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CONTRATTI DI FIUME E CONTRATTI DI LAGO: LE POLITICHE DI LIVELLO LOCALE

La programmazione partecipata dell’uso delle risorse idriche concorre agli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare all'Obiettivo 16:

Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile

Target
16.7 Garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo di tutti i livelli


I Contratti di Fiume e di Lago possono essere identificati come processi di programmazione negoziata e partecipata volti al contenimento del degrado e alla riqualificazione dei territori dei bacini idrografici. Tali processi si declinano in maniera differenziata in armonia con le peculiarità dei bacini, in correlazione alle esigenze dei territori, in risposta ai bisogni e alle aspettative locali. Costituiscono pertanto una metodologia di lavoro “intelligente” e operativa per trasferire a livello locale misure pianificatorie di area vasta e per questo sono stati inseriti come Misure Chiave, KTM26-P5-a108, nel Piano di Gestione distrettuale (PdG Po).
Rappresentano una metodologia di lavoro che coinvolge le politiche e le attività di soggetti pubblici e privati, per la condivisione di decisioni in ambito locale, nel rispetto delle reciproche competenze istituzionali, per loro natura pertanto sono processi lunghi ed è necessaria la loro permanenza nel tempo per renderli efficaci.
Per le loro caratteristiche possono rappresentare il mezzo attraverso cui integrare tra loro le politiche settoriali e ottimizzare le risorse e le programmazioni economiche.
In questo momento di particolare crisi economica nel quale le risorse necessarie a sostenere le politiche ambientali e di sviluppo locale saranno sempre più contenute, i territori che riusciranno a lavorare in un contesto di collaborazione, avranno maggiori possibilità di invertire la tendenza al degrado e perseguire obiettivi di riqualificazione ambientale e sviluppo sociale ed economico sostenibile.
In Regione Piemonte sono attualmente presenti, a diverso livello di attività, 13 Contratti di Fiume, 3 Contratti di Lago e un Contratto di Zona Umida.

Tabella 1
Stato dell’arte in Piemonte dei Contratti di Fiume e di Lago

CORSI D’ACQUA

Stato di Attuazione

Ente Responsabile

n. Comuni coinvolti

Torrente Sangone

sottoscritto nel 2009

Città metropolitana di Torino

15

Torrente Belbo

sottoscritto nel 2010

Provincia di Asti

57

Torrente Orba

sottoscritto nel 2010

Provincia di Alessandria

18

Torrente Agogna

sottoscritto nel 2015

Provincia di Novara

34

Alto Po

firmato il protocollo di intesa nel 2013

Parco del Po Cuneese

33

Torrente Bormida

firmato il protocollo di intesa nel 2013

Regione Piemonte

86

Torrente Stura di Lanzo

sottoscritto in aprile 2022

Città metropolitana di Torino

36

Torrente Scrivia

firmato il protocollo di intesa nel 2013

Provincia di Alessandria

61

Torrente Erro

firmato il protocollo di intesa nel 2010, connesso al Contratto del Bormida

Provincia di Alessandria

11

Fiume Dora Baltea

firmato il protocollo di intesa nel 2018 nell’ambito del progetto ALCOTRA “Eau Concert II”

Regione Piemonte

84

Torrente Pellice

sottoscritto nel luglio 2020

Città metropolitana di Torino

16

Torrente Chisola

firmato il protocollo di intesa nel 2018

Comune di Volvera

21

Torrente Tiglione

firmato il protocollo di intesa nel febbraio 2020, attualmente in fase di VAS

Provincia di Asti

14

Zona Umida Pianura Risicola Vercellese

firmato il protocollo di intesa nel novembre 2019, attualmente in fase di VAS

Provincia Vercelli

28

LAGHI

Stato di Attuazione

Ente Responsabile

n. Comuni coinvolti

Laghi di Avigliana

sottoscritto nel maggio 2017

Città metropolitana di Torino

3

Lago di Viverone

sottoscritto nel febbraio 2016

Provincia di Biella

10

Lago Cusio

sottoscritto nel novembre 2021

Ecomuseo Cusius, Prov. VCO, Novara

20

Figura 1
La contrattazione nell'ambito dei Contratti di Fiume

Contratto di Fiume del Torrente Pellice

Nel 2020 è stato sottoscritto il Contratto di Fiume nel bacino del Pellice. Il settimo CdF ad essere firmato in Regione Piemonte, si inserisce, come gli altri, nell’attività di negoziazione partecipata per l’attuazione a livello locale della pianificazione regionale sulle acque.

