. Gli Stati membri dovranno adottare misure chiare e comuni sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti.
Gli elementi chiave del documento risultano essere i seguenti:
- definizioni più chiare dei concetti fondamentali in materia di rifiuti;
- nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti, da conseguire a livello dell'UE entro il 2025, il 2030 e il 2035. Questi obiettivi riguardano la quota di riciclaggio dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio (con obiettivi specifici per i vari materiali di imballaggio) e anche un obiettivo per i rifiuti collocati in discarica;
- metodi e norme più severi per calcolare i progressi compiuti verso la realizzazione degli obiettivi;
- requisiti più rigorosi per la raccolta differenziata dei rifiuti e attuazione potenziata della gerarchia dei rifiuti attraverso strumenti economici e misure supplementari affinché gli Stati membri prevengano la produzione di rifiuti;
- requisiti minimi applicabili ai regimi di responsabilità estesa del produttore. I produttori che rientrano nei regimi di responsabilità estesa sono responsabili della raccolta di beni usati, della cernita e del trattamento finalizzato al riciclaggio. I produttori saranno tenuti a versare un contributo finanziario a tal fine, calcolato in base ai costi di trattamento.
Nello specifico il provvedimento individua un target sul riciclo dei rifiuti urbani pari al 65% entro il 2035, un obiettivo sugli imballaggi pari al 70% al 2030 e una riduzione dei conferimenti in discarica pari al 10% al 2030 dei rifiuti urbani prodotti. In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovranno ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.
Il Parlamento europeo riunito in Plenaria ha approvato il 18 aprile il documento. Si resta quindi in attesa dell’approvazione formale (Consiglio dell’Unione europea) e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Le azioni regionali
Attuazione delle legge regionale n. 1/2018, in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani
A seguito dell’approvazione della L.r. 10 gennaio 2018, n. 1, che prevede l’introduzione di un nuovo sistema di governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ritenuto strumento fondamentale per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi posti dalla pianificazione, la Regione Piemonte, consapevole della complessità degli adempimenti richiesti, ha inteso supportare ed accompagnare i consorzi di bacino coinvolti nello svolgimento delle attività previste dalla legge per il periodo transitorio, che richiedono specifici approfondimenti sulle diverse tematiche concernenti il percorso di riorganizzazione.
In particolare sono stati attivati tre diversi tavoli di lavoro a livello politico, organizzativo, e finanziario, al fine di svolgere un ruolo di supporto ed accompagnamento ai diversi enti e soggetti coinvolti nel necessario processo di ristrutturazione.
Il Settore Servizi Ambientali ha svolto un ruolo attivo di coordinamento attraverso un periodico svolgimento di specifiche riunioni di ciascun tavolo di lavoro, nel corso delle quali sono stati esaminati gli aspetti tematici di riferimento, ed affrontati gli argomenti e le problematiche da approfondire e sviluppare. Stante la specificità delle materie trattate ha provveduto alla stipula di 2 accordi di collaborazione istituzionale, uno con la Città Metropolitana di Torino, l’altro con con Università degli Studi di Torino - Dip. Management, Università Piemonte Orientale - Dip.Studi per l'economia e l'impresa e Ordine Commercialisti e Esperti Contabili di Torino.
In particolare sono stati attivati tre diversi tavoli di lavoro a livello politico, organizzativo, e finanziario, al fine di svolgere un ruolo di supporto ed accompagnamento ai diversi enti e soggetti coinvolti nel necessario processo di ristrutturazione.
Il Settore Servizi Ambientali ha svolto un ruolo attivo di coordinamento attraverso un periodico svolgimento di specifiche riunioni di ciascun tavolo di lavoro, nel corso delle quali sono stati esaminati gli aspetti tematici di riferimento, ed affrontati gli argomenti e le problematiche da approfondire e sviluppare. Stante la specificità delle materie trattate ha provveduto alla stipula di 2 accordi di collaborazione istituzionale, uno con la Città Metropolitana di Torino, l’altro con con Università degli Studi di Torino - Dip. Management, Università Piemonte Orientale - Dip.Studi per l'economia e l'impresa e Ordine Commercialisti e Esperti Contabili di Torino.
Attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione
B1) Programmi di finanziamento
Nel corso del 2018 è proseguita l’attività relativa ai Programmi di finanziamento approvati dalla Giunta regionale nel 2017 e finalizzati all’attuazione delle azioni prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi di Piano relativi alla riduzione della produzione totale di rifiuti, alla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati residuali, all’incremento della raccolta differenziata e del riciclaggio.
In particolare è proseguita l’attività di monitoraggio dei progetti di diffusione dell’autocompostaggio effettuato da utenze domestiche e non domestiche, secondo modalità che consentano l’inserimento dei quantitativi di scarti organici così trattati nel calcolo della raccolta differenziata. Finanziati a Comuni e Consorzi di bacino nel 2017 (32 progetti, per un ammontare complessivo di contributo concesso pari ad Euro 840.962,23), i progetti coinvolgono complessivamente 247 comuni, circa 80.000 utenze domestiche e circa 1.000 utenze non domestiche. Ogni Comune deve approvare il Regolamento relativo all’autocompostaggio, istituire l’Albo compostatori al quale si iscrivono i cittadini che fanno compostaggio, effettuare controlli a campione sugli iscritti all’Albo, concedere agli iscritti all’Albo una riduzione della TARI almeno del 5%. Le risorse derivano dal contributo versato alla Regione per il recupero energetico di rifiuti urbani di provenienza extra-regionale negli anni 2015 e 2016.
Inoltre è stata data attuazione al Programma di finanziamento a favore dei Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani finalizzato a sostenere progetti che consentono di incrementare la raccolta differenziata e diminuire il quantitativo pro capite di rifiuto indifferenziato residuo prodotto. Le risorse regionali per l’intero Programma (anni 2017-2020) ammontano ad Euro 9.000.000,00 - di cui il 40% riservato al Comune di Torino (Consorzio di bacino 18) e derivano dal gettito del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti.
L’11 settembre 2018 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma tra la Regione Piemonte, il Comune di Torino - Consorzio di Bacino 18 e l’AMIAT spa per la riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani con passaggio dalla modalità di raccolta stradale a quella domiciliare per almeno 50.000 ulteriori abitanti rispetto a quanto già previsto dal vigente contratto di servizio tra la Città di Torino e l’Amiat spa. L’accordo, di durata biennale (2018-2019), prevede il passaggio da raccolta stradale a raccolta domiciliare per circa 115.000 abitanti complessivi. Si prevede, quale risultato atteso al 2021, un incremento di circa 3 punti percentuale della raccolta differenziata sull’intera città. Quale contributo al miglioramento della qualità dell’aria, gli automezzi allestiti di nuova acquisizione saranno alimentati a metano o, qualora non possibile per ragioni logistiche (difficoltà di rifornimento), diesel Euro 6.
