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AMIANTO
Di rilievo è anche l’attività legata alle indagini effettuate su particolari siti e aree del territorio piemontese in relazione alla verifica della presenza di amianto e/o di bonifica. In particolare le indagini ambientali si suddividono in due gruppi principali:
• Tutela della situazione delle grandi opere con tratta Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” e progetto di ferrovia Torino-Lione.
• Sorveglianza delle azioni di bonifica per il Sito di Interesse nazionale di Balangero e per il Sito di Interesse nazionale di Casale Monferrato.
Nel corso del 2018 è stato avviato un monitoraggio nel territorio del comune di Torino e zone limitrofe, finalizzato a quantificare la presenza di fibre di amianto nell’aria. In particolare è stata eseguita una prima campagna di 5 giorni con 7 punti di campionamento. I campioni prelevati sono stati analizzati in microscopia elettronica (SEM). Dei 35 campioni analizzati solo in 3 campioni sono state riscontrate fibre di amianto, in questi campioni la concentrazione di amianto è risultata comunque molto inferiori alla soglia di 1 ff/l.
TERZO VALICO DEI GIOVI
Tabella 1
Per ogni mese del 2018 sono stati effettuati numerosi prelievi e analisi nei punti considerati. Per poterli rappresentare in tabella, sono stati riportati i dati peggiori per ogni punto nel mese corrispondente.
Dalle concentrazioni fino oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.
Consulta la serie storica del monitoraggio ambientale negli Indicatori on line
TORINO-LIONE
Tabella 2
Dall’analisi di tali dati si è osservato che i valori riscontrati sono ampiamente al di sotto del limite di allarme di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento dalla Delibera CIPE n.86 del 2010.
SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI BALANGERO
Tabella 3
Dalle concentrazioni fino ad oggi misurate, sia sui campioni oggetto di validazione sia sui campioni del monitoraggio ambientale annuale, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunto come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato (Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - redatte da ISPESL del 03/11/2010).
Per approfondimenti sulle attività di Arpa nell'ambito degli Osservatori Ambientali consulta la pagina del sito dedicata alle Grandi Opere.
SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI CASALE MONFERRATO (EX USL 76)
Figura 1
Monitoraggio ambientale dell'amianto
AMIANTO
CONCENTRAZIONE DI FIBRE AERODISPERSE - MONITORAGGIO AMBIENTALE
Gli amianti (o asbesti) sono minerali fibrosi (silicati appartenenti alle famiglie degli anfiboli e delle serpentiniti) classificati dalla normativa italiana e internazionale con i seguenti nomi: crisotilo, crocidolite, grunerite d’amianto (amosite), actinolite d’amianto, antofillite d’amianto, e tremolite d’amianto. Tra questi i primi tre sono stati largamente usati nell’industria per le loro caratteristiche chimico-fisiche tra cui la resistenza alla trazione, alla corrosione e al fuoco, le proprietà fonoassorbenti e isolanti.
In alcune zone delle Alpi e degli Appennini si trovano affioramenti e giacimenti naturali di crisotilo, tremolite e actinolite d’amianto. Ne è un esempio l’ex miniera di Balangero (TO) da cui si estraeva crisotilo.
In Italia l’amianto venne impiegato in numerosi settori, tra cui l’edilizia. Tra i materiali più diffusi in edilizia vi sono quelli noti con il nome commerciale Eternit, che erano prodotti dall’omonima società con sede anche a Casale Monferrato.
La consistenza fibrosa dell’amianto e la tendenza a generare fibre così sottili da essere respirabili, sono la causa delle patologie asbesto-correlate.
La Legge 27 marzo 1992 n. 257 ha messo al bando l’amianto; ad oggi rimangono i problemi legati allo stato di conservazione e alla bonifica dei materiali contenenti amianto (MCA) messi in opera prima del divieto.
In relazione alla diffusione dell’amianto e alle conseguenti necessità di conoscenza e intervento per la tutela del territorio e della salute dei cittadini Arpa, in accordo con Regione, effettua numerose attività inerenti le problematiche legate alla presenza di amianto in rifiuti, siti dismessi e coperture.
A dicembre 2018 risultano disponibili 39.428 record attribuiti a siti con coperture in fibrocemento censiti dai Dipartimenti Territoriali.
