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Misure per il riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana
Il Protocollo ITACA
I progetti europei
PROGRAMMA INTERREG SPAZIO ALPINO 2014-2020
CLASSIFICAZIONE energetica degli edifici
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Infine è interessante osservare come si ripartiscono gli attestati per destinazione d’uso; nel grafico che segue si è distinto:
Prestazione Energetica degli Edifici
CONTROLLI E SANZIONI IN MATERIA DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi
AMBIENTE COSTRUITO
L'argomento Ambiente Costruito rientra in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
- Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili
- Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili
Misure per il riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana
Con la legge regionale n. 16/2018, la Regione ha inteso promuovere e incentivare il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione di parti di città, con l’obiettivo di disciplinare procedure edilizie innovative e semplificate che promuovano il recupero dell’edificato e dei sottotetti e dei rustici, quale scelta prioritaria e alternativa rispetto al consumo di suolo libero.
L’obiettivo della legge regionale è quello di rinnovare parti di territorio urbanizzato, generalmente costituito da un patrimonio degradato e obsoleto, di scarsa qualità architettonica e privo dei criteri funzionali, di sostenibilità energetica e di sicurezza sismica e contestualmente promuovere la bellezza, intesa come qualità urbanistica, del paesaggio, urbana e del costruito, quale principio ispiratore delle politiche regionali e territoriali. Con l’attuazione di tali disposizioni, la Regione ha inteso anche raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nell’edilizia assegnando agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana requisiti relativi alla qualità dei materiali, al risparmio di risorse naturali, al trattamento dei rifiuti nel ciclo produttivo e al contenimento dei consumi energetici.
Fra le novità, la cancellazione degli oneri di urbanizzazione per le operazioni che non comportano aumento del carico urbanistico, premialità legate alla riduzione delle superfici impermeabilizzate, alla demolizione selettiva dei manufatti edilizi e all’utilizzo di manufatti o materiali da costruzione derivati da materie prime secondarie provenienti dal riciclo, nonché il riconoscimento all’imprenditore del maggior costo derivante da interventi edilizi che comportano azioni di bonifica, attribuendo un ulteriore premio di cubatura.
Le disposizioni tecniche per l'attuazione della Legge 16/2018 sono state approvate con:
L’obiettivo della legge regionale è quello di rinnovare parti di territorio urbanizzato, generalmente costituito da un patrimonio degradato e obsoleto, di scarsa qualità architettonica e privo dei criteri funzionali, di sostenibilità energetica e di sicurezza sismica e contestualmente promuovere la bellezza, intesa come qualità urbanistica, del paesaggio, urbana e del costruito, quale principio ispiratore delle politiche regionali e territoriali. Con l’attuazione di tali disposizioni, la Regione ha inteso anche raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nell’edilizia assegnando agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana requisiti relativi alla qualità dei materiali, al risparmio di risorse naturali, al trattamento dei rifiuti nel ciclo produttivo e al contenimento dei consumi energetici.
Fra le novità, la cancellazione degli oneri di urbanizzazione per le operazioni che non comportano aumento del carico urbanistico, premialità legate alla riduzione delle superfici impermeabilizzate, alla demolizione selettiva dei manufatti edilizi e all’utilizzo di manufatti o materiali da costruzione derivati da materie prime secondarie provenienti dal riciclo, nonché il riconoscimento all’imprenditore del maggior costo derivante da interventi edilizi che comportano azioni di bonifica, attribuendo un ulteriore premio di cubatura.
Le disposizioni tecniche per l'attuazione della Legge 16/2018 sono state approvate con:
- DGR 16 Novembre 2018, n. 43-7891 - Approvazione dei parametri tecnici e dei criteri per l’applicazione della legge regionale 4 ottobre 2018, n. 16 (Misure per il riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana).
- DGR 16 novembre 2018, n. 42-7890 - Approvazione e aggiornamento del sistema di valutazione della sostenibilità degli edifici denominato "Protocollo ITACA - Regione Piemonte - Edifici".
Il Protocollo ITACA
La Regione Piemonte è socio fondatore dell’Istituto denominato ITACA, “Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale” (Organo tecnico della Conferenza delle Regioni) la cui missione è promuovere e garantire un efficace coordinamento tecnico tra gli associati sulle tematiche degli appalti pubblici anche attraverso la diffusione di buone pratiche per la qualità urbana e la sostenibilità ambientale.
Nel 2001 è stato promosso da ITACA, avvalendosi del supporto tecnico di iiSBE Italia (international initiative for a Sustainable Built Environment Italia) e ITC-CNR, un gruppo di lavoro interregionale per l’edilizia sostenibile al fine di dotare le regioni di strumenti validi a supporto delle politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale.
Il gruppo di lavoro interregionale in materia di bioedilizia ha sviluppato la prima versione del “Protocollo ITACA” sulla base della metodologia SB Method, metodologia che è riconosciuta internazionalmente e permette la valutazione globale delle prestazioni dell’edificio, la contestualizzazione sul territorio in cui viene applicato, l’adattabilità alle diverse esigenze di destinazione dell’edificio e la capacità di aggiornarsi a seguito dell’evoluzione del quadro normativo.