In merito invece al Programma di finanziamento a favore degli altri Consorzi piemontesi, sono stati finanziati 8 progetti per un importo complessivo di contributo concesso di Euro 2.545.076,89 . Si tratta in particolare di n. 2 progetti relativi alla riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti da stradale a domiciliare, per complessivi 88.000 abitanti; n. 2 progetti relativi alla misurazione almeno del quantitativo di rifiuti indifferenziati per l’applicazione della tariffa puntuale per complessivi 155.000 abitanti; n. 4 progetti relativi all’ampliamento/adeguamento di n. 25 centri di raccolta consortili a servizio di circa 500.000 abitanti complessivi. Tutti gli interventi dovranno concludersi entro novembre 2019.
Nel mese di ottobre 2018 è stato inoltre approvato l’Avviso di avvio della II^ fase del Programma di finanziamento per gli anni 2019-2020, a favore dei Consorzi di Area vasta ovvero, nelle more della loro costituzione, dei Consorzi di bacino, ad esclusione del Consorzio della Città di Torino - Consorzio di Bacino 18. Sono pervenute 14 istanze di contributo, per un ammontare complessivo di contributo richiesto pari ad Euro 5.922.886,49.
In sintesi nel 2018 sono stati destinati ai Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani, per l’ attuazione della pianificazione regionale, Euro 4.143.433,93 pari al 99% di quanto la Regione ha incassato nello stesso anno a titolo di tributo speciale per il deposito in discarica di rifiuti.
B2) Criteri di indirizzo e sperimentazioni
Nel corso del 2018 è proseguita l’attività relativa ai Programmi di finanziamento approvati dalla Giunta regionale nel 2017 e finalizzati all’attuazione delle azioni prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi di Piano relativi alla riduzione della produzione totale di rifiuti, alla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati residuali, all’incremento della raccolta differenziata e del riciclaggio.
In particolare è proseguita l’attività di monitoraggio dei progetti di diffusione dell’autocompostaggio effettuato da utenze domestiche e non domestiche, secondo modalità che consentano l’inserimento dei quantitativi di scarti organici così trattati nel calcolo della raccolta differenziata. Finanziati a Comuni e Consorzi di bacino nel 2017 (32 progetti, per un ammontare complessivo di contributo concesso pari ad Euro 840.962,23), i progetti coinvolgono complessivamente 247 comuni, circa 80.000 utenze domestiche e circa 1.000 utenze non domestiche. Ogni Comune deve approvare il Regolamento relativo all’autocompostaggio, istituire l’Albo compostatori al quale si iscrivono i cittadini che fanno compostaggio, effettuare controlli a campione sugli iscritti all’Albo, concedere agli iscritti all’Albo una riduzione della TARI almeno del 5%. Le risorse derivano dal contributo versato alla Regione per il recupero energetico di rifiuti urbani di provenienza extra-regionale negli anni 2015 e 2016.
Inoltre è stata data attuazione al Programma di finanziamento a favore dei Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani finalizzato a sostenere progetti che consentono di incrementare la raccolta differenziata e diminuire il quantitativo pro capite di rifiuto indifferenziato residuo prodotto. Le risorse regionali per l’intero Programma (anni 2017-2020) ammontano ad Euro 9.000.000,00 - di cui il 40% riservato al Comune di Torino (Consorzio di bacino 18) e derivano dal gettito del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti.
L’11 settembre 2018 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma tra la Regione Piemonte, il Comune di Torino - Consorzio di Bacino 18 e l’AMIAT spa per la riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani con passaggio dalla modalità di raccolta stradale a quella domiciliare per almeno 50.000 ulteriori abitanti rispetto a quanto già previsto dal vigente contratto di servizio tra la Città di Torino e l’Amiat spa. L’accordo, di durata biennale (2018-2019), prevede il passaggio da raccolta stradale a raccolta domiciliare per circa 115.000 abitanti complessivi. Si prevede, quale risultato atteso al 2021, un incremento di circa 3 punti percentuale della raccolta differenziata sull’intera città. Quale contributo al miglioramento della qualità dell’aria, gli automezzi allestiti di nuova acquisizione saranno alimentati a metano o, qualora non possibile per ragioni logistiche (difficoltà di rifornimento), diesel Euro 6.
In merito invece al Programma di finanziamento a favore degli altri Consorzi piemontesi, sono stati finanziati 8 progetti per un importo complessivo di contributo concesso di Euro 2.545.076,89 . Si tratta in particolare di n. 2 progetti relativi alla riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti da stradale a domiciliare, per complessivi 88.000 abitanti; n. 2 progetti relativi alla misurazione almeno del quantitativo di rifiuti indifferenziati per l’applicazione della tariffa puntuale per complessivi 155.000 abitanti; n. 4 progetti relativi all’ampliamento/adeguamento di n. 25 centri di raccolta consortili a servizio di circa 500.000 abitanti complessivi. Tutti gli interventi dovranno concludersi entro novembre 2019.
Nel mese di ottobre 2018 è stato inoltre approvato l’Avviso di avvio della II^ fase del Programma di finanziamento per gli anni 2019-2020, a favore dei Consorzi di Area vasta ovvero, nelle more della loro costituzione, dei Consorzi di bacino, ad esclusione del Consorzio della Città di Torino - Consorzio di Bacino 18. Sono pervenute 14 istanze di contributo, per un ammontare complessivo di contributo richiesto pari ad Euro 5.922.886,49.
In sintesi nel 2018 sono stati destinati ai Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani, per l’ attuazione della pianificazione regionale, Euro 4.143.433,93 pari al 99% di quanto la Regione ha incassato nello stesso anno a titolo di tributo speciale per il deposito in discarica di rifiuti.
B2) Criteri di indirizzo e sperimentazioni
- Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale del servizio dei rifiuti urbani a livello regionale.
Con D.G.R. n. 46-7978 del 30 novembre 2018 sono state approvate le Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale del servizio dei rifiuti urbani a livello regionale, in attuazione della D.G.R. n. 53-6159 del 15 dicembre 2017.
Tale documento è uno strumento operativo in grado di sviluppare l’implementazione dei sistemi di Tariffazione Puntuale, utile al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata previsti dalla pianificazione regionale.
