RADIAZIONI IONIZZANTI
L’argomento Radiazioni ionizzanti rientra negli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell’Obiettivo 3:
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Target
3.4. Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento.
Nella Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile il riferimento è: Area: Persone. Scelta: III. Promuovere la salute e il benessere. Obiettivo Strategico Nazionale: III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico
MONITORAGGIO RADIOATTIVITÀ AMBIENTALE
Figura 1
Campioni alimentari analizzati nell’ambito delle reti di monitoraggio - anno 2019 (totale campioni 369)
Figura 2
Campioni ambientali analizzati nell’ambito delle reti di monitoraggio - anno 2019 (totale campioni 346)
Figura 3
Campioni analizzati nell’ambito delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale - anni 2014-2019
Figura 4
Concentrazione del Cs-137 nel latte di cascina - anni 1989-2019
Figura 5
Concentrazione del Cs-137 nella deposizione al suolo (fallout) - anni 1988-2019
Arpa Piemonte, Dipartimento Tematico Rischi Fisici e Tecnologici, è il riferimento in Piemonte delle reti di monitoraggio della radioattività ambientale. In base all’esito delle misure effettuate ogni anno viene stimata la dose efficace alla popolazione piemontese. La dose dovuta alla radioattività artificiale risulta sempre molto inferiore a quella dovuta alla radioattività naturale.
Consulta la sezione Territorio - Impatti - Radiazioni ionizzanti - dose efficace alla popolazione.
NORMATIVA
Europea: Trattato Euratom (1957), art. 35
Italiana: DLgs 230/95, art. 104
Regionale: LR 5/10; DGR 23-6389 del 19/01/18
SORGENTI ARTIFICIALI DI RADIAZIONI IONIZZANTI
Figura 6
Pratiche gestite nel database di Arpa Piemonte anni 2014-2019
La diminuzione del numero di modifiche a pratiche esistenti è da attribuirsi alla minore richiesta di pareri per la concessione del nulla osta di cat. B.
Figura 7
Detentori di sorgenti radioattive suddivisi per provincia - anno 2019 (totale 253 detentori)
Figura 8
Detentori di sorgenti di radiazioni ionizzanti (comprese le macchine radiogene) in possesso di nulla osta di cat. B suddivisi per provincia - anno 2019
NORMATIVA
Italiana: DLgs 230/95 e s.m.i. art. 22, 27, 28, 29; DLgs 230/95 art. 157
Regionale: LR 5/10; DGR 23-6389 del 19/01/18
MONITORAGGIO ALLARMI TERMOVALORIZZATORE
Nelle citate procedure è specificato che ogni allarme, segnalato dai portali, deve essere comunicato agli organi di controllo, tra i quali anche Arpa.
Nella figura 9 successiva si riporta l’andamento delle registrazioni degli allarmi ricevuti in funzione dell’anno e del mese in cui si sono verificati, dal 15 Aprile 2018 fino al 31 Marzo 2020.
Figura 9
Registrazioni allarmi del TRM - dal 15 aprile 2018 al 31 marzo 2020
Dall’analisi del numero degli allarmi complessivi per anno, si rileva che in media la ditta rileva un allarme radiometrico ogni 2 giorni.
Praticamente la quasi totalità degli allarmi registrati sono stati causati da materiale radioattivo di tipo medicale smaltito insieme ai rifiuti urbani e nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di Iodio 131. Tale radionuclide è infatti usato nella medicina nucleare per il trattamento dell’ipertiroidismo e di alcuni tipi di tumore alla tiroide.
Solitamente i pazienti trattati con tale radionuclide vengono dimessi dopo un periodo di degenza in strutture protette. Lo Iodio 131 contenuto nel corpo del paziente diminuisce nel tempo, sia a causa del suo decadimento radioattivo (tempo di dimezzamento di circa 8 giorni), sia per eliminazione attraverso il sudore e l’urina, ma non è completamente azzerato quando il paziente ritorna al proprio domicilio. Lo Iodio 131 può quindi essere trovato in effetti personali o igienici (fazzoletti, salviette, pannolini), di pazienti sottoposti a iodioterapia, che vengono poi smaltiti attraverso il normale percorso dei rifiuti i urbani (RU).
Oltre al numero di allarmi occorsi nei vari anni è anche stata registrata la targa del mezzo su cui era presente il materiale che ha fatto rilevare l’anomalia radiometrica.
I dati sono riportati nel grafico di figura 10.
Figura 10
Allarmi collegati alla targa dei veicoli dal 15 aprile 2018 al 31 marzo 2020
Come si può evidenziare alcuni veicoli fanno registrare un numero di eventi di allarme superiore ad altri. Occorrerebbe indagare i percorsi di raccolta effettuati da tali mezzi per verificare se lungo il loro percorso raccolgano anche rifiuti di strutture sanitarie o simili. Con una mirata opera di sensibilizzazione sul corretto smaltimento di tali tipologie di rifiuti, si potrebbe ridurre il numero di allarmi.