Il protocollo si basa sull’individuazione di criteri, ovvero di temi ambientali che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio posto in esame attraverso la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare le prestazioni dell’edificio per l’attribuzione di un punteggio (rapporto della prestazione con il benchmark); la “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza e il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell’insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.
I criteri individuati hanno una valenza economica, sociale, ambientale di rilievo e sono quantificabili o definibili qualitativamente, ovvero oggettivamente rispondenti a scenari prestazionali predefiniti, hanno comprovata valenza scientifica e sono dotati di prerogative di pubblico interesse.
la Regione Piemonte ha applicato il “Protocollo ITACA, sin dal 2009, per sviluppare e dare attuazione a diverse azioni finalizzate alla realizzazione e alla promozione di interventi di sostenibilità, in molti settori di intervento quali l’edilizia residenziale pubblica sociale, l’edilizia privata, l’edilizia commerciale, l’edilizia scolastica e gli edifici pubblici.
A partire dalle esperienze maturate nelle diverse strutture regionali amministrative è maturata la necessità di disporre di uno strumento unificato per la valutazione della sostenibilità degli edifici per garantire un maggior coordinamento, una migliore diffusione dei principi di sostenibilità ed eliminare la frammentazione settoriale e la conseguente duplicazione dei contenuti comuni. Con D.G.R. del 16 novembre 2018, n. 42-7890 è stato approvato il sistema di valutazione della sostenibilità “Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici”, unico protocollo ITACA declinato per la Regione Piemonte e composto sia dagli standard tecnici per l’edilizia residenziale sia dagli standard tecnici per l’edilizia non residenziale, comprensivo degli standard tecnici per gli edifici ricettivi, industriali, direzionali, scolastici, attività ricreative e sportive. Con il “Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici”, sono stati aggiornati e accorpati gli standard tecnici dei diversi protocolli precedentemente in uso (Protocollo ITACA sintetico 2009 Regione Piemonte e Protocollo ITACA – Regione Piemonte – Edifici Pubblici 2017) e sviluppati nuovi standard tecnici per gli edifici a destinazione d’uso turistico-ricettiva, artigianale e produttiva precedentemente non elaborati. La predetta deliberazione dà altresì mandato alla Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio di valutare la realizzazione di un specifico protocollo, contestualizzato a livello regionale sulla base del “Protocollo ITACA a Scala Urbana” approvato dal Consiglio Direttivo di ITACA, a supporto della valutazione della sostenibilità degli interventi a scala urbana.
Il “Protocollo ITACA Regione Piemonte – Edifici” approvato con DGR n. 42-7890/2018 costituisce strumento ascrivibile al processo di costruzione della strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile secondo quanto previsto con D.G.R. del 28 Settembre 2018, n. 3-7576 “D.Lgs.152/2006, articolo 34. Delibera CIPE 108/2017 - Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile: disposizioni e avvio del processo di costituzione”, e della strategia regionale sui cambiamenti climatici di cui alla D.G.R. del 3 Luglio 2017, n. 24-5295 “Disposizioni per la predisposizione e la realizzazione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici quale attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile di cui alla deliberazione CIPE n. 57/2002 e all'articolo 3, comma 2 della legge 221/2015”.
Nel 2001 è stato promosso da ITACA, avvalendosi del supporto tecnico di iiSBE Italia (international initiative for a Sustainable Built Environment Italia) e ITC-CNR, un gruppo di lavoro interregionale per l’edilizia sostenibile al fine di dotare le regioni di strumenti validi a supporto delle politiche territoriali di promozione della sostenibilità ambientale.
Il gruppo di lavoro interregionale in materia di bioedilizia ha sviluppato la prima versione del “Protocollo ITACA” sulla base della metodologia SB Method, metodologia che è riconosciuta internazionalmente e permette la valutazione globale delle prestazioni dell’edificio, la contestualizzazione sul territorio in cui viene applicato, l’adattabilità alle diverse esigenze di destinazione dell’edificio e la capacità di aggiornarsi a seguito dell’evoluzione del quadro normativo.
Il protocollo si basa sull’individuazione di criteri, ovvero di temi ambientali che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio posto in esame attraverso la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare le prestazioni dell’edificio per l’attribuzione di un punteggio (rapporto della prestazione con il benchmark); la “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza e il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell’insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.
I criteri individuati hanno una valenza economica, sociale, ambientale di rilievo e sono quantificabili o definibili qualitativamente, ovvero oggettivamente rispondenti a scenari prestazionali predefiniti, hanno comprovata valenza scientifica e sono dotati di prerogative di pubblico interesse.
la Regione Piemonte ha applicato il “Protocollo ITACA, sin dal 2009, per sviluppare e dare attuazione a diverse azioni finalizzate alla realizzazione e alla promozione di interventi di sostenibilità, in molti settori di intervento quali l’edilizia residenziale pubblica sociale, l’edilizia privata, l’edilizia commerciale, l’edilizia scolastica e gli edifici pubblici.
