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Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale vengono individuati e analizzati tutti gli impatti che le fasi di realizzazione, esercizio ed eventuale dismissione di un’opera in progetto potrebbero generare sulle componenti ambientali del territorio interferito. La rilevanza degli impatti e la loro mitigabilità non dipendono solo dalla tipologia progettuale ma anche dalla fase di “vita” del progetto considerata (cantiere, esercizio o dismissione) e dalle caratteristiche del territorio in cui si inserisce l’opera, aspetti che condizionano l’esito di una valutazione.
Tuttavia, è possibile astrarre, generalizzando, gli impatti potenziali determinati dalle diverse categorie progettuali sottoposte a procedura di VIA. Nello specifico, il presente capitolo riporta i dati delle VIA attivate e concluse tra il 1999 ed il 2019 in Regione Piemonte individuando i progetti con maggiore incidenza sulla qualità dell’aria, delle acque e del territorio (inteso come suolo, ecosistemi e paesaggio).
Analisi dei dati
Fase di verifica
Tabella 1
Fase di valutazione
Tabella 2
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Strumenti per la Valutazione Ambientale Strategica
Autorità Ambientale Regionale
Il tavolo tecnico VIA e VAS del Progetto CReIAMO PA del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
IL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO – NUOVI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
Il monitoraggio ambientale del PTR
VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE - VIA
L'argomento Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) rientra negli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare nei seguenti:
Obiettivo 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Obiettivo 13
Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Obiettivo 15
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
Obiettivo 12
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Obiettivo 13
Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
Obiettivo 15
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
Nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale vengono individuati e analizzati tutti gli impatti che le fasi di realizzazione, esercizio ed eventuale dismissione di un’opera in progetto potrebbero generare sulle componenti ambientali del territorio interferito. La rilevanza degli impatti e la loro mitigabilità non dipendono solo dalla tipologia progettuale ma anche dalla fase di “vita” del progetto considerata (cantiere, esercizio o dismissione) e dalle caratteristiche del territorio in cui si inserisce l’opera, aspetti che condizionano l’esito di una valutazione.
Tuttavia, è possibile astrarre, generalizzando, gli impatti potenziali determinati dalle diverse categorie progettuali sottoposte a procedura di VIA. Nello specifico, il presente capitolo riporta i dati delle VIA attivate e concluse tra il 1999 ed il 2019 in Regione Piemonte individuando i progetti con maggiore incidenza sulla qualità dell’aria, delle acque e del territorio (inteso come suolo, ecosistemi e paesaggio).
Analisi dei dati
Di seguito si riportano i dati delle procedure di VIA ai sensi del DLgs 152/06, così come modificato dal DLgs 104/17, e della LR 40/98, suddivise per fase di verifica e fase di valutazione, presentate ed autorizzate tra il 1999 ed il 2019 Per ciascuna fase, oltre al totale di procedure avviate e di quelle concluse con un’autorizzazione, sono anche stati estrapolati per anno i numeri di opere autorizzate che maggiormente incidono su aria, acqua e territorio, evidenziando così in linea di massima il trend negli anni.
Si sottolinea comunque che, per quanto si possano evidenziare in linea generale gli impatti diretti prevalenti di ciascuna categoria progettuale, tutte le opere sottoposte a VIA comportano un’alterazione delle caratteristiche ambientali complessive di un territorio.
Si sottolinea comunque che, per quanto si possano evidenziare in linea generale gli impatti diretti prevalenti di ciascuna categoria progettuale, tutte le opere sottoposte a VIA comportano un’alterazione delle caratteristiche ambientali complessive di un territorio.
Fase di verifica
Come si evince dalla tabella 1 il numero complessivo di procedure di verifica in Regione Piemonte, dopo il picco del 2010 sia di procedure avviate che autorizzate, è sensibilmente diminuito negli anni successivi (2011-2014). Nel 2015 si è registrato un lieve aumento delle opere presentate e autorizzate. Nel 2019, così come gli anni precedenti, continua la tendenza riscontrata rivolta alla diminuzione delle procedure presentate con un’altrettanta sensibile diminuzione delle autorizzate.