A seguito di allarmi di una certa rilevanza radiometrica il personale di Arpa Piemonte si è sempre recato presso lo stabilimento della ditta TRM SpA con il duplice scopo di individuare o confermare, nel caso in cui la ditta lo avesse già fatto, il radionuclide responsabile dell’allarme; e di valutare l’entità di una eventuale esposizione della popolazione e del personale della ditta addetto alle operazioni di carico e scarico dei rifiuti solidi urbani.
In aggiunta alle registrazioni degli allarmi, Arpa esegue con cadenza quindicinale un’analisi dei filtri dell’aria prelevati da una stazione di monitoraggio Arpa preposta a monitorare la qualità dell’aria nell’intorno dell’impianto TRM SpA.
In tutte le analisi effettuate fino al 31 Marzo 2020 non è emersa nessuna misura che abbia fatto registrare la presenza di Iodio o altro materiale volatile radioattivo eventualmente fuoriuscito dall’impianto di incenerimento rifiuti.
Tabella 1
Attività effettuate nell’ambito del monitoraggio dell’inceneritore TRM del Gerbido - anno 2019
Attività |
Numero |
Sopralluoghi in seguito a allarme ai rivelatori a portale in ingresso allo stabilimento |
7 |
Analisi di spettrometria gamma sui pacchetti di filtri della qualità dell’aria |
32 |
Analisi di spettrometria gamma su campioni di rifiuti |
1 |
Siti Nucleari
I siti nucleari piemontesi sono tre: Bosco Marengo (AL), Saluggia (VC) e Trino (VC). In particolare il sito di Saluggia, sicuramente il sito più complesso del Piemonte, nel tempo ha ospitato un impianto pilota di ritrattamento del combustibile irraggiato, un impianto pilota di fabbricazione del combustibile nucleare, un reattore di ricerca con annesse celle calde per le prove sul materiale irraggiato, stabilimenti per la produzione di radiofarmaci, un deposito di combustibile nucleare irraggiato, depositi di rifiuti radioattivi solidi e liquidi.
Tabella 2
Impianti nucleari
Sito |
Impianto |
Stato |
Bosco Marengo (AL) |
Impianto di fabbricazione combustibile nucleare. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati |
Saluggia (VC) |
EUREX: impianto pilota di riprocessamento di combustibile nucleare irraggiato. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati e rifiuti liquidi non condizionati |
Deposito Avogadro: deposito di combustibile nucleare irraggiato |
In attività, presenza combustibile in piscina, rifiuti non condizionati |
|
LivaNova Site Management (ex Sorin Site Management): deposito rifiuti radioattivi * |
In attività, rifiuti non condizionati |
|
Trino (VC) |
Centrale elettronucleare di potenza E. Fermi. SO.G.I.N. Area disattivazione |
In disattivazione, assenza combustibile, rifiuti parzialmente condizionati |
Quantità rifiuti radioattivi e combustibile nucleare irraggiato detenuti
Il Piemonte ad oggi detiene più del 70% dei rifiuti radioattivi italiani - in termini di attività - e la quasi totalità del combustibile nucleare irraggiato. In particolare, il maggior quantitativo di rifiuti radioattivi è costituito dai rifiuti liquidi ad alta attività stoccati presso l’impianto EUREX di Saluggia, per i quali è previsto il trattamento di solidificazione nell’impianto CEMEX, attualmente in fase di costruzione. Tutto il combustibile nucleare irraggiato ancora presente in Piemonte è stoccato presso il Deposito Avogadro di Saluggia, dal momento che nel corso del 2015 sono stati effettuati due trasporti verso l’impianto di La Hague (F) con i quali è stata svuotata la piscina della centrale E. Fermi di Trino.
Figura 11
Quantità di rifiuti radioattivi in termini di attività - anno 2018
Figura 12
Quantità di combustibile nucleare irraggiato in termini di attività - anno 2018
Siti Nucleari - Monitoraggio radiologico ambientale
- la significatività dei punti di campionamento rispetto alle modalità di diffusione dei contaminanti;
- la rappresentatività delle matrici prelevate;
- la capacità di segnalare tempestivamente qualsiasi anomalia;
- l’adeguatezza delle tecniche analitiche.
Figura 13
Campioni analizzati - anni 2002-2019
CONTENUTI CORRELATI
Consulta gli approfondimenti sulle attività di Arpa Piemonte per la vigilanza del territorio.
Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi al monitoraggio della radioattività nelle matrici alimentari e nelle matrici ambientali.
Per approfondimenti sui siti nucleari consulta le Relazioni tecniche di dettaglio e Tutti i risultati delle misure sul geoportale