A partire dalle esperienze maturate nelle diverse strutture regionali amministrative è maturata la necessità di disporre di uno strumento unificato per la valutazione della sostenibilità degli edifici per garantire un maggior coordinamento, una migliore diffusione dei principi di sostenibilità ed eliminare la frammentazione settoriale e la conseguente duplicazione dei contenuti comuni. Con D.G.R. del 16 novembre 2018, n. 42-7890 è stato approvato il sistema di valutazione della sostenibilità “Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici”, unico protocollo ITACA declinato per la Regione Piemonte e composto sia dagli standard tecnici per l’edilizia residenziale sia dagli standard tecnici per l’edilizia non residenziale, comprensivo degli standard tecnici per gli edifici ricettivi, industriali, direzionali, scolastici, attività ricreative e sportive. Con il “Protocollo ITACA - Regione Piemonte – Edifici”, sono stati aggiornati e accorpati gli standard tecnici dei diversi protocolli precedentemente in uso (Protocollo ITACA sintetico 2009 Regione Piemonte e Protocollo ITACA – Regione Piemonte – Edifici Pubblici 2017) e sviluppati nuovi standard tecnici per gli edifici a destinazione d’uso turistico-ricettiva, artigianale e produttiva precedentemente non elaborati. La predetta deliberazione dà altresì mandato alla Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio di valutare la realizzazione di un specifico protocollo, contestualizzato a livello regionale sulla base del “Protocollo ITACA a Scala Urbana” approvato dal Consiglio Direttivo di ITACA, a supporto della valutazione della sostenibilità degli interventi a scala urbana.
Il “Protocollo ITACA Regione Piemonte – Edifici” approvato con DGR n. 42-7890/2018 costituisce strumento ascrivibile al processo di costruzione della strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile secondo quanto previsto con D.G.R. del 28 Settembre 2018, n. 3-7576 “D.Lgs.152/2006, articolo 34. Delibera CIPE 108/2017 - Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile: disposizioni e avvio del processo di costituzione”, e della strategia regionale sui cambiamenti climatici di cui alla D.G.R. del 3 Luglio 2017, n. 24-5295 “Disposizioni per la predisposizione e la realizzazione della Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici quale attuazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile di cui alla deliberazione CIPE n. 57/2002 e all'articolo 3, comma 2 della legge 221/2015”.
I progetti europei
La Regione Piemonte è partner in diversi progetti europei incentrati sullo studio e diffusione di buone pratiche per misurare il livello di sostenibilità dell’ambiente costruito sia a scala di quartiere sia a scala territoriale:
Enerbuild (Interreg Spazio Alpino, 2007-2013) sviluppo e test di un sistema transnazionale di valutazione a scala edilizia basato sulla metodologia di analisi energetica per definire indicatori comuni nello spazio alpino;
CABEE (Spazio Alpino, 2007-2013): test di gare d’appalto innovative basate sull’impiego di protocolli di valutazione della sostenibilità. Strategie per ottimizzare il comportamento degli utenti di edifici ad alta prestazione, strategie par la diffusione dei sistemi di certificazione. Raccolta di progetti di edifici pubblici sostenibili ed innovativi, sviluppo di un sistema di valutazione a scala urbana;
VISIBLE (Spazio Alpino, 2007-2013): analisi dei risultati dei progetti Spazio Alpino appartenenti alla priorità Low Carbon, sviluppo del CESBA Wiki, del CESBA Policy Paper, e della Guida CESBA per l’armonizzazione dei sistemi europei di valutazione della sostenibilità degli edifici;
CESBA Alps - Sustainable Territories (Spazio Alpino, 2014-2020): sviluppo e test di un protocollo di valutazione della sostenibilità a scala territoriale;
A2E - Alpi Efficienza Energetica (Interreg Alcotra 2014-2020): sviluppo e test del Protocollo ITACA per edifici in esercizio. Sviluppo di una metodologia di progettazione integrate basata sul Protocollo ITACA. Sviluppo di nuovi indicatori LCA relativi ai materiali da costruzione da integrare nel Protocollo ITACA;
HABIT.A (Interreg Alcotra 2014-2020): sviluppo del Protocollo ITACA finalizzato alla valutazione della sostenibilità degli edifici destinati al trattamento e alla trasformazione di prodotti agricoli, inclusi i processi produttivi in essi insediati. Analisi e sperimentazione nel settore della trasformazione vitivinicola piemontese.
