Fattori che influenzano lo stato della risorsa
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TRASPORTI


Realizzare un sistema di Trasporti a bassi consumi ed emissioni concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per Sviluppo Sostenibile e in particolare ai seguenti:

Obiettivo 3
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Target
3.6 Entro il 2030, dimezzare il numero globale di morti e feriti a seguito di incidenti
stradali

Obiettivo 9
Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
Target 9.1
Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti

Obiettivo 11
Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Target
11.2 Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile





Trasporti in tempo di epidemia: come trasformare un'epidemia in una buona pratica

Il primo semestre del 2020 ha visto accadere una pandemia su scala mondiale. Così, la vita di tutti ha subito un profondo e radicale cambiamento, nessuno escluso. Il trasporto privato e in parte quello pubblico si è fermato.

Pertanto, le modalità impiegate per diminuire il contagio hanno dimostrato di essere degli efficaci rimedi per abbassare la percentuale di polveri e di inquinanti legati al traffico stradale.

Questa esperienza deve far riflettere e indurre a ipotizzare soluzioni analoghe in periodi di maggiore difficoltà climatica e atmosferica, quali i mesi invernali nell'area delle grandi metropoli urbane. Occorre sperimentare soluzioni di lavoro e scuola agile attuabili, dove ognuno potrà contribuire a migliorare la qualità dell'ambiente in cui vive e la propria salute.

Flussi veicolari

                                        

DAL PROGETTO LIFE PREPAIR UN SISTEMA DI MODELLIZZAZIONE INTEGRATA DEI FLUSSI DI TRAFFICO NELLA PIANURA PADANA


A fine 2019 ARPA Piemonte ha affidato un incarico esterno per la realizzazione di un Sistema di Modellizzazione Integrata del Traffico sull’Intero Bacino del Po. Si tratta del primo esempio in Italia - per ampiezza e per livello di dettaglio - di condivisione a livello sovraregionale di un grafo stradale finalizzato in modo specifico alla stima delle emissioni da traffico.

Il sistema è stato sviluppato nell’ambito del progetto LIFE PREPAIR, che identifica il Bacino Padano come livello ideale sul quale agire per affrontare il problema pressante dell’inquinamento atmosferico.

Il nuovo sistema di modellizzazione del traffico comprende le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento, garantendo per la prima volta uniformità e coerenza dei dati di traffico su tutti questi territori.

La realizzazione del nuovo sistema di modellizzazione integrato dei flussi di traffico a livello di Bacino è un’attività complessa e specialistica, è stata quindi affidata a una società di consulenza qualificata e ha richiesto circa un anno di lavoro.

Il primo passaggio ha coinciso con la definizione del grafo stradale, che è l’elemento cartografico della modellizzazione: esso è costituito da una sequenza di archi orientati,  circa 1 milione nel nostro caso, che riproducono la rete stradale del Bacino Padano, con il livello di dettaglio adeguato a rappresentare gli spostamenti maggiormente significativi, a partire dal grafo Navstreet di Here del Nord Italia, sono stati selezionati gli archi con classe funzionale (FUN-CLASS) tra 1 e 4 (dalle autostrade ai principali assi viari urbani).

Figura 1
Grafo stradale di Bacino con rete viaria ripartita per classi funzionali

Un altro passaggio è consistito nella zonizzazione, interna – ovvero la creazione di ZONE di circa 20.000 abitanti tramite l’accorpamento di unità comunali, escludendo i comuni Comuni con aree di censimento (ACE) subcomunali ed esterna, ovvero l’individuazione di tutti i punti che permettono l’ingresso e/o l’uscita dal Bacino Padano, sia verso le altre regioni italiane sia verso i confini nazionali.

