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LE INFRASTRUTTURE STRADALI
Tabella 1
A livello piemontese, il 16% del suolo utilizzato è occupato dalle infrastrutture (20% nelle province meridionali come Alessandria, Asti, Cuneo). I principali assi ferroviari e autostradali uniscono Torino a Milano (A4) e Alessandria, diramandosi verso Genova (A26) e Piacenza (A21), e a Savona (A6).
L’offerta e la domanda di trasporto ha sempre influenzato profondamente il disegno dei centri urbani e la loro collocazione, incidendo a diversi livelli sulla forma delle aree urbane (soprattutto di quelle metropolitane). Tali trasformazioni hanno determinato un cambiamento dell’ambito territoriale della mobilità, ossia dei tragitti casa-lavoro e casa-studio, con un seguente ampliamento dello stesso. A oggi infatti la mobilità sistematica risulta concentrata per il 50% in e tra 37 città piemontesi. Si tratta di un ampliamento che si manifesta su una duplice scala: - a livello sovra-regionale, grazie all’aumento degli scambi con le regioni limitrofe - a livello sub-regionale, in cui gli spostamenti che escono dai confini comunali tendono ad avere come destinazione luoghi relativamente prossimi alle zone di origine, infittendo gli scambi di flussi intorno a tali aree.
Figura 1
Tabella 2
La rete autostradale di un territorio è una misura indiretta del grado di sviluppo di un’economia moderna perché favorisce la circolazione di beni e persone: in Italia conta 6.670 km e rappresenta il 9% della rete europea. Questo dato, se considerato assieme al parco circolante (il 15% dell’UE), colloca il nostro paese nelle ultime posizioni per dotazione di infrastrutture autostradali.
Il Piemonte si pone in una situazione favorevole rispetto alla
media nazionale, ma di scarso sviluppo negli ultimi anni. Considerando pari a 100 la dotazione infrastrutturale dell’Italia la regione si colloca ampiamente al di sopra di questo valore per quanto riguarda la rete autostradale e ferroviaria, analogamente agli indici che riguardano tutta l’area del Nord-Ovest. Alcune criticità nella rete stradale permangono nelle province di Verbania, Biella, e di Cuneo; queste ultime due scontano lo stesso problema per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie.
Tabella 3
Fonte: Unioncamere Piemonte, Piemonte in cifre. 2015
Attività di accompagnamento ambientale del cantiere la Maddalena. Ritorno di esperienza
Figura 2
Figura 3
TRASPORTI
LE INFRASTRUTTURE STRADALI
La rete viaria nazionale, guardando al tempo in cui fu costruita e ampliata e alle caratteristiche complesse del territorio, può definirsi senza esitazione un’opera di alta ingegneria, costruita per unire l’Italia, superando l’orografia di un paese montuoso e ricco di corsi d’acqua.
La sua unicità risiede nella straordinaria concentrazione di opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie) che costituiscono un patrimonio unico ma al tempo stesso delicato, perché bisognoso di interventi manutentivi complessi e imponenti e di ingenti stanziamenti che sono divenuti sempre più esigui nel tempo, rendendo l’intera rete nazionale, nel contesto europeo, una fra le più deteriorate sotto il profilo della conservazione. La Fondazione Caracciolo, Centro studi dell’ACI, ha focalizzando l’attenzione sul loro stato manutentivo in un documento molto dettagliato.
Inoltre, la mobilità e il trasporto in Italia, a differenza di molti altri contesti europei ed extraeuropei, sono fortemente sbilanciati a favore della strada, pur registrando, in epoca recente tentativi di promozione di modelli intermodali, che però si dimostrano ancora troppo deboli. In Italia, quasi l’87% delle merci circola su strada, un valore leggermente più alto di quello registrato nell’Europa a 5, ma molto più elevato di quello della media dei valori registrati nell’UE a 26 Paesi (tabella 1).