Sul Geoportale di Arpa Piemonte, è stata pubblicata la Mappatura dell’Amianto in Piemonte. Il progetto di mappatura regionale è realizzato da Arpa Piemonte e Regione Piemonte e interessa sia l’amianto antropico sia naturale (Vedi la pagina sui Rischi Naturali). L'attività è stata avviata nel 2013 e è tutt'ora in corso. Attraverso questa applicazione è possibile:
- consultare il quadro aggiornato in tempo reale della mappatura delle coperture degli edifici;
- conoscere la metodologia adottata;
- consultare alcuni approfondimenti sulla tematica.
Per una migliore e facile fruizione l’applicazione è divisa in sei sezioni.
Per approfondimenti sull’attività Arpa consulta la sezione amianto sul sito.
In alcune zone delle Alpi e degli Appennini si trovano affioramenti e giacimenti naturali di crisotilo, tremolite e actinolite d’amianto. Ne è un esempio l’ex miniera di Balangero (TO) da cui si estraeva crisotilo.
In Italia l’amianto venne impiegato in numerosi settori, tra cui l’edilizia. Tra i materiali più diffusi in edilizia vi sono quelli noti con il nome commerciale Eternit, che erano prodotti dall’omonima società con sede anche a Casale Monferrato.
La consistenza fibrosa dell’amianto e la tendenza a generare fibre così sottili da essere respirabili, sono la causa delle patologie asbesto-correlate.
La Legge 27 marzo 1992 n. 257 ha messo al bando l’amianto; ad oggi rimangono i problemi legati allo stato di conservazione e alla bonifica dei materiali contenenti amianto (MCA) messi in opera prima del divieto.
In relazione alla diffusione dell’amianto e alle conseguenti necessità di conoscenza e intervento per la tutela del territorio e della salute dei cittadini Arpa, in accordo con Regione, effettua numerose attività inerenti le problematiche legate alla presenza di amianto in rifiuti, siti dismessi e coperture.
A dicembre 2018 risultano disponibili 39.428 record attribuiti a siti con coperture in fibrocemento censiti dai Dipartimenti Territoriali.
Sul Geoportale di Arpa Piemonte, è stata pubblicata la Mappatura dell’Amianto in Piemonte. Il progetto di mappatura regionale è realizzato da Arpa Piemonte e Regione Piemonte e interessa sia l’amianto antropico sia naturale (Vedi la pagina sui Rischi Naturali). L'attività è stata avviata nel 2013 e è tutt'ora in corso. Attraverso questa applicazione è possibile:
- consultare il quadro aggiornato in tempo reale della mappatura delle coperture degli edifici;
- conoscere la metodologia adottata;
- consultare alcuni approfondimenti sulla tematica.
Per una migliore e facile fruizione l’applicazione è divisa in sei sezioni.
Per approfondimenti sull’attività Arpa consulta la sezione amianto sul sito.
Di rilievo è anche l’attività legata alle indagini effettuate su particolari siti e aree del territorio piemontese in relazione alla verifica della presenza di amianto e/o di bonifica. In particolare le indagini ambientali si suddividono in due gruppi principali:
• Tutela della situazione delle grandi opere con tratta Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” e progetto di ferrovia Torino-Lione.
• Sorveglianza delle azioni di bonifica per il Sito di Interesse nazionale di Balangero e per il Sito di Interesse nazionale di Casale Monferrato.
Nel corso del 2018 è stato avviato un monitoraggio nel territorio del comune di Torino e zone limitrofe, finalizzato a quantificare la presenza di fibre di amianto nell’aria. In particolare è stata eseguita una prima campagna di 5 giorni con 7 punti di campionamento. I campioni prelevati sono stati analizzati in microscopia elettronica (SEM). Dei 35 campioni analizzati solo in 3 campioni sono state riscontrate fibre di amianto, in questi campioni la concentrazione di amianto è risultata comunque molto inferiori alla soglia di 1 ff/l.
• Terzo valico dei Giovi
• Torino-Lione
• Sito di interesse nazionale di Balangero
• Sito di interesse nazionale di Casale Monferrato (ex usl 76)
• Torino-Lione
• Sito di interesse nazionale di Balangero
• Sito di interesse nazionale di Casale Monferrato (ex usl 76)
TERZO VALICO DEI GIOVI
La tratta Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” fa riferimento al progetto relativo alla linea ferroviaria ad Alta Capacità/Alta Velocità che metterà in collegamento Genova con Milano.
