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ONDATE DI CALORE 

ONDATE DI CALORE E ANDAMENTO DELLA MORTALITÀ ESTIVA ANNO 2019

L’estate 2019 in Piemonte è risultata, per le temperature medie, la quarta più calda nella distribuzione storica delle stagioni estive dal 1958 ad oggi, con un’anomalia termica positiva di circa 2,1°C rispetto alla norma del periodo 1971-2000.

La stagione è stata preceduta da un mese di maggio con un’anomalia termica negativa di circa 1,5°C rispetto alla media del periodo 1971-2000 risultando il 5° mese di maggio più freddo nella distribuzione storica degli ultimi 62 anni.

Tutti e tre i mesi hanno avuto una temperatura superiore alla norma, luglio è stato il mese più caldo dei tre, mentre giugno, pur avendo avuto la temperatura media meno elevata, ha registrato l’anomalia termica maggiore, di circa 3,2°C.
Le temperature massime hanno fatto registrare un’anomalia positiva (+2,3°C), leggermente superiore rispetto alle temperature minime (+2,0°C); tuttavia l’estate 2019 si è classificata al 2° posto tra le stagioni estive con le temperature minime più elevate dopo l’estate 2003 mentre è in 6° posizione per quanto riguarda le temperature massime.
I primati di temperatura massima estiva si sono verificati nel 46% dei termometri della rete di Arpa Piemonte in occasione dell’ondata di calore dei giorni 26-29 giugno 2019. Sono invece risultati assenti i record di temperatura minima estiva. Il 27 giugno 2019 è risultato il giorno più caldo degli ultimi 62 anni in Piemonte mentre il 28 giugno ha fatto registrare le temperature medie più elevate in pianura. I giorni estivi più freddi si sono verificati il 15 luglio (nei valori medi) e il 13 giugno (nei valori minimi).

L’ondata di calore più intensa dell’estate è stata registrata tra giugno e luglio 2019, va sottolineato comunque che un’altra ondata importante si è verificata nella seconda decade di settembre, continuando quindi a produrre i sui effetti oltre il periodo comunemente considerato (15 maggio - 15 settembre).

Figura 1
Giorni in ondata di calore nei capoluoghi di provincia piemontesi - periodo maggio - settembre 2019


Le temperature elevate hanno avuto effetti sulla salute dei soggetti fragili, soprattutto nei primi 80 giorni di monitoraggio della mortalità (1° giugno - 10 agosto).
Analizzando l’andamento complessivo della mortalità per tutti i capoluoghi di provincia piemontesi, nel periodo estivo sono stati registrati complessivamente 4.134 decessi (con un incremento di 39 decessi rispetto allo stesso periodo del 2018), di questi circa il 67%, pari a 2767, sono stati registrati nella città di Torino (tabella 1 e figura 2).

Tabella 1
Statistica descrittiva, distribuzione di frequenza assoluta della popolazione residente e dei decessi secondo la città di residenza, per tutte le città capoluogo e per il totale degli 8 capoluoghi - 15 maggio-15 settembre.



Citta' 

 

Frequenza assoluta

Popolazione Residente (1)

Mortalità

Alessandria

93.631

360

Asti

76.026

271

Biella

43.987

76

Cuneo

56.144

138

Novara

104.279 263

Verbania

30.505 97

Vercelli

46.035

162

Torino

875.698

2.767

Totale citta'

1.326.305

4.134

Fonte: Arpa Piemonte

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(1) Popolazione residente al 31/12/2018. Fonte: BDDE Regione Piemonte

Figura 2
Statistica descrittiva, distribuzione delle percentuali della popolazione residente e dei decessi secondo la città di residenza, per tutte le città capoluogo - 15 maggio-15 settembre

Fonte: Arpa Piemonte

Dall’analisi della distribuzione dell’età emerge che Asti, Cuneo e Torino hanno registrato valori sotto la media regionale (92,8%) per quanto riguarda i decessi avvenuti nella coorte over 65, rispettivamente pari a 88,9%, 89,9% e 89,6%.
Inoltre, Vercelli, Novara e Biella sono risultati i capoluoghi con una percentuale di decessi nella coorte dei grandi anziani (over 75) più alta della media regionale, con valori di 84,6, 80,6 e 84,2 rispettivamente (figura 3).

