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MONITORAGGIO E CONTROLLO

Le azioni di politica ambientale richiedono dati conoscenza affidabili. Per questo motivo la Direttiva quadro sulle acque prevede un complesso sistema di monitoraggio per corsi d’acqua, laghi e acque sotterranee per conoscere lo stato complessivo dell’ecosistema: delle componenti biologiche, della presenza di inquinanti chimici, dell’alterazione morfologica di alvei e sponde, della quantità di acqua presente.

Alla conoscenza sullo stato della risorsa acqua derivante dalle attività di monitoraggio si affianca l’attività di valutazione delle pressioni che causano impatti prevalentemente attraverso l’analisi della presenza degli scarichi civili e industriali, delle derivazioni idriche, della morfologia degli alvei e delle sponde nonchè le pressioni diffuse di origine agricola e zootecnica.

L’insieme di tutti i dati di conoscenza del territorio, sia dello stato che delle pressioni, si integrano tra loro per arrivare a una valutazione del rischio di non raggiungere gli obiettivi previsti dalla Direttiva Acque (integrata con le Direttive Habitat e Alluvioni). L’analisi del rischio è pertanto la base che orienta la scelta delle misure di tutela e risanamento e la loro priorità all’interno della pianificazione regionale e dell’intero bacino padano (Piano di Tutela delle Acque e Piano di Gestione del distretto idrografico del Fiume Po. Le 26 KTM (Key Type Measures - tipologie di misure chiave), con la loro declinazione di dettaglio, sono infatti state definite tra l’Autorità di Bacino e Regioni del distretto del Po per intervenire sul territorio allo scopo di consentire ai corpi idrici di raggiungere un buono stato ecologico e chimico.

La rete di monitoraggio regionale dei corsi d’acqua è costituita da una Rete Base (RB), che comprende i Siti di Riferimento e che rimane stabile nella sua composizione quali-quantitativa oltre a una Rete Aggiuntiva (RA), che per sua natura è variabile e definita in relazione alle specifiche finalità. Nel corso del triennio 2014-2016 sono stati monitorati 126 CI della RB e 76 della RA. 
Nel 2018 sono stati monitorati 146 punti di monitoraggio appartenenti sia rete base che a quella aggiuntiva.

La rete di monitoraggio regionale dei laghi (RMR-L) comprende una Rete Base costituita da 13 CI dei quali 9 laghi naturali e 4 invasi. Su tutti i corpi idrici della rete è effettuato il monitoraggio chimico secondo un protocollo analitico che comprende i parametri generali di base su tutti i punti, mentre i contaminanti sono determinati su un sottoinsieme di punti individuati in base all’Analisi delle Pressioni. 
Nel 2018 sono stati monitorati 7 laghi.

La rete di monitoraggio delle acque sotterranee (RMRAS), che è stata riesaminata all’interno della predisposizione del nuovo Programma di Monitoraggio 2015-2019, rimane sostanzialmente invariata. È costituita da 583 punti di monitoraggio, dei quali 376 sono inerenti al sistema acquifero superficiale, 199 a quello profondo e i rimanenti 8 sono relativi alle sorgenti. . L’area di monitoraggio a cui afferiscono è composta da 17 corpi idrici sotterranei (GWB) attinenti al sistema idrico sotterraneo superficiale di pianura e fondovalle, da 6 relativi a quello profondo e da 5 riguardanti il sistema idrico montano e collinare. Fanno parte della rete anche 116 piezometri strumentati.

Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte e alle pagine del sito web della Regione Piemonte dedicate alla revisione del Piano di Tutela delle Acque e del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po.