La spinta all’avvio di questo processo è derivata da istanze provenienti dai Comuni del territorio, nate nell’ambito di un Progetto Europeo ALCOTRA “Pellidrac - Pellice e Drac si parlano: histoire d’eau”, che si è concluso nel mese di novembre 2011.

Motivata dalla precedente esperienza, l’allora Provincia di Torino insieme al Politecnico hanno predisposto un secondo Progetto Europeo denominato “TT:CoCo - Torrenti Transfrontalieri: Conoscenza e Comunicazione”, incentrato sull’attuazione degli aspetti relativi alla gestione partecipata delle scelte territoriali su criticità quali il dissesto idrogeologico, la riqualificazione ambientale e la carenza idrica.

Rappresenta uno dei pochi esempi in cui un territorio collabora e progetta trovando autonomamente i finanziamenti per affrontare problematiche comuni.

Al momento attuale la struttura del CdF sta collaborando per l’attuazione dei Progetto di gestione dei sedimenti finanziato con i fondi di “Italia Sicura” per azioni win-win per progetti integrati di difesa dell’assetto idrogeologico e di riqualificazione morfologico-ambientale.

Contratto di Fiume del bacino della Dora Baltea

Le basi per l’avvio di questo Contratto sono state poste attraverso due progetti europei “Eau Concert” e “Eau Concert II” finanziati rispettivamente dai programmi Alcotra 2007–2013 e 2014-2020. I progetti sono concernenti iniziative di coordinamento degli strumenti di gestione partecipata dei corsi d'acqua nell'ambiente montano transalpino franco-italiano.

In Piemonte si sviluppano nel sottobacino idrografico della Dora Baltea Canavesana comprendendo anche il Torrente Chiusella. Le attività coordinate dalla Regione Piemonte, anch’essa partner di progetto, sono state scelte con l’intenzione di attivare azioni concrete sul territorio e attraverso queste facilitare un clima partecipativo e di aggregazione locale. Tali azioni sono mirate ad integrare gli aspetti di tutela dell’ecosistema delle rive e di promozione della loro fruizione con gli aspetti legati alla mitigazione del rischio idraulico sviluppando un Piano di Gestione della Vegetazione riparia della Dora Baltea e del Torrente Chiusella, in un’ottica di approccio integrato di due tematiche spesso in conflitto tra loro. Il progetto “Eau Concert II” è terminato nel dicembre 2020. Saranno quindi trovate, con le comunità locali, modalità per proseguire il processo di CdF.

Figura 2
La Dora Baltea

Contratto di Lago del bacino dei Laghi di Avigliana

Il Contratto di Lago del bacino dei Laghi di Avigliana, stipulato a fine maggio 2017, è in fase di attuazione. Conclusesi le attività di revisione del disciplinare di concessione del prelievo irriguo dai laghi, sono iniziate le attività del progetto "Rinaturalizzazione di un tratto artificializzato della sponda del Lago Grande di Avigliana" approvato nel 2019 quale progetto terzo classificato nell'ambito del Bando Pubblico di Finanziamento per la riqualificazione dei corpi idrici di cui alla DD 518 del 20/12/2018 del Settore Tutela delle Acque. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 è stato attivato un tavolo di lavoro, con la partecipazione del Settore, finalizzato ad individuare le modalità tecniche più idonee e ambientalmente sostenibili per mitigare gli impatti sulla fruibilità e sulle strutture esistenti da parte di fenomeni di innalzamento repentino del corpo idrico lacustre. L'emergenza pandemica 2020, con le conseguenti misure di tutela e prevenzione sanitaria a questa connesse hanno tuttavia rallentato ed in alcuni casi interrotto le attività in corso.

