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IMPRESE E INNOVAZIONE

Il controllo integrato delle attività produttive

La strategia, comune a tutta l’Unione Europea, per la verifica delle prestazioni ambientali derivanti dalle attività produttive (che comprendono le attività di produzione di beni, commerciali e artigianali nonché, in questo contesto, anche gli allevamenti) soggette ad autorizzazioni ambientali, prevede autorizzazioni articolate per temi (emissioni in atmosfera, scarichi in corpi idrici, gestione e trattamento di rifiuti) o, nel caso delle installazioni ricadenti nell’applicazione della direttiva 2010/75/UE (Industrial Emission Directive - IED), un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in cui gli aspetti tematici sono affrontati congiuntamente, anche tenendo conto di valutazioni relative al razionale utilizzo delle risorse naturali, delle materie prime e dell’energia.

L'Autorizzazione Unica Ambientale (AIA)

Per le imprese sotto soglia AIA, il legislatore italiano ha previsto, con il d.p.r. 59/2013, l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) nella quale confluiscono i titoli abilitativi ambientali ivi richiamati:

  1. autorizzazione agli scarichi;
  2. comunicazione preventiva per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e delle acque reflue provenienti dalle aziende ivi previste; (*)
  3. autorizzazione alle emissioni in atmosfera;
  4. autorizzazione di carattere generale alle emissioni in atmosfera;
  5. comunicazione o nulla osta in materia di impatto acustico;
  6. autorizzazione all'utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura;
  7. autorizzazione semplificata (comunicazione) in materia di rifiuti.

Sulla scorta di tale regolamento, e in attuazione delle leggi regionali in materia di semplificazione, la Regione Piemonte ha adottato i regolamenti regionali 5/R del 2015 e 7/R del 2016 tramite i quali è stata definita la modalità informatizzata per la compilazione e la trasmissione in via telematica delle istanze formate secondo una modulistica standardizzata. Dal 1° ottobre 2015 al 1° aprile 2019 sono state inviate attraverso il servizio digitale regionale oltre 6300 istanze. I contenuti informatici delle domande costituiranno peraltro la base per la realizzazione del Sistema delle Conoscenze Ambientali (SCA) - già attivo ed in via di alimentazione – che costituirà un utile servizio regionale di riferimento consultabile dall’utenza pubblica e privata.

(*) La comunicazione di cui alla lettera b) è presentata attraverso il servizio digitale collegato all'Anagrafe agricola unica del Piemonte.

L'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Per le imprese soggette ad AIA, l’autorizzazione integrata rappresenta il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto a condizioni che garantiscano le migliori prestazioni ambientali al di là della conformità ai requisiti stabiliti dalla norma e sostituisce ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale. In particolare, l’AIA - attuando il principio della prevenzione e del controllo integrati dell’inquinamento postulato dalla direttiva originaria 96/61/CE (c.d. IPPC: Integrated Pollution Prevention and Control) - non considera un impianto solo in termini di rispetto dei limiti alle emissioni, ma entra nella specifica gestione dello stesso sia verificando l’applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT: Best Available Techniques), sia prevedendo i controlli di parte pubblica e da parte del gestore in un apposito Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) pure allegato all’AIA.

La direttiva IED aggiunge alcuni aspetti di rilievo rispetto alla direttiva IPPC:
  • inclusione nell’AIA delle attività tecnicamente connesse anche quando condotte da diverso gestore
  • obbligo di revisione dell’AIA entro 4 anni dall’emanazione delle Decisioni europee per il comparto di riferimento (c.d. BAT Conclusions)
  • eliminazione della scadenza e revisione obbligatoria entro 10 anni (12 con certificazione ISO 14001 e 16 con certificazione EMAS)
  • redazione di una relazione di riferimento che richiede indagini su sottosuolo e acque sotterranee
  • pianificazione della frequenza di controllo in base al rischio ambientale