Tabella 1
Numero di opere autorizzate in verifica con le maggiori incidenze su aria, acqua e territorio
anni 1999-2019
Matrici |
‘99 |
‘00 |
‘01 |
‘02 |
‘03 |
‘04 |
‘05 |
‘06 |
‘07 |
‘08 |
‘09 |
‘10 |
‘11 |
‘12 |
‘13 |
‘14 |
'15 |
'16 |
'17 |
'18 |
'19 |
'Tot. |
Aria |
|
2 |
2 |
24 |
39 |
26 |
12 |
15 |
16 |
14 |
13 |
6 |
16 |
13 |
10 |
8 |
6 |
7 |
5 |
6 |
2 |
242 |
Acqua |
8 |
15 |
18 |
61 |
90 |
88 |
56 |
58 |
80 |
64 |
54 |
65 |
67 |
47 |
35 |
33 |
51 |
29 |
52 |
32 |
29 |
1024 |
Territorio |
4 |
6 |
10 |
92 |
127 |
124 |
122 |
94 |
107 |
72 |
47 |
24 |
40 |
33 |
32 |
23 |
36 |
22 |
28 |
34 |
27 |
1100 |
Totale |
73 |
126 |
148 |
234 |
274 |
257 |
235 |
208 |
233 |
242 |
312 |
403 |
263 |
194 |
158 |
153 |
187 |
151 |
146 |
129 |
127 |
4054 |
Totale |
52 |
73 |
102 |
147 |
164 |
159 |
155 |
134 |
167 |
169 |
206 |
263 |
187 |
122 |
97 |
99 |
120 |
111 |
116 |
106 |
89 |
2713 |
Fase di valutazione
Come si evince dalla tabella 2, il numero complessivo di procedure di valutazione in Regione Piemonte, dopo il picco del 2010 diminuisce in modo significativo fino al 2018 e si stabilizza nel 2019 sui dati dell’anno 2018.
Tabella 2
Numero di opere autorizzate in valutazione con le maggiori incidenze su aria, acqua e territorio
anni 1999-2019
Matrici |
‘99 |
‘00 |
‘01 |
‘02 |
‘03 |
‘04 |
‘05 |
‘06 |
‘07 |
‘08 |
‘09 |
‘10 |
‘11 |
‘12 |
‘13 |
‘14 |
'15 |
'16 |
'17 |
'18 |
'19 |
Tot. |
Aria |
|
1 |
2 |
4 |
8 |
6 |
10 |
4 |
8 |
6 |
1 |
4 |
|
3 |
1 |
|
1 |
59 |
||||
Acqua |
|
1 |
3 |
19 |
25 |
29 |
29 |
29 |
32 |
38 |
23 |
34 |
10 |
28 |
23 |
36 |
22 |
18 |
16 |
10 |
10 |
435 |
Territorio |
|
1 |
7 |
37 |
58 |
52 |
59 |
71 |
62 |
49 |
31 |
24 |
27 |
26 |
15 |
9 |
12 |
12 |
16 |
17 |
20 |
605 |
Tot. |
2 |
20 |
39 |
65 |
91 |
114 |
111 |
122 |
125 |
116 |
99 |
130 |
68 |
83 |
67 |
81 |
52 |
51 |
40 |
34 |
31 |
1539 |
Tot. |
|
15 |
29 |
53 |
71 |
71 |
85 |
95 |
95 |
91 |
66 |
95 |
47 |
53 |
43 |
46 |
39 |
37 |
30 |
29 |
30 |
1120 |
Per quanto concerne le opere soggette a VIA (Fasi di Valutazione e Verifica) nel corso del 2019 si mantiene pressoché stabile il trend dell’anno precedente: le tipologie maggiormente rappresentata sono risultate quella delle derivazioni idriche ad uso idroelettrico e gli interventi di difesa idraulica; i primi diminuiscono leggermente rispetto al 2018 mentre i secondi aumentano, le cave di pietre ornamentali/inerti e gli impianti di gestione rifiuti. Peculiari del territorio cuneese sono gli allevamenti.
