Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RUMORE

Il 10 ottobre 2018 l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le nuove Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea.

Lo scopo principale è di fornire raccomandazioni per proteggere la salute umana dall'esposizione al rumore ambientale proveniente da varie fonti, tra cui il sistema dei trasporti (traffico stradale, ferroviario e aereo), gli impianti eolici e le attività ricreazionali.
Il rumore rappresenta uno dei principali fattori di degrado della qualità della vita; ci accompagna e condiziona nelle attività lavorative, sociali, ricreative e spesso è presente anche durante il riposo ed il sonno.

La tutela dall’inquinamento acustico si può pertanto inserire negli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

In particolare, la protezione dal rumore concorre al raggiungimento dell’Obiettivo 3: Salute e benessere, essendo ormai noto che l’esposizione a tale fattore inquinante costituisce una rilevante causa di deterioramento della salute.

Il contenimento dell’inquinamento acustico è altresì un tema connesso all’Obiettivo 11: Città e comunità sostenibili, in quanto la progressiva espansione della popolazione negli agglomerati urbani determina un inevitabile incremento della domanda di mobilità ed un aumento delle attività sociali e di intrattenimento potenzialmente causa di disturbo.

Il tema del rumore è infine correlato all’Obiettivo 9: Industria, innovazione e infrastrutture, attraverso lo sviluppo di sensori a basso costo (microfoni MEMS) che, abbinato all’incremento dei servizi di trasmissione e gestione di grandi moli di dati, rende sempre più concreta la possibilità di realizzare reti diffuse di monitoraggio acustico.




Il rumore coinvolge le persone in maniera sia fisiologica che psicologica, interferendo con attività basilari come il sonno, il riposo, lo studio e la comunicazione. Anche se gli impatti determinati sulla salute umana sono noti da tempo, ricerche recenti mostrano che questi insorgono a livelli di rumorosità più bassi di quanto si pensasse in precedenza.

Poiché il rumore ambientale è persistente e inevitabile, una percentuale significativa della popolazione vi risulta esposta. L'EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) stima che circa 100 milioni persone nell'UE sono esposte a livelli Lden(1) di rumore stradale superiori a 55 dBA, soglia di potenziale criticità in relazione al disturbo complessivamente indotto nelle 24 ore. Anche l'esposizione al rumore dal traffico notturno è significativa, con circa 70 milioni cittadini dell'UE esposti a livelli Lnight(2) superiori a 50 dB (EEA Environmental Noise).

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato il rumore ambientale come il secondo peggior fattore di stress ambientale in Europa, dietro al solo inquinamento atmosferico causato dal particolato fine (OMS Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea 2018).

Si stima che gli anni di buona salute complessivamente persi nell’Europa occidentale per gli effetti del rumore ambientale, valutati attraverso l’indicatore DALY’s (Disability-Adjusted Life-Years), siano pari 61.000 per problemi cardiaci, 45.000 per riduzione delle capacità cognitive dei bambini e 903.000 per disturbi del sonno (OMS Linee Guida sul Rumore Ambientale per la Regione Europea 2018). Inoltre, gli effetti del rumore sono aggravati quando interagiscono con altri fattori di stress ambientale, come l'inquinamento atmosferico e le sostanze chimiche, condizione che si verifica in particolare nelle aree urbane.

Il rumore si ripercuote anche sulla vita selvatica, sebbene la portata degli effetti a lungo termine, per esempio il cambiamento delle rotte migratorie e l'allontanamento degli animali dalle loro aree preferite di alimentazione e riproduzione, deve essere ulteriormente esaminata.

Legato al tema dell'inquinamento acustico vi è la problematica delle vibrazioni indotte negli edifici sia in relazione al disturbo sull'uomo sia agli effetti sulle strutture.

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- (1) Il livello Lden, espresso in dBA, è l’indicatore previsto a livello europeo per la caratterizzazione dell’esposizione complessiva al rumore nelle 24 ore della giornata (cfr.  DLgs 194/05  Allegato 1)

- (2) Il livello Lnight, espresso in dBA, è l’indicatore previsto a livello europeo per la caratterizzazione dell’esposizione complessiva al rumore nel periodo notturno, dalle 22 alle 06 (cfr. DLgs 194/05 Allegato 1)

Valutazione dell'inquinamento acustico in ambiente esterno: il caso del rumore da movida

L’inquinamento acustico determinato dalla “movida” nel periodo notturno sta assumendo un rilievo sempre più evidente e un impatto critico sulla popolazione esposta, con particolare riferimento ai centri urbani.
Un caso di particolare criticità e oggetto di studio è quello del quartiere di San Salvario a Torino, all’interno del quale insistono numerosi locali per la somministrazione di alimenti e bevande frequentati da giovani che stazionano all’esterno, provocando schiamazzi e rumori nelle ore serali e fino a tarda notte.
La caratterizzazione dell’impatto acustico della movida nell’area è stata effettuata a partire da un’analisi dei dati di una rete di monitoraggio della Città di Torino, la cui gestione è affidata ad Arpa.
Nell’area di studio sono attive, dal maggio del 2016, cinque postazioni fonometriche a basso costo per il rilievo in continuo del rumore ambientale.