Al momento i principali cantieri di scavo attivi sono: il cantiere “finestra Val Lemme” sito nel territorio del comune di Voltaggio, il cantiere “finestra Castagnola” sito nel comune di Fraconalto, il cantiere “Pozzo Radimero” sito nel comune di Arquata Scrivia presso il quale è in corso lo scavo con TBM (Tunnel Boring Machine), il cantiere “Moriassi” sito nel comune di Arquata Scrivia, il cantiere di Serravalle Scrivia (Fraz. Libarna), il cantiere di Novi Ligure presso il quale è in corso lo scavo con TBM e il cantiere stradale di adeguamento della “Galleria Crenna”.
Sono inoltre attivi i seguenti siti di deposito: ex cava Cementir (comune di Voltaggio), cascina Clara & Buona (comune di Alessandria), cascina Romanellotta (comune di Pozzolo Formigaro), Località Pieve (comune di Novi Ligure), Frazione Libarna (comune di Serravalle Scrivia), cava Bettole (comune di Tortona) e Cascina Cascinone (comune di Pozzolo Formigaro).
Arpa dal 2013 effettua attività di monitoraggio del materiale aerodisperso, anche in parallelo al proponente. La finalità dei monitoraggi ambientali è garantire un controllo sulla qualità dell’aria in termini di concentrazione di fibre di amianto aerodisperse/litro di aria, poiché nelle zone in cui sono attivi gli scavi esistono formazioni geologiche contenenti rocce
Al momento i principali cantieri di scavo attivi sono: il cantiere “finestra Val Lemme” sito nel territorio del comune di Voltaggio, il cantiere “finestra Castagnola” sito nel comune di Fraconalto, il cantiere “Pozzo Radimero” sito nel comune di Arquata Scrivia presso il quale è in corso lo scavo con TBM (Tunnel Boring Machine), il cantiere “Moriassi” sito nel comune di Arquata Scrivia, il cantiere di Serravalle Scrivia (Fraz. Libarna), il cantiere di Novi Ligure presso il quale è in corso lo scavo con TBM e il cantiere stradale di adeguamento della “Galleria Crenna”.
Sono inoltre attivi i seguenti siti di deposito: ex cava Cementir (comune di Voltaggio), cascina Clara & Buona (comune di Alessandria), cascina Romanellotta (comune di Pozzolo Formigaro), Località Pieve (comune di Novi Ligure), Frazione Libarna (comune di Serravalle Scrivia), cava Bettole (comune di Tortona) e Cascina Cascinone (comune di Pozzolo Formigaro).
Arpa dal 2013 effettua attività di monitoraggio del materiale aerodisperso, anche in parallelo al proponente. La finalità dei monitoraggi ambientali è garantire un controllo sulla qualità dell’aria in termini di concentrazione di fibre di amianto aerodisperse/litro di aria, poiché nelle zone in cui sono attivi gli scavi esistono formazioni geologiche contenenti rocce
asbestifere, che potrebbero diffondere le loro fibre in atmosfera a seguito degli scavi.
Dal 2016, considerato il ritrovamento di amianto in alcuni cantieri di scavo e considerato che le terre e rocce contenenti amianto sottosoglia vengono trasportate nei siti di deposito, è stata estesa la rete di monitoraggio anche a questi ultimi (Protocollo Gestione Amianto per il Terzo Valico Ferroviario Dei Giovi - versione 13/02/2018).
Sono inoltre proseguite le attività in merito alle 2 convenzioni inerenti l’opera, la prima stipulata tra Arpa Piemonte, RFI S.p.a. e CoCIV per un supporto tecnico scientifico all’Osservatorio Ambientale, per la tutela degli aspetti ambientali, al fine di garantire il corretto accompagnamento ambientale dell’opera e la seconda tra Arpa Piemonte e CoCIV legata alla gestione delle terre e rocce da scavo.
Relativamente alle analisi sui campioni di materiale aerodisperso prelevati da Arpa all’esterno dei cantieri, queste ultime hanno quasi sempre evidenziato concentrazioni di amianto inferiori al limite di rilevabilità strumentale e sporadicamente la presenza di fibre di amianto in concentrazione comunque inferiori alla soglia di 1 ff/L (come indicato da OMS per gli ambienti di vita), valore assunto quindi come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale.
