Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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RIFIUTI URBANI


La gestione sostenibile dei rifiuti urbani concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell'Obiettivo 12:

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

Target

12.2: Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’utilizzo efficiente delle risorse naturali.
12.5: Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo.


MISURE DI ECONOMIA CIRCOLARE PER I RIFIUTI

Molte sono le misure previste a livello comunitario e nazionale sul tema in oggetto. Per sintesi se ne riportano alcune più specifiche alla tematica rifiuti.

Il principale elemento di evoluzione di contesto per il settore rifiuti è costituito dal pacchetto di misure sull’economia circolare. Le quattro direttive del “pacchetto economia circolare” del 30 maggio 2018 (n. 849/2018/Ue, 850/2018/Ue, 851/2018/Ue e 852/2018/Ue) modificano, come già citato, la direttiva 2008/98/Ce, relativa ai rifiuti, e le direttive specifiche in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio (1994/62/Ce), discariche (1999/31/Ce), rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (2012/19/Ue), veicoli fuori uso (2000/53/ce) e rifiuti di pile ed accumulatori (2006/66/Ce). Tali modifiche, in vigore dal 4 luglio 2018, avrebbero dovuto essere recepite dagli Stati membri entro il 5 luglio 2020. Gli elementi chiave delle direttive facenti parte del “pacchetto economia circolare” risultano essere i seguenti:

  • definizioni più chiare dei concetti fondamentali in materia rifiuti,
  • nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione dei rifiuti da conseguire a livello dell’UE entro il 2025, il 2030 e il 2035. Questi obiettivi riguardano:
    • nuovi obiettivi di riciclaggio per i rifiuti urbani (55% entro il 2025, 60% entro il 2030, 65% entro il 2035);
    • nuovi obiettivi per il riciclaggio dei rifiuti di imballaggio (65% entro il 2025, 70% entro il 2030);
    • un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2035;
    • il divieto di collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
    • la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
  • misure ed obiettivi per ridurre gli sprechi alimentari (del 30% entro il 2025, del 50% entro il 2030)
  • definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’UE;
  • misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un'industria in materie prime destinate ad un'altra;
  • incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli);
  • requisiti minimi applicabili ai regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR).

Sempre in ambito comunitario merita citare il Green Deal, un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il Green Deal europeo è stato avviato dalla Commissione nel dicembre 2019 e il Consiglio europeo ne ha preso atto nella riunione di dicembre dello stesso anno. In linea con l'obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green Deal, nel marzo 2020 la Commissione europea ha proposto il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economica circolare, come annunciato nel Piano d'azione per l'economia circolare. Le proposte includono il potenziamento dei prodotti sostenibili, la responsabilizzazione dei consumatori verso la transizione verde, la revisione del regolamento sui materiali da costruzione e una strategia sui tessili sostenibili. La circolarità e la sostenibilità devono essere integrate in tutte le fasi della catena del valore per raggiungere un'economia completamente circolare: dalla progettazione alla produzione, fino al consumatore. Il piano d'azione della Commissione europea ha stabilito sette aree chiave, essenziali per raggiungere un'economia circolare: plastica; tessile; rifiuti elettronici; cibo e acqua; imballaggi; batterie e veicoli; edifici e costruzioni. Tra queste aree “chiave” merita citare la direttiva 2019/904/UE sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (acronimo S.U.P.). La direttiva prevede il divieto da luglio 2021 di immissione sul mercato di prodotti di plastica monouso per i quali esistono alternative quali ad esempio posate, piatti, bastoncini cotonati, cannucce, mescolatori per bevande e aste dei palloncini. Il divieto è esteso anche ai prodotti di plastica oxodegradabile ed ai contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso. Per i prodotti in plastica per i quali, invece, non esistono alternative – prevede la Direttiva – gli Stati membri dovranno mettere a punto piani nazionali, con misure dettagliate, per ridurre significativamente il loro utilizzo, da trasmettere alla Commissione entro due anni dall’entrata in vigore della Direttiva. Sempre tra queste aree si evidenzia anche la strategia UE per tessuti sostenibili e circolari presentata dalla Commissione a marzo 2020, la quale mira a garantire che i prodotti tessili presenti sul mercato UE siano durevoli e riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate e privi di sostanze nocive entro il 2030.A tal proposito, il Parlamento europeo sta lavorando all'aggiornamento della Direttiva sulle batterie. La finalità, è quella di garantire che al termine del loro ciclo di vita, le batterie possano essere riutilizzate o riciclate. In tema di batterie e rifiuti di batterie si propone di regolamentare l'intero ciclo di vita del prodotto partendo dalla fase di progettazione e finendo al riciclo in nuovi prodotti.
Altro documento di particolare rilevanza risulta essere Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR. E’ il documento che ciascuno Stato membro deve predisporre per accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), lo strumento introdotto dall’Unione europea per la ripresa post pandemia Covid-19.Il PNRR, definendo un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026, si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo – digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale – e si articola in 16 Componenti, raggruppate in sei Missioni. La Missione 2, intitolata Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, consiste di 4 Componenti:
  • C1. Economia circolare e agricoltura sostenibile
  • C2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
  • C3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
  • C4 Tutela del territorio e della risorsa idrica