In tutti i punti si è rilevato un superamento dei limiti assoluti di immissione stabiliti dal Piano di Classificazione Acustica comunale.
A fronte di valori massimi consentiti nel periodo, pari a 50 o 55 dB(A) a seconda delle zone, si rilevano valori medi compresi tra 60 e 69 dB(A), con punte che possono arrivare ben oltre i 70 dB(A) considerando i soli giorni del fine settimana.

Figura 1
Confronto dei livelli sonori nel mese di settembre, periodo notturno - anni 2016-2018

Fonte: Arpa Piemonte

Il limite di riferimento, stabilito dalla Classificazione acustica comunale nel periodo notturno, per via Saluzzo è di 55 dB(A) e per via Principe Tommaso, per via Baretti e per Largo Saluzzo è di 50 dB(A).


Consulta l'argomento Rumore anche per quanto riguarda gli Impatti e le Risposte

STUDIO SUGLI EFFETTI VIBRATORI INDOTTI DALLA MUSICA ALL'INTERNO DELLA REGGIA DI VENARIA REALE

Un caso di interesse nell’ambito dello studio sugli effetti delle vibrazioni sugli edifici è quello costituito dalle possibili oscillazioni di elementi decorativi all’interno di strutture di pregio, determinate da musica suonata dal vivo o riprodotta ad elevata intensità. Su questo specifico tema la letteratura scientifica è piuttosto carente, nonostante sia sempre più diffuso l’uso di concedere spazi di grande interesse artistico per manifestazioni o eventi.
In considerazione del fatto che all’interno della Reggia di Venaria Reale (TO) vengono organizzati alcuni eventi con diffusione di musica, in collaborazione con il Consorzio incaricato della gestione della struttura e del Centro di Conservazione e Restauro, si è ritenuto di interesse effettuare una analisi degli eventuali effetti di natura vibratoria determinati dalle onde sonore sugli stucchi e le decorazioni.

Le prove strumentali sono state effettuate all’interno della Galleria di Diana, utilizzando un impianto di amplificazione e diffusione musicale che normalmente viene impiegato negli eventi di intrattenimento organizzati, dotato di potenza acustica complessiva di circa 6.000 W (rms).

Figura 2
Esempio di misura nella Galleria Grande della Reggia di Venaria Reale


In relazione al potenziale danno sui fabbricati, il parametro di riferimento è la velocità di picco delle parti vibranti, in mm/s, in un campo di frequenze compreso da 1 a 100 Hz. In assenza di specifici limiti di riferimento per elementi decorativi di pregio, si è considerata la soglia di 2,5 mm/s, indicata dalle norme tecniche quale valore più cautelativo da non superare per edifici da tutelare.
Dai dati acquisiti si è rilevato che alcuni elementi decorativi della galleria, quali il medaglione e lo stemma posti sopra le porte di ingresso, possono subire fenomeni vibratori significativi e potenzialmente critici.
In particolare, sul medaglione si è riscontrato un valore massimo di velocità di picco di 2,97 mm/s, alla frequenza di 50 Hz, superiore alla soglia di riferimento considerata di 2,5 mm/s. Sullo stemma le velocità di picco massime registrate si attestano leggermente sotto tale soglia, con un valore di 2,33 mm/s, sempre a 50 Hz. Valori trascurabili sono stati invece riscontrati sugli altri elementi indagati, un capitello e una foglia di acanto.
Si è altresì ricavata una relazione di proporzionalità diretta tra la velocità di picco e il livello sonoro, con un andamento che è funzione del particolare tipo di elemento nonché della frequenza e dell’asse di vibrazione.
Sulla base di tutte le informazioni disponibili, al fine di garantire velocità di vibrazione non critiche, si è definito cautelativamente il livello massimo che deve raggiungere la musica durante gli eventi organizzati: non deve superare all'interno della galleria il valore di 110 dB (lineari).

Figura 3
Posizionamento dei diffusori acustici



In rosso è evidenziato lo stemma, con il medaglione da esso pendente, su cui sono stati effettuati alcuni rilievi