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ONDATE DI CALORE 

ONDATE DI CALORE E ANDAMENTO DELLA MORTALITÀ ESTIVA ANNO 2018

L’anno 2018 in Piemonte è stato il 2° più caldo degli ultimi 61 anni, con un’anomalia termica media di circa +1,6 °C rispetto alla climatologia del periodo 1971-2000.

In particolare, l’estate 2018 in Piemonte è risultata la quarta più calda nella distribuzione storica delle stagioni estive dal 1958 ad oggi, con un’anomalia termica positiva di circa 2,1°C nei confronti della norma del periodo 1971-2000. Luglio 2018 è stato il mese più caldo dell’estate, superando agosto per poco. Non si sono registrati però picchi termici di rilievo; il valore massimo registrato nelle stazioni termometriche della rete Arpa è stato di 38°C, il quarto posto in classifica è dovuto ad un’anomalia termica positiva risultata costante per quasi tutta la stagione. Assenti anche i primati di temperatura minima estivi.
Le elevate temperature registrate soprattutto nei mesi di giugno e agosto hanno avuto effetti sulla salute dei soggetti fragili.
In relazione alle ondate di calore, la terza decade di maggio ha registrato temperature al di sopra dei valori climatici; il 25 maggio in diverse stazioni meteorologiche sono stati raggiunti i 30°C, in particolare a Cameri sono stati misurati 31,6°C. L’ondata di calore più forte dell’estate è stata registrata tra l’ultima decade di luglio e la prima decade di agosto 2018.

Nel periodo estivo sono stati registrati complessivamente, negli 8 capoluoghi, 4.095 decessi.
(tabella 1 e figura 1).

Tabella 1
Statistica descrittiva, distribuzione di frequenza assoluta della popolazione residente e dei decessi per le città capoluogo e totale



Citta' 

 

Frequenza assoluta

Popolazione Residente (1)

Mortalità

Alessandria

93.980 

324

Asti

76.211

252

Biella

44.324

82

Cuneo

56.281

144

Novara

104.183 345

Verbania

30.709 109

Vercelli

46.181

179

Torino

882.523

2.660

Totale citta'

1.334.392

4.095

(1) Popolazione residente al 31/12/2017. Fonte: BDDE Regione Piemonte

Figura 1
Distribuzione di frequenza assoluta della popolazione residente e dei decessi per tutte le città capoluogo - estate 2018

Fonte: Anagrafi e stato civile dei comuni. Elaborazione Arpa Piemonte

Dall’analisi di questi dati emerge che circa il 65%, pari a 2.660, sono stati registrati nella città di Torino, dove, insieme ad Alessandria, c’è il più alto numero di decessi under 65 (10,7% e 8,3% rispettivamente) .
A Verbania (84,4%) e poi a Biella (84,1%) si è riscontrata la più alta percentuale di decessi tra i residenti più anziani, 75 anni o più. A livello complessivo circa il 78% dei decessi è rappresentato da persone di età uguale o superiore ai 75 anni.

Figura 2
Distribuzione dei decessi in percentuale secondo la classe di età e la città di Alessandria, Torino e totale di tutte le città - estate 2018

Fonte: Anagrafi e stato civile dei comuni. Elaborazione Arpa Piemonte

L’analisi su eventuali incrementi giornalieri dei decessi in relazione alle variazioni di temperature nelle diverse città non è possibile in quanto si tratta di realtà urbane relativamente piccole e conseguentemente il numero dei deceduti giornalieri è nell’ordine di poche o pochissime unità, e i risultati di eventuali valutazioni sarebbero affetti da grandissime fluttuazioni e quindi poco attendibili. Solo per Torino, che ha un numero di decessi giornaliero sufficiente a dare stime stabili, è stato possibile valutare eventuali variazioni e aumento di decessi nelle 81 giornate (il 65% del periodo considerato) in cui vi si è riscontrata la presenza di “ondate di calore” e in cui si è evidenziato un incremento medio di 0,6 decessi al giorno in presenza di ondata rispetto ai giorni in assenza di ondata di calore, ma questa differenza non è statisticamente significativa.
Considerando la distribuzione della mortalità per classi di età si osserva che nelle classi più giovani (tra 0 e 65 anni) si sono verificati 394 decessi, pari a circa il 10% del totale, di cui il 61% uomini (242). Nella classe tra i 65 e i 75 anni si sono verificati 522 decessi, corrispondenti a circa 13% del totale, e la differenza tra sessi si mantiene. Nella classe di età superiore ai 75 anni, si sono verificati complessivamente 3.179 decessi, che corrispondono a oltre il 77 % del totale, di cui 1.840 donne (57.87%) e 1.339 uomini. Nell’età più avanzata la maggioranza dei deceduti è quindi di sesso femminile, invertendo la tendenza.