L’individuazione di categorie progettuali maggiormente incidenti sul territorio risulta invece più artificiosa rispetto all’aria e all’acqua; tutte le opere sottoposte a VIA costituiscono infatti una trasformazione dell’assetto di un territorio concorrendo all’aumento del consumo di suolo, ad alterazioni di tipo geomorfologico, ecologico (in termini di perdita di biodiversità e depauperamento della qualità degli ecosistemi) e paesaggistico. Tuttavia, tra le procedure concluse con autorizzazione si possono evidenziare, in termini di sottrazione di suolo ed ecosistemi, quelle per le opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, le cave, le discariche di rifiuti urbani non pericolosi ed i centri commerciali.
L’individuazione di categorie progettuali maggiormente incidenti sul territorio risulta invece più artificiosa rispetto all’aria e all’acqua; tutte le opere sottoposte a VIA costituiscono infatti una trasformazione dell’assetto di un territorio concorrendo all’aumento del consumo di suolo, ad alterazioni di tipo geomorfologico, ecologico (in termini di perdita di biodiversità e depauperamento della qualità degli ecosistemi) e paesaggistico. Tuttavia, tra le procedure concluse con autorizzazione si possono evidenziare, in termini di sottrazione di suolo ed ecosistemi, quelle per le opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, le cave, le discariche di rifiuti urbani non pericolosi ed i centri commerciali.
Figura 1
Procedure di verifica e opere con principali incidenze sulle componenti aria, acqua e territorio
anni 1999-2019
Figura 2
Numero complessivo di procedure di verifica
anni 1999-2019
Figura 3
Numero complessivo di procedure di verifica
anni 1999-2019
Figura 4
Numero complessivo di procedure di valutazione
anni 1999-2019
Fonte: Sistema Informativo Valutazione Impatto Ambientale (SIVIA) - Regione Piemonte
Strumenti per la Valutazione Ambientale Strategica
Relativamente ai processi di VAS inerenti gli strumenti della pianificazione urbanistica, è stato aggiornato il documento tecnico Contenuti del Rapporto Ambientale per la pianificazione locale al fine di agevolare la redazione del Rapporto Ambientale (RA) per la fase di valutazione e di rendere il più possibile omogenei e adeguati i processi di valutazione ambientale degli strumenti urbanistici.
Tale documento tecnico di indirizzo fornisce indicazioni operative e di supporto alle Amministrazioni comunali, definendo un indice ragionato degli argomenti da trattare e approfondire nel Rapporto Ambientale e specificando indicazioni di natura ambientale e paesaggistica. I principali argomenti trattati riguardano: gli aspetti metodologici, le componenti ambientali,
Tale documento tecnico di indirizzo fornisce indicazioni operative e di supporto alle Amministrazioni comunali, definendo un indice ragionato degli argomenti da trattare e approfondire nel Rapporto Ambientale e specificando indicazioni di natura ambientale e paesaggistica. I principali argomenti trattati riguardano: gli aspetti metodologici, le componenti ambientali,
territoriali e paesaggistiche da trattare all’interno del RA, indicazioni in merito alle misure di mitigazione e compensazione ambientale, il tema del monitoraggio; è inoltre inclusa una serie di indirizzi web contenenti banche dati a cui fare riferimento.
Il documento è stato aggiornato sulla base dei più recenti atti normativi e pianificatori in materia ambientale, territoriale e paesaggistica, in stretta collaborazione con le strutture regionali interessate e coinvolte nell’organo tecnico regionale.
Il testo è disponibile on-line sul sito web della Regione Piemonte, sezione “Linee guida regionali”.
Il documento è stato aggiornato sulla base dei più recenti atti normativi e pianificatori in materia ambientale, territoriale e paesaggistica, in stretta collaborazione con le strutture regionali interessate e coinvolte nell’organo tecnico regionale.
Il testo è disponibile on-line sul sito web della Regione Piemonte, sezione “Linee guida regionali”.
Autorità Ambientale Regionale
L’Autorità Ambientale regionale (AA) assicura l’integrazione della dimensione ambientale nei processi di definizione, attuazione, sorveglianza e monitoraggio dei programmi dei fondi strutturali europei dalla programmazione 2014-2020 (FESR, FEASR, Interreg IT – FR Alcotra e Interreg Italia – Svizzera).