Enerbuild (Interreg Spazio Alpino, 2007-2013) sviluppo e test di un sistema transnazionale di valutazione a scala edilizia basato sulla metodologia di analisi energetica per definire indicatori comuni nello spazio alpino;
CABEE (Spazio Alpino, 2007-2013): test di gare d’appalto innovative basate sull’impiego di protocolli di valutazione della sostenibilità. Strategie per ottimizzare il comportamento degli utenti di edifici ad alta prestazione, strategie par la diffusione dei sistemi di certificazione. Raccolta di progetti di edifici pubblici sostenibili ed innovativi, sviluppo di un sistema di valutazione a scala urbana;
VISIBLE (Spazio Alpino, 2007-2013): analisi dei risultati dei progetti Spazio Alpino appartenenti alla priorità Low Carbon, sviluppo del CESBA Wiki, del CESBA Policy Paper, e della Guida CESBA per l’armonizzazione dei sistemi europei di valutazione della sostenibilità degli edifici;
CESBA Alps - Sustainable Territories (Spazio Alpino, 2014-2020): sviluppo e test di un protocollo di valutazione della sostenibilità a scala territoriale;
A2E - Alpi Efficienza Energetica (Interreg Alcotra 2014-2020): sviluppo e test del Protocollo ITACA per edifici in esercizio. Sviluppo di una metodologia di progettazione integrate basata sul Protocollo ITACA. Sviluppo di nuovi indicatori LCA relativi ai materiali da costruzione da integrare nel Protocollo ITACA;
HABIT.A (Interreg Alcotra 2014-2020): sviluppo del Protocollo ITACA finalizzato alla valutazione della sostenibilità degli edifici destinati al trattamento e alla trasformazione di prodotti agricoli, inclusi i processi produttivi in essi insediati. Analisi e sperimentazione nel settore della trasformazione vitivinicola piemontese.
PROGRAMMA INTERREG SPAZIO ALPINO 2014-2020
Progetto CESBA Alps – Sustainable territories
Regione Piemonte - Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio è lead partner del progetto CESBA ALPINE SPACE – SUSTAINABLE TERRITORIES (CESBA Alps), programma Interreg Alpine Space2014 –2020, PRIORITIY 2 Low Carbon, che vede coinvolti 11 partner e 6 Paesi:
- Regione Piemonte (Italia)
- Regione Lombardia (Italia)
- Regione Veneto (Italia)
- iiSBE Italia (Italia)
- Rhonalpenergie Environnement (Francia)
- EnviroBAT (Francia)
- Hochschule für angewandte Wissenschaften München (Germania)
- Regionalentwicklung Vorarlberg eGen (Austria)
- Common European Sustainable Built Environment Assessment - CESBA (Austria)
- E-zavod (Slovenia)
- Liechtensein Institute for Strategic Development (Liechtenstein)
Obiettivo specifico della priorità del programma è stabilire strumenti per politiche integrate transnazionali a basse emissioni di carbonio
Budget complessivo: € 2.818.739,20
Cofinanziamento FESR: € 2.209.778,31
Le politiche di sviluppo sostenibile implicano un approccio multidimensionale e complesso, in particolare alla scala territoriale in cui il numero di variabili da prendere in considerazione è particolarmente elevato.
Nelle aree dello spazio alpino, caratterizzate da una grande disomogeneità nella densità abitativa, nelle risorse economiche e nelle condizioni sociali, la gestione del processo decisionale pone sfide uniche ai decisori politici, che intendono delineare nuove strategie di sostenibilità.
Si tratta, infatti, di aree particolarmente esposte a i rischi connessi al cambiamento climatico, spesso con problemi di abbandono e presidio del territorio, in cui ogni ipotesi di sviluppo sostenibile non può prescindere da temi quali mitigazione adattamento e resilienza, valorizzazione del territorio attraverso un uso equilibrato delle risorse e il consolidmento dei rapporti di sussidiarietà e scambio con le comunità urbane e metropolitane.
Enti e comunità locali sono necessariamente investite di un ruolo fondamentale nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, coinvolti in un processo di governance per l’implementazione delle strategie che va dal globale al locale, e che necessita di reti tra enti a livello locale e transnazionale per supportare lo sforzo di rendere i territori resilienti e sostenibili.
A fronte di questa complessità, ad eccezione di limitate esperienze pilota su porzioni urbane, non esistono strumenti di valutazione della sostenibilità a scala territoriale basati su indicatori di performance obiettivi e quantificabili.
Scopo principale del progetto CESBA Alps è proprio la definizione di un set di indicatori chiave di performance di sostenibilità (KPI - Key Performance Indicator) alla scala territoriale (con un delta dimensionale che va dai 50 ai 500 km2), riferiti al tutte le dimensioni della sostenibilità – ambientale, sociale, economica- e lo sviluppo del primo tool di valutazione alla scala territoriale.
Il tool si baserà su:
Il progetto vuole identificare anche le condizioni necessarie a implementare le strategie regionali per “territori sostenibili e a basse emissioni di carbonio“: processo di certificazione, rete di amministratori e decisori politici, coinvolgimento degli stakeholder, attività di formazione, supportando i processi decisionali di pianificazione a livello territoriale, permettendo l’implementazione e il monitoraggio di politiche e strategie di sviluppo volte alla riduzione delle emissioni di carbonio e promuovendo a livello territoriale pratiche innovative condivise tra i diversi stakeholder, sfruttando la rete CESBA per la disseminazione dei risultati, la condivisione di esperienze, le sinergie tra enti a vario livello.