- Protocolli d’intesa
È stato firmato un protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e Consorzio Medio Novarese CMN, Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti COABSER, Consorzio Intercomunale dei Servizi per l’Ambiente CISA, Consorzio Chierese dei Servizi CCS per una sperimentazione finalizzata all’analisi e diffusione di buone pratiche in ambito riduzione della produzione dei rifiuti (impegno complessivo 161.000,00). La sperimentazione avrà durata biennale (anni 2019 e 2020) ed è finalizzata alla messa a confronto di sistemi differenti finalizzati alla riduzione della produzione di rifiuti ossia raccolta domiciliare + tariffazione puntuale e raccolta domiciliare + sacco prepagato, anche in un ottica di predisposizione di eventuali misure retroattive di riorientamento del Piano in grado di mitigare effetti ambientali negativi.
Attuazione del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS)
Sono state avviate alcune delle attività che nei prossimi anni dovranno essere sviluppate e implementate al fine di dare attuazione alle azioni previste nel Piano, tra le quali incentivare la realizzazione di un sistema impiantistico idoneo a trattare i rifiuti, incoraggiare le imprese all’applicazione di tecniche industriali volte a minimizzare gli scarti e al riciclo di questi nei cicli produttivi, attivare delle sinergie con i soggetti interessati per incoraggiare il mercato del recupero anche prevedendo servizi informativi che mettano in comunicazione domanda e offerta, coinvolgere Province/Città Metropolitana di Torino – in qualità di enti competenti al rilascio delle autorizzazioni, affinché si uniformino sul territorio regionale le autorizzazioni e si risolvano congiuntamente eventuali problematiche relative agli impianti autorizzati. Nello specifico, tra le azioni che il PRRS prevede vi è la “Predisposizione di un sistema informativo in grado di mettere in comunicazione domanda e offerta di residui di produzione”. L’attuazione della suddetta azione ha trovato riscontro nell’impegno della Camera di commercio di Torino ai fini del sostegno alla competitività delle imprese e dei territori tramite attività d'informazione economica e assistenza tecnica. Nel corso del 2018 si sono avuti alcuni incontri con il Settore Regolazione del Mercato della Camera di Commercio di Torino per l’attivazione di una collaborazione volta all’individuazione di un percorso che faciliti l’accesso degli operatori alle informazioni in materia ambientale in possesso della pubblica amministrazione. Con tale finalità è stato quindi individuato un percorso per fasi successive, da sviluppare nei prossimi anni.
Si è inoltre concretizzato l’istituzione di tavolo di coordinamento permanente con le Province/Città Metropolitana di Torino – anche attraverso la costituzione di una e-mail di gruppo riservata allo scopo – al fine di trovare soluzioni condivise in merito al recepimento delle normative di settore all’interno delle autorizzazioni (circolare sugli stoccaggi, problematiche relative all’end of waste, ecc.).
Si è collaborato nell’ambito del progetto europeo Retrace, con la Direzione Competitività del Sistema Regionale al fine di proporre nei bandi di finanziamento di progetti di ricerca ed innovazione l’introduzione di criteri di premialità per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo e recupero dei rifiuti, sviluppo di sbocchi industriali per l'utilizzo dei materiali/manufatti derivati dal riciclo, recupero dei rifiuti (es. materie prime seconde), degli scarti/sottoprodotti dei processi industriali (es. utilizzo delle plastiche riciclate/recuperate, utilizzo degli aggregati riciclati ecc.) al fine di realizzare una green economy regionale.
Sono inoltre state attuate diverse azioni in ambito rifiuti sanitari relativamente all’obiettivo specifico di riduzione delle produzione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (RSP-I). In particolare è proseguita la campagna di monitoraggio “qualitativo” dei rifiuti conferiti nei contenitori dedicati ai RSP-I al fine di identificare componenti estranei e prevedere interventi di miglioramento e si collaborato con SCR nella predisposizione del capitolato tecnico per i servizi di cui al DPCM 24/12/2015 (gara SCR n. 68-2018 – Servizio di smaltimento rifiuti sanitari, occorrente alla Aziende del servizio sanitario della Regione Piemonte).
In ambito veicoli fuori uso e rifiuti di imballaggio si è collaborato alla predisposizione del progetto “Reciplast – appRoccio all’Economia Circolare per il riciclo di imballi e componenti auto fine vita in PLAstica” (presentazione domanda bando: Piattaforma tecnologica “bioeconomia” - Programma Operativo Regionale “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” FESR 2014/2020). Partecipazione al progetto in qualità di partner non richiedenti contributo.
Si è inoltre concretizzato l’istituzione di tavolo di coordinamento permanente con le Province/Città Metropolitana di Torino – anche attraverso la costituzione di una e-mail di gruppo riservata allo scopo – al fine di trovare soluzioni condivise in merito al recepimento delle normative di settore all’interno delle autorizzazioni (circolare sugli stoccaggi, problematiche relative all’end of waste, ecc.).
Si è collaborato nell’ambito del progetto europeo Retrace, con la Direzione Competitività del Sistema Regionale al fine di proporre nei bandi di finanziamento di progetti di ricerca ed innovazione l’introduzione di criteri di premialità per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo e recupero dei rifiuti, sviluppo di sbocchi industriali per l'utilizzo dei materiali/manufatti derivati dal riciclo, recupero dei rifiuti (es. materie prime seconde), degli scarti/sottoprodotti dei processi industriali (es. utilizzo delle plastiche riciclate/recuperate, utilizzo degli aggregati riciclati ecc.) al fine di realizzare una green economy regionale.
Sono inoltre state attuate diverse azioni in ambito rifiuti sanitari relativamente all’obiettivo specifico di riduzione delle produzione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (RSP-I). In particolare è proseguita la campagna di monitoraggio “qualitativo” dei rifiuti conferiti nei contenitori dedicati ai RSP-I al fine di identificare componenti estranei e prevedere interventi di miglioramento e si collaborato con SCR nella predisposizione del capitolato tecnico per i servizi di cui al DPCM 24/12/2015 (gara SCR n. 68-2018 – Servizio di smaltimento rifiuti sanitari, occorrente alla Aziende del servizio sanitario della Regione Piemonte).
In ambito veicoli fuori uso e rifiuti di imballaggio si è collaborato alla predisposizione del progetto “Reciplast – appRoccio all’Economia Circolare per il riciclo di imballi e componenti auto fine vita in PLAstica” (presentazione domanda bando: Piattaforma tecnologica “bioeconomia” - Programma Operativo Regionale “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” FESR 2014/2020). Partecipazione al progetto in qualità di partner non richiedenti contributo.