La sua unicità risiede nella straordinaria concentrazione di opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie) che costituiscono un patrimonio unico ma al tempo stesso delicato, perché bisognoso di interventi manutentivi complessi e imponenti e di ingenti stanziamenti che sono divenuti sempre più esigui nel tempo, rendendo l’intera rete nazionale, nel contesto europeo, una fra le più deteriorate sotto il profilo della conservazione. La Fondazione Caracciolo, Centro studi dell’ACI, ha focalizzando l’attenzione sul loro stato manutentivo in un documento molto dettagliato.
Inoltre, la mobilità e il trasporto in Italia, a differenza di molti altri contesti europei ed extraeuropei, sono fortemente sbilanciati a favore della strada, pur registrando, in epoca recente tentativi di promozione di modelli intermodali, che però si dimostrano ancora troppo deboli. In Italia, quasi l’87% delle merci circola su strada, un valore leggermente più alto di quello registrato nell’Europa a 5, ma molto più elevato di quello della media dei valori registrati nell’UE a 26 Paesi (tabella 1).
Tabella 1
Ripartizione modale del trasporto merci in alcuni Paesi europei (val. %) - anno 2014
Nazioni | Trasporto su rotaia | Trasporto su fiume | Trasporto su gomma |
Francia | 10,7 | 2,9 | 86,4 |
Germania | 18,8 | 9,9 | 71,3 |
Spagna | 6,1 | 0 | 93,9 |
Regno Unito | 12,9 | 0,1 | 87 |
Italia | 13,1 | 0 | 86,9 |
UE 5 | 12,32 | 2,58 | 85,1 |
UE 26 | 18,4 | 6,7 | 74,9 |
Fonte: Fondazione Caracciolo su dati Eurostat
A livello piemontese, il 16% del suolo utilizzato è occupato dalle infrastrutture (20% nelle province meridionali come Alessandria, Asti, Cuneo). I principali assi ferroviari e autostradali uniscono Torino a Milano (A4) e Alessandria, diramandosi verso Genova (A26) e Piacenza (A21), e a Savona (A6).
L’offerta e la domanda di trasporto ha sempre influenzato profondamente il disegno dei centri urbani e la loro collocazione, incidendo a diversi livelli sulla forma delle aree urbane (soprattutto di quelle metropolitane). Tali trasformazioni hanno determinato un cambiamento dell’ambito territoriale della mobilità, ossia dei tragitti casa-lavoro e casa-studio, con un seguente ampliamento dello stesso. A oggi infatti la mobilità sistematica risulta concentrata per il 50% in e tra 37 città piemontesi. Si tratta di un ampliamento che si manifesta su una duplice scala: - a livello sovra-regionale, grazie all’aumento degli scambi con le regioni limitrofe - a livello sub-regionale, in cui gli spostamenti che escono dai confini comunali tendono ad avere come destinazione luoghi relativamente prossimi alle zone di origine, infittendo gli scambi di flussi intorno a tali aree.
Per approfondimenti consulta il sito di Regione Piemonte
Figura 1
Rete stradale di riferimento suddivisa in classi di funzionalità di strada
Fonte: Regione Piemonte
Tabella 2
lunghezza della rete di riferimento suddivisa per classi di strada
Lunghezze totali per classe di strada (km) | Autostrade e tangenziali |
Strade principali |
Strade secondarie |
Strade minori |
Strade locali |
Totali |
AL | 365 | 385 | 1.036 | 3.328 | 291 | 5.405 |
AT | 78 | 200 | 627 | 1.738 | 270 | 2.911 |
BI | - | 41 | 512 | 1.208 | 154 | 1.915 |
CN | 148 | 713 | 239 | 336 | 663 | 7.573 |
NO | 213 | 253 | 56 | 1.238 | 24 | 2.274 |
TO | 502 | 895 | 1.909 | 4.202 | 1.267 | 8.775 |
VB | 137 | 75 | 224 | 568 | 183 | 1.188 |
VC | 206 | 329 | 419 | 1.031 | 142 | 2.127 |
Piemonte | 1.648 | 2.891 | 7.663 | 16.972 | 2.994 | 32.168 |
Fonte: Regione Piemonte
La rete autostradale di un territorio è una misura indiretta del grado di sviluppo di un’economia moderna perché favorisce la circolazione di beni e persone: in Italia conta 6.670 km e rappresenta il 9% della rete europea. Questo dato, se considerato assieme al parco circolante (il 15% dell’UE), colloca il nostro paese nelle ultime posizioni per dotazione di infrastrutture autostradali.