Il progetto CESBA Alps, si inserisce, infatti, nella più ampia iniziativa transnazionale denominata CESBA (Common European Sustainable Built Environment Assessment) mirata all’armonizzazione dei sistemi di certificazione della sostenibilità dell’ambiente costruito e alla condivisione di strumenti comuni per la valutazione della sostenibilità. L'iniziativa, lanciata nel 2011, risponde pienamente alla priorità indicata dalla Commissione Europea che, in particolare, con la comunicazione COMM CE (2014) 445, ha sottolineato la necessità di armonizzare i protocolli e gli strumenti per promuovere la diffusione della certificazione tra le parti interessate.
In quest’ottica l’obiettivo chiave di progetto è sviluppare un metodo di valutazione che ogni regione in Europa può contestualizzare e usare: tutti gli output e deliverable di progetto sono pubblici e open source, facilmente trasferibili.
Sono stati già definiti i seguenti deliverables di progetto: il Generic Framework per la valutazione di sostenibilità, con una lista di 280 indicatori, utilizzabili per la contestualizzazione del tool a livello locale e regionale; 19 Key Performance Indicator coerenti con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile (UN 2030 Agenda, strategia EUSALP); l’ATLAS concept.
In questa fase il partenariato è impegnato nella fase di contestualizzazione sui territori pilota col fine di contestualizzare i tool e genererare il CESBA Passport di sostenibilità.
L’attività pilota in Piemonte sarà volta a individuare le possibili migliori strategie di pianificazione in riferimento al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e low carbon definiti in ambito internazionale, nazionale e regionale (Eusalp, Strategie per lo Sviluppo Sostenibile e il Cambiamento Climatico) e a delineare linee guida per la pianificazione futura.
L’ambito territoriale di riferimento ricade all’interno di un AIT come individuato dal vigente Piano Territoriale Regionale: l’approccio di ambito sovracomunale consentirà di delineare, ai comuni coinvolti, possibili concrete strategie in risposta a tematiche che difficilmente possono essere contenute all’interno dei limiti amministrativi (sostenibilità, mitigazione, adattamento, resilienza).
Gli esiti della sperimentazione contribuiranno a definire e declinare a livello locale gli indirizzi strategici regionali in tema di sostenibilità e cambiamento climatico a livello di AIT o sub-AIT.
Delineando, inoltre, le possibili strategie per l’integrazione spaziale dell’adattamento e della sostenibilità potrebbe contribuire a definire gli obiettivi a livello di AIT per una pianificazione urbana sostenibile, resiliente e a prova di clima, in risposta al vuoto delle norme che non contemplano espressamente tra gli obiettivi e finalità specifici della pianificazione gli aspetti di adattamento, resilienza e sostenibilità, ad eccezione di quella ambientale.
Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità richiede un approccio di governance multilivello e il coinvolgimento diretto dei territori interessati: il coinvolgimento nella rete CESBA attraverso i CESBA Local Committee, delle amministrazioni e stakeholder locali garantirà definizione degli obiettivi e delle strategie, contemperando l’approccio top down con quello bottom up.
Budget complessivo: € 2.818.739,20
Cofinanziamento FESR: € 2.209.778,31
Le politiche di sviluppo sostenibile implicano un approccio multidimensionale e complesso, in particolare alla scala territoriale in cui il numero di variabili da prendere in considerazione è particolarmente elevato.
Nelle aree dello spazio alpino, caratterizzate da una grande disomogeneità nella densità abitativa, nelle risorse economiche e nelle condizioni sociali, la gestione del processo decisionale pone sfide uniche ai decisori politici, che intendono delineare nuove strategie di sostenibilità.
Si tratta, infatti, di aree particolarmente esposte a i rischi connessi al cambiamento climatico, spesso con problemi di abbandono e presidio del territorio, in cui ogni ipotesi di sviluppo sostenibile non può prescindere da temi quali mitigazione adattamento e resilienza, valorizzazione del territorio attraverso un uso equilibrato delle risorse e il consolidmento dei rapporti di sussidiarietà e scambio con le comunità urbane e metropolitane.
Enti e comunità locali sono necessariamente investite di un ruolo fondamentale nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, coinvolti in un processo di governance per l’implementazione delle strategie che va dal globale al locale, e che necessita di reti tra enti a livello locale e transnazionale per supportare lo sforzo di rendere i territori resilienti e sostenibili.
A fronte di questa complessità, ad eccezione di limitate esperienze pilota su porzioni urbane, non esistono strumenti di valutazione della sostenibilità a scala territoriale basati su indicatori di performance obiettivi e quantificabili.
Scopo principale del progetto CESBA Alps è proprio la definizione di un set di indicatori chiave di performance di sostenibilità (KPI - Key Performance Indicator) alla scala territoriale (con un delta dimensionale che va dai 50 ai 500 km2), riferiti al tutte le dimensioni della sostenibilità – ambientale, sociale, economica- e lo sviluppo del primo tool di valutazione alla scala territoriale.
Il tool si baserà su:
- i KPI comuni, che rappresentano i temi prioritari di sostenibilità condivisi a livello transnazionale e consentono di confrontare la performance dei territori alpini attraverso il CESBA Alps Passport.
- Il CESBA Sustainable Territories Generic Framework (CESBA STT GF), uno strumento di valutazione multicriteri “generico” perché necessita di essere contestualizzato a livello locale per poter essere usato e sviluppare un sistema di rating della sostenibilità territoriale.