Predisposizione, attuazione e gestione di altri Accordi di programma quadro, Accordi di programma, Protocolli d’intesa non indicati precedentemente
a) Accordo di Programma tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, ATO-R, Comuni di Torino, Grugliasco, Rivalta di Torino. Orbassano e Rivoli e TRM SpA
L’accordo prevede la progettazione delle opere di compensazione ambientale del termovalorizzatore del Gerbido.
Si sono conclusi i lavori da parte del Comune di Beinasco, relativi alla “Riqualificazione energetica e ambientale nella Palestra Serao e scuola secondaria 1° grado Gobetti" finanziati in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM. Tale opera, individuata come “secondo stralcio” degli interventi di compensazione, è inserita nell’Accordo di programma, sottoscritto nel 2013, relativo alla revisione del precedente accordo del 21-11-2008. Si è in attesa della trasmissione della documentazione di spesa e degli atti contabili relativi alla conclusione dell’intervento al fine di procedere all’erogazione del saldo spettante al Comune (nella misura massima di euro 240.000,00).
Per quanto attiene l’intervento di “Riqualificazione energetica e ambientale del complesso scolastico del Barocchio in Comune di Grugliasco”, finanziato in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) e in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM è stata adottata la DD n. 470/A1603A del 12 dicembre 2018 con la quale è stato rideterminato il finanziamento spettante alla Città Metropolitana di Torino, subentrata alla Provincia di Torino; nel mese di dicembre, a seguito della presentazione del contratto di appalto dei lavori, è stato altresì predisposto l’atto per la liquidazione del primo acconto a favore della Città Metropolitana per euro 165.110,37.
Per quanto attiene il primo lotto funzionale del movicentro del San Luigi di Orbassano della linea FM5, finanziato in parte con fondi regionali per euro 1.200.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM, si resta in attesa della trasmissione da parte della Città Metropolitana di una comunicazione nella quale, non prevedendo più l’utilizzo dei 1.200.000,00 per la finalità originaria, venga richiesto lo storno su altra finalità, purchè compatibile, con ridefinizione anche del cronoprogramma di impiego, oppure la rinuncia al finanziamento regionale (nel qual caso si provvederà ad assumere gli opportuni adeguamenti contabili).
b) Protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Associazione d’Ambito torinese per il governo dei rifiuti, Consorzi di Bacino, Aziende di gestione rifiuti e DEMAP srl
Il Protocollo è finalizzato al miglioramento della qualità degli imballaggi in plastica raccolti in modo differenziato, con particolare riferimento alla raccolta multimateriale.
Sono proseguite le attività a carico della Regione previste dal Protocollo e finalizzate a promuovere la raccolta multimateriale leggera plastica-metalli, a limitare gli scarti, a promuovere modalità per la valorizzazione dei flussi di imballaggi afferenti non a Corepla ma ad altri consorzi autonomi riconosciuti nel corso di validità dello stesso Protocollo (ossia fino al 31 marzo 2019) ed a monitorare anche la parte di rifiuti derivante dalla raccolta monomateriale di plastica da imballaggi. Si sono inoltre svolti incontri finalizzati a valutare la possibilità di estensione dell’Accordo ad altri Consorzi piemontesi che hanno avviato o intendono avviare nel corso del 2019 la raccolta multimateriale leggera.
c) Protocollo d’intesa “Azioni per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e ridurre la produzione di rifiuti” tra Regione Piemonte, Federalimentare, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori.
Scopo del protocollo, sottoscritto il 6 giugno 2018 e della durata di 2 anni, è la realizzazione di attività che possano massimizzare l’avvio a donazione delle eccedenze alimentari comunque prodotte e ridurre la produzione di rifiuti, quali:
La Regione, in particolare, è impegnata a sensibilizzare le Amministrazioni comunali sulle misure fiscali premiali previste dalla Legge Gadda (LN 166/2016), attivando un confronto finalizzato ad individuare criteri e strumenti da proporre ai Comuni per la riduzione della tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani a favore delle utenze non domestiche che donano le proprie eccedenze e proponendo uno schema standardizzato e condiviso per la comunicazione al Comune dei quantitativi di eccedenze devolute da parte delle utenze non domestiche al fine sia di implementare la conoscenza di tali quantitativi e pertanto dei rifiuti evitati grazie a questa buona pratica, sia di ottenere la riduzione della tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
L’accordo prevede la progettazione delle opere di compensazione ambientale del termovalorizzatore del Gerbido.
Si sono conclusi i lavori da parte del Comune di Beinasco, relativi alla “Riqualificazione energetica e ambientale nella Palestra Serao e scuola secondaria 1° grado Gobetti" finanziati in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM. Tale opera, individuata come “secondo stralcio” degli interventi di compensazione, è inserita nell’Accordo di programma, sottoscritto nel 2013, relativo alla revisione del precedente accordo del 21-11-2008. Si è in attesa della trasmissione della documentazione di spesa e degli atti contabili relativi alla conclusione dell’intervento al fine di procedere all’erogazione del saldo spettante al Comune (nella misura massima di euro 240.000,00).
Per quanto attiene l’intervento di “Riqualificazione energetica e ambientale del complesso scolastico del Barocchio in Comune di Grugliasco”, finanziato in parte con fondi regionali per euro 600.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) e in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM è stata adottata la DD n. 470/A1603A del 12 dicembre 2018 con la quale è stato rideterminato il finanziamento spettante alla Città Metropolitana di Torino, subentrata alla Provincia di Torino; nel mese di dicembre, a seguito della presentazione del contratto di appalto dei lavori, è stato altresì predisposto l’atto per la liquidazione del primo acconto a favore della Città Metropolitana per euro 165.110,37.
Per quanto attiene il primo lotto funzionale del movicentro del San Luigi di Orbassano della linea FM5, finanziato in parte con fondi regionali per euro 1.200.000,00 (DD n. 406/DB1005 del 30.11.2011) ed in parte con la somma maturata a titolo di compensazione da TRM, si resta in attesa della trasmissione da parte della Città Metropolitana di una comunicazione nella quale, non prevedendo più l’utilizzo dei 1.200.000,00 per la finalità originaria, venga richiesto lo storno su altra finalità, purchè compatibile, con ridefinizione anche del cronoprogramma di impiego, oppure la rinuncia al finanziamento regionale (nel qual caso si provvederà ad assumere gli opportuni adeguamenti contabili).
b) Protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Associazione d’Ambito torinese per il governo dei rifiuti, Consorzi di Bacino, Aziende di gestione rifiuti e DEMAP srl
Il Protocollo è finalizzato al miglioramento della qualità degli imballaggi in plastica raccolti in modo differenziato, con particolare riferimento alla raccolta multimateriale.