La Regione Piemonte ha sistematizzato le attività dell’AA con la D.G.R. n. 40-5288 del 29 gennaio 2013 “Autorità ambientale della Regione Piemonte. Ruolo e funzioni nel contesto della politica regionale unitaria per la nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi del Quadro Strategico Comunitario”. Le funzioni di AA sono in capo al Settore Valutazioni Ambientali e Procedure Integrate della Direzione Ambiente, Energia e Territorio,
L’AA partecipa ai lavori della Rete nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità della programmi operativi finanziati con fondi SIE, la quale si configura come una sede di coordinamento, di riflessione, di formazione, di confronto, di messa in comune delle esperienze e di elaborazione di proposte, di criteri e di metodologie attinenti agli aspetti ambientali delle azioni dei Fondi Strutturali comunitari.
Il 23 febbraio 2017, la Conferenza Stato-Regioni ha preso atto del Protocollo di intesa fra le Autorità ambientali e le Autorità di gestione dei programmi comunitari del ciclo 2014-2020, sottoscritto dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 2-2989 del 7 marzo 2016 “Adesione al Protocollo di intesa tra Agenzia Coesione Territoriale Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare Autorità di Gestione dei Programmi Operativi 2014-2020 e Autorità Ambientali per promuovere e assicurare l'integrazione ambientale e gli obiettivi sviluppo sostenibile nei programmi operativi del ciclo di Programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e Fondo Sviluppo Coesione”.
Attualmente si stanno avviando le attività per la definizione della prossima politica di coesione per il periodo 2021-2027 e dei nuovi programmi operativi per la gestione dei fondi diretti ed indiretti. Gli Obiettivi di Policy individuati dalla proposta di Regolamento UE COM(2018) 375 final del 29/05/18, recante disposizioni comuni sui fondi sono:
La Regione Piemonte ha sistematizzato le attività dell’AA con la D.G.R. n. 40-5288 del 29 gennaio 2013 “Autorità ambientale della Regione Piemonte. Ruolo e funzioni nel contesto della politica regionale unitaria per la nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi del Quadro Strategico Comunitario”. Le funzioni di AA sono in capo al Settore Valutazioni Ambientali e Procedure Integrate della Direzione Ambiente, Energia e Territorio,
L’AA partecipa ai lavori della Rete nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità della programmi operativi finanziati con fondi SIE, la quale si configura come una sede di coordinamento, di riflessione, di formazione, di confronto, di messa in comune delle esperienze e di elaborazione di proposte, di criteri e di metodologie attinenti agli aspetti ambientali delle azioni dei Fondi Strutturali comunitari.
Il 23 febbraio 2017, la Conferenza Stato-Regioni ha preso atto del Protocollo di intesa fra le Autorità ambientali e le Autorità di gestione dei programmi comunitari del ciclo 2014-2020, sottoscritto dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 2-2989 del 7 marzo 2016 “Adesione al Protocollo di intesa tra Agenzia Coesione Territoriale Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare Autorità di Gestione dei Programmi Operativi 2014-2020 e Autorità Ambientali per promuovere e assicurare l'integrazione ambientale e gli obiettivi sviluppo sostenibile nei programmi operativi del ciclo di Programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e Fondo Sviluppo Coesione”.
Attualmente si stanno avviando le attività per la definizione della prossima politica di coesione per il periodo 2021-2027 e dei nuovi programmi operativi per la gestione dei fondi diretti ed indiretti. Gli Obiettivi di Policy individuati dalla proposta di Regolamento UE COM(2018) 375 final del 29/05/18, recante disposizioni comuni sui fondi sono:
- Ob. 1. Un’Europa più intelligente
- Ob. 2. Un’Europa più verde
- Ob. 3. Un’Europa più connessa
- Ob. 4. Un’Europa più sociale
- Ob. 5. Un’Europa più vicina ai cittadini
Il tavolo tecnico VIA e VAS del Progetto CReIAMO PA del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare
Nell’ambito delle azioni previste dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, il Ministero dell’Ambiente, al fine di eliminare la frammentazione dell’applicazione delle politiche ambientali pur riconoscendo la titolarità delle competenze in capo alle Regioni, ha sviluppato il Progetto Competenze e Reti per l’Integrazione Ambientale e per il Miglioramento delle Organizzazioni della PA (CReIAMO PA); in particolare è stata sviluppata la linea LQS1- Azioni per migliorare l’efficacia dei processi di VAS e di VIA relativi a programmi, piani e progetti.