- Il modulo ATLAS, che prevede la mappatura dei CESBA KPIs con l’elaborazione di una mappa grafico-concettuale per ogni KPIs.
Il progetto vuole identificare anche le condizioni necessarie a implementare le strategie regionali per “territori sostenibili e a basse emissioni di carbonio“: processo di certificazione, rete di amministratori e decisori politici, coinvolgimento degli stakeholder, attività di formazione, supportando i processi decisionali di pianificazione a livello territoriale, permettendo l’implementazione e il monitoraggio di politiche e strategie di sviluppo volte alla riduzione delle emissioni di carbonio e promuovendo a livello territoriale pratiche innovative condivise tra i diversi stakeholder, sfruttando la rete CESBA per la disseminazione dei risultati, la condivisione di esperienze, le sinergie tra enti a vario livello.
Il progetto CESBA Alps, si inserisce, infatti, nella più ampia iniziativa transnazionale denominata CESBA (Common European Sustainable Built Environment Assessment) mirata all’armonizzazione dei sistemi di certificazione della sostenibilità dell’ambiente costruito e alla condivisione di strumenti comuni per la valutazione della sostenibilità. L'iniziativa, lanciata nel 2011, risponde pienamente alla priorità indicata dalla Commissione Europea che, in particolare, con la comunicazione COMM CE (2014) 445, ha sottolineato la necessità di armonizzare i protocolli e gli strumenti per promuovere la diffusione della certificazione tra le parti interessate.
In quest’ottica l’obiettivo chiave di progetto è sviluppare un metodo di valutazione che ogni regione in Europa può contestualizzare e usare: tutti gli output e deliverable di progetto sono pubblici e open source, facilmente trasferibili.
Sono stati già definiti i seguenti deliverables di progetto: il Generic Framework per la valutazione di sostenibilità, con una lista di 280 indicatori, utilizzabili per la contestualizzazione del tool a livello locale e regionale; 19 Key Performance Indicator coerenti con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile (UN 2030 Agenda, strategia EUSALP); l’ATLAS concept.
In questa fase il partenariato è impegnato nella fase di contestualizzazione sui territori pilota col fine di contestualizzare i tool e genererare il CESBA Passport di sostenibilità.
L’attività pilota in Piemonte sarà volta a individuare le possibili migliori strategie di pianificazione in riferimento al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e low carbon definiti in ambito internazionale, nazionale e regionale (Eusalp, Strategie per lo Sviluppo Sostenibile e il Cambiamento Climatico) e a delineare linee guida per la pianificazione futura.
L’ambito territoriale di riferimento ricade all’interno di un AIT come individuato dal vigente Piano Territoriale Regionale: l’approccio di ambito sovracomunale consentirà di delineare, ai comuni coinvolti, possibili concrete strategie in risposta a tematiche che difficilmente possono essere contenute all’interno dei limiti amministrativi (sostenibilità, mitigazione, adattamento, resilienza).
Gli esiti della sperimentazione contribuiranno a definire e declinare a livello locale gli indirizzi strategici regionali in tema di sostenibilità e cambiamento climatico a livello di AIT o sub-AIT.
Delineando, inoltre, le possibili strategie per l’integrazione spaziale dell’adattamento e della sostenibilità potrebbe contribuire a definire gli obiettivi a livello di AIT per una pianificazione urbana sostenibile, resiliente e a prova di clima, in risposta al vuoto delle norme che non contemplano espressamente tra gli obiettivi e finalità specifici della pianificazione gli aspetti di adattamento, resilienza e sostenibilità, ad eccezione di quella ambientale.
Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità richiede un approccio di governance multilivello e il coinvolgimento diretto dei territori interessati: il coinvolgimento nella rete CESBA attraverso i CESBA Local Committee, delle amministrazioni e stakeholder locali garantirà definizione degli obiettivi e delle strategie, contemperando l’approccio top down con quello bottom up.
CLASSIFICAZIONE energetica degli edifici
La classificazione energetica degli edifici, attiva in Piemonte dalla fine del 2009, attesta la prestazione energetica di un edificio, fornendo quindi informazioni sui consumi di energia in condizioni standard.
A partire dall’ottobre 2015 la Regione Piemonte ha adeguato, con il supporto di CSI-Piemonte, il Sistema informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE) che gestisce l'elenco regionale dei soggetti abilitati al rilascio dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE), i dati inseriti negli APE e la raccolta degli attestati trasmessi dai professionisti.
L’esame dei dati relativi agli immobili certificati consente di caratterizzare il patrimonio edilizio esistente anche al fine di definire le politiche più efficaci in questo campo.
Le modifiche introdotte alle metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici non consentono di sommare i risultati contenuti nella banca dati ACE ante-2015 con quelli contenuti negli APE ex D.M. 26.06.2015; quindi in questa sede sono presentati i risultati dei soli APE raccolti dal SIPEE a partire dall’ottobre 2015 fino al 31 marzo 2018.
