RIFIUTI URBANI
L’argomento Rifiuti rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell'Obiettivo 12:
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Target
12.2: Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’utilizzo efficiente delle risorse naturali.
12.5: Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.
MISURE DI ECONOMIA CIRCOLARE PER I RIFIUTI
Si ricorda che la L 117 del 4/10/19, n. 117 ha delegato al Governo il compito di recepire le direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea: in particolare gli articolo 14-16 si riferiscono specificatamente alle direttive succitate.
Complessa risulta l’attuazione della direttiva 851/2018/Ue, che modifica la direttiva 2008/98/Ce e della direttiva 852/2018/Ue, che modifica a sua volta la direttiva 1994/62/Ce sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio.
Tra gli aspetti principali, che possono essere sintetizzati, vi sono:
- la riforma del sistema di responsabilità estesa del produttore;
- la modifica e l’estensione del sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti;
- la riforma del sistema delle definizioni e delle classificazioni;
- la razionalizzazione del sistema tariffario al fine di incoraggiare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti;
- la riforma della disciplina relativa alla cessazione della qualifica di rifiuto;
- l’agevolazione all’impiego di appositi strumenti e misure per promuovere il mercato di prodotti e materiali riciclati e lo scambio di beni riutilizzabili;
- la riforma della disciplina sulla prevenzione della formazione dei rifiuti;
- il riordino dell’elenco dei rifiuti e delle caratteristiche di pericolo.
Per la parte relativa alle discariche merita evidenziare, in termini sintetici, i seguenti principi e criteri specifici previsti:
- riforma del sistema dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica;
- adozione di una nuova disciplina organica in materia di utilizzazione dei fanghi, anche modificando la disciplina stabilita dal DLgs 99 del 27/01/92;
- adeguamento al progresso tecnologico i criteri di realizzazione e di chiusura delle discariche, favorendo l’evoluzione verso requisiti tecnici di tipo prestazionali;
- definizione di modalità, criteri generali e obiettivi progressivi per il raggiungimento degli obiettivi della direttiva in termini di percentuali massimi di rifiuti urbani conferibili in discarica.
Si evidenzia che per quanto riguarda la riforma del sistema di gestione dei veicoli fuori uso oltre a coordinare le disposizioni del decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209, con le disposizioni contenute nella succitata direttiva, si prevede, tra l’altro, di individuare forme di promozione e di semplificazione per il riutilizzo delle parti dei veicoli fuori uso utilizzabili come ricambio, nonché di rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di tracciabilità dei veicoli, dei veicoli fuori uso e dei rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi.
A livello di strategie e azione dell’Unione Europea merita evidenziare che a maggio 2019 è stato presentato l’aggiornamento della Strategia nazionale per la bioeconomia, con il relativo programma di attuazione, anche alla luce della nuova “European BioEconomy Strategy” che pone fortemente l’accento sulla necessità di orientare tutti i settori della bioeconomia verso la circolarità e la sostenibilità ambientale.
Sempre in tale contesto europeo si evidenza l’iniziativa promossa dalla Commissione europea per un Green Deal, che punta ad un nuovo modello di sviluppo in grado di rafforzare la competitività dell’industria europea, assicurando una transizione ecologica socialmente sostenibile, garantendo una tutela dell’ambiente e della biodiversità, nonché una strategia per il cibo sostenibile ed un nuovo piano d’azione per l’economia circolare. L’obiettivo è di arrivare al 2050 ad una neutralità climatica.
A dicembre 2019 è stato approvato dalla Commissione il Piano per il Green Deal che contiene una serie di strategie, piani di azioni e strumenti e successivamente il Piano degli investimenti (gennaio 2020). Nel mese di marzo è stato presentato un nuovo Piano d’azione per l’economia circolare per un Europa più pulita e più competitiva. Il Piano presenta una serie di iniziative collegate tra loro destinate a istituire un quadro strategico per i prodotti in cui gli stessi, i servizi e i modelli imprenditoriali sostenibili costituiranno la norma ed a trasformare i modelli di consumo in modo da evitare soprattutto la produzione di rifiuti.