Il concetto di Best Available Technologies, BAT, è fondamentale nel determinare gli obblighi degli operatori industriali in relazione alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento per ottenere e mantenere un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso. Queste tecniche sono sviluppate su una scala che ne consente l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente attuabili nell’ambito del pertinente comparto industriale e hanno lo scopo principale di limitare le disparità di trattamento a livello dell’Unione relativamente alle emissioni delle attività industriali. È, infatti, la Commissione europea a definire le BAT di riferimento attraverso un processo di scambio di informazioni tra gli Stati membri, le rappresentanze delle imprese interessate, le organizzazioni non governative che promuovono la protezione ambientale e la stessa Commissione.
I documenti relativi sono formalizzati con Decisioni dell’UE e contengono la descrizione delle tecniche, le informazioni per valutarne l’applicabilità, i livelli di emissione, il monitoraggio, cioè tutti quegli elementi su cui dovranno essere definite le condizioni di autorizzazione di ogni singolo impianto.
Le Decisioni sulle BAT pubblicate possono essere consultate al link dedicato della Commissione Europea unitamente ai documenti di riferimento (BRef – BAT Reference Document) del comparto che le contengono.
In Piemonte un numero consistente di aziende è sottoposto alla normativa IPPC; la tabella 1 riporta i dati aggiornati delle ditte che sono in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (strumento amministrativo per applicare i principi dell’IPPC). Si fa presente che nel 2018 non erano attive ma conservano l’autorizzazione AIA nr. 53 aziende mentre sono state richieste 16 nuove autorizzazioni.

Tabella 1
Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate - aggiornamento dicembre 2018

AIA rilasciate

AL

AT

BI

CN

NO

TO

VCO

VC

Totale

52

28

23 

 184

58

197

16

39


Totale AIA autorizzate: 666
Nota: sul territorio piemontese sono inoltre presenti 11 AIA Nazionali.
Per alcune province alcuni impianti sono in procedure per più codici IPPC. Il numero complessivo dei codici IPPC sono 674.

Il Piano d’Ispezione Ambientale

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e delle condizioni imposte.
Sotto quest’aspetto, il d.lgs. 152/2006 – nel recepire la direttiva IED - prevede che le attività ispettive ordinarie e straordinarie presso le installazioni soggette all’autorizzazione integrata ambientale siano definite a livello regionale in un Piano d'ispezione ambientale, periodicamente aggiornato a cura della Regione. La Regione Piemonte ha adottato il proprio Piano con la DGR 9 maggio 2016, n. 44-3272. Il Piano, in particolare, definisce le procedure per l'elaborazione dei programmi – predisposti ed aggiornati annualmente dall’ARPA - per le ispezioni ambientali ordinarie. I programmi sono consultabili sul sito www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/aia/programma-triennale-di-ispezione-ambientale.
La frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali che consideri almeno:
  1. gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti;
  2. il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione;
  3. l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al del regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS).
A tal fine, il Piano ha fatto proprio il Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSPC) adottato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente basato sull’identificazione di parametri assegnati ad ogni stabilimento e raggruppati in insiemi logici che tengono conto del rischio aziendale intrinseco, potenziale e reale, della vulnerabilità del territorio, nonché delle performance ambientali rilevate in esito ai controlli medesimi. Per ciascuna installazione soggetta ad AIA viene determinato un indice di rischio complessivo dell’azienda sulla base del quale è possibile effettuare una graduazione degli interventi di controllo. Costituiscono performance ambientali positive l’adozione da parte dei Gestori di buone pratiche gestionali (Certificazione ISO14001 e Registrazione EMAS) mentre performance negative inosservanze di tipo amministrativo e penale.

La legislazione ambientale comunitaria ha da sempre evidenziato il valore strategico dei controlli come completamento del regime amministrativo al quale sono sottoposte le attività e gli impianti a elevato impatto ambientale. Il rilascio dell’autorizzazione ambientale comporta l’attivazione di una serie di controlli al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni e condizioni imposte.
La tabella 2 riporta il numero dei controlli effettuati da Arpa Piemonte sulle aziende IPPC nel corso del 2018.