Il Piemonte si pone in una situazione favorevole rispetto alla
media nazionale, ma di scarso sviluppo negli ultimi anni. Considerando pari a 100 la dotazione infrastrutturale dell’Italia la regione si colloca ampiamente al di sopra di questo valore per quanto riguarda la rete autostradale e ferroviaria, analogamente agli indici che riguardano tutta l’area del Nord-Ovest. Alcune criticità nella rete stradale permangono nelle province di Verbania, Biella, e di Cuneo; queste ultime due scontano lo stesso problema per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie.
Tabella 3
Indicatori di dotazione infrastrutturale per provincia e per categoria di infrastrutture
Province |
Rete stradale |
Rete ferroviaria |
Aeroporti |
Alessandria |
220,2 |
188,0 |
29,9 |
Asti | 131,8 | 136,0 | 0,0 |
Biella |
53,9 |
10,1 |
45,9 |
Cuneo |
84,0 |
76,5 |
51,9 |
Novara |
226,7 |
197,7 |
0,0 |
Torino |
99,2 |
95,8 |
97,8 |
Verbania |
55,9 |
132,8 |
0,0 |
Vercelli |
229,9 |
138,8 |
10,8 |
Piemonte |
124,6 |
113,7 |
54,5 |
Italia |
100,0 |
100,0 |
100,0 |
Fonte: Unioncamere Piemonte, Piemonte in cifre. 2015
Consulta gli approfondimenti sulle Dotazioni di infrastrutture di Aci
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OSSERVATORI AMBIENTALI DELLE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE
Con la Direzione regionale Ambiente, Governo e Tutela del Territorio e il supporto tecnico di Arpa Piemonte si è ripresa l’attività dell’Osservatorio Ambientale sull’autostrada Torino-Milano. Tale organismo, pur non sostituendosi alle competenze giuridico - amministrative dei singoli Enti partecipanti, consente di seguire la realizzazione dei lavori mettendone in luce le complessità e peculiarità, verificando gli impatti previsti in progetto sulle componenti ambientali e le relative mitigazioni mediante un monitoraggio ante, durante e post-operam, prevenendo e/o risolvendo tutte le possibili criticità di carattere ambientale in un ambito di concertazione tra soggetti “attuatori” e soggetti “controllori”.
Sono sospese invece le attività dell’Osservatorio Ambientale sull’autostrada Asti-Cuneo.
Sono sospese invece le attività dell’Osservatorio Ambientale sull’autostrada Asti-Cuneo.
Attività di accompagnamento ambientale del cantiere la Maddalena. Ritorno di esperienza
(nuovo collegamento ferroviario Torino Lione)
Lo scavo del cunicolo esplorativo de La Maddalena rientra nell’ambito del progetto del nuovo collegamento internazionale Torino-Lione ed ha l’obiettivo di migliorare la conoscenza del modello geologico, geomeccanico e idrogeologico di un settore ad elevata copertura che sarà oggetto di attraversamento dello scavo delle gallerie del tunnel di base e delle opere ad esso connesse.
Figura 2
Cantiere La Maddalena
La realizzazione del cunicolo è iniziata il 16 aprile 2012 con l’allestimento del cantiere ed è proseguita con le seguenti fasi:
• Fase 1 (iniziata il 21 gennaio 2013): scavo eseguito nel primo tratto dall’imbocco fino alla pk 0+198, con metodologia tradizionale a mezzo di escavatore attrezzato a martellone, compresa la fase di fermo scavo per il montaggio della TBM;
• Fase 2 (iniziata il 14 novembre 2013): scavo del tunnel con metodo meccanizzato (TBM) fino alla pk 7+020;
• Fase 3 (iniziata a marzo 2017): smontaggio TBM, realizzazione vasca a pk 4+091, realizzazione del piano viabile in galleria e smobilizzo cantiere;
• Fase 4 (inizio a fine aprile 2018): smobilizzo del cantiere e manutenzione ordinaria fino all’attivazione del cantiere della tratta internazionale.