Tabella 2
Distribuzione del numero di decessi per fasce d'età e per genere - estate 2018

Classi di età

Sesso


Totale

 

 

Donne

Uomini

0-64 anni

152

242

394

38.58%

61.42%

65-74 anni

202

320

522

38.70%

61.30%

75 anni ed oltre

1840

1339

3.179

57.88%

42.1%

Totale

2194

1901

4.095

53.58%

46.42%

Fonte: Anagrafi e stato civile dei comuni. Elaborazione Arpa Piemonte

Figura 3 
Distribuzione del numero di decessi per fasce d'età e per genere - estate 2018

Fonte: Anagrafi e stato civile dei comuni. Elaborazione Arpa Piemonte


Per quanto riguarda le cause di morte, il dato trasmesso dai servizi demografici e cimiteriali ad Arpa riporta solo 2 tipologie di possibili cause: violenta (che comprende sia le cause accidentali e incidentali che le cause violente vere e proprie quali omicidi suicidi etc.) e non violenta, ovvero quella che viene definita “mortalità naturale”.
Non è quindi possibile su questa base dati effettuare approfondimenti sulla diversa tipologia di cause di morte, e formulare eventuali ipotesi su eccessi specifici attribuibili alle ondate di calore. Complessivamente poco più del 95% dei decessi è dovuto a cause naturali, con una lieve differenza tra i due sessi, in quanto tra gli uomini si rileva circa il 7% di cause violente, mentre tra le donne questo dato è di circa 3%.
Analizzando il “luogo del decesso”, sono disponibili 3 macro categorie che sono rispettivamente relative ai decessi avvenuti presso la residenza, in ospedale o in case di cura e di riposo e infine ai decessi avvenuti in altri luoghi (es decesso avvenuto per strada in seguito a incidente). Il 30 % circa delle morti avviene nella propria abitazione, il 4% in altri luoghi mentre il rimanente dei decessi avviene in ospedale o case di riposo. La distribuzione dei decessi non cambia tra i sessi, mentre si osservano alcune lievi differenze a seconda del mese.

Figura 4
Distribuzione dei decessi per mese e per luogo - estate 2018

Fonte: Anagrafi e stato civile dei comuni. Elaborazione Arpa Piemonte

Nel mese di agosto si è registrato il maggior numero di deceduti sia in ospedale/casa di cura (324, circa il 27% sul totale del luogo), sia presso le abitazioni di residenza (757, circa il 28% sul totale del luogo). In mancanza di ulteriori dati sul giorno di ricovero in ospedale e la durata dei ricoveri e le condizioni morbose che hanno determinato la morte, è difficile poter azzardare delle ipotesi in relazione a eventuali eventi o determinanti ambientali che possano spiegare queste variazioni.

Andamento nelle diverse città capoluogo di provincia

Nel periodo di osservazione (metà maggio-metà settembre) ad Alessandria, i decessi osservati sono stati 297, verso un dato atteso di 346 per la classe over 65 e la differenza risulta essere statisticamente significativa. La media giornaliera della mortalità osservata si attesta a 2,40, mentre quella attesa a 2,79. Nell’intero periodo si registrano quindi variazioni significative del numero di decessi osservati rispetto agli attesi, lo scostamento maggiore è riferibile ai mesi di giugno e luglio. Complessivamente si registra un decremento percentuale della mortalità del 14,13% da attribuirsi ai mesi intermedi.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che tra le donne si ha solo il 7% di morti in età inferiore ai 65 anni mentre tra gli uomini si ha il 10% dei casi, mentre in età superiore ai 75 anni, si ha l’87% di decessi tra le donne mentre tra gli uomini si riscontra il 68% dei casi.
Per quanto riguarda il luogo del decesso, Il 30% circa delle morti è avvenuto presso il domicilio e il 67% circa in ospedale o case di riposo.
Per quanto riguarda il periodo, il mese di agosto ha registrato il numero maggiore di deceduti, 96 (circa il 32% del totale) ed è l’unico mese nel quale gli osservati sono superiori agli attesi, mentre nel mese di agosto si è registrato il maggior numero di deceduti a domicilio (24 pari a 31.6%).

