RADIAZIONI IONIZZANTI
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
Target
3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento.
Nella Strategia Nazionale di sviluppo sostenibile il riferimento è: Area: Persone. Scelta: III. Promuovere la salute e il benessere. Obiettivo Strategico Nazionale: III.1 Diminuire l’esposizione della popolazione ai fattori di rischio ambientale e antropico.
RADIAZIONI IONIZZANTI: DOSE EFFICACE ALLA POPOLAZIONE
La radioattività naturale contenuta nella crosta terrestre e i raggi cosmici costituiscono la principale fonte di irraggiamento. L’irraggiamento dal Cs-137, radionuclide artificiale presente nel suolo piemontese principalmente a seguito dell’incidente di Chernobyl, è almeno di un ordine di grandezza inferiore di quello dovuto alla radioattività naturale. La dose da inalazione è dovuta quasi esclusivamente all’esposizione indoor al radon, un gas radioattivo naturale prodotto nella crosta terrestre dal decadimento dell’uranio. Anche la dose da ingestione è dominata dal contributo dei radionuclidi naturali: quella dovuta agli alimenti contaminati da Cs-137, e in minima parte da Sr-90, è molto inferiore a quella dovuto ai radionuclidi naturali, di più di due ordini di grandezza.
Il limite di dose stabilito dalla normativa (D.Lgs 101/2020) è di 1 mSv/anno e si riferisce solo ai radionuclidi artificiali e alle radiazioni prodotte artificialmente. La dose dovuta alla radioattività naturale non deve quindi essere computata in relazione al rispetto di questo limite; sono escluse anche le dosi ricevute a scopo medico, in quanto si suppone che l’utilizzo della radioattività in medicina sia pienamente giustificabile e che i benefici superino eventuali danni (ovviamente vale sempre il principio di ottimizzazione della dose, che deve sempre essere mantenuta al livello più basso possibile) . Nella tabella seguente e nel diagramma a torta sono riportate le dosi per la popolazione adulta (> 17 anni) piemontese comprensiva dei vari contributi. Come si vede il contributo della radioattività artificiale è molto piccolo. I valori di dose efficace sono largamente dominati dal radon indoor, che da solo contribuisce per ben il 69% della dose ambientale complessiva. L’aumento del contributo percentuale del radon rispetto agli anni precedenti non è dovuto a un incremento dei suoi livelli ma a una diversa valutazione dei coefficienti di rischio emersa a seguito al cambiamento della base di calcolo .
I dati forniti da ARPA Piemonte sono stati calcolati sulla base degli esiti dei monitoraggi svolti sul territorio piemontese.
Per approfondimenti relativi monitoraggio radioattività ambientale, vedi i contenuti correlati al fondo.
Tabella 1
Dose annuale alla popolazione piemontese adulta per l’anno 2021.
|
Via di esposizione |
% rispetto alla dose totale |
mSv/anno |
Naturali |
Inalazione (radon) |
69,2% |
2,700 |
Irraggiamento di origine naturale |
21,8% |
0,850 |
|
Ingestione di radionuclidi naturali |
7,8% |
0,304 |
|
Artificiali |
Irraggiamento di Cs-137 dal suolo |
0,8% |
0,033 |
Ingestione di Cs-137 e Sr-90 |
0,4% |
0,015 |
|
|
TOTALE mSv/anno |
|
3,902 |
|
Diagnostica medica |
|
1,178 |
Fonte: Arpa Piemonte
Figura 1
Dose annuale ambientale alla popolazione piemontese adulta nel 2021, esposizioni mediche escluse.
La dose efficace alla popolazione adulta piemontese si è attestata su livelli stabili ormai da parecchi anni. Ciò è dovuto al fatto che le fonti di esposizione di origine naturale sono costanti e che la radioattività artificiale, depositatasi sulla nostra regione con l’incidente di Chernobyl, si è stabilizzata su concentrazioni più o meno costanti, la cui leggera diminuzione per decadimento naturale non è percepibile a distanza di uno o pochi anni.
SITI NUCLEARI - DOSE EFFICACE ALLA POPOLAZIONE
Alla dose efficace possono contribuire, attraverso differenti vie critiche di esposizione, sia matrici alimentari che ambientali. Le matrici da considerare rilevanti per la stima e i radionuclidi di riferimento sono stati individuati per ogni sito in funzione delle caratteristiche degli impianti, dei punti di campionamento, della radiotossicità e del comportamento chimico dei radionuclidi stessi
Le attività di monitoraggio hanno consentito di verificare il rispetto nel tempo del limite di non rilevanza radiologica di 10 microSv/anno per gli individui di riferimento della popolazione per tutti e tre i siti nucleari piemontesi.
Figura 2
Dose efficace media individuale. Sito di Bosco Marengo (AL)
Figura 3
Dose efficace media individuale. Sito di Saluggia (VC)
Figura 4
Dose efficace media individuale. Sito di Trino (VC)
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