Il progetto ha previsto un sistema di controllo integrato costituito da un Piano di Monitoraggio Ambientale, finalizzato alla valutazione dell’impatto sull’ambiente esterno al cantiere, e un Piano di Gestione Ambientale interno al cantiere, entrambi condivisi con Arpa e ISPRA come richiesto dalla delibera CIPE n. 86 del 2010. I due sistemi hanno garantito un completo controllo delle componenti ambientali interferite permettendo l’immediata correlazione tra i dati acquisiti e le possibili cause delle anomalie riscontrate.
In questo contesto il proponente ha realizzato 62.075 misure di monitoraggio all’esterno del cantiere, 11.600 in galleria e nelle aree di lavorazione, per un totale di 73.675 misure.
L’attività di controllo di Arpa Piemonte sul cunicolo esplorativo è iniziata nel 2010 a seguito della pubblicazione della delibera CIPE n. 86 del 2010 le cui prescrizioni hanno affidato all’Agenzia, oltre alla condivisione del piano di monitoraggio ambientale e del sistema di gestione ambientale, anche l’accompagnamento ambientale dell’opera che si è protratto fino al 2017 con la conclusione dello scavo e che proseguirà ancora nelle fasi di smantellamento e riorganizzazione del sito per il suo futuro utilizzo come cantiere della tratta internazionale – parte comune in territorio italiano.
L’attività di accompagnamento ambientale ha previsto numerosi tavoli tecnici, sopralluoghi, redazione di protocolli specifici e analisi in contraddittorio. Per comprendere la portata di questa attività, tra il 2011 e il 2017 Arpa Piemonte ha organizzato circa 90 tavoli tecnici specifici con il proponente, ha effettuato 109 sopralluoghi in campo e ha prodotto 71 relazioni. Nel dettaglio Arpa ha verificato le risultanze dei monitoraggi ambientali realizzati dal proponente valutando i dati e i relativi referti analitici trasmessi, ha effettuato controlli in campo sulla corretta esecuzione dei monitoraggi e condotto campagne in parallelo a verifica dell’attendibilità dei dati prodotti e in caso di riscontro di situazioni anomale. Arpa ha sviluppato un sistema informativo per la gestione dei dati di monitoraggio, garantendone la condivisione e l’accessibilità ai gruppi di lavoro interni. Il database è stato organizzato per raccogliere i dati geografici e alfa numerici dei punti di campionamento di tutte le componenti monitorate (atmosfera, acque superficiali e sotterranee, clima acustico e vibrazionale, amianto, radiazioni ionizzanti, suolo, fauna, flora e vegetazione).
Alla pagina Territorio Risposte Radiazioni ionizzanti sono riportate le attività di controllo che Arpa Piemonte effettua nei cantieri dell’alta velocità ferroviaria, soprattutto per quanto riguarda il radon e la radioattività contenuta nello smarino.
Gli esiti delle suddette attività sono riportati all’interno di relazioni periodiche e sintesi annuali elaborate da Arpa e pubblicate sul sito istituzionale dell’Agenzia.
Il ruolo di Arpa nell’ambito dell’attività di accompagnamento ambientale ha rappresentato una modalità organizzativa e metodologica positiva, rigorosa e a garanzia della sorveglianza dell’opera, un’esperienza a cui far riferimento per progetti futuri.
L’esperienza mostra come, a partire dalle istruttorie di competenza ministeriale fino alla realizzazione di un’opera, si possa creare sinergia senza duplicazioni di competenze tra gli enti coinvolti quali Ispra, il Sistema delle Agenzie e l’Autorità competente.
• Fase 1 (iniziata il 21 gennaio 2013): scavo eseguito nel primo tratto dall’imbocco fino alla pk 0+198, con metodologia tradizionale a mezzo di escavatore attrezzato a martellone, compresa la fase di fermo scavo per il montaggio della TBM;
• Fase 2 (iniziata il 14 novembre 2013): scavo del tunnel con metodo meccanizzato (TBM) fino alla pk 7+020;
• Fase 3 (iniziata a marzo 2017): smontaggio TBM, realizzazione vasca a pk 4+091, realizzazione del piano viabile in galleria e smobilizzo cantiere;
• Fase 4 (inizio a fine aprile 2018): smobilizzo del cantiere e manutenzione ordinaria fino all’attivazione del cantiere della tratta internazionale.
