Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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SPECIE INVASIVE

Una delle principali cause, riconosciute a livello internazionale (Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro del 5 giugno 1992), della riduzione del livello di biodiversità, è rappresentato dalla presenza e dallo sviluppo di specie esotiche invasive.
Per specie esotiche si intendono le specie introdotte al di fuori del loro naturale areale distributivo attuale o passato, che se presentano caratteristiche di invasività determinano minacce alla biodiversità, danni alle attività dell’uomo (ad es. agricoltura) ed effetti sulla salute umana con serie conseguenze socio-economiche e sui servizi ecosistemici.
L’importanza di contrastare la presenza di specie esotiche invasive è stata sancita anche da un recente Regolamento Europeo n. 1143/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 recante disposizioni volte a prevenire e
gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive. In particolare il Regolamento verte su un elenco di specie esotiche invasive di preoccupazione comunitaria (species of EU concern), che sono bandite dall'Unione Europea (divieto di importazione, possesso, trasporto e commercio oltre che a obblighi di controllo). Il suddetto elenco è stato approvato con Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 della Commissione. I paesi potranno sviluppare liste nazionali, alle quali potranno essere applicate le stesse regolamentazioni previste a scala comunitaria e dovranno identificare i principali vettori di arrivo di specie invasive, sui quali saranno poi chiamati a produrre piani d’azione per prevenire ulteriori introduzioni. Infine si istituisce uno Scientific Forum per dare supporto al processo decisionale e si prevedono meccanismi di cooperazione tra Paesi che condividono una specie invasiva.

Pueraria lobata: una specie invasiva da eradicare e un’occasione di confronto

Pueraria lobata (nome volgare: kudzu) è una specie lianosa invasiva di origine asiatica, introdotta a scopo ornamentale, ha una crescita estremamente rapida (crescita giornaliera fino a 26 cm, annua 20 m), colonizza una grande varietà di ambienti naturali e semi-naturali come scarpate ferroviarie e stradali, boschi, praterie, aree riparie e zone umide. Può creare coperture estremamente fitte e ampie, inibire la crescita di altre specie, e soffocare aree boscate coprendo anche boschi con esemplari di notevoli dimensioni.
È stata inserita nell’elenco unionale delle specie invasive ai sensi del Regolamento Europeo n. 1143/2014 e pertanto è una di quelle specie su cui le regioni (ai sensi del DLgs 230/17), in accordo con ISPRA, devono applicare misure di gestione (se già molto diffuse sul territorio regionale) o di eradicazione (se con distribuzione circoscritta o di nuova segnalazione per il territorio regionale).

In Piemonte questa specie ha una distribuzione limitata ad alcune stazioni in provincia di Novara, nel VCO e una stazione nel vercellese, pertanto si tratta di una specie su cui potrebbe valer la pena attuare misure urgenti di eradicazione. Tali interventi sono però piuttosto complicati in quanto questa specie presenta organi sotterranei molto sviluppati sui quali bisogna agire con tagli molto precisi per evitare la sua moltiplicazione e una parte area molto sviluppata costituita da un intrico molto fitto di rami e foglie difficile da eliminare con normali tecniche di taglio e sfalcio.

Figura 1
Presenza della Pueraria lobata in Piemonte


Fonte: IPLA

Figura 2
Pueraria lobata

Al fine di confrontarsi sulle caratteristiche di questa specie e sulle migliori metodologie di contrasto applicabili sul territorio, è stata organizzato il 26 settembre 2019 a Fondo Toce (VB), in collaborazione con l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore, un workshop con il Servizio Cantonale Forestale Svizzero del Canton Ticino e con la Regione Lombardia. L’incontro è stato molto utile soprattutto per conoscere l’esperienza approfondita dei colleghi svizzeri di contrasto a questa specie e per cercare di definire una strategia comune tra le tre regioni (Piemonte, Lombardia, Canton Ticino) per il contenimento e l’eradicazione di questa pianta che presenta al confine di questi tre territori, un nucleo di distribuzione significativo.
Nel corso del workshop è stata svolta anche una parte in campo in cui è stato possibile verificare le metodologie concrete di contrasto e valutare interventi di contrasto già realizzati nel territorio del Parco del Lago Maggiore.
In seguito a tale incontro, la Regione Piemonte e Arpa Piemonte, in collaborazione con gli operai forestali regionali, stanno progettando un intervento di eradicazione della stazione isolata di Pueraria lobata presente in provincia di Vercelli.