Tabella 2
I controlli effettuati a tariffa da Arpa Piemonte agli impianti IPPC - anno 2018

AL

AT

BI

CN

NO

TO

VCO

VC

Soggetti giuridici controllati

22 

 14

10

72

23

91

7

18

I settori più rappresentati sono stati:
1.1 impianti di combustione con potenza termica di combustione di oltre 50 MW (n. 30);
2.6 impianti per il trattamento di superficie di metalli e materie plastiche (n. 58);
4.1 impianti chimici per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base (n. 47);
5.1 impianti per l’eliminazione o il ricupero di rifiuti pericolosi (n. 32);
5.3. Impianti per l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi (n. 53);
5.4 discariche (n. 30);
6.4 macelli e trattamento e trasformazione del latte (n. 32)
6.6 impianti per l’allevamento intensivo di pollame o di suini (n. 203).

L’attività di controllo delle aziende soggette alla normativa IPPC interessa le aziende autorizzate AIA al fine di integrare i controlli di conformità con i requisiti tecnici previsti dalle BAT, linee guida e/o analisi di comparto e con l’individuazione di indicatori che permettono di valutare le performances ambientali dei Soggetti controllati.
A partire dal 2016 la programmazione dei controlli è in capo alla Regione la cui frequenza tiene conto di quanto previsto all’art. 29-decies comma 11-ter e del concetto di “rischio” che si è definito con l’utilizzo del sistema SSPC (Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli) che considera il potenziale impatto ambientale dell’azienda (codice IPPC), la sua localizzazione (stato ambientale) e gli impatti reali (emissioni aziendali da dichiarazioni E-PRTR). Costituiscono performance ambientali positive l’adozione da parte dei Gestori di buone pratiche gestionali (Certificazione ISO14001 e Registrazione EMAS) mentre performance negative inosservanze di tipo amministrativo e penale.
È possibile visionare la programmazione che viene aggiornata annualmente alla pagina dedicata sul sito di Arpa.

I controlli effettuati permettono di restituire all’Autorità competente un quadro di riferimento completo sul rispetto dell’AIA. Gli esiti dei controlli così effettuati garantiscono in generale all’Amministrazione competente le informazioni necessarie per l’adozione dei provvedimenti di competenza nei confronti dei soggetti controllati ovvero per il rinnovo degli atti in scadenza.
Nell’anno 2018 sono stati conclusi 238 controlli integrati ordinari su un valore obiettivo di 257 che hanno comportato l’effettuazione di 812 campioni sulle varie matrici ambientali. Il numero di controlli effettuati nel 2018 risponde al valore obiettivo di 257 ma non sono ancora conclusi in quanto in molti casi è stato necessario effettuare approfondimenti tecnici e/o analisi specifiche.

Lo stato degli impianti autorizzati è generalmente buono.

Sul territorio regionale vi sono situazioni molto diverse fra loro dovute sia alla produzione delle diverse tipologie di impianti che al contesto territoriale.

Nell’anno 2018 sono stati effettuati, sulle aziende programmate, ulteriori attività straordinarie. In particolare 165 sopralluoghi e 161 campionamenti e misure. Tali attività sono state svolte considerando altri vincoli previsti dalla normativa di settore (es. controlli impianti di depurazione) o per criticità locali. In emergenza sono stati invece effettuati 37 sopralluoghi a cui sono seguiti 31 campionamenti per lo più in relazione alla matrice aria.

Le ispezioni effettuate hanno portato ad effettuare 41 comunicazioni di notizie di reato alle Procure e 42 sanzioni amministrative. L’applicazione della legge 68/2015 cosiddetta “Ecoreati” ha comportato l’attivazione di 34 procedure di estinzione di reato mediante la predisposizione di nr. 27 verbali di prescrizioni che ha comportato l’ammissione al pagamento in sede amministrativo ai Gestore mediante l’emissione di nr. 26 verbali di accertamento ed ammissione al pagamento della sanzione amministrativa (ex art 318 - quater, comma 2 del Dlgs 152/06 smi)
In particolare il numero degli esposti risulta in generale basso in tutto il territorio piemontese, pur permanendo a livello locale alcuni elementi di criticità che hanno richiesto un supplemento di attività a carico di Arpa.