Sono proseguite le attività a carico della Regione previste dal Protocollo e finalizzate a promuovere la raccolta multimateriale leggera plastica-metalli, a limitare gli scarti, a promuovere modalità per la valorizzazione dei flussi di imballaggi afferenti non a Corepla ma ad altri consorzi autonomi riconosciuti nel corso di validità dello stesso Protocollo (ossia fino al 31 marzo 2019) ed a monitorare anche la parte di rifiuti derivante dalla raccolta monomateriale di plastica da imballaggi. Si sono inoltre svolti incontri finalizzati a valutare la possibilità di estensione dell’Accordo ad altri Consorzi piemontesi che hanno avviato o intendono avviare nel corso del 2019 la raccolta multimateriale leggera.
c) Protocollo d’intesa “Azioni per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e ridurre la produzione di rifiuti” tra Regione Piemonte, Federalimentare, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori.
Scopo del protocollo, sottoscritto il 6 giugno 2018 e della durata di 2 anni, è la realizzazione di attività che possano massimizzare l’avvio a donazione delle eccedenze alimentari comunque prodotte e ridurre la produzione di rifiuti, quali:
- promuovere forme di sostegno a persone indigenti, attraverso il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari ad enti assistenziali e caritativi;
- proporre meccanismi premiali (tra cui la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti) a favore degli operatori economici che donano le proprie eccedenze, anziché destinarle a rifiuto;
- diffondere la cultura dell’importanza di ridurre lo spreco alimentare;
- comunicare e divulgare i risultati e le best practices che ne deriveranno;
- realizzare e diffondere campagne di comunicazione e/o informazione sull’importanza della riduzione dello spreco alimentare.
La Regione, in particolare, è impegnata a sensibilizzare le Amministrazioni comunali sulle misure fiscali premiali previste dalla Legge Gadda (LN 166/2016), attivando un confronto finalizzato ad individuare criteri e strumenti da proporre ai Comuni per la riduzione della tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani a favore delle utenze non domestiche che donano le proprie eccedenze e proponendo uno schema standardizzato e condiviso per la comunicazione al Comune dei quantitativi di eccedenze devolute da parte delle utenze non domestiche al fine sia di implementare la conoscenza di tali quantitativi e pertanto dei rifiuti evitati grazie a questa buona pratica, sia di ottenere la riduzione della tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Attività su emergenze regionali o extra regionali legate alla gestione dei rifiuti urbani
a) Emergenza rifiuti urbani in Regione Liguria – Trattamento di rifiuti urbani prodotti nella Città Metropolitana di Genova presso impianti piemontesi nel 2018
Nel corso del 2018 è proseguita l’attività (iniziata a fine 2014) a favore della Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in impianti piemontesi. In particolare dalla Città metropolitana di Genova sono giunte in Piemonte tra gennaio ed ottobre 56.000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, a fronte di una disponibilità complessiva massima stabilita in tre distinti Nulla Osta di 70.250 tonnellate a valere su tutto il 2018. Nel periodo compreso tra ottobre 2014 e ottobre 2018 sono stati trattati in Piemonte circa 465.000 tonnellate di rifiuti urbani prodotti dalla Città Metropolitana di Genova
Riguardo al proseguimento di questa attività a valere per l’anno 2019 è stato firmato dal Presidente della Regione Piemonte in data 27/12/2017, a valere dal 1/1/2019 fino al 30/6/2019. un Nulla Osta che consentirà di trattare in impianti piemontesi i rifiuti indifferenziati liguri provenienti dalla Città metropolitana di Genova nel limite di 15.000 tonnellate nel corso del primo semestre 2019 (a fronte di una richiesta da parte della Regione Liguria di 80.000 tonnellate su base annuale, ovvero 40.000 tonnellate nel primo semestre 2019), limitando in modo sostanziale rispetto agli anni precedenti l’occupazione delle discariche piemontesi con rifiuti provenienti dalla Città Metropolitana di Genova. E’ prevista inoltre la possibilità di avviare ad impianti piemontesi, sempre nel primo semestre 2019, ulteriori 16.000 tonnellate, purché queste ulteriori 16.000 tonnellate – dopo il trattamento – vengano per intero restituite alla Città Metropolitana di Genova.
Nel corso del 2018 è proseguita l’attività (iniziata a fine 2014) a favore della Regione Liguria, consentendo il trattamento di rifiuti urbani liguri in impianti piemontesi. In particolare dalla Città metropolitana di Genova sono giunte in Piemonte tra gennaio ed ottobre 56.000 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati, a fronte di una disponibilità complessiva massima stabilita in tre distinti Nulla Osta di 70.250 tonnellate a valere su tutto il 2018. Nel periodo compreso tra ottobre 2014 e ottobre 2018 sono stati trattati in Piemonte circa 465.000 tonnellate di rifiuti urbani prodotti dalla Città Metropolitana di Genova
Riguardo al proseguimento di questa attività a valere per l’anno 2019 è stato firmato dal Presidente della Regione Piemonte in data 27/12/2017, a valere dal 1/1/2019 fino al 30/6/2019. un Nulla Osta che consentirà di trattare in impianti piemontesi i rifiuti indifferenziati liguri provenienti dalla Città metropolitana di Genova nel limite di 15.000 tonnellate nel corso del primo semestre 2019 (a fronte di una richiesta da parte della Regione Liguria di 80.000 tonnellate su base annuale, ovvero 40.000 tonnellate nel primo semestre 2019), limitando in modo sostanziale rispetto agli anni precedenti l’occupazione delle discariche piemontesi con rifiuti provenienti dalla Città Metropolitana di Genova. E’ prevista inoltre la possibilità di avviare ad impianti piemontesi, sempre nel primo semestre 2019, ulteriori 16.000 tonnellate, purché queste ulteriori 16.000 tonnellate – dopo il trattamento – vengano per intero restituite alla Città Metropolitana di Genova.
b) Piano di emergenza riguardante il termovalorizzatore TRM di Torino
Nel corso del 2018 è proseguita la collaborazione con ATO-R, TRM, ARPA Piemonte e Città Metropolitana di Torino volta ad approvare il Piano per la gestione dei flussi di rifiuti in caso di criticità nel conferimento al termovalorizzatore TRM di Torino (PGFR): la auspicata approvazione di tale Piano sarà in grado di garantire al meglio la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel comprensorio metropolitano, rifiuti che in caso di fermata di una o più delle tre linee impiantistiche dovranno prontamente trovare altre forme di trattamento e destinazione. In relazione ai notevoli quantitativi gestiti dall’impianto TRM di Torino gli uffici regionali stanno inoltre sviluppando contatti e collaborazioni che potranno contribuire a risolvere tali momenti emergenziali anche con il contributo di impianti situati al di fuori dei confini metropolitani e regionali.