Figura 3
Statistica descrittiva, distribuzione delle percentuali dei decessi secondo la città di residenza e per classi d’età, per tutte le città capoluogo e totale - 15 maggio-15 settembre

Fonte: Arpa Piemonte

Andamento nelle diverse città capoluogo di provincia

Ricordando che l’analisi su eventuali incrementi giornalieri dei decessi in relazione alle ondate di caldo nelle diverse città non è possibile in quanto si tratta di realtà urbane relativamente piccole con un numero dei deceduti giornalieri nell’ordine di poche o pochissime unità, , i risultati sarebbero affetti da grandissime fluttuazioni e quindi da considerarsi poco attendibili, si riportano prima di tutto le analisi per la città di Torino e poi le analisi descrittive specifiche per gli altri capoluoghi di provincia.

A Torino, i decessi osservati tra il 15 maggio ed il 15 settembre 2019 sono stati 2.767 di cui 2.480 (89,6% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre. Se si considerano solamente i grandi anziani (età maggiore o uguale a 75 anni) i decessi risultano essere 2.143, pari al 77,4% del totale.
L’effetto sanitario più rilevante si è verificato nei primi 78 giorni di
osservazione, dal 15 maggio al 31 luglio 2019. Infatti, la seconda ondata del 2019 (25 giugno-11 luglio 2019), per intensità e durata, pare avere avuto maggiore impatto sulla mortalità degli anziani over 65 anni, anticipando i decessi attesi giornalieri alla fine del periodo di osservazione.

In sintesi, rispetto all’analisi del sotto-periodo 15 maggio-31 luglio, nell’intero periodo monitorato si confermano le significative variazioni della percentuale di decessi osservati nei giorni con presenza di ondata di calore rispetto all’atteso (rispettivamente pari a 42,7% nel periodo 15 maggio -31 luglio e 37.6% nel periodo 15 maggio - 15 settembre ), mentre, su tutto il periodo, diventa statisticamente non significativa la differenza tra il numero medio giornaliero di decessi osservati rispetto agli attesi (rispettivamente pari a 20,0 e 19,3).

Differenza di genere

Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età, si conferma il trend già evidenziato negli anni precedenti. In particolare, nella fascia di età fino a 65 anni, la percentuale di deceduti tra le donne è del 7,7% e del 13,3% tra gli uomini, con 65 casi di differenza (111 donne e 176 uomini), nella fascia di età tra i 65 e i 75 anni il numero di deceduti tra gli uomini è pari a 14,4% rispetto a una percentuale poco superiore al 10% tra le donne e tra i grandi anziani si registra un netto incremento della mortalità femminile che si attesta poco superiore all’82% mentre tra gli uomini è 72,3% dei casi. Le donne quindi mostrano una mortalità maggiore in età più avanzata, dai 75 anni in poi, rispetto agli uomini.

Cause di morte
Per quanto riguarda le cause di morte, il dato trasmesso dai servizi demografici e cimiteriali ad Arpa Piemonte, su cui si basa questa indagine, riporta solo due tipologie di possibili cause: violenta (che comprende sia le cause accidentali e incidentali sia le cause violente vere e proprie quali omicidi suicidi etc.) e non violenta, ovvero quella che viene definita “mortalità naturale”.

Non è quindi possibile, su questa base dati, effettuare approfondimenti sulla diversa tipologia di cause di morte e formulare eventuali ipotesi su eccessi specifici attribuibili alle ondate di calore. Si segnala come dato di rilievo che la proporzione di casi di morte violenta e/o accidentale registrato nella sottopopolazione maschile è quasi il triplo di quella della sottopopolazione femminile, rispettivamente 7,1% e 2,6%.

Luogo del decesso
Analizzando il “luogo del decesso”, sono disponibili tre macro-categorie:decessi avvenuti presso la residenza, in ospedale o in case di cura e di riposo e infine decessi avvenuti in altri luoghi (es. decesso avvenuto per strada in seguito a incidente).
Nel mese di giugno si è registrato il maggior numero di deceduti a domicilio (224 - pari al 29%).
Mentre, per quanto riguarda il periodo, il mese di luglio ha registrato il numero assoluto maggiore di deceduti over 65, 773, pari a circa il 28% del totale.