In provincia di Alessandria sono presenti una cinquantina di aziende distribuite tra tutte le categorie dell'Allegato VIII alla parte Seconda del DLgs 152/06 e smi e con un numero elevato di controlli ordinari annui (circa 90 prelievi sulle varie matrici più il controllo delle prescrizioni contenute nelle diverse AIA). Nel 2018 sono stati effettuati controlli straordinari in vari impianti di gestori rifiuti principalmente per criticità e difficoltà intrinseche del settore. Alcuni episodi di combustione in impianto consortile hanno determinato un impegno notevole a carico del Dipartimento Sud Est. Altre criticità riscontrate sono state riconducibili alla diffusione di odori molesti in parte legate alla gestione rifiuti ed in parte alle lavorazioni del settore chimico. Sono state rilevate non conformità delle emissioni in atmosfera e degli scarichi idrici di ditte in AIA.
In tutti i casi di cui sopra è stato necessario intervenire con le sanzioni previste dalle norme vigenti in materia ambientale

In provincia di Asti le maggiori criticità evidenziate nel corso del 2018 hanno riguardato esposti per odori correlati ad attività di gestione rifiuti e verniciatura imballaggi.
Sono state evidenziate non conformità nell’ambito dei controlli routinari a seguito di indagine olfattometrica presso un impianto di gestione rifiuti (biofiltri). Sono continuati gli approfondimenti relativi ad un’azienda galvanica e agli impatti generati su acque superficiali ed emissioni.
Nel corso dell’anno è stato infine affrontato il problema dello scarico non conforme in corpo idrico superficiale, generato da un’installazione per la macellazione di suini, che ha determinato un miglioramento impiantistico consistente alla depurazione (impianto MBR).

In provincia di Cuneo sono presenti circa 180 aziende, di cui il 50% del settore zootecnico e il resto distribuito tra tutte le sei categorie dell'Allegato VIII alla parte Seconda del DLgs 152/06 e smi, con un numero elevato di controlli ordinari annui (circa 70) disposti da norma. I controlli straordinari per il 2018 sono riconducibili di massima a:
- criticità dovute alle non conformità rilevate sulla qualità del CSS (Combustibile Solido Secondario) prodotto sul territorio locale, con approfondimenti analitici e indagini protrattesi tutto l'anno;
- numerose segnalazioni per la non corretta gestione degli effuenti zootecnici rispetto al Regolamento regionale 10/R;
- eventi legati ad alterazione dei corpi idrici per scarichi AIA non conformi di provenienza dell'industria alimentare locale;
- un fenomeno di incendio in di azienda chimica;
- svariate segnalazione di odori legate ad un'attività rilevante di rendering;
- attivazione e gestione di due tavoli tecnici odori ai sensi della normativa regionale, in relazione a un'attività di macellazione e due aziende che trattano laminati plastici nello stesso centro abitato.

In provincia di Novara nel corso del 2018 l'attività di controllo sulle aziende in possesso di AIA hanno evidenziato alcune criticità legate soprattutto alla diffusione di odori molesti. Nello specifico i problemi riguardano tre aziende di cui due di produzione chimica e una di trattamento rifiuti. Il contesto territoriale in cui si inseriscono tali attività e soprattutto la particolarità dei composti utilizzati nel ciclo produttivo (a soglia olfattiva molto bassa) fanno sì che saltuariamente vengano a determinarsi situazioni di molestia nei confronti delle zone limitrofe, causate verosimilmente da emissioni fuggitive in particolari condizioni meteoclimatiche. Nel corso dell'attività di controllo non sono emerse situazioni sanzionabili in tal senso, tuttavia tale aspetto deve essere mantenuto sotto attenzione al fine di giungere ad una migliore comprensione delle cause che determinano il fenomeno.
Una criticità di rilievo è stata quella rilevata presso una cartiera che non è riuscita ad adeguare il proprio impianto di trattamento delle acque reflue alle mutate condizioni operative di produzione. Tale situazione ha determinato ripetuti superamenti dei limiti di legge per lo scarico in acque superficiali, le conseguenti sanzioni ed infine la revoca dell'AIA. Attualmente la ditta ha ottenuto una nuova AIA, ma deve ancora dimostrare che il nuovo impianto di depurazione sia dimensionato correttamente e quindi in grado di sopportare il carico inquinante derivante dal ciclo produttivo.
Un'ultima criticità è legata al monitoraggio della falda soggiacente ad un allevamento zootecnico, monitoraggio che è stato completamente disatteso e che ha determinato una sanzione e l'imposizione da parte dell'AC della terebrazione di nuovi piezometri correttamente posizionati secondo la direttrice di falda.