Produzione rifiuti urbani

In Piemonte i principali indicatori evidenziano (tabella 1):
  • una produzione complessiva dei rifiuti urbani in leggera flessione, con un valore pari a 2.088.485 tonnellate nel 2020 (-2,8% rispetto al 2019);
  • una diminuzione dei rifiuti indifferenziati che residuano dalla raccolta differenziata (RU ind=741.144 tonnellate nel 2020, -5,9% rispetto al 2019, -11,7% rispetto al 2017);
  • una lieve diminuzione in valori assoluti anche della raccolta differenziata con RD=1.347.341 tonnellate nel 2020, (-1% rispetto al 2019, + 8,7% rispetto al 2017).
La raccolta differenziata nel 2020 si attesta al 64,5% del totale; + 1,1 punti percentuali rispetto al 2019, risulta quindi quasi raggiunto l’obiettivo del 65% .

Tabella 1
Dettaglio dati di produzione - anno 2020

PROVINCIA/
Città Metropolitana

PR

Residenti 2019

RT

Rifiuti totali

(kg/a)

 [RU+RD]

RU ind

Rifiuti urbani

indifferenziati

(kg/a)

RD

Raccolte

differenziate

(kg/a)

%

di RD

[RD/RT]

ALESSANDRIA

422.072

224.069.860

86.482.995

137.586.865

61,4%

ASTI

209.298

92.201.651

27.619.826

64.581.825

70,0%

BIELLA

174.384

80.148.206

26.090.560

54.057.646

67,4%

CUNEO

586.568

297.710.538

87.314.561

210.395.977

70,7%

NOVARA

369.594

174.583.157

36.063.197

138.519.960

79,3%

TORINO

2.253.262

1.050.675.476

427.313.547

623.361.929

59,3%

VCO

157.455

82.979.249

22.624.286

60.354.963

72,7%

VERCELLI

168.742

86.116.388

27.634.810

58.481.578

67,9%

TOTALE REGIONE

4.341.375

2.088.484.525

741.143.782

1.347.340.743

64,5%

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

In termini di quantità pro capite ogni abitante piemontese ha prodotto circa 481 kg di rifiuti, di cui 310 kg raccolti in modo differenziato e avviati a recupero, e 171 kg avviati a smaltimento.

Nella figura 1 si può osservare il trend di produzione di rifiuti urbani (RT) negli anni 2000-2020. La produzione di rifiuti in questi ultimi vent’anni circa è aumentata del 2,5%, la RD è aumentata di 973.774 t (+261%) ed i rifiuti avviati a smaltimento si sono più che dimezzati -922.648 t (-55,5%).

Figura 1
Variazione della produzione dei rifiuti - anni 2000-2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Dal 2017 la Regione Piemonte si è allineata al metodo di calcolo nazionale emanato con decreto ministeriale del 26 maggio 2016: il vecchio metodo di calcolo regionale è stato infatti sostituito con la DGR 15-5870 del 3 novembre 2017; per tale motivo occorre porre particolare attenzione nell’analisi dei dati rispetto agli anni precedenti.

Nella figura 2 si riporta, a livello regionale, la serie storica 2000-2020 degli indici di produzione pro capite RT, RU, RD.

Anche in questo caso la serie storica conferma più o meno quanto evidenziato nell’analisi dei valori assoluti la flessione della produzione in termini assoluti riscontrata nel 2020 a causa delle restrizioni covid si rileva ancora di più se analizzata in termini pro capite. Considerando la popolazione al 31-12-2019 (ultimo dato disponibile al momento della validazione ufficiale dei dati) la produzione complessiva si attesta a 481kg/abitante (495 nel 2019, - 2,8% ), i RU a 171 kg/abitante (181 nel 2019, - 5,9%), la RD a 310 kg/abitante (314 nel 2019, -1%). Se si confrontano i dati con l’anno 2000 si registra un aumento del 1,3% per RT pro capite, una diminuzione del RU pro capite pari a 56% ed un aumento della RD del 256%.

Figura 2
Variazione dei principali indicatori negli anni - anni 2000-2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Raccolta differenziata

Anche la percentuale di RD ha avuto un notevole incremento negli anni analizzati con una forte crescita nel primo decennio (periodo 2000-2010) pari ad un +174,7% e un rallentamento nel periodo successivo pari a +28.1. Tale rallentamento è evidenziato nella figura 3.

