Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RIFIUTI SPECIALI

La gestione sostenibile dei rifiuti speciali concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e in particolare all'Obiettivo 12:

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

Target

12.4: Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di tutti i rifiuti (...) per minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente;
12.5: Entro il 2030, ridurre la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.




A livello nazionale il 6 maggio 2022 è stato istituito il Green Transition Fund, in attuazione del Pnrr, volto a investire nelle filiere della transizione ecologica, fra cui la gestione dei rifiuti. Nella stessa data la Commissione europea ha invitato a presentare contributi per l’aggiornamento sul quadro del monitoraggio dell’economia circolare, che comprende attualmente 10 indicatori suddivisi in 4 macroambiti, fra cui la gestione dei rifiuti e le materie secondarie. Dovranno essere individuati e sviluppati nuovi indicatori relativi a circolarità nel consumo di materiali, neutralità climatica, impatto ambientale e disaccoppiamento fra PIL e uso delle risorse primarie. 

Si ricorda che con l’art. 6 del DL n. 135/2018 e ss. (Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione), convertito con alcune modifiche ed integrazioni in Legge n. 12/2019, a partire dal 1° gennaio 2019 è stato abolito in via ufficiale il SISTRI (Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti). In sostituzione, è stato istituito presso il Ministero dell’Ambiente il nuovo “Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti” (RENTRI). Fino all’entrata in vigore del RENTRI, i soggetti obbligati al SISTRI garantiscono la tracciabilità dei rifiuti effettuando gli adempimenti previsti dalla compilazione dei documenti di cui al modello cartaceo. Il MITE intende avviare un nuovo percorso finalizzato a rendere il sistema di tracciabilità più efficace, più efficiente, più semplice e meno oneroso: si stima che la messa a punto del nuovo sistema consentirà di rendere tracciabile il 90% dei veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti, a fronte di una percentuale vicina al 65% del sistema attuale.

L'albo Nazionale gestori ambientali, a partire dallo scorso giugno 2021, ha avviato le modalità di sperimentazione del nuovo sistema informatico RENTRI ed entro dicembre 2022 dovrà essere definito il Decreto Ministeriale per l’attuazione.

Per quanto riguarda i rifiuti speciali è in vigore in Piemonte il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali, di cui alla D.C.R. n. 253-2215 del 16/01/2018, valutato dal primo rapporto di monitoraggio ambientale riferito ai dati relativi all’anno 2018, i cui risultati sono stati approvati dalla Regione con determinazione dirigenziale n. 54 del 08/02/2021.

Il monitoraggio proseguirà con frequenza triennale (mentre il Rapporto di monitoraggio del Piano dei rifiuti urbani ha frequenza biennale) non solo per la verifica dell’attuazione del PRRS e il raggiungimento dei suoi obiettivi, ma anche per la valutazione degli effetti ambientali generati dal Piano stesso e l’eventuale applicazione di misure correttive o migliorative.

PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI - anno 2019

I dati sui rifiuti speciali sono desunti dalle dichiarazioni MUD (Modulo Unico di Dichiarazione ambientale), che molti dei soggetti che producono rifiuti e tutti i gestori sono tenuti annualmente a compilare e inviare alle Camere di commercio. Il MUD rappresenta, a partire dal 1994, anno di istituzione, la fonte dati principale per conoscere e valutare produzione, gestione e flussi dei rifiuti speciali.

Nel 2019 i quantitativi totali di rifiuti speciali (esclusi i rifiuti da costruzione e demolizione appartenenti al capitolo 17 dell’EER “Elenco Europeo dei Rifiuti”, i cosiddetti “inerti”) prodotti sul territorio piemontese ammontano a circa 5,8 milioni di tonnellate, con una produzione in aumento del 4% rispetto all’anno precedente.

Si tratta per l’83% di rifiuti non pericolosi e per il restante 17% di rifiuti pericolosi, il cui quantitativo è abbastanza elevato anche a causa delle numerose operazioni di bonifica di terreni e di siti contaminati da amianto o altri rifiuti pericolosi avviate negli ultimi anni. A livello pro capite la quota annua di rifiuti speciali prodotti, escludendo appunto gli inerti, è di circa1.344 kg per abitante. A livello provinciale (figura 1) le quote di rifiuti più consistenti provengono dal territorio della Città Metropolitana di Torino, che ha subito ancora un incremento della produzione di rifiuti, e rappresenta il 44% della produzione regionale; segue la provincia di Cuneo con il 16%. 