In Provincia di Vercelli si sono registrate alcune criticità correlate alla gestione di rifiuti presso un’azienda che ha sospeso l’attività produttiva e alla segnalazione di odori molesti presso un’azienda farmaceutica.

Nella provincia del VCO su un valore obiettivo di 7 aziende da sottoporre a controllo ordinario sono state effettuate 3 notizie di reato e due sanzioni amministrative. Le notizie di reato hanno riguardo principalmente la gestione dei rifiuti. In particolare, un caso ha coinvolto la gestione di un impianto di deposito al servizio di un sito di bonifica di interesse nazionale oggetto di variante; le prescrizioni impartite hanno consentito la rivisitazione di alcuni punti del Piano Operativo di Bonifica (POB) e quindi la possibilità di riprendere correttamente le attività di cantiere. Le sanzioni amministrative hanno coinvolto un impianto con AIA nazionale ed uno con AIA regionale.

Nel caso di rilascio, riesame, modifica sostanziali e non alle autorizzazioni AIA, il contributo di Arpa Piemonte si configura quale supporto tecnico-scientifico alle Amministrazioni Autorizzanti ai sensi dell’art. 2 e dell’art. 3 della legge regionale 13/04/95 n. 60 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e del Decreto Legislativo 152/2006 e s.m.i.
Oggetto del contributo tecnico richiesto è la valutazione della documentazione inerente il procedimento, nonché, in caso di rinnovo l’analisi sintetica dello stato di conformità alle prescrizioni stabilite dal provvedimento autorizzativo in essere.
L’analisi della documentazione viene condotta adottando come criterio di valutazione la normativa ambientale riferibile alla tipologia di impianto da autorizzare, nonché le pressioni ambientali associabili allo stesso, rapportate al contesto territoriale nel quale l’impianto è inserito. Particolare attenzione viene dedicata all’adozione di tecniche ecocompatibili (BAT - Best Available Techniques e, ove emanate, BAT Conclusion).
In tal senso Arpa nell’anno 2018 ha rilasciato 253 pareri inerenti procedimenti di rilascio, rinnovo, modifica sostanziale e no relativamente a 166 soggetti giuridici.

Si evidenzia l’attività avviata nel 2015 e proseguita negli anni successivi in sede di riesame delle AIA per la gestione del CSS (Combustibile Solido Secondario) del Sistema di Gestione Integrata dei Rifiuti su base provinciale. Si è infatti intrapreso un percorso di condivisione delle fasi di formazione del lotto e valutazione di conformità ai limiti dei metalli pesanti, concretizzatosi in un protocollo operativo prescritto dalla Provincia di Cuneo nei singoli provvedimenti autorizzativi, con valenza sperimentale tra il 2015 e il 2016, cui i tre produttori di CSS e il recuperatore finale dello stesso hanno dovuto attenersi. I controlli di parte pubblica su tale matrice, di carattere conoscitivo fino al 2016, sono stati consolidati grazie alla realizzazione di uno studio di interconfronto analitico di parte pubblica (con la collaborazione di due laboratori di Arpa Piemonte Nord-Est e Nord-Ovest) e privata (tre laboratori) i cui risultati, con gli opportuni up-grade finalizzati all’applicazione uniforme dei metodi normati sia in termini di campionamento che di analisi, hanno sortito la finalizzazione del protocollo e la sua applicabilità in via fiscale. Ciò ha comportato che l’anno 2017 ha costituito il primo anno di effettiva applicazione fiscale del protocollo validato e vincolante con specifiche prescrizioni autorizzative dell'AIA in capo a ciascuna installazione interessata e con recepimento del profilo di controllo Arpa. I controlli analitici di parte pubblica effettuati nel secondo semestre 2017 con analisi protrattesi per tutto il primo semestre 2018 hanno rilevato nr. 3 non conformità elaborate secondo il protocollo approvato e validato e gestite secondo la procedura di estinzione ex L.68/15.
Gli esiti dell’attività di validazione del Protocollo di conformità del Combustibile Solido Secondario (CSS) è pubblicato sul sito di Arpa.