Tra le attività messe in campo è stata creata una rete tra amministrazioni centrali e territoriali per definire i contenuti, le modalità di raccolta, i tempi e gli strumenti per le attività di monitoraggio degli effetti significativi connessi all’attuazione dei piani e dei programmi e alla realizzazione dei progetti e, per massimizzare i livelli di trasparenza, partecipazione e condivisione delle informazioni, sono previste azioni di supporto all’adeguamento dei portali dedicati alle valutazioni ambientali agli adempimenti richiesti dalla Direttiva 2014/52/UE in tema di informazione ambientale.
Nel corso del 2019 sono state predisposte le seguenti linee guida relative alle procedure VIA:
È stata inoltre predisposta, con la collaborazione di Pubbliche Amministrazioni e altri stakeholder, la “Carta d’intenti per la trasparenza e la partecipazione nelle Valutazioni Ambientali”, che rappresenta un “decalogo” di principi per promuovere processi partecipativi di qualità nelle Valutazioni Ambientali, in cui la trasparenza costituisce l’elemento trasversale. Ogni principio è sviluppato nella Carta secondo una serie di azioni da realizzare nelle diverse fasi del processo di valutazione ambientale.
La Carta d’intenti, presentata in occasione del Workshop internazionale “Esperienze nazionali ed internazionali a confronto per Valutazioni Ambientali trasparenti e partecipate: verso una Carta d’intenti condivisa” svoltosi a Roma il 29 ottobre 2019, è scaricabile alla pagina del MATTM.
Tra le attività messe in campo è stata creata una rete tra amministrazioni centrali e territoriali per definire i contenuti, le modalità di raccolta, i tempi e gli strumenti per le attività di monitoraggio degli effetti significativi connessi all’attuazione dei piani e dei programmi e alla realizzazione dei progetti e, per massimizzare i livelli di trasparenza, partecipazione e condivisione delle informazioni, sono previste azioni di supporto all’adeguamento dei portali dedicati alle valutazioni ambientali agli adempimenti richiesti dalla Direttiva 2014/52/UE in tema di informazione ambientale.
Nel corso del 2019 sono state predisposte le seguenti linee guida relative alle procedure VIA:
- Indirizzi operativi per l’applicazione dell’art.27 bis, DLgs 152/06: il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (scaricabile al link: ):
- Indirizzi operativi per la definzione di determinate tipologie progettuali elencate nell’allegato IV alla Parte Seconda del DLgs 152/06 - Interpretazione delle definizioni delle tipologie progettuali elencate al Punto 7. Progetti di infrastrutture, lettere n) ed o) dell’Allegato IV alla Parte Seconda D.Lgs. 152/2006: “opere costiere destinate a combattere l’erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare”, “opere di canalizzazione e di regolazione dei corsi d’acqua”
È stata inoltre predisposta, con la collaborazione di Pubbliche Amministrazioni e altri stakeholder, la “Carta d’intenti per la trasparenza e la partecipazione nelle Valutazioni Ambientali”, che rappresenta un “decalogo” di principi per promuovere processi partecipativi di qualità nelle Valutazioni Ambientali, in cui la trasparenza costituisce l’elemento trasversale. Ogni principio è sviluppato nella Carta secondo una serie di azioni da realizzare nelle diverse fasi del processo di valutazione ambientale.
La Carta d’intenti, presentata in occasione del Workshop internazionale “Esperienze nazionali ed internazionali a confronto per Valutazioni Ambientali trasparenti e partecipate: verso una Carta d’intenti condivisa” svoltosi a Roma il 29 ottobre 2019, è scaricabile alla pagina del MATTM.
IL SISTEMA FERROVIARIO METROPOLITANO – NUOVI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
La Società RFI (Rete Ferroviaria Italiana SpA), che gestisce la rete ferroviaria nazionale, sul territorio della Provincia di Torino, ha attualmente in fase di progettazione alcune nuove fermate a completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM). I progetti rientrano tra le opere connesse con la realizzazione del Nuovo collegamento ferroviario internazionale Torino - Lione, tratta nazionale.
