FORESTE
FORESTE E LORO CONTRIBUTO ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA
Tabella 1
ripartizione del contenuto di carbonio per l ‘anno 2005 nelle 5 componenti previste dal protocollo di Kyoto
Superficie forestale |
Biomassa epigea |
Biomassa ipogea |
Necromassa |
Lettiera |
Totale parziale |
Suolo 0-30 cm |
Totale globale |
|
ha |
Ct |
|||||||
Inventario nazionale |
993.355 |
54.439.361 |
10.676.643 |
7.277.099 |
6.811.345 |
79.204.448 |
78.806.300 |
158.010.748 |
Inventario regionale |
924.347 |
53.435.516 |
9.876.222 |
7.671.837 |
6.832.876 |
77.816.451 |
76.370.706 |
155.111.504 |
|
t C /ha |
|||||||
Inventario nazionale |
- |
55 |
11 |
15 |
7 |
87 |
79 |
|
Inventario regionale | - | 58 | 11 | 8 | 7 | 84 | 83 |
In Piemonte l'aumento della superficie boscata e delle pratiche di riforestazione risultano contribuire in modo significativo all'incremento della biomasse e conseguentemente a quello del carbonio stoccato sia nelle piante sia nel suolo, consentendo così agli ecosistemi forestali di ridurre l’impatto delle emissioni in atmosfera. Ciò permette all’Italia di ottemperare ad una parte degli impegni internazionali nella lotta ai cambiamenti climatici.
Una fonte importante dei dati di stock di C delle foreste italiane e piemontesi è ricavabile dall'ultimo Inventario Nazionale dei Gas Serra 1990-2016 realizzato da ISPRA nel 2018, dove vi sono non solo le serie storiche degli stock ed incrementi forestali ma anche agrari, secondo metodi ufficiali IPCC.
Secondo la nuova carta degli stock del carbonio dei suoli del Piemonte realizzata da IPLA e CNR per il PSR regionale (2019) la ripartizione dei contenuti percentuali di carbonio per usi forestali/agrari è la seguente (tabella 2):
Tabella 2
Carbon stock dei suoli piemontesi nei diversi usi
Uso (categorie LAND COVER SIFOR) |
Valore medio |
|
Carbonio organico % |
||
Vegetazione palustre |
10,90 |
|
Cespuglieti |
5,42 |
|
Praterie |
4,98 |
|
Praterie non utilizzate |
4,75 |
|
Praterie rupicole |
4,63 |
|
Faggeta |
4,54 |
|
Alneto planiziale e montano |
3,32 |
|
Abetina |
3,31 |
|
Prato-pascoli |
3,16 |
|
Lariceti o cembrete |
3,07 |
|
Rimboschimento |
2,77 |
|
Acero-tiglio-frassineto |
2,76 |
|
Pecceta |
2,72 |
|
Castagneto |
2,64 |
|
Querceto di Rovere |
2,61 |
|
Pineta di Pino Silvestre |
2,59 |
|
Orno-Ostrieto |
2,56 |
|
|
2,45 |
|
Querco-Carpineto |
2,31 |
|
Cerreta |
2,30 |
|
Querceto di Roverella |
2,24 |
|
Boscaglia pioniera e d'invasione |
2,23 |
|
Prati stabili di pianura |
2,08 |
|
Praterie aride di greto |
2,06 |
|
Suolo nudo |
1,84 |
|
Robinieto |
1,70 |
|
Risaia |
1,50 |
|
Mais, Sorgo, Soja |
1,46 |
|
Incolti |
1,31 |
|
Seminativi |
1,22 |
|
Pioppeti |
1,21 |
|
Colture arboree forestali |
1,20 |
|
Frutteti |
1,19 |
|
Colture orticole |
1,10 |
|
Vigneti |
1,09 |
|
Saliceti e Pioppeti ripari |
1,03 |
Per approfondimenti si rimanda alla seguenti pubblicazioni:
- Attività lavoro IPLA-Settore Foreste su: Mercato volontario in Piemonte: stato dell'arte al 2020
- Attività Fondazione Fenoglio (sintesi - progetto FORCREDIT: Relazione finale - Project Design Document - Project Design Document)
Questo argomento è stato sviluppato anche nelle diverse edizioni del Rapporto Stato Ambiente, in particolare:
Anno 2008 - Il potenziale stoccaggio di CO2 nelle foreste del Piemonte pagina 11
Anno 2009 - Aggiornamenti sul potenziale stoccaggio di CO2 nelle foreste del Piemonte pagina 15
Anno 2012 - Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio pagina 41, I mercati volontari di crediti di carbonio pagina 51, Casi studio per valutare gli effetti di bilancio della CO2 conseguente a differenti trattamenti selvicolturali applicati a diverse tipologie forestali pagina 53
Anno 2013 - Le foreste contribuiscono alla diminuzione di emissioni pagina 27.
Consulta l'argomento Foreste nei Fattori che influenzano lo stato della risorsa in Territorio
Emissioni da FORESTE
Per quanto riguarda le pressioni emissive legate al comparto foreste[1] è stata utilizzata l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2015.
La distribuzione delle emissioni biogeniche dei composti organici volatili non metanici (NMVOC) coincide con la copertura forestale, che si distribuisce sull’intero arco alpino e sulle aree collinari: in particolare, l’80% viene generato dalle foreste di latifoglie (per lo più querce e faggi), mentre il restante 20% proviene dalle foreste di conifere (larici, pini, abeti rossi e abeti bianchi).
Da punto di vista temporale, le emissioni di NMVOC di origine biogenica non si distribuiscono uniformemente nel corso dell’anno, ma si concentrano nella stagione estiva (maggio-settembre), risultando - insieme agli ossidi di azoto - i principali precursori nella formazione dell’ozono troposferico.
Il picco di emissione coincide con l’apice della stagione vegetativa, mentre il periodo invernale risulta caratterizzato da un contributo emissivo ridotto ai minimi termini da parte delle conifere (piante sempreverdi) e, ovviamente, azzerato da parte delle latifoglie (piante decidue o caducifoglie).
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[1] Settori 11.01 e 11.02, da classificazione SNAP.
Figura 1
Emissioni biogeniche: modulazione temporale annuale (espressa in dodicesimi) delle emissioni di NMVOC
Per la rappresentazione cartografica delle pressioni emissive di origine biogenica (conifere e latifoglie) sul territorio regionale si rimanda alla mappa sottostante.
Figura 2
Emissioni dalle foreste
Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte
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Consulta la pagina sul progetto ALCOTRA MITIMPACT che valuta gli impatti che i cambiamenti climatici avranno sulle politiche di gestione clima-aria-foreste e le strategie di adattamento per mitigare tali impatti