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RADIAZIONI IONIZZANTI

L’argomento Radiazioni ionizzanti rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell’Obiettivo 3:

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.

Target
3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento.

Nella Strategia Nazionale di sviluppo sostenibile il riferimento è: Area: Persone. Scelta: III. Promuovere la salute e il benessere. Obiettivo Strategico Nazionale: III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico.

RADIAZIONI IONIZZANTI: DOSE EFFICACE ALLA POPOLAZIONE

La dose da radiazioni ionizzanti per la popolazione calcolata per il 2019 è in linea con quella degli anni scorsi. La radioattività naturale infatti si mantiene costante e la radioattività artificiale non ha subito grossi cambiamenti negli ultimi anni. La popolazione è quindi sottoposta più o meno allo stesso livello di radioattività degli anni scorsi. Con il termine dose efficace si intende la dose rapportata al corpo intero, anche se ricevuta da un singolo organo bersaglio. La dose efficace alla popolazione deriva da diverse fonti di esposizione che può avvenire per irraggiamento, inalazione ed ingestione.
La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre e i raggi cosmici costituiscono la principale fonte di irraggiamento. L’irraggiamento dal Cs-137, radionuclide artificiale presente nel suolo a seguito dell’incidente di Cernobyl, è almeno di un ordine di grandezza inferiore. La dose da inalazione è dovuta quasi esclusivamente all’esposizione indoor al radon, un gas radioattivo naturale prodotto nella crosta terrestre dal decadimento dell’uranio. Anche la dose da ingestione è dominata dal contributo dei radionuclidi naturali: quella dovuta agli alimenti contaminati
da Cs-137, e in minima parte da Sr-90, è molto inferiore a quella dovuto ai radionuclidi naturali, di più di due ordini di grandezza.
Il limite di dose stabilito dalla normativa (DLgs 230/95 modificato dal DLgs 241/00) è di 1 mSv/anno e si riferisce solo ai radionuclidi artificiali e alle radiazioni prodotte artificialmente. La dose dovuta alla radioattività naturale non deve quindi essere computata in relazione al rispetto di questo limite; sono escluse anche le dosi ricevute a scopo medico. Nella tabella 1 e nel diagramma a torta di figura 1 sono riportate le dosi per la popolazione adulta (> 17 anni) piemontese comprensiva dei vari contributi. Come si vede il contributo della radioattività artificiale è molto piccolo. I valori di dose efficace sono largamente dominati dal radon indoor, che da solo contribuisce per ben il 69% della dose ambientale complessiva. L’aumento del contributo percentuale del radon rispetto agli anni precedenti è non è dovuto a un incremento dei suoi livelli ma a una diversa valutazione dei coefficienti di rischio emersa a seguito di nuovi studi.
I dati forniti da Arpa Piemonte sono stati calcolati sulla base degli esiti dei monitoraggi svolti sul territorio piemontese.

Tabella 1
Dose annuale alla popolazione piemontese adulta - anno 2019

Fonte

Vie di esposizione

mSv/anno

Naturale

Inalazione (radon)

2,700

Irraggiamento di origine naturale (radionuclidi + raggi cosmici)

0,850

Ingestione di radionuclidi naturali

0,304

Artificiale

 Irraggiamento di Cs-137 dal suolo

 0,033

 Ingestione di Cs-137 e Sr-90

 0,001

 

TOTALE radioattività e radiazioni ambientali

3,888

Artificiale

 Diagnostica medica (valore medio)

 1,178

 

TOTALE GENERALE

5,066

Fonte: Arpa Piemonte

Il limite di 1 mSv/anno stabilito dalla normativa si riferisce solamente alle fonti di esposizione artificiali, escludendo le fonti naturali e la diagnostica medica (riportata in tabella ma non considerata nella dose totale).

Figura 1
Dose annuale ambientale alla popolazione piemontese adulta, esposizioni mediche escluse - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte

La dose efficace alla popolazione adulta piemontese si è attestata su livelli stabili ormai da parecchi anni. Ciò è dovuto al fatto che le fonti di esposizione di origine naturale sono costanti e che la radioattività artificiale, depositatasi sulla nostra regione con l’incidente di Chernobil, si è stabilizzata su concentrazioni più o meno costanti o in leggera diminuzione non percepibile sulla scala temporale di pochi anni.

SITI NUCLEARI - DOSE EFFICACE ALLA POPOLAZIONE

Sulla base dei risultati analitici del monitoraggio radiologico viene effettuata, per ogni sito nucleare e con frequenza annuale, una stima della dose efficace per gli individui di riferimento della popolazione, da confrontare con il limite per la non rilevanza radiologica, fissato in 10 microSv/anno. Secondo i più recenti indirizzi nazionali ed internazionali questo è il limite da considerare per l’esposizione a sorgenti di radiazioni artificiali.
Alla dose efficace possono contribuire, attraverso differenti vie critiche, sia matrici alimentari che ambientali. Le matrici e i radionuclidi di riferimento sono stati individuati, per ogni sito, in funzione delle informazioni disponibili sulle caratteristiche degli impianti, sui punti di campionamento, sulla radiotossicità e sul comportamento chimico dei radionuclidi stessi
Per i tre siti nucleari piemontesi le attività di monitoraggio hanno consentito di verificare il rispetto nel tempo del limite di non rilevanza radiologica di 10 microSv/anno per gli individui di riferimento della popolazione.

Figura 2
Dose efficace media individuale. Sito di Bosco Marengo (AL)

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 3
Dose efficace media individuale. Sito di Saluggia (VC)

Fonte: Arpa Piemonte

Figura 4
Dose efficace media individuale. Sito di Trino (VC)

Fonte: Arpa Piemonte

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