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GHIACCIAI

I GHIACCIAI NELLE ALPI PIEMONTESI

Il primo catasto organico dei ghiacciai italiani, realizzato dal Comitato Glaciologico Italiano (CGI) con il supporto del CNR in occasione dell’Anno Geofisico Internazionale 1957-58, censì per il Piemonte 140 ghiacciai (di cui 22 considerati già all’epoca estinti), i quali occupavano una superficie complessiva di circa 56 km2. I catasti più recenti (Salvatore et al., 2015; Smiraglia e Diolaiuti, 2015), basati su ortofoto riprese nel periodo 2006-2010, hanno riscontrato una riduzione del numero di ghiacciai esistenti in Piemonte (107), ma soprattutto una significativa contrazione dell’area glacializzata (circa 29 km2 in totale). La riduzione di quasi il 50% in 50 anni della superficie glacializzata dimostra l’estrema sensibilità dei ghiacciai piemontesi ai cambiamenti climatici, in particolare per effetto della loro collocazione altitudinale e latitudinale (Nigrelli et al., 2015).
Oltre ai catasti sopra citati, il Comitato Glaciologico Italiano da oltre 100 anni promuove e coordina campagne glaciologiche annuali, effettuate da operatori volontari, per documentare lo stato dei ghiacciai italiani e a quantificare le fluttuazioni delle fronti glaciali che sono pubblicate annualmente con il contributo del Club Alpino Italiano sulla rivista Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria e trasmesse dal CGI al World Glacier Monitoring Service. In Piemonte vengono visitati annualmente circa 50 ghiacciai: molti dei ghiacciai censiti, infatti, soprattutto a seguito dei cambiamenti climatici in atto, possono essere considerati estinti, o si sono ritirati in zone poco accessibili o, ancora, sono mascherati da una copertura di detrito prodotta dal disfacimento delle pareti rocciose circostanti.
Dal punto di vista geoturistico e divulgativo la geodiversità dell’ambiente glaciale rappresenta un notevole patrimonio; a questo proposito sono da ricordare i 3 volumi pubblicati a cura della Società Geologica Italiana e del Comitato Glaciologico Italiano contenenti numerosi itinerari glaciologici sulle montagne italiane, tra cui alcuni dei più famosi ghiacciai piemontesi.

Dal punto di vista scientifico inoltre negli ultimi anni sono stati finanziati diversi progetti che, oltre al censimento ed alla misura delle fronti glaciali, prevedono anche lo studio dei bilanci di massa e dei rischi legati proprio alla riduzione della massa e della superficie dei ghiacciai.

Stato dei ghiacciai piemontesi nel 2017

A causa della difficile accessibilità e alle condizioni morfologiche, non sempre è possibile effettuare misure di variazione frontale affidabili: per il 2017, ad esempio, sono disponibili dati per 20 ghiacciai ubicati in Piemonte (16.6 km2). I dati raccolti, tuttavia, sono estremamente significativi e trovano triste conferma sia nella documentazione fotografica e nelle relazioni delle campagne glaciologiche relative ai restanti ghiacciai piemontesi, sia nei valori misurati in altri settori delle Alpi.
Le abbondanti precipitazioni nevose invernali hanno solo in parte limitato gli effetti dei calori estivi intensi e prolungati: le misure di variazione frontale del 2017 confermano la tendenza, ormai in atto da molti anni, ad una marcata contrazione dei corpi glaciali. Il regresso medio delle fronti glaciali misurate è stato pari a circa 15 m, con punte tuttavia anche di 50 m (Ghiacciaio Meridionale di Hohsand in Val Formazza). I valori di regresso frontale, tuttavia, rendono conto solo in parte della drammatica perdita di volume dei corpi glaciali. Emblematico, a questo riguardo, l’ennesimo bilancio di massa nettamente negativo registrato al Ghiacciaio di Ciardoney (-1,39 m di acqua equivalente nell'insieme del ghiacciaio), dove è stato stimato che, nelle giornate più calde, l'ablazione abbia raggiunto punte di 7-8 cm/giorno.

Figura 1
Ghiacciaio della Bessanese (Valle di Ala). L’evidente contrazione plano-altimetrica del ghiacciaio ha annullato la funzione di argine svolta dalla grande morena laterale sinistra

Foto M. Gabinio, 1904; F. Rogliardo, 2010 (arch. CGI)

Figura 2
Ghiacciaio di Bors (Valsesia). Il progressivo ritiro della fronte verso la parte superiore del bacino alimentatore espone zone sempre più ampie del substrato roccioso

Foto U. Monterin, 1923; P. Piccini, 2004 (arch. CGI)

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Consulta gli approfondimenti sui Ghiacciai per i seguenti argomenti:
Ubicazione Ghiacciai Italiani
Campagne glaciologiche 
Guide Geologiche Regionali 

Approfondimenti bibliografici
- AA.VV. (2017)- Itinerari glaciologici sulle montagne italiane. Collana Guide Geologiche Regionali. Società Geologica italiana e Comitato Glaciologico Italiano, 3 volumi.
- Nigrelli G., Lucchesi S., Fioraso G., Chiarle M. (2015) – Clima e ghiacciai nelle Alpi Occidentali italiane: variabilità ed evoluzione negli ultimi 150 anni. Geoingegneria Ambientale e Mineraria, Anno LII, n 2, 13-22.
- Salvatore M.C., Zanoner T., Baroni C., Carton A., Banchieri F.A., Viani C., Giardino M., Perotti L. (2015) - The state of Italian glaciers. A snapshot of the 2006-2007 hydrological period. Geografia Fisica Dinamica Quaternaria, 38(2), 175-198.
- Smiraglia C. e Diolaiuti G., 2015 – Il nuovo catasto dei ghiacciai Italiani. EvK2CNR, 399 pp.