Figura 3
Il lago di Avigliana

Contratto di Lago di Viverone

Il Contratto di lago di Viverone è in fase di attuazione. Nel corso del 2019 erano state effettuate alcune riunioni di Cabina di regia volte da una parte ad individuare le criticità alla base del ritardo nella realizzazione delle opere di potenziamento ed ammodernamento del depuratore di Azeglio e del sistema collettore fognario circumlacuale, dall'altra a valutare le risultanze di uno studio speditivo volto a verificare le cause (variazioni nella piovosità, andamenti della falda, prelievi), l'incidenza e l'andamento delle fluttuazioni dei livelli lacustri in relazione alle strutture ed alle attività recettivo-turistiche rivierasche, per verificare in definitiva l'opportunità o meno di ridefinire la soglia dell'incile delle acque lacustri alla Roggia Fola: nelle predette riunioni era stato anche deciso di realizzare un evento a carattere divulgativo per la popolazione da tenersi nel 2020.

Tuttavia l'emergenza pandemica, con le conseguenti misure di tutela e prevenzione sanitaria a questa connesse hanno impedito lo sviluppo di tali attività di divulgazione/comunicazione allargata.

Contratto di Zona Umida della Pianura Risicola Vercellese

Le basi per l’avvio di questo Contratto sono state poste attraverso il progetto europeo “WET NET” finanziato dal Programma Interreg MED 2014-2020. L’obiettivo generale ha riguardato il coordinamento e il miglioramento dell’efficacia della gestione e della pianificazione delle aree umide attraverso la definizione e la sperimentazione di strategie integrate all’interno di un Piano d’azione, mettendo a punto lo strumento “Contratto di zona umida della Pianura Risicola Vercellese” basato sull’esperienza dei Contratti di fiume.

La nuova formulazione di Contratto di Zona Umida persegue i medesimi obiettivi dei Contratti di fiume o di lago partendo dall’elemento acqua, ma superando il riferimento fisico al fiume; il contratto di zona umida si prefigge di concorrere al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità ambientale, della biodiversità e del paesaggio abbracciando e comprendendo tutte le diverse forme dell’acqua, caratteristiche di una zona umida.

Il "Protocollo d'Intesa per la realizzazione del Contratto di Zona Umida della Pianura Risicola Vercellese" è stato sottoscritto nell’ottobre 2019 da tutti e 28 Comuni dell'area WETNET, dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, dal Parco naturale del Po piemontese, dall'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e lago Maggiore, dalla Provincia di Vercelli e da Regione Piemonte. La Cabina di regia sarà allargata anche all’Ente Nazionale Risi.

Nel 2020 è stata avviata la procedura VAS del Piano d’azione.

Figura 4
Area umida Fontana Mora Crova (VC)

Contratto di Fiume del Torrente Tiglione

In data 11 febbraio 2020 è stato firmato ad Asti, presso la sede della Provincia, il Protocollo d’intesa per l’attuazione del Contratto di Fiume del Torrente Tiglione, approvato con DGR del 22 novembre 2019, n. 20-550.

Tra Provincia di Asti e Politecnico di Torino è stato inoltre siglato un accordo al fine di avere un supporto per la procedura di VAS del Programma d’azione.

Il territorio ricadente nel bacino del Tiglione, oggetto di PI 2018/2249, è stato designato Zona vulnerabile ai nitrati di origine agricola nel 2020 e il Programma d’azione del CdF costituirà il Piano d’Azione rafforzato richiesto dalla Commissione Europea.

