Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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INTRODUZIONE

analisi delle pressioni per la valutazione del rischio di non raggiungimento degli obiettivi ambientali

La valutazione del rischio di non raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla Direttiva Acque WFD è da effettuare sulla base dell’analisi delle pressioni insistenti sul corpo idrico considerato, degli impatti previsti e dello stato di qualità desunto da dati di monitoraggio se disponibili.
L’analisi delle pressioni consente di valutare la vulnerabilità dello stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei rispetto alle diverse pressioni al fine di individuare quelle più critiche per il corpo idrico.
In generale le pressioni vengono distinte in tipologie diverse in funzione dei loro impatti sulla qualità, quantità, morfologia e biologia (comunità acquatiche) dei corpi idrici.
Quindi le pressioni si distinguono in: Puntuali, Diffuse, Prelievi idrici, Alterazioni morfologiche.
Un nuovo fattore di pressione sta aumentando il proprio significato in questi anni: l’alterazione delle comunità biologiche causate dalla presenza di specie esotiche invasive.

Tabella 1
Percentuale dei Corpi Idrici con pressione significativa

Pressioni

Descrizione

Corpi Idrici con Pressione Significativa

% sul Totale dei Corpi idrici (597)

Puntuali

Scarichi acque reflue urbane depurate

31,5

Scarichi acque reflue industriali

4,5

Siti contaminati e Discariche

6,7

Diffuse

Dilavamento terreni agricoli: Agricoltura e Zootecnia

19

Prelievi idrici

Agricoltura

11,7

Industria

0,3

Idroelettrico

29,3

Alterazioni morfologiche

Modifiche della zona riparia dei corpi idrici

63,8

Altre pressioni

Introduzione di specie alloctone invasive

19

Il totale % è superiore a 100 poiché su uno stesso corpo idrico possono essere presenti più pressioni
I prelievi idrici e le alterazioni morfologiche rappresentano le pressioni maggiormente significative in relazione al raggiungimento degli obiettivi di qualità richiesti dalla Direttiva Acque. La sottrazione di acqua, la presenza di traverse che interrompono la continuità fluviale e la modificazione talvolta molto pesante delle sponde legate alla riduzione del rischio idraulico, si stanno configurando come fattori su cui è importante trovare soluzioni e su cui il Piano di Gestione del Distretto ha già individuate misure di intervento.
Per quanto riguarda le difese spondali, l’indirizzo europeo è quello di creare un dialogo tra la pianificazione ambientale di tutela e gestione delle acque (Direttiva 2000/60/CE) e quella della prevenzione dal rischio idraulico (Direttiva 2007/60/CE).