Figura 3
Raccolta differenziata: variazione 2000-2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Figura 4
Raccolta differenziata - anno 2010

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Figura 5
Raccolta differenziata - anno 2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti
Nell’ambito della raccolta differenziata le frazioni maggiormente raccolte su base annuale (anno 2020) risultano essere la carta e cartone (286.035 t circa; 65,1 kg pro capite); l’organico (272.798 t circa; 62,8 kg pro capite), il vetro (133.035 t circa; 30,6 kg pro capite); gli sfalci e potature (144.791 t circa; 33,4 kg pro capite) ed il legno (89.632 t circa; 20,6 kg pro capite). In aumento il dato relativo al compostaggio domestico i cui quantitativi rilevati risultano essere pari a 39.775 t circa.

Nella figura successiva viene rappresentata l’incidenza percentuale delle diverse frazioni raccolte in modo differenziato.

Figura 6
Ripartizione rifiuti differenziati - anno 2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Figura 7
Raccolta differenziata e produzione di rifiuti a livello comunale

 Gestione rifiuti urbani

Nel 2020 i rifiuti indifferenziati avviati a trattamento sono stati 741.161 tonnellate: di questi quantitativi il 58%, corrispondente a 427.318 t, è stato inviato alla termovalorizzazione, il 42 % al trattamento meccanico-biologico TMB per un totale di 311.255 t e solo lo 0,3% direttamente in discarica (2.587 t).

Se si prendono in considerazione gli ultimi anni, come evidenziabili nella figura 8, il quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati da gestire si è ridotto in totale del 26 % rispetto al 2010.

Figura 8
Destinazione dei rifiuti urbani indifferenziati - anni 2010-2020

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Il sistema di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati (relativamente all’anno 2020) dispone della seguente dotazione impiantistica:
  • 1 impianto di termovalorizzazione sito a Torino, località Gerbido, autorizzato con un carico termico di 206,25 Mwt; nel 2020 ha trattato complessivamente 570.433 t di rifiuti di cui 426.474 t di rifiuti urbani indifferenziati (codice EER 200301); inoltre in provincia di Cuneo è operativo un impianto di co-incenerimento che sostituisce parte del combustibile fossile con combustibile derivato da rifiuti (CCS); nel 2020 ha recuperato 56.057 t di CSS - Combustibile Solido Secondario prodotto negli impianti di trattamento del territorio cuneese;
  • 9 impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di cui - 6 impianti di preselezione e stabilizzazione biologica aerobica: Alessandria, Casale Monferrato, Valterza, Magliano Alpi, Borgo San Dalmazzo e Sommariva Bosco - 2 impianti di bioessiccazione: Cavaglià, Villafalletto - 1 impianto di sola produzione di CSS : Roccavione. Nei suddetti impianti sono state trattate circa 374.841 t di rifiuti urbani indifferenziati (compresi i rifiuti urbani provenienti da fuori regione), in totale 462.377 t, compresi i rifiuti speciali; dal trattamento sono state ottenute  53.485 t di CSS, che è stato recuperato presso l’impianto di coincenerimento (cementificio) in Provincia di Cuneo. La frazione secca, non trasformata in CSS, e la frazione umida trattata e stabilizzata sono state conferite in discarica o inviate ad incenerimento fuori regione (figura 9);
  • 11 discariche per rifiuti non pericolosi che ricevono rifiuti da trattamento dei rifiuti urbani, distribuite prevalentemente nelle Province di Torino, Alessandria e Cuneo.  Complessivamente sono state smaltite in discarica 380.382 t di rifiuti di cui 182.018 t provenienti dalla gestione dei rifiuti urbani (figura 10). Ad oggi le discariche sono destinate ad accogliere rifiuti trattati.

Figura 9
Rifiuti conferiti nelle discariche per rifiuti urbani nell’anno 2020 (valori espressi in percentuale)

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

Tabella 2
Dettaglio smaltimento in discarica per rifiuti urbani nell’anno 2019 (valori espressi in tonnellate)

Rifiuti conferiti

Quantità in tonnellate

Rifiuti urbani INd

2.587

Rifiuti da TMB

190.503

tot RU in discarica

193.090

altri scarti RD+RS

 106.329

TOT SMALTITO

353.419

Fonte: Regione Piemonte, Osservatorio Regionale Rifiuti

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Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla produzione dei rifiuti urbani.

Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla raccolta differenziata

Consulta la serie storica degli indicatori ambientali relativi alla gestione dei rifiuti urbani

Per approfondimenti sul Protocollo di conformità del Combustibile Solido Secondario (CSS)

Per approfondimenti su sui rifiuti urbani consulta il sito di Regione Piemonte