Contratto di Lago per il Cusio

Dalla stipula del Protocollo d’Intesa, avvenuta il 1 dicembre 2018, nonostante il 2020 sia stato fortemente limitato dall’emergenza sanitaria in corso, il CdL Cusio ha continuato a strutturarsi senza disperdersi in iniziative frammentarie. Da allora la Cabina di Regia si è riunita più volte per decidere il percorso di preparazione e successiva attuazione del Piano d’Azione del Contratto. E’ possibile individuare alcune tappe a titolo di esempio:
  1. nel 2020 è stata attivata la fase di Valutazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Contratto di Lago per la quale il Settore partecipa all'Organo Tecnico è referente di Direzione, con la presentazione del Rapporto Ambientale definitivo e del Piano d’Azione che costituirà l’ossatura operativa del CdL (Abaco delle Azioni);
  2. nel frattempo, il novero dei prossimi firmatari del CdL è cresciuto anche nel 2020 e con essi si è ampliato e completato il territorio cusiano che parteciperà attivamente allo sviluppo delle misure del Contratto: dagli oltre 82 firmatari del Protocollo d’Intesa si è passati ad oltre 110 aderenti, fra cui spiccano i Comuni di Omegna e Borgomanero, sia perché rappresentano porzioni di territorio e di popolazione significativi, sia per l’importanza del tessuto socio-economico e produttivo che vi insiste;
  3. nel 2020 è stata proposta e costituita una apposita Commissione scientifica per il CdL, composta da rappresentanti di ARPA Piemonte e CNR IRSA a supporto della Cabina di regia e dell’Assemblea di bacino, al fine di fondare su basi scientifiche solide le Azioni sulla tutela ed il recupero dell’ecosistema lacustre e quelle relative alla riduzione degli apporti inquinanti al lago;
  4. attraverso alcune riunioni on-line della Cabina di regia, anche nel 2020 sono state predisposte o attivate iniziative di formazione e informazione sia interna al CdL, sia all’esterno, attraverso lo scambio e la condivisione di esperienze a livello nazionale con altri Contratti, cui il settore ha partecipato attivamente, come recentemente avvenuto in più occasioni di incontro virtuale nell’ambito del Progetto organizzato dal MATTM “CReiAMO PA”;
  5. fra le attività volte al rafforzamento di una maggior consapevolezza e sensibilità ambientale, a partire dal 2020 si sono organizzate attività di collaborazione con le scuole che si intende mettere in campo, ovviamente, a emergenza sanitaria conclusa.

Contratti di Fiume a livello nazionale

Con l’introduzione, nel 2015, nel D.Lgs. 152/2006 dell’articolo 68 bis, che attribuisce ai Contratti di Fiume un ruolo importante per all'attuazione della pianificazione sulle acque regionale e distrettuale, questo strumento è stato riconosciuto e potenziato a livello nazionale.

A seguito di questo riconoscimento normativo, per espandere ulteriormente l’esperienza dei Contratti, si è creato un Tavolo di lavoro a livello Nazionale e si è avviata una linea di finanziamento con il progetto CREIAMO PA, nell’ambito del PON Governance 2014-2020, focalizzata sui Contratti di Fiume, quali strumenti idonei a favorire i processi decisionali partecipativi multilivello. Lo scopo è la creazione di un Osservatorio nazionale sui Contratti di Fiume al fine di rendere omogeneo l’approccio partecipativo alle politiche fluviali a livello italiano e formare di tecnici della PA capaci di condurre processi negoziali sul territorio nazionale. Il coordinamento è svolto, dal 2020, dalla Direzione generale per la sicurezza del suolo e dell’acqua del Ministero Ambiente, attualmente Ministero della Transizione Ecologica.

La Regione Piemonte è una delle due regioni attivamente coinvolte nel Comitato di Indirizzo del Progetto. Attualmente i lavori sono volti a corsi di formazione differenziati tra Regioni che hanno già una esperienza significativa nella conduzione di Contratti che hanno bisogno di confronti su aspetti problematici e Regioni che muovono i primi passi e la cui necessità è quella di una formazione di base integrata con un affiancamento operativo delle Regioni con maggiore esperienza. Il Piemonte ha contribuito a svolgere attività di formazione di tecnici di altre 8 Regioni per favorire l’espansione dei CdF a livello nazionale, con testimonianze dirette di partecipanti ai CdF di Stura di Lanzo, Sangone, Dora Baltea, Avigliana e Cusio.