Dal 2016, considerato il ritrovamento di amianto in alcuni cantieri di scavo e considerato che le terre e rocce contenenti amianto sottosoglia vengono trasportate nei siti di deposito, è stata estesa la rete di monitoraggio anche a questi ultimi (Protocollo Gestione Amianto per il Terzo Valico Ferroviario Dei Giovi - versione 13/02/2018).
Sono inoltre proseguite le attività in merito alle 2 convenzioni inerenti l’opera, la prima stipulata tra Arpa Piemonte, RFI S.p.a. e CoCIV per un supporto tecnico scientifico all’Osservatorio Ambientale, per la tutela degli aspetti ambientali, al fine di garantire il corretto accompagnamento ambientale dell’opera e la seconda tra Arpa Piemonte e CoCIV legata alla gestione delle terre e rocce da scavo.
Relativamente alle analisi sui campioni di materiale aerodisperso prelevati da Arpa all’esterno dei cantieri, queste ultime hanno quasi sempre evidenziato concentrazioni di amianto inferiori al limite di rilevabilità strumentale e sporadicamente la presenza di fibre di amianto in concentrazione comunque inferiori alla soglia di 1 ff/L (come indicato da OMS per gli ambienti di vita), valore assunto quindi come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale.
Tabella 1
Terzo valico: risultati del monitoraggio ambientale - anno 2018
Punto di prelievo |
Mese 2018 |
|||||||||
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
9 |
10 |
11 |
12 |
|
TV0061900022 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | 0,1 | <0,1 | |||
TV0061900023 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |||
TV0060350024 | <0,1 | <0,1 | ||||||||
TV0060690025 | ||||||||||
TV0061900027 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |||
TV0060690029 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | 0,1 | |||
TV0060690030 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |||
TV0060690031 | 0,1 | |||||||||
TV0060090038 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | 0,1 | <0,1 | ||
TV0060090036 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |
TV0061380049 | <0,2 | <0,1 | 0,2 | 0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |||
TV0060030051 | 0,2 | 0,1 | <0,1 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | ||||
TV0060030052 | <0,2 | <0,1 | 0,1 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | ||||
TV0061140044 | <0,1 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | 0,1 | |||
TV0061380047 | <0,2 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | ||
TV0061600042 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | ||
TV0060090035 | <0,1 | |||||||||
TV0061380048 | ||||||||||
TV0061740046 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | ||||
TV0061140063 | <0,1 | |||||||||
TV0061140064 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | |||||
TV0061140065 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | <0,1 | 0,3 | |||||
TV0061600068 | <0,1 | <0,1 | ||||||||
TV0061600069 | 0,1 | <0,1 | ||||||||
TV0061600040 | <0,1 |
Fonte: Arpa Piemonte
Per ogni mese del 2018 sono stati effettuati numerosi prelievi e analisi nei punti considerati. Per poterli rappresentare in tabella, sono stati riportati i dati peggiori per ogni punto nel mese corrispondente.
Dalle concentrazioni fino oggi misurate, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento per le grandi opere e per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato.
Consulta la serie storica del monitoraggio ambientale negli Indicatori on line
TORINO-LIONE
Il progetto della linea ferroviaria Torino-Lione prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale che collegherà Torino a Lione, lunga circa 235 km, con lo scopo di trasportare merci e passeggeri. Durante le fasi di realizzazione delle gallerie è possibile rinvenire la presenza di amianto nelle rocce scavate.
A Chiomonte in valle Susa nel 2013 è iniziato lo scavo del tunnel esplorativo La Maddalena (circa 7 km di lunghezza) che è terminato nel febbraio del 2017.
Nel corso della fase di escavazione del tunnel, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Delibera CIPE 86/2010 - punto 83, il Centro Regionale Amianto ambientale ha effettuato la validazione del monitoraggio ambientale eseguito dal Proponente dell’Opera, all’esterno del cantiere. L’attività di validazione è stata effettuata sia per la verifica delle condizioni di prelievo, mediante il campionamento in parallelo delle postazioni del monitoraggio ambientale, sia per la verifica del risultato analitico prodotto, mediante l’analisi di porzioni di membrane acquisite dal laboratorio incaricato.