Il progetto ha previsto un sistema di controllo integrato costituito da un Piano di Monitoraggio Ambientale, finalizzato alla valutazione dell’impatto sull’ambiente esterno al cantiere, e un Piano di Gestione Ambientale interno al cantiere, entrambi condivisi con Arpa e ISPRA come richiesto dalla delibera CIPE n. 86 del 2010. I due sistemi hanno garantito un completo controllo delle componenti ambientali interferite permettendo l’immediata correlazione tra i dati acquisiti e le possibili cause delle anomalie riscontrate.
In questo contesto il proponente ha realizzato 62.075 misure di monitoraggio all’esterno del cantiere, 11.600 in galleria e nelle aree di lavorazione, per un totale di 73.675 misure.
L’attività di controllo di Arpa Piemonte sul cunicolo esplorativo è iniziata nel 2010 a seguito della pubblicazione della delibera CIPE n. 86 del 2010 le cui prescrizioni hanno affidato all’Agenzia, oltre alla condivisione del piano di monitoraggio ambientale e del sistema di gestione ambientale, anche l’accompagnamento ambientale dell’opera che si è protratto fino al 2017 con la conclusione dello scavo e che proseguirà ancora nelle fasi di smantellamento e riorganizzazione del sito per il suo futuro utilizzo come cantiere della tratta internazionale – parte comune in territorio italiano.
L’attività di accompagnamento ambientale ha previsto numerosi tavoli tecnici, sopralluoghi, redazione di protocolli specifici e analisi in contraddittorio. Per comprendere la portata di questa attività, tra il 2011 e il 2017 Arpa Piemonte ha organizzato circa 90 tavoli tecnici specifici con il proponente, ha effettuato 109 sopralluoghi in campo e ha prodotto 71 relazioni. Nel dettaglio Arpa ha verificato le risultanze dei monitoraggi ambientali realizzati dal proponente valutando i dati e i relativi referti analitici trasmessi, ha effettuato controlli in campo sulla corretta esecuzione dei monitoraggi e condotto campagne in parallelo a verifica dell’attendibilità dei dati prodotti e in caso di riscontro di situazioni anomale. Arpa ha sviluppato un sistema informativo per la gestione dei dati di monitoraggio, garantendone la condivisione e l’accessibilità ai gruppi di lavoro interni. Il database è stato organizzato per raccogliere i dati geografici e alfa numerici dei punti di campionamento di tutte le componenti monitorate (atmosfera, acque superficiali e sotterranee, clima acustico e vibrazionale, amianto, radiazioni ionizzanti, suolo, fauna, flora e vegetazione).
Alla pagina Territorio Risposte Radiazioni ionizzanti sono riportate le attività di controllo che Arpa Piemonte effettua nei cantieri dell’alta velocità ferroviaria, soprattutto per quanto riguarda il radon e la radioattività contenuta nello smarino.
Gli esiti delle suddette attività sono riportati all’interno di relazioni periodiche e sintesi annuali elaborate da Arpa e pubblicate sul sito istituzionale dell’Agenzia.
Il ruolo di Arpa nell’ambito dell’attività di accompagnamento ambientale ha rappresentato una modalità organizzativa e metodologica positiva, rigorosa e a garanzia della sorveglianza dell’opera, un’esperienza a cui far riferimento per progetti futuri.
L’esperienza mostra come, a partire dalle istruttorie di competenza ministeriale fino alla realizzazione di un’opera, si possa creare sinergia senza duplicazioni di competenze tra gli enti coinvolti quali Ispra, il Sistema delle Agenzie e l’Autorità competente.
Figura 3
Centraline di monitoraggio in doppio di amianto
Per approfondimenti sulle Risposte messe in atto per l'argomento Trasporti consulta il tema Territorio e il tema Aria
Per approfondimenti sul parco veicolare e sulle relative emissioni, consulta l'argomento Trasporti nel Tema Aria
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