Figura 1
Produzione di rifiuti speciali (esclusi CER 17 non pericolosi) per provincia - anni 2013-2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

L’analisi della produzione dei rifiuti speciali per singolo codice EER - considerando sia i pericolosi sia i non pericolosi, ad esclusione dei codici EER 17 non pericolosi - mette in evidenza il prevalere di rifiuti provenienti da impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque (capitolo EER 19, figura 2). Le altre principali attività produttive da cui derivano rifiuti speciali, si possono ricondurre nel 2019 ai rifiuti derivanti dal trattamento superficiale di metalli e plastiche e ai rifiuti di imballaggio.

Figura 2
Rifiuti speciali totali (esclusi EER 17 NP) prodotti suddivisi per capitolo EER - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

 Se si analizza la produzione negli ultimi 8 anni, si evidenzia che alcune categorie di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in quantità rilevanti negli anni precedenti si sono drasticamente ridotte, ad esempio quelli derivanti da estrazioni minerali, da industria tessile e da processi termici sono diminuiti del 50%. Altre riduzioni importanti, dell’ordine del 20-30% nel periodo, si evidenziano nei rifiuti dell’industria legno-cartaria, dei metalli e plastiche e dei processi chimici organici.
Se si considera anche la produzione di rifiuti speciali da costruzione e demolizione i quantitativi arrivano a oltre 2.500 kg per abitante all’anno, e la percentuale dei rifiuti non pericolosi sale al 91%, se si considera in aggiunta la stima di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione (EER 17), per i quali non è prevista la dichiarazione MUD. La stima viene effettuata sulla base della quantità di rifiuti trattati e gestiti in Piemonte, a cui viene sottratto quanto entra per essere trattato in Piemonte dalle altre regioni italiane e dall’estero e aggiunto quanto esce dalla regione. Partendo dai dati di produzione presentati precedentemente, e inserendo come dato di produzione dei rifiuti EER 17 NP, per i quali la dichiarazione MUD non è obbligatoria, quanto ottenuto mediante il metodo sopra riportato, si ottiene il dato relativo ai rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi complessivamente prodotti in Piemonte nel 2019, pari a 11,10 milioni di tonnellate. Di queste:

  1. il 48% è rappresentato dai rifiuti da costruzione e demolizione (capitolo EER 17);
  2. il 24% da rifiuti da trattamento rifiuti e acque (capitolo EER 19);
  3. il 28% da tutti gli altri EER.

Figura 3
Rifiuti speciali totali comprensivi della stima del dato dei rifiuti EER 17 NP - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Nella figura 4 è possibile consultare le mappe relative alla distribuzione delle produzioni di rifiuti speciali, i valori riportati sono relativi ai rifiuti da costruzione e demolizione come dichiarati nel MUD e non le stime. Per visualizzare la mappa di interesse cliccare sul menù a  tendina.

Figura 4
Produzione di rifiuti speciali per comune

GESTIONE DI RIFIUTI SPECIALI - ANNO 2019

La quantità di rifiuti speciali gestiti, compreso il trattamento in discarica, nel 2019 è di oltre 11 milioni di tonnellate, in aumento del 12% rispetto al 2018, soprattutto a causa dell’incremento delle operazioni di recupero dei rifiuti inerti come sostanze inorganiche. Di questi quantitativi il 79% è stato sottoposto ad attività di recupero, il 7% è stato smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento. Come detto l’origine dei rifiuti non è esclusivamente regionale; è presente, infatti, un flusso di materiale prodotto in altre regioni e trattato da impianti dislocati in Piemonte e, viceversa, rifiuti prodotti nella nostra regione sono destinati a smaltimento e recupero in altre parti d’Italia. I quantitativi trattati sono funzione non solo della collocazione degli impianti e della capacità di trattamento, ma anche delle condizioni di mercato.