Per questo motivo sono stati effettuati monitoraggi ambientali per il controllo della concentrazione di fibre aerodisperse nelle aree limitrofe al cantiere di scavo (postazioni definite nella fase ante operam).
Nel corso del 2018 il Centro Regionale Amianto ambientale non ha eseguito sopralluoghi e campionamenti presso il cantiere “La Maddalena”, poiché erano in corso i lavori relativi alla “fase 4 - smobilizzo cantiere”.
A Chiomonte in valle Susa nel 2013 è iniziato lo scavo del tunnel esplorativo La Maddalena (circa 7 km di lunghezza) che è terminato nel febbraio del 2017.
Nel corso della fase di escavazione del tunnel, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Delibera CIPE 86/2010 - punto 83, il Centro Regionale Amianto ambientale ha effettuato la validazione del monitoraggio ambientale eseguito dal Proponente dell’Opera, all’esterno del cantiere. L’attività di validazione è stata effettuata sia per la verifica delle condizioni di prelievo, mediante il campionamento in parallelo delle postazioni del monitoraggio ambientale, sia per la verifica del risultato analitico prodotto, mediante l’analisi di porzioni di membrane acquisite dal laboratorio incaricato.
Per questo motivo sono stati effettuati monitoraggi ambientali per il controllo della concentrazione di fibre aerodisperse nelle aree limitrofe al cantiere di scavo (postazioni definite nella fase ante operam).
Nel corso del 2018 il Centro Regionale Amianto ambientale non ha eseguito sopralluoghi e campionamenti presso il cantiere “La Maddalena”, poiché erano in corso i lavori relativi alla “fase 4 - smobilizzo cantiere”.
Tabella 2
Torino Lione: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2016-2017
Anno 2016 |
Anno 2017 |
|||||||||||
Punto di prelievo |
Denominazione |
20/04 |
05/05 |
18/05 |
07/06 |
07/07 | 19/10 | 10/11 | 07/12 | 31/03 | 04/07 | 03/10 |
Fibra di amianto/litro di aria |
||||||||||||
1) A5.4 |
Frazione La Maddalena |
<0,2 |
<0,2 |
0,3 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,1 |
2) A5.C |
Perimetro Cantiere |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 |
<0,2 | <0,1 |
Fonte: Arpa Piemonte
Dall’analisi di tali dati si è osservato che i valori riscontrati sono ampiamente al di sotto del limite di allarme di 1 fibra/litro, valore assunto come riferimento dalla Delibera CIPE n.86 del 2010.
SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI BALANGERO
Nel comune di Balangero è presente una miniera che dagli anni ’20 fino alla chiusura della Società Amiantifera di Balangero S.p.A. (1990) ha prodotto amianto crisotilo.
L’area interessata al sito è molto vasta e non riguarda solo lo stabilimento di lavorazione ma anche le discariche lapidee e alcune vasche di decantazione fanghi.
Si è dunque resa necessaria una messa in sicurezza e recupero dell’area mediante sistemazioni idrogeologiche e idrauliche, interventi di rivegetazione, operazioni accompagnate da un piano di monitoraggi ambientali.
I lavori di bonifica sono coordinati dalla società RSA - Società per il risanamento e lo sviluppo ambientale della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, che effettua monitoraggi sistematici della qualità dell’aria con campionamenti di aerodispersi.
Arpa, attraverso la struttura Centro Regionale Amianto ambientale, provvede:
- a verificare con campionamenti autonomi per lo più a cadenza mensile, la qualità dell’aria in punti sensibili di Balangero e Corio e nel sito minerario;
- a effettuare una campagna annuale di monitoraggio nei comuni di Corio e Balangero;
- a verificare settimanalmente i dati prodotti da RSA attraverso la verifica del 10% dei campioni.
Nel 2018 sono stati effettuati 12 accessi e prelevati e analizzati 25 campioni, oltre a 23 campioni analizzati da Arpa su prelievi effettuati da RSA.
L’area interessata al sito è molto vasta e non riguarda solo lo stabilimento di lavorazione ma anche le discariche lapidee e alcune vasche di decantazione fanghi.
Si è dunque resa necessaria una messa in sicurezza e recupero dell’area mediante sistemazioni idrogeologiche e idrauliche, interventi di rivegetazione, operazioni accompagnate da un piano di monitoraggi ambientali.