A partire dall’ottobre 2015 la Regione Piemonte ha adeguato, con il supporto di CSI-Piemonte, il Sistema informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE) che gestisce l'elenco regionale dei soggetti abilitati al rilascio dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE), i dati inseriti negli APE e la raccolta degli attestati trasmessi dai professionisti.
L’esame dei dati relativi agli immobili certificati consente di caratterizzare il patrimonio edilizio esistente anche al fine di definire le politiche più efficaci in questo campo.
Le modifiche introdotte alle metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici non consentono di sommare i risultati contenuti nella banca dati ACE ante-2015 con quelli contenuti negli APE ex D.M. 26.06.2015; quindi in questa sede sono presentati i risultati dei soli APE raccolti dal SIPEE a partire dall’ottobre 2015 fino al 31 marzo 2018.
Analisi dei dati raccolti in SIPEE
Il volume lordo riscaldato dotato di Attestato di Prestazione Energetica (APE) è oggi pari a 720.672.054 m3 suddiviso per anno di costruzione come evidenziato nel grafico seguente:
Figura 1
Volumi del patrimonio edilizio suddivisi per anno di costruzione
Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)
Dal grafico emerge che alle costruzioni nuove (“Fascia 9 – dopo il 2017”) spetta il primato in termini di volumetrie caratterizzate da APE; invece, se si esamina la situazione dal punto di vista del numero di APE emessi, si osserva che “i più certificati” sono gli edifici in “Fascia 5 – 1961-1975”, con prestazioni in Classe E, F e G:
Figura 2
Classi energetiche del patrimonio edilizio, per fasce di anni di costruzione (da ottobre 2015 al 31.03.2019)
Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)
È anche interessante osservare la suddivisione per Classi di Figura 3: il medesimo patrimonio immobiliare mostra una classe energetica ancora poco soddisfacente, compresa nelle classi F e G per il 73% su un totale di 357.722 APE. Si conferma, come per gli anni passati, che solamente una piccola quantità del totale degli immobili certificati (6,12%, in leggero miglioramento rispetto ai dati 2017) risulta in classe A4-A1.
Figura 3
Numero di APE per Classi energetiche del patrimonio edilizio
Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)
Per quanto riguarda la motivazione del rilascio degli attestati di prestazione energetica effettuati in Piemonte, si conferma il dato delle passate edizioni: circa la metà degli APE è prodotta per soddisfare il passaggio di proprietà dell’immobile e poco più del 30% è dovuta alla locazione, a seguire con valori più contenuti la nuova costruzione e la ristrutturazione edilizia con quantità comprese tra il 3% ed il 6%.
Figura 4
Distribuzione di APE per “motivazione del rilascio”
Fonte: Sistema Informativo per la Prestazione Energetica degli Edifici (SIPEE)
Infine è interessante osservare come si ripartiscono gli attestati per destinazione d’uso; nel grafico che segue si è distinto:
- E.1_destinazione d’uso residenziale, che è quella che mostra un maggior numero di APE: è stata suddivisa tra E1.1 (uso continuo) - E1.2 (uso saltuario), E1.3 (alberghi, pensioni) e E1.1bis (caserme e carceri); queste ultime due categorie non sono significative nei numeri, ma è interessante osservarne la scarsa prestazione energetica dell’edifico;
- E.2._uffici;
- E.3_ospedali, case di cura e ricoveri;
- E.4_attività ricreative e di culto: anche qui è possibile suddividere tra E.4.1 (cinema e teatri), E.4.2 (musei e biblioteche) ed E.4.3 (bar, ristoranti);
- E.5_commercio;
- E.6_attività sportive: si è scelto di non suddividere tra E.6.1 (piscine), E.6.2 (palestre) ed E.6.3 (servizi di supporto) in quanto i numeri sono talmente piccoli che non se ne apprezzerebbe la distinzione;
- E.7_scuole;
- E.8_attività artigianali e industriali.
Destinazione d’uso | A4 | A3 | A2 | A1 | B | C | D | E | F | G | totali |
E1.1+E1.2 | 3.533 | 4.266 | 4.865 | 6.349 | 8.120 | 14.944 | 37.931 | 62.483 | 81.148 | 88.885 | 312.524 |
E1.1.BIS | 1 | 4 | 2 | 6 | 3 | 12 | 30 | 46 | 42 | 38 | 184 |
E.1.3 | 14 | 14 | 17 | 35 | 44 | 93 | 100 | 60 | 51 | 57 | 485 |
E.2 | 82 | 133 | 188 | 317 | 477 | 871 | 1797 | 2030 | 2044 | 2453 | 10.392 |
E.3 | 9 | 20 | 20 | 24 | 49 | 85 | 122 | 63 | 39 | 52 | 483 |
E.4.1 | 5 | 11 | 9 | 18 | 28 | 40 | 46 | 37 | 24 | 41 | 259 |
E.4.2 | 3 | 5 | 3 | 10 | 14 | 18 | 46 | 36 | 43 | 53 | 231 |
E.4.3 | 53 | 56 | 130 | 191 | 451 | 855 | 772 | 308 | 218 | 243 | 3.277 |
E.5 | 76 | 161 | 244 | 464 | 773 | 1.515 | 3.050 | 3.934 | 3.903 | 5.072 | 19.192 |
E.6 | 15 | 23 | 24 | 43 | 56 | 70 | 145 | 101 | 71 | 76 | 624 |
E.7 | 25 | 20 | 19 | 36 | 46 | 96 | 244 | 159 | 110 | 77 | 832 |
E.8 | 51 | 51 | 89 | 130 | 245 | 388 | 846 | 1.120 | 1.521 | 4.585 | 9.026 |
357.509 |
Prestazione Energetica degli Edifici
IA seguito dei tre decreti interministeriali del 26 giugno 2015 riguardanti i “requisiti minimi”, gli “schemi di relazione tecnica” e le “procedure per l’emissione dell’attestato di prestazione energetica”, che hanno cambiato in modo sostanziale l’approccio del progettista agli aspetti prestazionali introducendo l’obbligo di verifica di una serie di parametri energetici in ogni intervento che modifica la prestazione energetica, tutti gli interventi di riqualificazione sono sottoposti alla suddetta normativa energetica e pertanto la Regione Piemonte rimanda ad essa.