Dal punto di vista delle politiche pubbliche di supporto alla transizione verso un’economia circolare vanno segnalate anzitutto le innovazioni introdotte nel Piano Industria 4.0 e le connesse misure contenute nella legge di bilancio nazionale 2020. Con tale legge è stata istituita una plastic tax, con l’obiettivo di disincentivare l’uso dei prodotti in plastica monouso, esclusi i prodotti compostabili e i materiali riciclati, pari a 45 centesimi di euro per kg di plastica, prevedendo al contempo un credito di imposta per incentivare l’adeguamento tecnologico mirato alla produzione di manufatti compostabili.
Produzione rifiuti urbani
Tabella 1
Dettaglio dati di produzione - anno 2018
PROVINCIA/Città Metropolitana |
PR |
RT |
RU ind |
RD |
% |
ALESSANDRIA |
424.345 |
235.034 |
109.581 |
125.453 |
53% |
ASTI |
210.687 |
95.884 |
27.927 |
67.957 |
71% |
BIELLA |
175.585 |
84.676 |
27.513 |
57.164 |
68% |
CUNEO |
587.098 |
303.642 |
99.877 |
203.766 |
67% |
NOVARA |
370.582 |
177.982 |
43.309 |
134.673 |
76% |
TORINO |
2.260.413 |
1.103.043 |
478.257 |
624.787 |
57% |
VCO |
158.349 |
86.328 |
25.942 |
60.386 |
70% |
VERCELLI |
169.347 |
83.469 |
29.578 |
53.891 |
65% |
TOTALE REGIONE 2018 |
4.356.406 |
2.170.059 |
841.984 |
1.328.075 |
61,2% |
Nella figura 1 si può osservare il trend di produzione di rifiuti urbani (RT) negli anni 2000-2018. La produzione di rifiuti è di poco superiore a quella rilevata nel 2000 del 6,5%, ma la RD è aumentata di circa 954.509 t (+255,5%) e i rifiuti avviati a smaltimento si sono quasi dimezzati -821.808 t (-49,4%).
Figura 1
Variazione della produzione dei rifiuti - anni 2000-2018
Dal 2017 la Regione Piemonte si è allineata al metodo di calcolo nazionale emanato con decreto ministeriale del 26 maggio 2016: il vecchio metodo di calcolo regionale è stato infatti sostituito con la DGR 15-5870 del 3 novembre 2017; per tale motivo occorre porre particolare attenzione nell’analisi dei dati rispetto agli anni precedenti.
Nella figura 2 si riporta, a livello regionale, la serie storica 2000-2018 degli indici di produzione pro capite RT, RU, RD, con indicate le variazioni percentuali tra ciascun biennio analizzato.
Si evidenzia che la produzione totale è aumentata rispetto allo scorso anno, passando da 475 kg/ab a 498 kg/ab, è da notare che nel 2018 si è avuta una produzione pro capite di rifiuti, che residuano dalla raccolta differenziata, pari a 193 kg/ab.
Figura 2
Variazione dei principali indicatori negli anni - anni 2000-2018
Raccolta differenziata
Figura 3
Raccolta differenziata - anno 2002
Figura 4
Raccolta differenziata - anno 2018
Figura 5
Raccolta differenziata e produzione di rifiuti a livello comunale
FRAZIONI MERCEOLOGICHE PRESENTI NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Nella figura 6 viene rappresentata l’incidenza percentuale delle diverse frazioni raccolte in modo differenziato.
Figura 6
Ripartizione rifiuti differenziati - anno 2018
Gestione rifiuti urbani
Se si prendono in considerazione gli ultimi 10 anni, figura 7, il quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati da gestire si è ridotto in totale del 25 % rispetto al 2008; con l’entrata in pieno regime del termovalorizzatore di Torino sono notevolmente aumentati i rifiuti avviati ad incenerimento a scapito dei rifiuti avviati direttamente in discarica (-98% rispetto al 2008); costante si è mantenuto il quantitativo di rifiuti avviati a trattamento meccanico biologico.