Un ulteriore passaggio è stata la raccolta dei dati di traffico sull’intero Bacino: con la collaborazione di Regione Piemonte e delle altre Agenzie del Bacino Padano, sono stati raccolti i dati rilevati dai vari sistemi di monitoraggio veicolare disponibili, ad integrazione dei dati già in possesso della società di consulenza alla quale è stato affidato l’incarico (contatraffico, telecamere, passaggi ai caselli e alle barriere autostradali, Telepass, monitoraggi ANAS e dati automobilistici mobili di un campione di veicoli circolante sull’intero territori Floating Car Data  FCD dati automobilistici mobili, che monitorano un campione di veicoli circolante sull’intero territorio).

Figura 2
Raccolta dei dati di traffico sul Bacino Padano: dati da Autostrade e Telepass (in alto), dati raccolti presso Pubbliche Amministrazioni (al centro) e dati FCD (in basso).


Il passaggio finale, realizzato con approccio modellistico, ha previsto l’utilizzo di un modello di sintesi entropico (WILMODEL), in grado di derivare i flussi su tutta la rete e le relative matrici origine destinazione O/D che rappresentano la domanda di mobilitàa partire dal campione di dati di rilievo sulla rete stradale di riferimento. I risultati finali – relativi ai flussi di traffico 2019 - sono stati resi disponibili a tutti i soggetti membri del partenariato del progetto alla fine del 2020.

Figura 3
Flussi di traffico assegnati sul grafo di Bacino: traffico medio di un giorno feriale, in orario mattutino e in autunno (in alto) e traffico medio di un giorno prefestivo, in orario serale e in primavera (in basso).




Il grafo stradale con i relativi flussi di traffico assegnati permetterà di valutare – non solo nell’ambito del progetto PREPAIR, ma anche successivamente - in modo coordinato e omogeneo i volumi e le dinamiche del traffico dell’intero bacino del Po a supporto sia degli Inventari delle Emissioni Regionali sia degli scenari emissivi.

Traffico merci 

Da uno studio italiano recente del MInistero dell'Ammbiente e dei trasporti, Elementi per una roadmap della mobilità sostenibile, si evince come il trasporto merci in Italia venga effettuato prevalentemente via strada (52%) con la restante quota che viene ripartita in via mare (31%), ferrovia (11%), oleodotto (5%), e via aerea (0,6%).

Il trasporto delle merci in Piemonte avviene soprattutto su strada in quanto rappresenta ancora la modalità più competitiva mentre la ferrovia è utilizzata maggiormente nelle relazioni con l’estero perché le lunghe distanze rendono più conveniente il trasporto intermodale e per specifiche politiche adottate in alcuni paesi. Il peso ambientale negativo del trasporto delle merci contribuisce a incrementare la congestione, il rumore, i consumi energetici, le emissioni in atmosfera e i gas serra, l’incidentalità e la mortalità sulle strade.
La Commissione Europea nel 2008 ha stimato i costi esterni generati dal trasporto di merci e di persone, individuandoli a circa il 4% del PIL a cui si deve aggiungere il contributo della congestione che vale un altro 2% del PIL europeo. Inoltre, con il Libro Bianco dei Trasporti del 2011 le istituzioni europee hanno stimato che il 93% dei costi esterni è dovuto al trasporto su strada di cui un 23% determinato dal trasporto delle merci. Riportando questi dati alla situazione italiana, i costi esterni nei trasporti sono stati calcolati a circa 55,7 miliardi di euro a cui si aggiungono i costi di congestione (+ 41%), così stimati in tutta Europa.

Traffico Aereo

Nella tabella 1 sono riportati i dati del trasporto aereo relativo ai passeggeri. L’aeroporto di Torino ha presentato un aumento dei voli nazionali fino al 2017 e poi una diminuzione a fronte di un aumento dei voli internazionali negli ultimi tre anni. L’aeroporto di Cuneo, dedicato maggiormente ai voli nazionali, rimane su valori essenzialmente costanti, pur manifestando una leggera flessione nell’ultimo anno. Anche il trasporto aereo relativo alle merci nell’aeroporto di Torino (tabella 2) presenta una contrazione dei voli dal 2017 al 2019.