I lavori di bonifica sono coordinati dalla società RSA - Società per il risanamento e lo sviluppo ambientale della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, che effettua monitoraggi sistematici della qualità dell’aria con campionamenti di aerodispersi.
Arpa, attraverso la struttura Centro Regionale Amianto ambientale, provvede:
- a verificare con campionamenti autonomi per lo più a cadenza mensile, la qualità dell’aria in punti sensibili di Balangero e Corio e nel sito minerario;
- a effettuare una campagna annuale di monitoraggio nei comuni di Corio e Balangero;
- a verificare settimanalmente i dati prodotti da RSA attraverso la verifica del 10% dei campioni.
Nel 2018 sono stati effettuati 12 accessi e prelevati e analizzati 25 campioni, oltre a 23 campioni analizzati da Arpa su prelievi effettuati da RSA.
Tabella 3
Balangero: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2017-2018
Anno 2017 |
Anno 2018 |
||||||||||
Punto |
Denominazione |
07/07 |
10/07 | 11/07 | 12/07 | 13/07 |
09/07 |
10/07 |
11/07 |
12/07 |
13/07 |
Fibra di amianto/litro di aria |
|||||||||||
1 |
Corio- Case Vergon |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
2 |
Corio - Scuola Materna |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
0,3 |
<0,3 |
0,3 |
0,3 |
3 |
Balangero - Scuola Media |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
4 |
Ex miniera - Ingresso Piazzale |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
0,3 |
0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
<0,3 |
0,3 |
<0,3 |
Fonte: Arpa Piemonte
Dalle concentrazioni fino ad oggi misurate, sia sui campioni oggetto di validazione sia sui campioni del monitoraggio ambientale annuale, non sono stati osservati superamenti della concentrazione di 1 fibra/litro, soglia di allarme assunto come riferimento per i siti di interesse nazionale di Balangero e Casale Monferrato (Linee Guida Generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Siti di Interesse Nazionale - redatte da ISPESL del 03/11/2010).
Per approfondimenti sulle attività di Arpa nell'ambito degli Osservatori Ambientali consulta la pagina del sito dedicata alle Grandi Opere.
SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI CASALE MONFERRATO (EX USL 76)
Il sito di Casale Monferrato, individuato come Sito di Interesse Nazionale (SIN) nel 1998, comprende il territorio di 48 comuni, di cui 45 in provincia di Alessandria, 1 in provincia di Asti e 2 in provincia di Vercelli.
La motivazione dell’individuazione del SIN di Casale Monferrato è conseguente alla presenza dell’Eternit, azienda che produceva manufatti contenenti amianto, attività che ha causato una diffusa contaminazione da amianto, sia nel territorio del comune di Casale Monferrato sia nelle aree limitrofe. La contaminazione è conseguente anche all’impiego di residui di lavorazione (il cosiddetto “polverino”), contenenti un’alta concentrazione di amianto in fibre libere o facilmente liberabili, come isolanti termici nei sottotetti o come fondo per battuti in cortili e stradine.
A fronte della situazione descritta, si è resa necessaria la pianificazione di campagne di monitoraggi ambientali nel Sito di Interesse Nazionale.
Nel 2019 è proseguita la quinta campagna di monitoraggio ambientale iniziata nel 2017 durante la quale sono stati prelevati 142 campioni di materiale aerodisperso.
La motivazione dell’individuazione del SIN di Casale Monferrato è conseguente alla presenza dell’Eternit, azienda che produceva manufatti contenenti amianto, attività che ha causato una diffusa contaminazione da amianto, sia nel territorio del comune di Casale Monferrato sia nelle aree limitrofe. La contaminazione è conseguente anche all’impiego di residui di lavorazione (il cosiddetto “polverino”), contenenti un’alta concentrazione di amianto in fibre libere o facilmente liberabili, come isolanti termici nei sottotetti o come fondo per battuti in cortili e stradine.
A fronte della situazione descritta, si è resa necessaria la pianificazione di campagne di monitoraggi ambientali nel Sito di Interesse Nazionale.
Nel 2019 è proseguita la quinta campagna di monitoraggio ambientale iniziata nel 2017 durante la quale sono stati prelevati 142 campioni di materiale aerodisperso.
Figura 1
Casale Monferrato: risultati del monitoraggio ambientale - anni 2009-2019
Fonte: Arpa Piemonte