Alessandria
Ad Alessandria, per la classe over 65, i decessi osservati sono stati 328, verso un dato atteso di 346 ma la differenza non risulta essere statisticamente significativa. Nell’intero periodo (15 maggio-15 settembre 2019), quindi, non si registrano variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati rispetto agli attesi. In particolare, lo scostamento negativo tra decessi osservati e attesi riferibile all’intero periodo, pari a -5.2% si rileva anche mensilmente ad eccezione dei mesi di luglio e settembre dove i decessi osservati superano quelli attesi.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che fino ai 75 anni si muore di più tra gli uomini. La prevalenza di decessi tra i due generi si ribalta nella coorte dei grandi anziani, così come succede a livello regionale.
Tutti i decessi avvenuti nell’estate 2019 sono codificati come decessi naturali.
Per quanto riguarda il luogo del decesso, circa il 26% delle morti è avvenuto presso il domicilio ed il rimanente in ospedale o in case di cura. A maggio e a luglio la percentuale dei deceduti a casa è sopra la media dell’intero periodo mentre a giugno, agosto e settembre la percentuale dei deceduti in struttura è sopra la media dell’intero periodo.
Per quello che riguarda il periodo, il mese di luglio ha registrato il numero maggiore di decessi, 102, circa il 29% del totale, e il primato si conferma anche per i decessi avvenuti nella propria residenza, 35,5% del totale dei decessi avvenuti nella propria residenza. Il mese di agosto, invece, si caratterizza per essere associato al maggior numero di decessi avvenuti in struttura, pari alla 82% dei decessi totali avvenuti in struttura.

Asti
Ad Asti sono stati registrati 271 decessi di cui 241 tra gli ultrasessantacinquenni (pari a 88,9% del totale e ad una media giornaliera di 1,9 statisticamente diversa dalla media degli attesi pari a 2,4).
In questo capoluogo come per la città di Torino, l‘ondata di calore, a cavallo tra giugno e luglio 2019, è stata quella con un impatto maggiore sulla mortalità sia per la durata sia per l’intensità. In particolare, in 9 giorni di ondata (25 giugno-3 luglio 2019) si sono verificati 24 decessi di ultrasessantacinquenni, pari a 2,7 decessi osservati in media al giorno contro un atteso di 2,4.
Inoltre, emerge un eccesso di decessi over 65 a sfavore degli attesi rispetto agli osservati sia per l’intero periodo sia mensilmente dove si registra un decremento percentuale della mortalità osservata rispetto all’atteso da maggio a settembre. La distribuzione dell’età al decesso tra i due generi conferma, rafforzandola (le analisi registrano solo per gli under 65 una percentuale di mortalità maggiore tra gli uomini rispetto alle donne), l’ipotesi che le donne muoiono in età più avanzata rispetto agli uomini.
In tendenza con le ondate di calore e quanto successo a livello regionale la maggior parte dei decessi è avvenuta nei primi tre mesi di rilevazione. Inoltre, giugno ed agosto registrano la più alta percentuale di deceduti in abitazione (18 casi pari al 25% per ogni mese) mentre luglio registra la più alta percentuale di deceduti in strutture (57 casi pari al 29%).

Biella
A Biella i decessi osservati sono stati 76 di cui 70 (92,1% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre. Tra il 15 maggio e il 15 settembre 2019 nella coorte dei deceduti over 65 non si registrano variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati (pari a 0,57) rispetto agli attesi (pari a 0,62). Inoltre, si evince che l’eccesso a sfavore degli attesi rispetto agli osservati avviene a maggio e ad agosto, oltre che complessivamente. Diversamente dalle precedenti relazioni, va sottolineato che per il trasferimento, nel 2015, dell’Ospedale degli Infermi da Biella in altro comune limitrofo (Ponderano), i decessi attesi sono stati calcolati dalla serie storica cimiteriale 2015-2018 e non dalla serie storica 2005-2014 dei dati di mortalità ISTAT.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che tra le donne si ha solo il 2,6% di morti in età inferiore ai 65 anni mentre tra gli uomini si ha circa il 13,5%. Il rapporto si ribalta nelle coorti dei più anziani, così come succede a livello regionale.
Analizzando il periodo di decesso, agosto registra la più alta percentuale, pari al 33%, di decessi sia tra i deceduti in abitazione sia tra i deceduti in istituti di cura, in termini assoluti i decessi risultano pari a 16 e 9, rispettivamente.