Sempre nell’anno 2018 si è tenuto un seminario sulla programmazione strategica dei controlli per le aziende in possesso di autorizzazione AIA organizzato da Arpa Piemonte, Regione Piemonte e Ordine degli Ingegneri della provincia di Torino presso l'Environment Park a Torino.

Ricerca e Innovazione


L’argomento Ricerca e Innovazione industriale rientra in un Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

Obiettivo 9:
Costruire un’infrastruttura resiliente, promuovere l'innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
Il Piemonte, come tutte le regioni industriali mature, ha intrapreso da tempo un processo di trasformazione degli assetti produttivi e di riconfigurazione tecnologica e organizzativa del sistema delle imprese; un contesto nel quale la ricerca e l’innovazione giocano un ruolo cruciale in una prospettiva di medio-lungo termine e potendo contare su alcuni fondamentali punti di forza:
  • un elevato livello di spesa privata in R&I
  • un articolato sistema regionale della ricerca e dell’innovazione composto da Enti di ricerca, Università, Poli d’Innovazione, Parchi Scientifici, incubatori, imprese innovative
  • una grande tradizione manifatturiera, con elevate competenze diffuse
  • un’elevata propensione all’internazionalizzazione
  • la presenza di aziende leader in settori prioritari per lo sviluppo regionale

La strategia regionale di R&I per il periodo 2014-2020 è basata sulla Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), costruita a partire dai vantaggi competitivi propri del Piemonte e che mira a rafforzare la ricerca e l’innovazione come strumento per trasformare i settori della tradizione industriale piemontese, disegnare nuove traiettorie e valorizzare nuove competenze.
La S3 ha identificato alcuni ambiti settoriali e traiettorie di sviluppo su cui concentrare le risorse e attorno a cui aggregare i principali soggetti regionali dell’innovazione:
  • ambiti settoriali di specializzazione: Aerospazio, Automotive, Chimica Verde/Clean Tech, Meccatronica, Life Sciences, Tessile e Agrifood;
  • traiettorie di sviluppo trasversali: traiettoria “Smart” e traiettoria “Resource efficiency”.

Risulta quindi evidente l’importanza che la S3 assegna alla capacità di coniugare innovazione e uso efficiente delle risorse, che, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi
ambientali fissati dalla normativa e dagli accordi internazionali, sempre più si pone come potente fattore di competitività. La S3 persegue questo obiettivo sia individuando settori produttivi direttamente connessi allo sviluppo di prodotti, processi e tecnologie green, sia sostenendo, attraverso la traiettoria Resource Efficiency l’efficientamento produttivo di tutti i settori industriali.

