SITI CONTAMINATI
Obiettivo 3:Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Target
3.9: Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo
Obiettivo 15 (in parte):
Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.
Target
15.3: Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e il suolo, compresi i terreni colpiti da desertificazione, siccità e inondazioni, e sforzarsi di realizzare un mondo senza degrado del terreno.
L’obbligo di bonifica
La normativa nazionale (art. 242 del D.Lgs. 152/2006) stabilisce, pertanto, che quando si verifica un evento che potrebbe comportare la contaminazione del suolo o delle acque, il responsabile dell’evento debba attivare le misure d'emergenza per mitigare gli effetti dell'evento e avviare un'indagine preliminare sui parametri oggetto dell'inquinamento. Lo stesso obbligo sussiste qualora si individuino contaminazioni pregresse (“storiche”) che possano ancora comportare rischi di aggravamento della situazione di contaminazione.
Le risultanze dell'indagine vanno confrontate con i rispettivi valori limite tabellari (Concentrazioni Soglia di Contaminazione, riportate nell'Allegato 5 al D.Lgs. 152/2006) e, se risultano inferiori, il procedimento si chiude; se risultano superiori, il sito viene definito “potenzialmente contaminato”.
L'iter amministrativo che ne deriva coinvolge il soggetto responsabile e le pubbliche amministrazioni e comporta la progettazione e l'esecuzione di un piano di caratterizzazione finalizzato anche alla successiva applicazione della analisi di rischio per la definizione delle Concentrazioni Soglia di Rischio sito-specifiche (CSR).
Qualora accertato il superamento delle CSR il sito è dichiarato “contaminato” e il responsabile della contaminazione deve presentare ed eseguire un intervento di bonifica messa in sicurezza che consenta di minimizzare e ricondurre ad accettabilità il rischio derivante dallo stato di contaminazione presente.
Per approfondimenti sulla procedura di bonifica, consulta la pagina del sito di Arpa Piemonte dedicata.
In Regione Piemonte, con L.R. 7 aprile 2000, n. 42, L.R. 23 aprile 2007, n. 9 e L.R. 11 marzo 2015, n. 3, le competenze amministrative dei procedimenti di bonifica, assegnate dalla normativa nazionale alle regioni, sono state trasferite in capo ai comuni, che risultano pertanto gli Enti pubblici responsabili del procedimento di bonifica.
La nostra Regione è impegnata comunque a garantire il supporto ai comuni per analizzare e risolvere particolari criticità presenti sul territorio e nel fornire supporto alle province al fine di permettere una omogenea applicazione delle procedure su tutto il territorio regionale.
La Regione Piemonte ha intrapreso all’inizio del 2021 il percorso di aggiornamento del Piano di Bonifica, lo strumento di pianificazione e programmazione previsto dalla normativa nazionale e dalla normativa regionale, mirato sia all’individuazione dei siti da bonificare e delle caratteristiche generali degli inquinamenti presenti, sia a porre le basi per le attività di programmazione regionale, mediante la definizione di criteri di priorità e la stima di oneri finanziari, al fine di agevolare l’attuazione di programmi di bonifica da parte della Pubblica Amministrazione.
La bonifica dei siti “orfani”
Una recente ricognizione della Regione Piemonte, effettuata con il supporto delle Province/Città Metropolitana di Torino, ha evidenziato la presenza di circa 120 siti “orfani”.
Alla fine del 2020, con Decreto 29 dicembre 2000, n. 269, il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani che ha stanziato risorse per gli interventi in questa tipologia di siti. La Regione Piemonte ha quindi intrapreso, con D.G.R. 26 febbraio 2021, n. 7 - 2914 e successiva D.D. 5 marzo 2021, n. 109, il percorso finalizzato alla definizione di un elenco di priorità di intervento.
Nell’ambito delle risorse ad oggi stanziate dal Ministero saranno finanziati gli interventi di bonifica sui siti dell’elenco individuati come prioritari, saranno inoltre richieste risorse al Ministero finalizzate a prevedere ulteriori interventi sui siti di competenza pubblica a minor priorità.
Le risorse stanziate dal Ministero con il Decreto 29 dicembre 2020, n. 269, pari a € 6.815.788,93, sono state destinate ai 16 interventi individuati nel territorio regionale ritenuti prioritari e in data 6 dicembre 2021 la Regione ha firmato con il Ministero della Transizione Ecologica l’Accordo per la realizzazione degli interventi.
Sono inoltre in corso le attività finalizzate alla definizione dei siti orfani da bonificare con le risorse previste dal PNRR Misura M2C4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani" finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU. Le risorse messe a disposizione per il territorio regionali sono pari a circa 36 milioni di euro.
L’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati
I dati dell’anagrafe regionale sono pubblicati e scaricabili sul sito del Geoportale della Regione Piemonte sia in formato cartografico, sia in formato tabellare (Situazione regionale e Dettaglio provinciale inserendo nella ricerca “Anagrafe dei siti contaminati” oppure “ASCO”); i dati scaricabili vengono aggiornati con frequenza quadrimestrale, mentre l’Anagrafe è alimentata in tempo reale dai diversi Enti abilitati.
La Regione Piemonte ha avviato, con il supporto di Arpa e del CSI, ente informatico della Regione, e in vista della predisposizione della nuova anagrafe nazionale SNPA, il percorso di aggiornamento dell’Anagrafe Regionale dei Siti Contaminati. L’obiettivo che si pone la nuova anagrafe è quello di creare un vero e proprio sistema informativo dei siti in procedimento di bonifica, permettendo l’inserimento da parte dei soggetti proponenti/progettisti dei dati di ogni singolo sito su apposita piattaforma informatica.
La nuova banca dati regionale dialogherà con la banca dati nazionale MOSAICO recentemente messa a punto da ISPRA, nella quale confluiscono annualmente i dati delle singole anagrafi regionali.
L’Anagrafe dei siti contaminati contiene, tra le altre, informazioni in merito ai procedimenti conclusi e agli interventi di bonifica in corso.
Al marzo 2022 risultano conclusi complessivamente 1135 procedimenti, di cui 622 si sono conclusi senza la necessità di un intervento (a seguito, ad esempio, di attività di messa in sicurezza d’emergenza), 379 nei quali sono stati eseguiti interventi di bonifica e 134 in quanto sono risultati non contaminati a seguito dell’applicazione dell’analisi di rischio sito specifica. I siti per i quali risultano avviati gli interventi o comunque conclusa la fase di progettazione degli stessi sono 499.
Considerando i siti con procedimento di bonifica concluso e quelli con interventi in corso o progetto approvato, si può osservare che per le matrici suolo/sottosuolo la tecnica di bonifica prevalente è l’escavazione del suolo con confinamento in discarica, seguono gli interventi di Soil Vapor Extraction e il capping.
Figura 1
Tecnologie di bonifica - suolo/sottosuolo
Per quanto riguarda la matrice acque sotterranee, la tecnologia più utilizzata è Pump&Treat, seguita da Air Sparging e attenuazione naturale.
Figura 2
Tecnologie di bonifica – acque sotterranee
Per informazioni più dettagliate sulle attività eseguite da Arpa Piemonte nei siti contaminati si veda la pagina della Relazione Stato Ambiente in Territorio – Risposte – Monitoraggio e controllo - Indagini sui siti contaminati