Sulla nuova linea denominata SFM5, che collegherà la stazione di Torino-Stura (già operativa) con l’ospedale San Luigi di Orbassano, sono state previste oltre al capolinea, due nuove stazioni intermedie:
Il capolinea della SFM5 avrà sede presso l’Ospedale San Luigi di Orbassano e sarà dotato di un ampio parcheggio di interscambio; tale infrastruttura ha già superato la fase di verifica di assoggettabilità a VIA regionale ed è attualmente in fase di progettazione esecutiva;
Il progetto delle due stazioni intermedie è attualmente in fase di verifica di assoggettabilità a VIA regionale.
Secondo il cronoprogramma presentato da RFI, le tre nuove fermate potrebbero essere completate e attivate per la fine del 2024, e con esse è previsto il completamento della nuova linea SFM5.
Sulla linea SFM3 (Torino Porta Nuova - Susa/Bardonecchia) che collega Torino alla Valle di Susa, è al momento in fase di progettazione esecutiva la stazione di “Ferriera - Buttigliera Alta”, il cui progetto preliminare è già stato sottoposto alla fase di verifica di assoggettabilità alla VIA regionale.
La realizzazione delle opere infrastrutturali sopra menzionate è subordinata alla redazione da parte del proponente di specifici piani di monitoraggio ambientale che dovranno essere oggetto di valutazione e condivisione con Arpa Piemonte allo scopo di minimizzare gli impatti a carico delle varie matrici ambientali connessi con l’operatività dei cantieri previsti. Il percorso di valutazione e condivisione dei PMA dovrà prevedere pertanto l’individuazione delle matrici potenzialmente impattate, la selezione degli indicatori più appropriati oltre che l’identificazione delle più opportune frequenze di campionamento.
Le attività di monitoraggio inizieranno prima dell’avvio dei lavori (monitoraggio di ante-operam AO), seguiranno l’evolversi degli stessi (monitoraggio in corso d’opera CO) e si concluderanno successivamente al termine degli stessi (Monitoraggio post-operam PO). La finalità del monitoraggio ambientale svolto in fase AO è quella di accertare lo stato di fatto ambientale prima dell’avvio delle attività dei cantieri nelle aree territoriali di potenziale impatto dei cantieri stessi. I dati da esso derivanti saranno utilizzati per identificare soglie di riferimento il cui rispetto, nella successiva fase di CO garantirà il controllo degli effetti temporanei delle attività di cantiere e di identificare eventuali situazioni di criticità o di non conformità nel corso dei lavori. Il monitoraggio PO infine accerterà il pieno inserimento ambientale delle opere, il termine degli impatti dei cantieri e l’esecuzione dei lavori di ripristino oltre che l’accertamento delle compensazioni ambientali previste.
Sulla nuova linea denominata SFM5, che collegherà la stazione di Torino-Stura (già operativa) con l’ospedale San Luigi di Orbassano, sono state previste oltre al capolinea, due nuove stazioni intermedie:
- Stazione di San Paolo: ubicata all’interno dello scalo ferroviario esistente;
- Stazione Borgata Quaglia-Le Gru prospicente il centro commerciale esistente;
Il capolinea della SFM5 avrà sede presso l’Ospedale San Luigi di Orbassano e sarà dotato di un ampio parcheggio di interscambio; tale infrastruttura ha già superato la fase di verifica di assoggettabilità a VIA regionale ed è attualmente in fase di progettazione esecutiva;
Il progetto delle due stazioni intermedie è attualmente in fase di verifica di assoggettabilità a VIA regionale.
Secondo il cronoprogramma presentato da RFI, le tre nuove fermate potrebbero essere completate e attivate per la fine del 2024, e con esse è previsto il completamento della nuova linea SFM5.
Sulla linea SFM3 (Torino Porta Nuova - Susa/Bardonecchia) che collega Torino alla Valle di Susa, è al momento in fase di progettazione esecutiva la stazione di “Ferriera - Buttigliera Alta”, il cui progetto preliminare è già stato sottoposto alla fase di verifica di assoggettabilità alla VIA regionale.
La realizzazione delle opere infrastrutturali sopra menzionate è subordinata alla redazione da parte del proponente di specifici piani di monitoraggio ambientale che dovranno essere oggetto di valutazione e condivisione con Arpa Piemonte allo scopo di minimizzare gli impatti a carico delle varie matrici ambientali connessi con l’operatività dei cantieri previsti. Il percorso di valutazione e condivisione dei PMA dovrà prevedere pertanto l’individuazione delle matrici potenzialmente impattate, la selezione degli indicatori più appropriati oltre che l’identificazione delle più opportune frequenze di campionamento.