Tra gli ambiti settoriali di specializzazione vale evidenziare l’ambito Green Chemistry/Clean Tech, che comprende, oltre al settore della Chimica da fonti rinnovabili nel quale la Regione Piemonte si pone come leader a livello europeo (sviluppo di nuovi prodotti sostenibili, derivanti da filiere di agro-industriali non food, quali le bioplastiche ed i biocarburanti, utilizzo delle biomasse per produrre sostanze biochimiche alternative a quelle di origine fossile), un vasto ambito trasversale relativo alle tecnologie inerenti la gestione del ciclo dei rifiuti (processi di gestione e trattamento dei rifiuti e dei reflui, orientati al recupero di chemicals, combustibili e materie seconde da rifiuti e materiali di scarto) e in generale le tecnologie per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi.
Anche negli altri settori della S3 il tema dell’efficienza delle risorse e della razionalizzazione energetica assume un ruolo rilevante; ad esempio nell’ambito dell’Automotive i campi d’applicazione individuati dalla S3 riguardano tra gli altri i sistemi di trazione alternativi (elettrici, ibridi a idrogeno), l’alimentazione e accumulo dell’energia, i materiali non tradizionali ad elevate prestazioni e ridotto impatto ambientale, le tecnologie per il fine vita dei veicoli (riciclabilità e recupero energetico); nell’ambito della Meccatronica lo sviluppo di sistemi avanzati di produzione per l’eco-efficienza e l’eco-compatibilità dei processi produttivi; nell’ambito dell’Agrifood, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse naturali e idriche, del riutilizzo di sotto-prodotti, riduzione dell’impatto ambientale e la razionalizzazione energetica dei processi produttivi e distributivi nella filiera alimentare.

Le politiche di attuazione

Il Piemonte si è dotato nel tempo di un robusto impianto di politiche a sostegno dell’innovazione, che mobilitano gli attori principali del sistema regionale (imprese, centri di ricerca e università) e supportano la capacità di produrre ricerca e innovazione, di generare, assorbire e trasferire nuove tecnologie e di anticipare/rispondere rapidamente alle nuove sfide competitive.
Le politiche di R&I sono attuate principalmente attraverso le misure del POR FESR, cofinanziato con il fondo europeo di sviluppo regionale. Le principali misure e il loro ruolo nel sostenere l’innovazione green sono descritti di seguito.

Poli d’Innovazione

I Poli di Innovazione, istituiti nel 2009 e riproposti nel periodo 2014-2020 dopo un processo di riorganizzazione in coerenza con le aree di specializzazione e le traiettorie della S3, sono aggregati di PMI, grandi imprese e organismi di ricerca operanti in specifici ambiti tecnologici/settoriali. I soggetti gestori, sostenuti dalla Regione, si pongono come “agenti dell’innovazione”, promuovendo il trasferimento di tecnologie, la condivisione di strutture e lo scambio di conoscenze e competenze e assistendo le imprese associate.
I 7 Poli d’Innovazione attualmente operanti afferiscono alle aree Smart Manufacturing and Products, Energy and Clean Tech, Green Chemistry and Advanced Materials, Life Sciences, Agrifood, Textile e ICT. Coerentemente con gli ambiti tematici coperti, ogni Polo definisce e aggiorna la propria agenda di ricerca, riferimento per i bandi con cui la Regione finanzia i progetti di R&S delle imprese associate ai Poli.

La dimensione dell’efficienza nell’uso delle risorse e l’adozione del modello di economia circolare sono presenti in vario modo nelle agende di ricerca dei diversi Poli d’Innovazione. Due Poli, tuttavia, operano in ambiti tematici direttamente connessi a questo tema:
  • Polo Clever (Energy and Clean Tech), le cui aree tematiche sono: Efficienza e uso razionale dell’energia; Efficienza e uso razionale delle risorse idriche; Economia Circolare (es. tecnologie per gestione rifiuti, riuso di materie seconde); Mobilità sostenibile; Clean Solutions (es. applicazioni per sostenibilità processi produttivi, ecodesign); Cambiamenti climatici, che riguarda tecnologie e sistemi per l’adattamento al cambiamento climatico e soluzioni per la previsione, monitoraggio ed allerta del rischio industriale ed antropico;
  • Polo Cgreen (Green Chemistry and Advanced Materials), le cui traiettorie strategiche riguardano, tra gli altri: prodotti da materie prime rinnovabili e biodegradabili (bio-based products); riduzione dell’impatto ambientale con modifiche di processo e sostituzione di prodotto; materiali a migliori prestazioni; processi di produzione di energia e calore da biomassa (agroforestale, di scarto da produzione o rifiuto organico); efficienza energetica degli impianti di produzione e modelli di gestione dell’energia con scambio in rete (smart grid).