Figura 5
Gestione dei rifiuti speciali - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

 
Il 95% dei rifiuti gestiti nel 2019 è costituito da rifiuti non pericolosi e i quantitativi trattati sono in aumento rispetto al 2018. Analizzando le diverse attività di gestione, si evidenzia un incremento del 9% sia per le operazioni di recupero che nel quantitativo di rifiuti speciali avviati a smaltimento; ed un aumento dello smaltimento in discarica. Si precisa però che quest’ultimo incremento è dovuto anche a un diverso calcolo dei quantitativi di rifiuti speciali inviati a discarica, che considera anche gli impianti riferiti al sistema di gestione dei rifiuti urbani, precedentemente non conteggiati.
Il sistema impiantistico della regione, compresi anche i gestori di veicoli Fuori Uso, è distribuito in circa 1.205 unità locali operative.

Il recupero dei rifiuti speciali nel 2019

Nel 2019 sono stati sottoposti alle operazioni di recupero più di 8,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, che rappresentano il 79% di quelli gestiti in Piemonte, mentre il 7% è stato smaltito in discarica e il restante 14% mediante altre tipologie di smaltimento; per la maggior parte si tratta di rifiuti non pericolosi (98%).
Il 62% del totale delle operazioni di recupero è costituito da quello delle sostanze inorganiche (R5), che nel 2019 è pari a oltre 5,3 milioni di tonnellate, in deciso aumento rispetto al 2018 (+12%). Il recupero dei metalli (R4) costituisce il 15% dei rifiuti speciali recuperati (oltre 1,3 milioni di tonnellate) e quello delle sostanze organiche (R3) il 14%. Un ulteriore 5% è costituito dai rifiuti impiegati nello spandimento sul suolo, in agricoltura o per recuperi ambientali (R10) e, infine, il 3% dei rifiuti sono sottoposti a recupero energetico, utilizzo come combustibile ecc. (R1).

Figura 6
Incidenza percentuale delle attività di recupero svolte sui rifiuti speciali - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti

Per quanto riguarda le attività di recupero svolte sui rifiuti speciali pericolosi, che comunque rappresentano solamente il 2% del totale dei rifiuti recuperati, acquistano importanza operazioni diverse da quelle effettuate sui rifiuti non pericolosi quali, ad esempio, la rigenerazione di solventi e di acidi e basi.

Relativamente all’anno 2019 il capitolo EER quantitativamente più significativo per quanto riguarda il recupero è il 17, costituito principalmente da rifiuti inerti misti, metalli, bitumi, cemento e mattoni, oltre che da terre e rocce da scavo. I rifiuti provenienti da impianti di trattamento rifiuti (EER 19) incidono per l’8% e i rifiuti assimilabili ai rifiuti urbani (EER 20) per l’7%, mentre il 6% dei rifiuti speciali inviati al recupero proviene dalla lavorazione e dal trattamento di metalli e plastica (EER 12), e si tratta in particolare di polveri, particolato, limatura e trucioli di materiali ferrosi. Il 3% delle operazioni di recupero avviene su rifiuti provenienti da trattamenti termici (EER 10), quali scorie non trattate, ceneri di carbone ecc.; gli imballaggi (EER 15) costituiscono un ulteriore 6% del totale dei rifiuti sottoposti a recupero. Le restanti percentuali si suddividono fra altri capitoli EER.

Figura 7
Rifiuti speciali recuperati suddivisi per capitolo EER di origine - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti



I capitoli EER 17 e 10 (rifiuti da costruzione e demolizione e da processi termici) vengono principalmente sottoposti a recupero come sostanze inorganiche (R5), il capitolo EER 12 a recupero come metalli (R4), mentre i rifiuti assimilati e gli imballaggi sono trattati per il recupero delle sostanze organiche (R3). I rifiuti provenienti da impianti di trattamento dal capitolo EER 19 vengono soprattutto utilizzati come combustibili.
Analizzando le tipologie di recupero effettuate a livello provinciale (figura 12), risulta che il recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli (R5) è elevato in quasi tutte le province, ma preponderante in quelle di Alessandria, Asti e Biella, mentre la provincia del VCO si caratterizza per l’elevata percentuale di recupero dei metalli, e quelle di Cuneo e Torino per avere i maggiori quantitativi di rifiuti recuperati come combustibile o per la produzione di CDR. Il recupero di sostanze organiche, fra cui il compostaggio, è particolarmente presente in tutte le province, mentre l’utilizzo per recuperi ambientali è particolarmente presente nelle province di Cuneo, Novara, Torino e Vercelli. Il recupero dei rifiuti pericolosi avviene soprattutto nelle province di Alessandria, Biella e Novara.