Cuneo

A Cuneo i decessi osservati sono stati 138, di cui 124 (89.9% del totale) per la classe d'età 65 ed oltre e 107 (77,5% del totale) per la classe over 75.
Nell’intero periodo (15 maggio-15 settembre) si registrano nella sotto-coorte degli over 65 di Cuneo variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati (pari a 1,00) rispetto agli attesi (pari a 1,85). In aggiunta l’eccesso a sfavore degli attesi rispetto agli osservati si registra sia per l’intero periodo di analisi sia ognuno dei 5 mesi separatamente.
Confermando quanto visto lo scorso anno per la città di Cuneo e quanto emerge dall’analisi dell’intera regione nel 2019, la distribuzione di età al decesso è diversa tra i due generi. Emerge che mentre c’è una prevalenza superiore di decessi tra gli uomini under 75 il rapporto tra generi si inverte nella classe dei grandi anziani. Va sottolineato, inoltre, che a Cuneo la differenza in valori percentuali tra le distribuzioni dell’età tra i due generi è la più alta degli otto capoluoghi presi in considerazione.
Analizzando il periodo di decesso emerge che giugno è sotto la media comunale tra i deceduti in abitazione mentre maggio, luglio e settembre sono sotto la media tra i deceduti in struttura. In tendenza con le ondate di calore e quanto successo a livello regionale, la maggior parte dei decessi è avvenuta nei primi tre mesi di rilevazione, con un picco nel mese di luglio (per un totale di 49 decessi pari al 35,5% del totale dei decessi). Inoltre, il primato di luglio si conferma sia nel sotto campione dei deceduti in abitazione (per un totale di 14 decessi pari al 36,8% del totale dei decessi del sotto campione) sia nel sotto campione dei deceduti in struttura (per un totale di 34 decessi pari al 35,1% del totale dei decessi del sotto-campione).

Novara
A Novara i decessi totali osservati risultano essere 263 di cui 238 ultrasessantacinquenni (90,5% del totale). Se si considerano solamente i grandi anziani (età maggiore o uguale a 75 anni) i decessi risultano essere 212, pari al 80,7% del totale.
In anticipo rispetto agli altri capoluoghi, la prima ondata di calore (primo-7 giugno 2019) è stata quella più forte con una media di decessi giornalieri osservati di 2,9 e un totale di decessi pari a 20. Emerge, inoltre, che due giorni prima dell’inizio dell’ondata (quindi nel mese di maggio) si è registrato il valore massimo di decessi giornalieri, pari a 10. Tra il 15 maggio e il 15 settembre 2019, considerando solo i deceduti over 65, si registrano variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati (pari a 1,92) rispetto agli attesi (pari a 2,59). Inoltre, emerge che l’eccesso di mortalità a sfavore degli attesi rispetto agli osservati c’è nell’intero periodo, pari a circa il 26%, così come mensilmente ad eccezione di maggio.
Confermando quanto emerge dall’analisi di tutti i capoluoghi si sottolinea che la distribuzione di età al decesso registra una prevalenza superiore di decessi tra gli uomini under 75 mentre il rapporto tra generi si inverte nella classe dei grandi anziani, dove la prevalenza maggiore di decessi spetta alle donne.
In tendenza con le ondate di calore e a quanto successo a livello regionale, la maggior parte dei decessi è avvenuta nei primi tre mesi di rilevazione, con un picco nel mese di maggio (per un totale di 49 decessi in 16 giorni di rilevazione). Inoltre, il primato di maggio, in considerazione del ridotto numero di giorni di rilevazione, si conferma sia nel sotto campione dei deceduti in abitazione (per un totale di 16 decessi) sia nel sotto campione dei deceduti in struttura (per un totale di 33).

Verbania

A Verbania i decessi osservati sono stati 97 di cui 94 ultrasessantacinquenni (96,9% del totale). Se si considerano solamente i grandi anziani (età maggiore o uguale a 75 anni) i decessi risultano essere 75, pari al 77,3% del totale.
Come per Novara ma in concomitanza con quanto accaduto a livello regionale e torinese la prima ondata di calore (25 giugno-3 luglio 2019) è stata quella più forte con il massimo di decessi osservati, pari a 3, nei giorni 28 giugno e primo luglio, rispettivamente.
Nell’intero periodo nella coorte degli over 65 si registrano variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati (pari a 0,76) rispetto agli attesi (pari a 1.51). Inoltre, si evidenzia, come lo scorso anno, un eccesso a sfavore degli attesi rispetto agli osservati sia complessivamente sia per singolo mese.
I dati confermano una prevalenza superiore di decessi tra gli uomini under 65 mentre il rapporto tra generi si inverte nelle classi più anziane, dove la prevalenza maggiore di decessi spetta alle donne.
La distribuzione dei decessi per mese a Verbania non segue l’andamento regionale. In considerazione del ridotto numero di giorni di rilevazione il mese con la massima frequenza di decessi risulta maggio e due picchi si riscontrano a luglio e ad agosto.