Nell’ambito dei bandi già conclusi, tra i 106 progetti finanziati oltre 40 operano direttamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie green, per l’innesco di processi di economia circolare o per l’efficientamento dei processi produttivi.
Per rafforzare questa tendenza, il bando 2018 invita le imprese proponenti a posizionare chiaramente i propri progetti rispetto alle due traiettorie Smart e Resource Efficiency, con ciò stimolando la consapevolezza dell’importanza di agganciare questi driver di sviluppo, al di là dei settori produttivi di appartenenza.

Piattaforme Tecnologiche

Le Piattaforme Tecnologiche sono state concepite nel periodo 2007-2013 al fine di promuovere progetti di larga scala in settori strategici per la competitività del territorio, con l’obiettivo di accrescere le dimensioni degli investimenti tecnologici nelle attività industriali e generare risultati più maturi industrialmente in una prospettiva di medio/breve termine. A fronte dei buoni risultati ottenuti, la misura è stata riproposta anche nella programmazione 2014-2020.
Nel corso del 2016 è stata lanciata la Piattaforma Fabbrica Intelligente, nell’ambito di un Accordo di Programma con il MIUR; il tema della riduzione degli impatti ambientale ed energetico tramite innovazioni di processo è fortemente presente tra i progetti finanziati.
Oltre alla Piattaforma Life Sciences, lanciata nel 2017, nel corso del 2018 è stata aperta la Piattaforma Bioeconomia (scadenza del bando 22 ottobre 2018), mirata ai settori S3 della Chimica Verde e dell’Agrifood e alla loro intersezione secondo l’approccio di Economia Circolare. La Piattaforma quindi, oltre a rafforzare la ricerca e l’innovazione nello sviluppo di tecnologie nei rispettivi comparti, intende promuovere l’attivazione di processi di simbiosi tra i due settori, finalizzati alla creazione di ecosistemi produttivi circolari e di catene produttive corte a minor impatto ambientale.
Al bando sono stati presentati 11 progetti, attualmente in fase di istruttoria. Le tematiche affrontate che intendono aprire la strada per lo sviluppo di nuovi prodotti e nuove catene del valore a partire dal riuso di scarti e sottoprodotti agricoli e agroindustriali (ad esempio biocarburanti, bioplastiche, fertilizzanti, alimenti funzionali).

Fondo Innovazione Pmi

Il Fondo Innovazione PMI ha come obiettivo sostenere programmi organici di investimento delle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) finalizzati ad introdurre innovazioni nel processo produttivo per trasformarlo radicalmente al fine di adeguarlo alla produzione di nuovi prodotti, diversificare la produzione o per rendere il processo comunque più efficiente dal punto di vista energetico, ambientale, dell’uso di acqua e materie prime, produttivo e della sicurezza.
Il bando sostiene - attraverso specifiche premialità che consentono di incrementare la quota di finanziamento agevolato a tasso zero - i progetti che comportino anche un miglioramento delle prestazioni ambientali e dell’efficienza energetica del ciclo produttivo.
Nello specifico le tipologie di interventi di miglioramento che danno accesso alle premialità sono i seguenti:
  • diminuzione delle emissioni in atmosfera;
  • diminuzione delle emissioni nei corpi idrici;
  • miglioramento del ciclo dei rifiuti;
  • razionalizzazione dei consumi idrici;
  • sostituzione e/o eliminazione di sostanze pericolose;
  • impiego di materie prime seconde in sostituzione delle materie prime.

ERA-NET – Electro Mobility Europe

La Regione partecipa ad alcuni schemi ERA-NET, che prevedono l’attivazione di bandi transnazionali congiunti con altre Regioni europee a sostegno di attività collaborative di R&S tra imprese e organismi di ricerca delle Regioni coinvolte; per i progetti approvati, ogni Regione cofinanzia la quota di attività in capo ai partner del proprio territorio. In tale contesto, la Regione ha aderito al bando 2016 di EMEurope, che mira a favorire lo sviluppo delle tecnologie per la mobilità elettrica e che ha visto il finanziamento di tre progetti con partner piemontesi.