Lo smaltimento dei rifiuti speciali nel 2019

Le quantità totali di rifiuti speciali avviati alle operazioni di smaltimento diverse dal deposito in discarica sono pari a oltre un milione e mezzo di tonnellate, in aumento del 10% rispetto al 2018.
Le operazioni di smaltimento a cui sono stati sottoposti i maggiori quantitativi di rifiuti speciali nel 2019 sono il trattamento biologico (D8), con oltre 971.000 tonnellate, quasi esclusivamente di rifiuti non pericolosi, pari al 61% delle operazioni di smaltimento, e il trattamento chimico-fisico (D9), con circa 588.000 tonnellate, di cui più del 58% di rifiuti pericolosi. Sono invece molto limitate le quantità di rifiuti inceneriti (D10) inferiori all’2%. Per quanto attiene alla tipologia di capitoli EER sottoposti a smaltimento, il 57% del totale dei rifiuti smaltiti nell'anno 2019 provengono da operazioni di trattamento di rifiuti o depurazione di acque.

Figura 8
Incidenza percentuale delle attività di smaltimento svolte sui rifiuti speciali - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto Rifiuti
 

Per quanto attiene ai rifiuti avviati a incenerimento nel 2019, il quantitativo di speciali risulta in netto calo rispetto agli anni 2014-2015; la rilevante differenza relativa al dato dei rifiuti inceneriti totali deriva dal fatto che circa 400.000 tonnellate di CER 200301 (rifiuto indifferenziato) a partire dal 2016 sono state dichiarate da TRM (impianto del Gerbido, Città Metropolitana di Torino) come recupero energetico e non, come negli anni precedenti, come smaltimento mediante incenerimento.

Figura 9
Quantità di rifiuti speciali inceneriti in Piemonte - anni 2013-2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto

 
Il quantitativo di rifiuti speciali smaltiti nelle discariche piemontesi per rifiuti speciali nel 2019 ammonta a circa 746.000 tonnellate. Dal calcolo sono stati eliminati i rifiuti di origine urbana appartenenti ai gruppi EER 1501*, 1912* e 20*, comprendendo i quali il totale smaltito nelle discariche piemontesi arriva a oltre 1 milione di tonnellate.
Gli impianti di discarica complessivamente presenti sul territorio piemontese e attivi durante il 2019 sono 24, dei quali 13 sono gli impianti dedicati esclusivamente allo smaltimento dei rifiuti speciali. Analizzando i quantitativi smaltiti per tipo di discarica, nel 2019, rispetto all’anno precedente, vi è un aumento complessivo del 17%. Sono aumentati del 71% i conferimenti in discarica per inerti e dell’84% quelli smaltiti nelle discariche per rifiuti speciali pericolosi.

Figura 10
Localizzazione degli impianti di discarica attivi e in post gestione sul territorio piemontese

Bilancio regionale dei flussi di rifiuti speciali - anno 2019

Al fine di valutare il fabbisogno impiantistico regionale, oltre ad esaminare la produzione e la gestione dei rifiuti speciali, è necessario analizzare i flussi dei rifiuti in ingresso e in uscita dal territorio regionale.
Il flusso di rifiuti in ingresso e uscita dalla Regione verso altre Regioni italiane nell’anno 2019 è piuttosto cospicuo, calcolato in oltre 6 milioni di tonnellate all’anno, di cui circa 2,5 milioni in uscita e 3,6 milioni in ingresso, e pertanto molto più rilevante del flusso di import ed export di rifiuti da e verso l’estero, pari a quasi 500 mila tonnellate/anno. La Lombardia è la regione che presenta i flussi più rilevanti, in entrambe le direzioni, mentre gli scambi con l’estero riguardano soprattutto Francia e Germania.
Di seguito si riporta una sintesi del bilancio del sistema regionale di gestione dei rifiuti speciali per il 2019.

Figura 11
Flussi e modalità di gestione de rifiuti speciali nel territorio regionale - anno 2019

Fonte: Arpa Piemonte, Sezione regionale del Catasto
Per approfondimenti consulta i siti web di Regione Piemonte e Arpa Piemonte

Consulta la serie storica degli indicatori sui rifiuti