Ad Asti, nell’intero periodo si registrano variazioni significative del numero di decessi osservati rispetto agli attesi. In media si osserva un decremento significativo del 22.6% degli osservati rispetto all’atteso calcolato con i dati aggiornati fino al 2014. il decremento maggiore è emerso a giugno e a seguire a maggio, rispettivamente -44% e -33%.

I decessi osservati sono stati 252 di cui 234 (92,9% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre, e il dato atteso (per questa classe di età) è di 302 (differenze statisticamente significative). La media giornaliera della mortalità osservata si attesta a 1,89 contro i 2,44 della media giornaliera attesa per questo capoluogo.
Approfondendo l'analisi della distribuzione della mortalità per classi d’età, Asti è l’unico capoluogo dove la differenza di percentuale di decessi tra uomini e donne è uguale in modulo per tutte le classi d’età per gli under 65.

A Biella i decessi osservati sono stati 82 di cui 76 (92,7% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre. Si segnala che il principale ospedale di riferimento, l’Ospedale degli Infermi, da Biella è stato trasferito nel 2015 in altro comune limitrofo, a Ponderano, e quindi i decessi tra i ricoverati in questo istituto non sono inclusi in questa rilevazione in quanto avvenuti in altro comune, perciò le valutazioni su eventuali variazioni nella mortalità devono tenere conto di questa specifica situazione, e per questo motivo le analisi più approfondite non vengono commentate in quanto non contengono un dato esaustivo.

A Cuneo i decessi osservati sono stati 144, di cui 133 (92,4% del totale) per la classe d'età 65 e oltre, e il 80,1% dei decessi (116 casi) si è verificato nella fascia di età over 75.
Nell’intero periodo si osserva un decremento complessivo percentuale del 42% rispetto ai deceduti attesi, e questa differenza è dovuta al decremento consistente soprattutto dei mesi di maggio e giugno (percentuale in eccesso di -59% e -54%, rispettivamente).

A Novara i decessi osservati sono stati 345 di cui 317 (circa il 92% del totale) per la classe degli over 65, e il 80% (276 decessi) tra i grandi anziani.
Nell’intero periodo non si registra una variazione statisticamente significativa del numero di decessi osservati rispetto agli attesi (-1,4%). In tutti i mesi ad eccezione di agosto si registra un decremento dei decessi osservati rispetto agli attesi.

A Verbania i decessi osservati sono stati 109 di cui 101 (circa il 93 % del totale) nella classe d'età 65 ed oltre, mentre nel gruppo dei grandi anziani, 75 anni e oltre, si è verificato l ’84,4% dei decessi (92 casi).
Nell’intero periodo si registrano variazioni significative del numero di decessi osservati rispetto agli attesi, il numero medio di decessi giornaliero atteso è 1,5 mentre si è osservato 0,8 decesso medio giornaliero. Il decremento della mortalità osservata rispetto all’attesa si osserva per ogni mese analizzato, con il massimo raggiunto in corrispondenza di settembre, -61% di deceduti osservati rispetto agli attesi.

A Vercelli i decessi sono stati 179 di cui 168 ultrasessantacinquenni (94 % del totale). Tra i grandi anziani, over 75, i decessi sono stasi 150, pari all’84% del totale.
Nell’intera estate si registrano variazioni significative del numero di decessi osservati rispetto agli attesi, il decremento complessivo percentuale della mortalità osservata rispetto all’attesa è del 31%, con percentuali variabili dal -57% al -14%, nei mesi di maggio e luglio rispettivamente. Sempre nell’intero periodo, il numero medio di decessi giornaliero atteso è circa 2 mentre l’osservato è di 1,4.

Per quanto riguarda la città di Torino, i decessi osservati sono stati 2.660 di cui 2.375 (89,3% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre. Se si considerano solamente i grandi anziani (età maggiore o uguale a 75 anni) i decessi sono stati 2.024, pari al 76,09% del totale.
L'andamento della mortalità risulta abbastanza sensibile alle variazioni dei livelli di attenzione, e quindi alle ondate di calore, che hanno avuto un particolare impatto sui soggetti fragili nel mese di agosto.
Approfondendo l'analisi della distribuzione della mortalità, nell’intero periodo non si registrano variazioni significative del numero di decessi osservati rispetto agli attesi, sebbene si osservi un eccesso di deceduti di circa l’8% ad agosto. Complessivamente nell’intera estate si osserva un decremento percentuale della mortalità del 0,9% che non raggiunge però la significatività statistica.

