Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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INDUSTRIA

LA VALUTAZIONE SISTEMATICA DEL RISCHIO AMBIENTALE NELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

La strategia, comune a tutta l’unione europea, per la verifica delle prestazioni ambientali derivanti dalle attività produttive (che comprendono le attività di produzione di beni, commerciali e artigianali nonché, in questo contesto, anche gli allevamenti) prevede l’intervento dell’Amministrazione, da un lato, nel momento del rilascio delle autorizzazioni ambientali e, dall’altro, nella fase del controllo.
Nel corso di entrambi i momenti, le autorità competenti hanno la possibilità di valutare, oltre al rispetto nominale delle norme ambientali di riferimento, le performance ambientali delle attività anche in relazione agli impatti potenziali attesi nei confronti dei sistemi ambientali ed antropici presso i quali le stesse attività insistono.

Una valutazione sistematica del rischio ambientale è tuttavia effettuabile unicamente per quanto riguarda le attività soggette all’autorizzazione integrata ambientale (AIA) nell’ambito dell’attuazione del Piano d’Ispezione Ambientale adottato dalla Regione Piemonte con la DGR 44-3272 del 9/05/16. Il Piano, in attuazione della direttiva 2010/75/UE (c.d. IED), prevede infatti che le attività ispettive ordinarie presso le installazioni soggette ad AIA siano definite secondo un programma predisposto e aggiornato annualmente da Arpa nel quale la frequenza delle visite in loco per ciascuna installazione è determinata sulla base di una valutazione sistematica dei rischi ambientali che considera:
  1. gli impatti potenziali e reali delle installazioni interessate sulla salute umana e sull'ambiente, tenendo conto dei livelli e dei tipi di emissioni, della sensibilità dell'ambiente locale e del rischio di incidenti;
  2. il livello di osservanza delle condizioni di autorizzazione;
  3. l’eventuale adesione volontaria, da parte del Gestore dell’installazione, al sistema comunitario di ecogestione e audit di cui al del regolamento (CE) n. 1221/2009 (EMAS).

A tal fine, il Piano ha fatto proprio il Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSPC) adottato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente basato sull’identificazione di parametri assegnati ad ogni stabilimento e raggruppati in insiemi logici che tengono conto del rischio aziendale intrinseco, potenziale e reale, della vulnerabilità del territorio, nonché delle performance ambientali rilevate in esito ai controlli medesimi.

Per ciascuna installazione soggetta ad AIA viene determinato un indice di rischio complessivo dell’azienda sulla base del quale è possibile effettuare una graduazione degli interventi di controllo sia in termini di frequenza, sia per quanto riguarda gli approfondimenti specifici da condurre nel corso delle verifiche.

Attività estrattive

Nella tabella 1 è riportata la sintesi per provincia del numero di cave e del materiale estratto in tonnellate e in metri cubi. La provincia di Cuneo guida la classifica con 123 cave e oltre 6 milioni di tonnellate estratte, segue la provincia di Torino con 76 cave e oltre 2 milioni e 700 tonnellate di materiale estratto.

Tabella 1
Numero cave, materiale estratto anno 2018

 Province

 

Cave

Materiale estratto

tonnellate

m3

AL

50

1.958.777

1.012.449

AT

18

452.639

298.350

BI

13

827.984

418.111

CN

123

6.545.385

3.501.222

NO

19

1.111.267

558.024

TO

76

2.694.000

1.311.584

VB

48

672.826

267.514

VC

19

1.231.353

63.0254

Piemonte

366

15.494.231

7.997.508


Fonte: Regione Piemonte

Per quanto attiene il comparto delle attività estrattive, si possono segnalare alcune novità intervenute nel corso degli anni 2018 e 2019, e che vengono sintetizzate nel seguito:

1.  sono stati portati avanti i lavori preparatori per la redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) così come previsto dalla LR 23/16 “Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave" al fine di perseguire i seguenti obiettivi:
  1. definire le linee per un corretto equilibrio fra i valori territoriali, quali il territorio, l'ambiente e il paesaggio, l'attività estrattiva e il mercato di riferimento;
  2. tutelare e salvaguardare i giacimenti in corso di coltivazione, quelli riconosciuti e le relative risorse, considerando i giacimenti minerari e l'attività estrattiva come risorse primarie per lo sviluppo socio-economico del territorio;
  3. valorizzare i materiali coltivati attraverso il loro utilizzo integrale e adeguato alle loro specifiche caratteristiche;
  4. uniformare l'esercizio dell'attività estrattiva sull'intero territorio regionale;
  5. orientare le attività estrattive verso un migliore equilibrio nella produzione industriale e l'ottimizzazione degli interventi ai fini del recupero e della riqualificazione ambientale e della valorizzazione di siti degradati e dismessi;
  6. promuovere, tutelare e qualificare il lavoro e le imprese;
  7. favorire il recupero di aggregati inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione, nonché l'utilizzo di materiali inerti da riciclo;
  8. assicurare il monitoraggio delle attività estrattive;
  9. favorire sinergie ambientali ed economiche derivanti da interventi di sistemazione e manutenzione delle aste fluviali e dei bacini idroelettrici;
  10. fornire indicazioni per l'approvvigionamento dei materiali necessari alla realizzazione delle opere pubbliche.
I lavori descritti hanno prodotto il Documento Programmatico di Piano ed il documento di specificazione dei contenuti del rapporto ambientale finalizzato alla VAS che consentiranno l’avvio del processo di pianificazione con l’adozione del Documento programmatico, gettando le basi per la pianificazione dei tre comparti estrattivi: aggregati per le costruzioni e le infrastrutture, pietre ornamentali, materiali industriali.

2. È proseguita l’attività di regolamentazione della LR 23/16 “Disciplina delle attività estrattive”, con la predisposizione di Regolamenti e Delibere tra cui la DGR 23-6964 del 1/06/18 che definisce le modalità di applicazione del diritto di escavazione e le specifiche per il pagamento del relativo onere.


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