Le attività di monitoraggio inizieranno prima dell’avvio dei lavori (monitoraggio di ante-operam AO), seguiranno l’evolversi degli stessi (monitoraggio in corso d’opera CO) e si concluderanno successivamente al termine degli stessi (Monitoraggio post-operam PO). La finalità del monitoraggio ambientale svolto in fase AO è quella di accertare lo stato di fatto ambientale prima dell’avvio delle attività dei cantieri nelle aree territoriali di potenziale impatto dei cantieri stessi. I dati da esso derivanti saranno utilizzati per identificare soglie di riferimento il cui rispetto, nella successiva fase di CO garantirà il controllo degli effetti temporanei delle attività di cantiere e di identificare eventuali situazioni di criticità o di non conformità nel corso dei lavori. Il monitoraggio PO infine accerterà il pieno inserimento ambientale delle opere, il termine degli impatti dei cantieri e l’esecuzione dei lavori di ripristino oltre che l’accertamento delle compensazioni ambientali previste.
Il monitoraggio ambientale del PTR
Nel corso del 2018, la Regione Piemonte, con il contributo di Arpa Piemonte e Ires Piemonte, ha raccolto i dati necessari sia per l’aggiornamento del quadro strutturale del PTR sia per il Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) previsto dalla VAS. A fronte dei dati socio-economici e ambientali raccolti e delle conseguenti analisi sviluppate, si è deciso dare avvio ad un laboratorio della sostenibilità allo scopo di mettere a punto un metodo che possa descrivere in modo integrato la complessità del modello di sviluppo attuale e che possa porre le basi per la costruzione della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile.
Un primo passo in tale direzione è rappresentato dalla redazione di un documento a cura di Regione Piemonte, Arpa e Ires, che basandosi sulle aree di intervento previste dalla Strategia Nazionale e definite dalle 5P, Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, restituisce un quadro di sintesi dello stato socio-economico e ambientale del Piemonte. A questo scopo si è utilizzato un sottoinsieme degli indicatori raccolti per il PTR per dettagliare tre delle cinque aree previste dalla Strategia Nazionale, ovvero Persone, Pianeta e Prosperità.
Per questa prima analisi si è scelto di analizzare alcune zone del territorio regionale aggregandole come definito dal PTR, attraverso gli Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Il territorio così suddiviso rappresenta per ciascun ambito un'unità di relazione locale dove persiste un elevato grado di organicità determinato dalla prossimità geografica, dall’omogeneità delle caratteristiche fisiche, geografiche, sociali, economiche e dalle potenzialità derivanti dalla condivisione di ipotesi, programmi, progetti comuni tesi a sostenere le politiche di sviluppo delle realtà interessate.
Per ulteriori dettagli visita la pagina della Relazione Stato Ambiente 2019 e consulta il sito di Arpa Piemonte per visualizzare il documento completo.
Un primo passo in tale direzione è rappresentato dalla redazione di un documento a cura di Regione Piemonte, Arpa e Ires, che basandosi sulle aree di intervento previste dalla Strategia Nazionale e definite dalle 5P, Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, restituisce un quadro di sintesi dello stato socio-economico e ambientale del Piemonte. A questo scopo si è utilizzato un sottoinsieme degli indicatori raccolti per il PTR per dettagliare tre delle cinque aree previste dalla Strategia Nazionale, ovvero Persone, Pianeta e Prosperità.
Per questa prima analisi si è scelto di analizzare alcune zone del territorio regionale aggregandole come definito dal PTR, attraverso gli Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Il territorio così suddiviso rappresenta per ciascun ambito un'unità di relazione locale dove persiste un elevato grado di organicità determinato dalla prossimità geografica, dall’omogeneità delle caratteristiche fisiche, geografiche, sociali, economiche e dalle potenzialità derivanti dalla condivisione di ipotesi, programmi, progetti comuni tesi a sostenere le politiche di sviluppo delle realtà interessate.
Per ulteriori dettagli visita la pagina della Relazione Stato Ambiente 2019 e consulta il sito di Arpa Piemonte per visualizzare il documento completo.