Conclusioni

Nell’anno 2018, già dalla tarda primavera si sono registrate temperature rilevanti che hanno determinato impatto sulla salute della popolazione soprattutto dei soggetti fragili.
La terza decade di maggio ha registrato temperature al di sopra dei valori climatici; il 25 maggio in diverse stazioni meteorologiche sono stati raggiunti i 30°C, in particolare a Cameri sono stati misurati 31,6°C.
Questo rapido aumento delle temperature ha fatto registrare in quasi tutte le città capoluogo un incremento della mortalità tra i soggetti più anziani (nella città di Torino si è registrato un incremento medio di 0,6 decessi al giorno in presenza di ondata rispetto ai giorni in assenza di ondata di calore, anche se questa differenza non è statisticamente significativa), e questo conferma il dato già noto dalla letteratura, che le prime giornate con temperature elevate rappresentano un maggior rischio per la salute, soprattutto dei soggetti fragili, in quanto l’organismo non ha ancora messo in atto meccanismi di adattamento alla condizione climatica mutata.
L’ondata di calore più forte dell’estate è stata registrata tra l’ultima decade di luglio e la prima decade di agosto 2018, va sottolineato comunque che un’ondata importante si è verificata da inizio settembre continuando oltre il periodo di osservazione della presente relazione.

ANDAMENTO DELLE ONDATE DI CALORE

È stata analizzata la mortalità del periodo estivo degli anni 2004-2018 e valutato l’andamento in relazione alle ondate di calore (figura 5).
Osservando le due curve, si evidenzia immediatamente un grande incremento della mortalità nell’estate 2015, in cui si sono osservati circa 500 decessi in più dell’atteso. L’estate del 2015 dal punto di vista climatologico ha registrato 77 giorni interessati da Ondate di Calore, il dato più elevato tra tutte le annate analizzate, ma soprattutto si è avuto un periodo lunghissimo, a partire dagli ultimi giorni di giugno fino alla fine del mese di luglio, in cui le temperature sono state sempre superiori alla media determinando “ondata di calore ” molto persistente e prolungata, che ha determinato l’incremento maggiore di decessi registrati complessivamente nell’estate 2015.
Il profilo della mortalità evidenzia per tutto il periodo analizzato incrementi dei decessi in relazione ai giorni di ondata, ma con incrementi meno consistenti di quanto emerso nel 2015. Confrontando il dato del solo mese di luglio con la serie storica più lunga disponibile è risultato il mese più caldo dal 1958 ad oggi.
Altro dato riguarda la frequenza sempre maggiore con cui si registrano temperature anomale, in questa serie storica, relativamente breve, su 15 anni ci sono stati ben 3 anni con numero di giorni in ondata di calore superiore ai 70 sulla durata complessiva del periodo estivo.
Anche questo dato fa riflettere sul veloce cambiamento climatico a cui si sta assistendo e su quanto questo determini un importante impatto sull’ambiente e sulla salute.

Figura 5
Torino. Andamento mortalità estiva e ondate di calore - anni 2004-2018

Dal punto di vista metodologico è opportuno precisare che il grafico riportato sintetizza la serie storica 2004-2018 della città di Torino relativamente al numero di giorni interessati da ondata di calore e all'eccesso cumulativo dei decessi (osservati rispetto ad attesi) nei giorni interessati da ondata di calore. Questa rappresentazione si discosta dai dati puntuali presenti nelle relazioni annuali in quanto il periodo di riferimento utilizzato in questa analisi, per tutti gli anni esaminati, va dal primo giugno al 15 settembre e il calcolo dell'eccesso di decessi è stato effettuato prendendo in considerazione come periodo di riferimento per tutti la serie storica della mortalità 1990-2002 per la stima dei decessi attesi. Non va quindi effettuato un confronto tra i numeri assoluti presentati nelle relazioni annuali in quanto la metodologia utilizzata è diversa e quindi si registrano differenze nei dati riportati.


Si sottolinea come il Sistema di Sorveglianza della mortalità estiva e i Bollettini sulle ondate di calore prodotti e pubblicati quotidianamente da Arpa, siano un importante strumento per Medici di Famiglia, distretti e Ospedali per mitigare gli effetti sulla salute soprattutto nei soggetti più fragili.

Figura 6
Bollettino ondate di calore