Figura 7
Destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati - anni 2008-2018
Il sistema di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati (relativamente all’anno 2018) dispone della seguente dotazione impiantistica:
- 1 impianto di termovalorizzazione: il termovalorizzatore sito a Torino1, località Gerbido autorizzato con un carico 206,25 MWt, nel 2018 ha trattato complessivamente 533.239 t di rifiuti di cui 473.419 t di rifiuti urbani indifferenziati (cod EER 200301); inoltre, in provincia di Cuneo è operativo un impianto di co-incenerimento che sostituisce parte del combustibile fossile con combustibile derivato da rifiuti (CCS);
- 10 impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di cui - 6 impianti di preselezione e stabilizzazione biologica aerobica: Alessandria, Casale Monferrato, Valterza, Magliano Alpi, Borgo San Dalmazzo e Sommariva Bosco - 2 impianti di bioessiccazione: Cavaglià, Villafalletto - 2 impianti di sola produzione di CSS - Combustibile Solido Secondario: Roccavione e Pinerolo (linea chiusa dal 1° marzo 2018). Nei suddetti impianti sono state trattate circa 420.109 t di rifiuti urbani indifferenziati (compresi i rifiuti urbani provenienti da fuori regione), in totale 493.829 t, compresi i rifiuti speciali; dal trattamento sono state ottenute 57.612 t di CSS, che è stato quasi totalmente recuperatopresso l’impianto di coincenerimento (cementificio) in provincia di Cuneo (55.719 t); rispetto agli anni precedenti è diminuita la produzione di CSS da inviare in impianti di recupero energetico (termovalorizzatori) fuori regione (1.893 t contro i 39.706 t del 2017). La frazione secca, non trasformata in CSS, e la frazione umida trattata e stabilizzata sono state conferite in discarica o inviate ad incenerimento fuori regione (figura 8).
- 13 discariche distribuite prevalentemente nelle province di Torino, Alessandria e Cuneo. Complessivamente sono state smaltite in discarica 423.638 t di rifiuti di cui 212.612 t provenienti dalla gestione dei rifiuti urbani (figura 8). Ad oggi le discariche sono destinate ad accogliere rifiuti trattati.
1 Nel corso del 2016 è stata adeguata l’autorizzazione integrata ambientale attribuendo all’impianto stesso la qualifica di recupero energetico R1.
Figura 8
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani nell’anno 2018 (valori espressi in percentuale)
Tabella 2
Dettaglio smaltimento in discarica per rifiuti urbani nell’anno 2018 (valori espressi in tonnellate)
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Figura 9
Gestione dei rifiuti indifferenziati: schema di flusso generale - anno 2018
Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti
INDICATORI DI DISACCOPPIAMENTO
A tale proposito è necessario dare una rappresentazione integrale dell’aspetto ambientale e di quello economico, impresa non facile in quanto se dal lato economico è importante aumentare il quantitativo prodotto dal lato ambientale la situazione è opposta.
La Contabilità ambientale e gli indici derivati di disaccoppiamento (ambiente/economia) espressi in questo modo figurano anche come strumenti di supporto alle decisioni, utili a misurare e quantificare lo sviluppo sostenibile.
Arpa Emilia-Romagna, nell’ambito della Task Force del SNPA Agenda 2030, utilizzando la metodologia pubblicata su Ecoscienza 3/2019, estratta da Working paper Ocse e pubblicazioni Unep, ha elaborato, tra gli altri, indici di disaccoppiamento partendo da dati della produzione di Rifiuti urbani (fonte Regione Piemonte) rapportati al Reddito disponibile lordo per le famiglia (Istat).
Sono stati messi in relazione i rifiuti urbani del Piemonte, serie storica quasi ventennale 2000-2017, con il reddito disponibile per le famiglie.
Figura 10
Produzione totale dei rifiuti urbani in Piemonte a confronto con il reddito disponibile lordo per le famiglie piemontesi
Figura 11
Intensità su reddito disponibile lordo delle famiglie
Fonte: Elaborazione Arpae Emilia-Romagna su dati di Regione Piemonte e Istat
In questo indice di Impact Decoupling (Unep, 2011) il rapporto espresso tra la pressione (rifiuti urbani) e il determinante scelto esprime un indice di intensità che secondo Unep è il migliore indice di disaccoppiamento. L’indice di intensità ottenuto evidenzia un potenziale percorso di disaccoppiamento dal 2000 al 2017.
Figura 12
Andamento reddito disponibile alle famiglie e produzione rifiuti urbani
Fonte: Elaborazione Arpae Emilia-Romagna su dati di Regione Piemonte e Istat
In alcuni anni, e in particolare tra gli anni 2010-2011, 2012-2013 e 2014-2015, si rileva un disaccoppiamento assoluto, dove il disaccoppiamento assoluto si manifesta se l’impatto ambientale diminuisce contestualmente a un aumento del valore prodotto in termini economici. In questo caso negli anni considerati i rifiuti diminuivano mentre il reddito delle famiglie esprimeva un trend in crescita o al massimo stazionario.