Monitoraggi e interventi su altre specie invasive

Per quanto riguarda la gestione di altre specie esotiche inserite in lista nera, Arpa Piemonte ha continuato l’attività di monitoraggio di Myriophyllum aquaticum lungo il fiume Po (link acqua specie invasive) e delle stazioni di Heracleum mantegazzianum nei comuni di Sant’Antonino di Susa (TO), Formazza (VB) e Ceresole Reale (TO), dove ha coordinato e supervisionato gli interventi di contenimento della specie condotti dalle squadre degli operai forestali della Regione Piemonte. L’esperienza operativa maturata nella gestione dell’ultima entità citata è stata illustrata al convegno organizzato da ISPRA, tenutosi il 3 settembre sull’isola Polvese (PG) col titolo “Monitoraggio delle specie aliene invasive”.

Figura 3
Foto partecipanti al convegno Monitoraggio delle specie aliene invasive

SPECIE VEGETALI ESOTICHE INVASIVE: Heracleum mantegazzianum

Nel 2018 l’Agenzia ha proseguito il monitoraggio di Heracleum mantegazzianum, ombrellifera alloctona originaria del Caucaso inclusa nelle Liste nere di cui alla DGR 33-5174 del 12/06/17 e nell'elenco delle specie invasive di rilevanza unionale di cui al DLgs 230/17, la cui presenza determina un rischio sanitario per la popolazione a causa delle fotodermatiti da contatto provocate dalle furanocumarine prodotte dalla pianta.
L'attività, che proseguirà anche nei prossimi anni, riguarda le tre stazioni attualmente note per il Piemonte ed è stata avviata, di concerto con il gruppo regionale sulle specie esotiche vegetali, nel 2016 in comune di Formazza (VB), per essere successivamente estesa nel corso del 2017 a Sant’Antonino di Susa (TO) e, nel 2018, al territorio comunale di Ceresole Reale (TO).
Sia a Formazza che a Ceresole R. è stato possibile risalire con certezza alle modalità di introduzione della specie, che, in entrambi i casi, si è diffusa a partire da esemplari, quasi sempre poi rimossi, coltivati in giardini privati.
Ad una prima fase durante la quale è stata definita l'entità delle stazioni presenti (quella più estesa vegeta lungo l'asta del Fiume Toce nel comune di Formazza), costituite nella maggior parte dei casi da piccoli nuclei di piante poste nelle immediate vicinanze di corsi d'acqua, la cui presenza può favorire l'espansione della specie trasportandone a valle i semi, è seguita quella della gestione attiva della specie, per la quale è ancora realisticamente perseguibile l'obiettivo della completa eradicazione, sebbene in un arco temporale al momento non facilmente quantificabile.
A partire dal 2017 sono stati effettuati, per lo più dalle squadre degli operai forestali regionali, interventi di sfalcio ed estirpazione degli esemplari individuati, che in alcuni casi superavano i due metri di altezza.
I primi risultati sembrano attestare una per ora modesta contrazione numerica delle stazioni (dovuta probabilmente sia alla notevole capacità di ricacciare da parte della porzione ipogea degli individui trattati, non sempre di semplice rimozione, che alla presenza della specie nella banca semi del terreno), la cui produzione di semi è però stata drasticamente ridotta, se non azzerata, grazie agli interventi effettuati, eseguiti sempre prima che le piante potessero completare la fioritura.

Figura 4
Piante di Heracleum mantegazzianum  lungo l’alveo di un torrente

Per maggiori informazioni in merito alle specie invasive, consulta la pagina ad esse dedicata nella sezione Acqua.