Vercelli
A Vercelli i decessi risultano essere 162 di cui 152 ultrasessantacinquenni (93,8% del totale). Se si considerano solamente i grandi anziani (età maggiore o uguale a 75 anni) i decessi risultano essere 137, pari al 84,6% del totale.
Nell’intero periodo in analisi (124 tra il 15 maggio ed il 15 settembre 2019) nella coorte degli over 65 si registrano variazioni significative del numero medio giornaliero di decessi osservati (pari a 1.23) rispetto agli attesi (pari a 1.97). Inoltre, si evidenzia, come lo scorso anno, un eccesso a sfavore degli attesi rispetto agli osservati sia complessivamente sia per singolo mese.
Per quanto riguarda la differenza tra i due generi rispetto alla distribuzione di età al decesso, emerge che nel gruppo dei grandi anziani, over 75, tra le donne si ha circa il 89% di decessi mentre tra gli uomini si circa il 76%. La differenza tra le percentuali si inverte nelle due categorie d’età più giovani, per le quali le percentuali di deceduti tra gli uomini è maggiore della percentuale di deceduti tra le donne.
Per quello che riguarda il periodo, il mese di luglio ha registrato il numero maggiore di deceduti, 46, pari al 28,4% del totale. In aggiunta, nel mese di giugno si è registrato il maggior numero di deceduti a domicilio (14 casi) mentre nel mese di luglio si è registrato il maggior numero di deceduti negli istituti di cura (36 casi).

L’andamento della mortalità per genere e diviso per classi d’età è sintetizzato nelle figure 4 e 5 tra i diversi capoluoghi di provincia piemontesi, nonché per il totale degli stessi.

Figura 4
Donne. Statistica descrittiva, distribuzione delle percentuali dei decessi secondo la città di residenza e per classi d’età, per tutte le città capoluogo e totale

Figura 5
Uomini. Statistica descrittiva, distribuzione delle percentuali dei decessi secondo la città di residenza e per classi d’età, per tutte le città capoluogo e totale

ANDAMENTO DELLE ONDATE DI CALORE

Tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019 è stata aggiornata sia l’equazione che formalizza l’effetto su HSI (Heat stress index) delle variabili predittive sia il periodo di riferimento climatologico per il calcolo del HSI, si considerano i 25 anni 1991-2015. Ne consegue che la serie storica 2004-2019 utilizzata per la rappresentazione dell’andamento delle ondate di calore viene aggiornata ma come serie storica interrotta, in quanto i dati dei giorni in ondata di calore del 2019 non sono comparabili con i precedenti.

È stata analizzata la mortalità del periodo estivo degli anni 2004-2019 e valutato l’andamento in relazione alle ondate di calore (figura 6).
Osservando le due curve, si evidenzia immediatamente un grande incremento della mortalità nell’estate 2015, in cui si sono osservati circa 500 decessi in più dell’atteso. L’estate del 2015 dal punto di vista climatologico ha registrato 77 giorni interessati da Ondate di Calore, il dato più elevato tra tutte le annate analizzate, ma soprattutto si è avuto un periodo lunghissimo, a partire dagli ultimi giorni di giugno fino alla fine del mese di luglio, in cui le temperature sono state sempre superiori alla media determinando “ondata di calore ” molto persistente e prolungata, che ha determinato l’incremento maggiore di decessi registrati complessivamente nell’estate 2015.
Il profilo della mortalità evidenzia per tutto il periodo analizzato incrementi dei decessi in relazione ai giorni di ondata, ma con incrementi meno consistenti di quanto emerso nel 2015. Confrontando il dato del solo mese di luglio con la serie storica più lunga disponibile è risultato il mese più caldo dal 1958 ad oggi.
Altro dato riguarda la frequenza sempre maggiore con cui si registrano temperature anomale, in questa serie storica, relativamente breve, su 15 anni ci sono stati ben 3 anni con numero di giorni in ondata di calore superiore ai 70 sulla durata complessiva del periodo estivo.
Anche questo dato fa riflettere sul veloce cambiamento climatico a cui si sta assistendo e su quanto questo determini un importante impatto sull’ambiente e sulla salute.

Figura 6
Torino. Andamento mortalità estiva e ondate di calore - anni 2004-2019

Fonte: Arpa Piemonte

La serie storica interrotta dei decessi attesi è stata calcolata partendo dalla serie storica 1990-2002, il periodo preso in analisi va dal primo giugno al 15 settembre di ogni anno. Ne consegue che i dati mostrati possono non coincidere con quelli presentati nelle singole relazioni annuali