Nel corso del 2018 è proseguita la collaborazione con ATO-R, TRM, ARPA Piemonte e Città Metropolitana di Torino volta ad approvare il Piano per la gestione dei flussi di rifiuti in caso di criticità nel conferimento al termovalorizzatore TRM di Torino (PGFR): la auspicata approvazione di tale Piano sarà in grado di garantire al meglio la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel comprensorio metropolitano, rifiuti che in caso di fermata di una o più delle tre linee impiantistiche dovranno prontamente trovare altre forme di trattamento e destinazione. In relazione ai notevoli quantitativi gestiti dall’impianto TRM di Torino gli uffici regionali stanno inoltre sviluppando contatti e collaborazioni che potranno contribuire a risolvere tali momenti emergenziali anche con il contributo di impianti situati al di fuori dei confini metropolitani e regionali.
Rifiuti da costruzione e demolizione
La demolizione di opere e infrastrutture (fabbricati, murature, strade, ferrovie, fognature, etc,) è l’attività che comporta la maggior produzione di questi rifiuti, ma notevoli quantità vengono prodotte anche durante le attività di costruzione, nonché nel corso degli interventi di manutenzione conservativa o migliorativa. Contribuisce alla produzione di questa tipologia di rifiuti anche la fabbricazione stessa degli elementi e componenti delle costruzioni come mattoni, piastrelle, pannelli, componenti strutturali.
I rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), disciplinati dal DLgs 152/06, sono individuati nell’elenco europeo dei rifiuti (CER) al capitolo 17 “Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)”.
I rifiuti da C&D prodotti in Piemonte costituiscono il 42% del totale dei rifiuti speciali (3.990.561 t ): codici EER più importanti dal punto di vista della produzione sono: rifiuti misti di costruzione e demolizione (cemento e miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, EER 170904), terre e rocce da scavo, compresi i terreni provenienti da siti contaminati (EER 170504), i rifiuti di metalli quali ferro e acciaio (EER 170405), le miscele bituminose (EER 170302), il cemento (EER 170101) e i miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche (EER 170107).
A livello provinciale la produzione di queste tipologie di rifiuti è soggetta a oscillazioni, in quanto si
tratta di rifiuti prodotti spesso fuori dagli stabilimenti, in siti sottoposti a lavori di demolizione o bonifica o in grandi cantieri stradali e ferroviari, e durante periodi di tempo limitati.
Per quanto riguarda la loro gestione, la quantità degli inerti recuperata è pari al 95%, mentre è modesto il ricorso al conferimento in discarica (5%); le altre tipologie di smaltimento hanno una minima rilevanza (<1%). Per quanto riguarda nello specifico il recupero, prevalentemente si tratta di R5 (riciclaggio/recupero di materia come sostanza inorganica).
Occorre segnalare che ad oggi purtroppo l’elevato tasso di recupero raggiunto non corrisponde ad un effettivo riutilizzo di tutti i rifiuti da C&D “recuperati” in quanto al numeratore della formula sono considerati “recuperati” anche i materiali divenuti idonei ad essere utilizzati (in sostituzione di materiale naturale) ma ancora in stoccaggio perché non richiesti dal mercato delle costruzioni.
Occorre pertanto mettere in atto azioni affinché alle operazioni di recupero segua un effettivo utilizzo dei materiali ottenuti, nel 2018 l’attenzione si è concentrata su:
I rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), disciplinati dal DLgs 152/06, sono individuati nell’elenco europeo dei rifiuti (CER) al capitolo 17 “Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)”.
I rifiuti da C&D prodotti in Piemonte costituiscono il 42% del totale dei rifiuti speciali (3.990.561 t ): codici EER più importanti dal punto di vista della produzione sono: rifiuti misti di costruzione e demolizione (cemento e miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, EER 170904), terre e rocce da scavo, compresi i terreni provenienti da siti contaminati (EER 170504), i rifiuti di metalli quali ferro e acciaio (EER 170405), le miscele bituminose (EER 170302), il cemento (EER 170101) e i miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche (EER 170107).
A livello provinciale la produzione di queste tipologie di rifiuti è soggetta a oscillazioni, in quanto si
tratta di rifiuti prodotti spesso fuori dagli stabilimenti, in siti sottoposti a lavori di demolizione o bonifica o in grandi cantieri stradali e ferroviari, e durante periodi di tempo limitati.
Per quanto riguarda la loro gestione, la quantità degli inerti recuperata è pari al 95%, mentre è modesto il ricorso al conferimento in discarica (5%); le altre tipologie di smaltimento hanno una minima rilevanza (<1%). Per quanto riguarda nello specifico il recupero, prevalentemente si tratta di R5 (riciclaggio/recupero di materia come sostanza inorganica).
Occorre segnalare che ad oggi purtroppo l’elevato tasso di recupero raggiunto non corrisponde ad un effettivo riutilizzo di tutti i rifiuti da C&D “recuperati” in quanto al numeratore della formula sono considerati “recuperati” anche i materiali divenuti idonei ad essere utilizzati (in sostituzione di materiale naturale) ma ancora in stoccaggio perché non richiesti dal mercato delle costruzioni.
Occorre pertanto mettere in atto azioni affinché alle operazioni di recupero segua un effettivo utilizzo dei materiali ottenuti, nel 2018 l’attenzione si è concentrata su:
- aggiornamento del Prezziario Regionale OOPP: è proseguita la collaborazione con i colleghi del Settore Infrastrutture e Pronto intervento della Direzione Opere Pubbliche e con la collaborazione attiva di ANCE Piemonte e della sezione regionale dell’ANPAR (Associazione nazionale produttori aggregati riciclati). A seguito della introduzione (nella sezione 03 Bioedilizia) di alcune voci specifiche relative agli aggregati di recupero provenienti da lavori edili e demolizioni (oltre ad un' apposito paragrafo della Nota metodologica introduttiva al prezziario) si è provveduto a valutare opzioni migliorative inserite all’interno del nuovo Prezziario Regionale OOPP (ultimo aggiornamento marzo 2019)
- al fine di promuovere l’utilizzo nelle opere pubbliche di aggregati provenienti dal recupero di rifiuti inerti (c.d. aggregati riciclati) si è provveduto in primis ad allargare il tavolo di lavoro anche al Politecnico di Torino e all’Ordine degli Ingegneri di Torino; si è quindi realizzato un apposito intervento formativo tenutosi a Torino il 10 ottobre 2018: tra gli invitati, i principali destinatari di tale momento formativo, intitolato “Gli aggregati riciclati nelle opere edili pubbliche e private: le opportunità ambientali ed economiche”, ed al quale ha preso direttamente parte anche in fase di coordinamento il Settore Servizi Ambientali, sono stati i progettisti, i direttori lavori, i collaudatori e gli organi di controllo. Particolare attenzione è stata dedicata ai CAM negli appalti pubblici ed all’utilizzo di aggregati riciclati nella realizzazione di sottofondi stradali.