Protocollo di conformità del Combustibile Solido Secondario (CSS)
Arpa Piemonte, a seguito dell’emanazione del DM 14/02/2013, n. 22, inerente la disciplina e l’utilizzo di Combustibili Solidi Secondari (CSS), ha supportato l’Autorità Competente - Provincia di Cuneo - nella definizione di un protocollo inteso a definire le procedure tecniche atte a garantire un orientamento univoco per i gestori di CSS operanti sul territorio provinciale ai fini della valutazione della conformità del materiale prodotto. Ci si è concentrati soprattutto sulle contaminazioni del CSS da parte dei cosidetti “metalli pesanti” o “metalli volatili”.
L’iter è partito 5 anni fa con lo scopo di stabilire le procedure tecniche relative al campionamento, all’analisi, alla valutazione di conformità ed alla formazione dei lotti omogenei, per il cosiddetto CSS (Figura 10) avviato in co-combustione.
Figura 13
Campione composito rappresentativo del lotto su griglia attrezzata dopo campionamento
Nell’ambito delineato di una sperimentazione durata 24 mesi, nel corso del 2016 Arpa Piemonte ha provveduto ad organizzare un interconfronto analitico, cui hanno partecipato due laboratori di parte pubblica di Arpa e tre di parte privata, finalizzato al confronto e allineamento delle procedure analitiche applicate per l’analisi del CSS, nonché alla valutazione della funzionalità dell’approccio statistico utilizzato per la verifica di conformità del materiale.
I risultati ottenuti al termine del periodo di sperimentazione adottato, con gli opportuni aggiustamenti finalizzati all’applicazione uniforme dei metodi normati sia in termini di campionamento che di analisi, hanno sortito la strutturazione definitiva del protocollo e quindi la sua applicabilità ai fini della verifica di conformità.
Sono emersi risultati importanti. Innanzitutto si è scoperto che, data l’estrema eterogeneità del CS, devono ancora essere approfonditi gli aspetti di controllo analitico dello stesso e in particolare le modalità di preparazione dei campioni da sottoporre ad analisi. Considerato il modo con cui si produce il CSS (che si ricorda è ottenuto miscelando la frazione secca leggera ottenuta dalla separazione dei rifiuti solidi urbani essiccati con altri rifiuti di elevato potere calorifico come le plastiche) occorre porre particolare attenzione al tipo di plastiche utilizzate che devono essere le più “pulite” possibili, per evitare contaminazioni da metalli (cadmio, nichel, cromo,...). Lo studio ha adottato un metodo statistico più robusto per l’applicazione dei limiti di accettabilità degli inquinanti nel CSS, valido a garantire un corretto controllo qualitativo dello stesso che può essere considerato sostitutivo e più cautelativo di quanto dispone il decreto ministeriale del 2013. Di conseguenza, sono stati ridefiniti i piani di monitoraggio e controllo sia dei produttori del CSS che dell’utilizzatore, tenendo conto di alcune semplificazioni proposte dagli stessi.
La Provincia di Cuneo, dal canto suo, ha ribadito l’importanza della collaborazione fra i vari soggetti allo scopo di raggiungere gli obiettivi di autosufficienza provinciale e di gestione integrata dei rifiuti, ponendo particolare attenzione al mantenimento di un alto livello di tutela ambientale. Fra l’altro, è stata ribadita la necessità di una raccolta differenziata il più possibile attenta e responsabile, per garantire la miglior qualità ambientale dei rifiuti sottoposti a trattamento nelle piattaforme consortili che producono poi il combustibile solido secondario (CSS).
contenuti correlati
Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla produzione dei rifiuti urbani.
Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla raccolta differenziata
Per approfondimenti sul Protocollo di conformità del Combustibile Solido Secondario (CSS)
Per approfondimenti su sui rifiuti urbani consulta il sito di Regione Piemonte
Per approfondimenti sugli indicatori di disaccoppiamento consulta l'articolo pubblicato in Ecoscienza 3/2019 su AmbienteInforma.