In particolare, si ricorda che la Regione Piemonte con D.G.R. n 14-2119 del 21 settembre 2015 - Disposizioni in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici in attuazione del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i., del D.P.R. 75/2013 e s.m.i., del D.M. 26.06.2015 "Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" e degli articoli 39, c. 1, l. g) e i) e 40 della L.R. 3/2015, ha abolito la propria metodologia di certificazione adottando quella nazionale.
La deliberazione, ripubblicata con D.G.R. n. 24-2360 del 2 novembre 2015, disciplina a livello regionale la materia della prestazione energetica nelle parti che maggiormente impattano sulle peculiarità del sistema piemontese, anche alla luce dell’esperienza maturata negli anni dalla Regione nell’ambito della certificazione energetica e in attuazione degli articoli 39, 40 e 41 della L.R. n. 3/2015 (Disposizioni regionali in materia di semplificazione).
Con il nuovo modello di APE nel 2017 sono stati registrati dal SIPEE 104.408 attestati.
Per approfondimenti si rimanda alla pagina dedicata all'Energia in Territorio - Fattori.
In particolare, si ricorda che la Regione Piemonte con D.G.R. n 14-2119 del 21 settembre 2015 - Disposizioni in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici in attuazione del D.Lgs. 192/2005 e s.m.i., del D.P.R. 75/2013 e s.m.i., del D.M. 26.06.2015 "Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" e degli articoli 39, c. 1, l. g) e i) e 40 della L.R. 3/2015, ha abolito la propria metodologia di certificazione adottando quella nazionale.
La deliberazione, ripubblicata con D.G.R. n. 24-2360 del 2 novembre 2015, disciplina a livello regionale la materia della prestazione energetica nelle parti che maggiormente impattano sulle peculiarità del sistema piemontese, anche alla luce dell’esperienza maturata negli anni dalla Regione nell’ambito della certificazione energetica e in attuazione degli articoli 39, 40 e 41 della L.R. n. 3/2015 (Disposizioni regionali in materia di semplificazione).
Con il nuovo modello di APE nel 2017 sono stati registrati dal SIPEE 104.408 attestati.
Per approfondimenti si rimanda alla pagina dedicata all'Energia in Territorio - Fattori.
CONTROLLI E SANZIONI IN MATERIA DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI
La Giunta regionale, il 14 dicembre 2018, ha adottato la deliberazione n. 43-8097 recante "Attestazione della prestazione energetica degli edifici. Disposizioni in materia di controlli e sanzioni. Istituzione di un corso di raccordo formativo per certificatori energetici" pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 51 del 20 dicembre 2018. La predisposizione del provvedimento ha visto il coinvolgimento di ARPA e del Settore Contenzioso Amministrativo della Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio in quanto - al fine di snellire le procedure sanzionatorie e consentire un maggiore rispetto delle disposizioni in materia di certificazione energetica - prevede in capo ad ARPA lo svolgimento del procedimento sanzionatorio volto all’applicazione delle sanzioni nei casi in cui l’attestato di prestazione energetica sia stato rilasciato senza il rispetto dei criteri e delle metodologie previste dalla normativa nazionale (d.lgs. 192/2005 e s.m.i.).
servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi
Regolamento regionale 8/R del 5 ottobre 2018 “Disposizioni per l'erogazione graduale del servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi e definizione dei requisiti tecnici per l'interoperabilità dei sistemi e per l'integrazione dei processi fra le diverse amministrazioni” è finalizzato a disciplinare i tempi per l'erogazione del servizio in via telematica, i requisiti tecnici e le modalità operative per raggiungere l'uniformità nella circolazione e nello scambio di dati e informazioni e l'interoperabilità dei sistemi e l'integrazione dei processi di servizio fra le diverse amministrazioni. Con il regolamento si mette a disposizione dei comuni che non dispongono in proprio di un servizio telematico per la richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi, il servizio telematico “MUDE Piemonte” che assolve ai requisiti richiesti dal regolamento stesso.