Incendi in impianti di trattamento rifiuti e pianificazione della Prevenzione
Negli ultimi anni anche il Piemonte è stato interessato da diversi episodi di incendi in impianti di trattamento rifiuti. Negli ultimi 3 anni (2016-2018) si sono verificati circa 30 incendi su un totale nazionale di 270 concentrati per il 47,5% al nord.
L’attualità del fenomeno ha interessato molti soggetti ed Enti, sia a livello nazionale che regionale che hanno provveduto ad attivare una rete di protezione e prevenzione al fine di intercettare i punti deboli e trovare delle soluzioni condivise.
A livello nazionale si evidenziano:
Anche a livello regionale l’attenzione sull’argomento è stata alta e la Commissione regionale Ambiente e la Commissione speciale per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi hanno attivato nel corso del 2018 un’indagine conoscitiva inerente gli episodi di incendio ai magazzini di impianto di trattamento rifiuti differenziati verificatisi in Piemonte (Deliberazione del Consiglio regionale 22 gennaio 2019, n. 356 – 1818; nell’inchiesta sono stati coinvolti soggetti come il Consiglio e la Giunta regionale, ma anche i Noe, l’Arpa, la Città metropolitana di Torino e i Vigili del Fuoco.
Inoltre, il 27 giugno 2018 è stato organizzato il seminario su “Incendi in impianti di trattamento rifiuti. Legalità e pianificazione per la prevenzione” da Regione Piemonte e Arpa Piemonte in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Torino che ha coinvolto numerose istituzioni al fine di condividere le conoscenze e le esperienze in ordine al controllo ambientale ed agli interventi per la prevenzione e la repressione degli incendi.
Sia dall’indagine che dal seminario è emersa la necessità di una più assidua attività di controllo e di una maggiore sensibilizzazione verso i gestori degli impianti. L'adeguatezza delle filiere industriali in termini di capacità di smaltimento e di soluzioni tecnicamente innovative insieme ad autorizzazioni semplici e chiare sono la migliore forma di prevenzione.
L’attualità del fenomeno ha interessato molti soggetti ed Enti, sia a livello nazionale che regionale che hanno provveduto ad attivare una rete di protezione e prevenzione al fine di intercettare i punti deboli e trovare delle soluzioni condivise.
A livello nazionale si evidenziano:
- la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Nel 2017 la Commissione ha svolto una indagine su “Il fenomeno degli incendi negli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti” partendo da una indagine svolta presso tutte le Agenzie ambientali in merito a casi di incendio rilevati nel periodo 2014-2017.
- la Circolare del Ministero dell’Ambiente del 15 marzo 2018 “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”
- le disposizioni previste dall’art. 26-bis, inserito dalla legge n. 132 del 01/12/2018 “Piano di emergenza interno per gli impianti di stoccaggio e lavorazione rifiuti”.
Anche a livello regionale l’attenzione sull’argomento è stata alta e la Commissione regionale Ambiente e la Commissione speciale per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi hanno attivato nel corso del 2018 un’indagine conoscitiva inerente gli episodi di incendio ai magazzini di impianto di trattamento rifiuti differenziati verificatisi in Piemonte (Deliberazione del Consiglio regionale 22 gennaio 2019, n. 356 – 1818; nell’inchiesta sono stati coinvolti soggetti come il Consiglio e la Giunta regionale, ma anche i Noe, l’Arpa, la Città metropolitana di Torino e i Vigili del Fuoco.
Inoltre, il 27 giugno 2018 è stato organizzato il seminario su “Incendi in impianti di trattamento rifiuti. Legalità e pianificazione per la prevenzione” da Regione Piemonte e Arpa Piemonte in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Torino che ha coinvolto numerose istituzioni al fine di condividere le conoscenze e le esperienze in ordine al controllo ambientale ed agli interventi per la prevenzione e la repressione degli incendi.
Sia dall’indagine che dal seminario è emersa la necessità di una più assidua attività di controllo e di una maggiore sensibilizzazione verso i gestori degli impianti. L'adeguatezza delle filiere industriali in termini di capacità di smaltimento e di soluzioni tecnicamente innovative insieme ad autorizzazioni semplici e chiare sono la migliore forma di prevenzione.
Emergenza relativa al recupero - Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale
Complessivamente nel 2016 sono state prodotte a livello regionale poco meno di 619.000 tonnellate di fanghi, di cui quasi 36.000 tonnellate (6%) di fanghi pericolosi. Analizzando le tipologie di fanghi risulta che il 57% è di origine civile, il 36% industriale e la restante quota agroindustriale. Tra i fanghi di origine civile, 272.000 tonnellate sono fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (EER 190805) e 56.700 tonnellate sono fanghi delle fosse settiche (EER 200304).
L’attenzione è stata posta in questi ultimi anni ai fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (EER 190805).
Come si evince dal grafico seguente questi fanghi nel 2016 hanno avuto come destinazione prevalente gli impianti di compostaggio (36%) e il riutilizzo diretto in agricoltura fuori regione (33%).
L’attenzione è stata posta in questi ultimi anni ai fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (EER 190805).
Come si evince dal grafico seguente questi fanghi nel 2016 hanno avuto come destinazione prevalente gli impianti di compostaggio (36%) e il riutilizzo diretto in agricoltura fuori regione (33%).
Negli ultimi anni si è assistito all’evolversi della problematica riguardante la destinazione al recupero in agricoltura dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane che ha visto un sostanziale ed imprevedibile blocco dell’attività di alcune piattaforme di stoccaggio e trattamento finalizzate al recupero in agricoltura. In attesa che lo Stato, competente in materia, definisse a livello nazionale le modalità con le quali gestire tale rifiuto, la Regione Piemonte, al pari di altre Regioni italiane, ha provveduto ad emettere una apposita Ordinanza in merito, contenuta nel Decreto PGR n. 77 del 21/09/2018: tale Ordinanza, avente la durata di sei mesi (rinnovata nel 2019 di ulteriori sei mesi) ha lo scopo di evitare conseguenze di estrema gravità che avrebbero potuto avere ricadute devastanti sulle attività di depurazione delle acque reflue urbane nonché sull’imprenditoria piemontese. L’ordinanza evidenzia modalità operative e deroghe a favore di impianti di stoccaggio e trattamento di tali fanghi, allo scopo di assicurarne una corretta gestione in attesa delle disposizioni nazionali, e mantenendo sistematicamente informati tutti gli enti coinvolti in questa particolare filiera.
Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale
La tariffazione puntuale rappresenta una tematica di interesse comune e un’azione cardine per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle politiche regionali di settore, per la cui attuazione è indispensabile che soggetti istituzionali coinvolti attuino azioni coordinate e integrate, con l’obiettivo comune di minimizzare la produzione dei rifiuti, in particolare quelli non inviati a riciclaggio.
Il passaggio a tariffa puntuale comporta una nuova visione dei ruoli condivisi dai soggetti coinvolti, ovvero i Comuni ed i Consorzi, i soggetti gestori e le utenze finali, e risulta pertanto opportuno affrontare in ottica multidisciplinare le problematiche e gli aspetti attuativi dal punto di vista tecnico, amministrativo e tributario.
L’importanza della tariffazione puntuale è ben evidenziata all’articolo 2 della LR 1/2018, tra gli obiettivi e finalità, in cui si cita che “la tariffazione puntuale è strumento fondamentale e da privilegiare per la responsabilizzazione della cittadinanza e delle imprese al fine della riduzione della produzione dei rifiuti e di sostegno al miglioramento della qualità dei rifiuti raccolti in modo differenziato”, e nelle priorità del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione (di cui alla DCR 19 aprile 2016, n. 140-14161) , tabella 12.6, in cui la stessa viene individuata come strumento necessario per raggiungere l’obiettivo della riduzione della produzione dei rifiuti, garantendo l’applicazione del principio “chi inquina paga”.
Con la finalità di garantire un’uniformità di applicazione su tutto il territorio regionale, a seguito all’accordo di programma del 15 dicembre 2017 tra la Regione Piemonte e alcuni consorzi della Città Metropolitana di Torino, portatori delle migliori esperienze maturate in ambito regionale nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione della Tariffazione Puntuale, con DGR n. 46-7978 del 30 novembre 2018 sono state approvate le “Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale del servizio dei rifiuti urbani a livello regionale”.
ll provvedimento nasce dalla volontà di fornire un supporto operativo alle amministrazioni comunali e ai consorzi che possa garantire un’uniformità di applicazione della tariffa puntuale su tutto il territorio regionale. L’obiettivo ultimo è quello di agevolare l’introduzione dei sistemi di tariffazione puntuale entro il 2020, assicurando un’azione sistematica sul territorio in merito alle azioni volte alla riduzione dei rifiuti e all’aumento percentuale della raccolta differenziata, così come previsti dalla pianificazione regionale.
In tale documento sono fornite, tra l’altro, indicazioni in merito al sistema RFID di rilevazione svuotamenti, alle caratteristiche tecniche dei contenitori, sacchi e transponder adottabili, alla gestione dei mezzi e dei dispositivi di rilevazione, nonché alle caratteristiche minimali della banche dati. Sono fornite inoltre indicazioni in merito alla scelta del software di gestione delle tariffa puntuale.
Il passaggio a tariffa puntuale comporta una nuova visione dei ruoli condivisi dai soggetti coinvolti, ovvero i Comuni ed i Consorzi, i soggetti gestori e le utenze finali, e risulta pertanto opportuno affrontare in ottica multidisciplinare le problematiche e gli aspetti attuativi dal punto di vista tecnico, amministrativo e tributario.
L’importanza della tariffazione puntuale è ben evidenziata all’articolo 2 della LR 1/2018, tra gli obiettivi e finalità, in cui si cita che “la tariffazione puntuale è strumento fondamentale e da privilegiare per la responsabilizzazione della cittadinanza e delle imprese al fine della riduzione della produzione dei rifiuti e di sostegno al miglioramento della qualità dei rifiuti raccolti in modo differenziato”, e nelle priorità del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione (di cui alla DCR 19 aprile 2016, n. 140-14161) , tabella 12.6, in cui la stessa viene individuata come strumento necessario per raggiungere l’obiettivo della riduzione della produzione dei rifiuti, garantendo l’applicazione del principio “chi inquina paga”.
Con la finalità di garantire un’uniformità di applicazione su tutto il territorio regionale, a seguito all’accordo di programma del 15 dicembre 2017 tra la Regione Piemonte e alcuni consorzi della Città Metropolitana di Torino, portatori delle migliori esperienze maturate in ambito regionale nella gestione dei rifiuti e nell’applicazione della Tariffazione Puntuale, con DGR n. 46-7978 del 30 novembre 2018 sono state approvate le “Linee guida per lo sviluppo di un sistema a supporto dell'applicazione della Tariffazione Puntuale del servizio dei rifiuti urbani a livello regionale”.
ll provvedimento nasce dalla volontà di fornire un supporto operativo alle amministrazioni comunali e ai consorzi che possa garantire un’uniformità di applicazione della tariffa puntuale su tutto il territorio regionale. L’obiettivo ultimo è quello di agevolare l’introduzione dei sistemi di tariffazione puntuale entro il 2020, assicurando un’azione sistematica sul territorio in merito alle azioni volte alla riduzione dei rifiuti e all’aumento percentuale della raccolta differenziata, così come previsti dalla pianificazione regionale.
In tale documento sono fornite, tra l’altro, indicazioni in merito al sistema RFID di rilevazione svuotamenti, alle caratteristiche tecniche dei contenitori, sacchi e transponder adottabili, alla gestione dei mezzi e dei dispositivi di rilevazione, nonché alle caratteristiche minimali della banche dati. Sono fornite inoltre indicazioni in merito alla scelta del software di gestione delle tariffa puntuale.
Riferimenti
Sul pagina web dedicata ai Rifiuti del sito della Regione Piemonte è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.
Sul sito web Dati.Piemonte.it è possibile acquisire direttamente le informazioni inerenti la produzione dei rifiuti urbani effettuando un download dei dati (formato csv).
Sul pagina web dedicata ai Rifiuti del sito della Regione Piemonte è possibile trovare le informazioni inerenti la produzione e la gestione dei rifiuti urbani, le azioni regionali, il Sistema Informativo Rifiuti, i rifiuti speciali e la normativa del settore.
Sul sito web Dati.Piemonte.it è possibile acquisire direttamente le informazioni inerenti la produzione dei rifiuti urbani effettuando un download dei dati (formato csv).