Tabella 1
Trasporto aereo di passeggeri - anni 2015-2019 (Dati in migliaia)

 

 Anno

 

Torino

Cuneo

Nazionali

Internazionali

Totali 1

Nazionali

Internazionali

Totali1

2015

1.863

1.791

3.659

55

70

127

2016

1.999

1.940

3.943

95

36

134

2017

2.123

2.043

4.169

77

39

118

2018

1.996

2.077

4.077

53

54

111

2019

1.903

2.031

3.943

65

25

90


1 Compresi traffici, esclusi aviazione generale
Fonte: Assaeroporti, aggiornamento gennaio 2020

Tabella 2
Trasporto aereo di merci - anni 2015-2019 (Dati in migliaia)

Aeroporto

2015

2016

2017

2018

2019

Merci

Torino

6.047

6.346

5.971

4.731

3.334

Parco Veicolare

Una ricerca Ipsos Loyalty, i cui risultati sono contenuti nel documento della Regione Piemonte Report sulla mobilità, dipinge l’Italia come un paese di guidatori: il 98% degli intervistati possiede un’autovettura e il 92% ha guidato nell’ultimo mese. Emerge inoltre come gli italiani amino guidare più della maggior parte degli europei (54% vs 42%), percentuale che cresce se si considera il solo sesso maschile (61% vs 46%).

Il parco veicolare circolante è caratterizzato da una prevalenza di autovetture alimentate a benzina e gasolio, alla quale si accosta una lieve presenza di autovetture ad alimentazioni differente, mentre l’alimentazione elettrica è ancora marginale, anche se si registrano notevoli investimenti a livello nazionale e comunale per promuoverne l’incremento, come la diffusione di stazioni fisse di ricarica in punti di interesse e nelle autostrade e i piani di incentivazione per l’acquisto di mezzi elettrici.

Negli ultimi anni si registrano valori in lieve aumento per le autovetture, mentre rimangono sostanzialmente stazionari per le altre tipologie del parco veicolare (tabella 3).
Il tasso di motorizzazione si situa mediamente per il Piemonte su 67,44 auto ogni 100 abitanti, con i dati maggiori a Biella e a Cuneo. Il valore nzionale è di 64,4 autovetture ogni 100 abitanti.

Tabella 3
Parco veicolare suddiviso per mezzo di trasporto - anni 2010-2019

Anno

Autovetture

Motocicli

Motocarri

Autocarri

Autobus

Consistenza parco veicolare

numero


2010


2.782.541


404.648

11.895 317.402 6.413 3.632.518

2011

2.806.330

417.475

11.801

318.886

6.419

3.672.075

2012

2.813.266

425.213

11.706

317.266

6.339

3.684.959

2013

2.824.985

429.578

11.508

316.020

6.268

3.588.359

2014

2.833.499

434.749

11.477

313.909

6.184

3.599.818

2015

2.844.680

439.922

11.372

313.158

6.211

3.726.472

2016

2.883.412

445.679

11.308

318.633

5.993

3.777.844

2017

2.939.164

451.883

11.253

320.056

6.063

3.843.133

2018

2.938.884

459.357

11.239

319.707

6.157

3.852.819

2019

2.938.022

468.337

11.219

318.295

6.196

3.861.183


Fonte: Aci

Consulta la serie storica del Parco veicoli circolanti negli indicatori on line 

Standard emissivi

A partire dal 1991 l’Unione Europea ha emanato una serie di direttive finalizzate a ridurre l’inquinamento ambientale prodotto dai veicoli. Sulla base di queste normative sono state individuate diverse categorie di appartenenza a cui fanno capo i veicoli prodotti dalle case automobilistiche, le cosiddette classi Euro 1-2-3-4-5-6 a cui si aggiunge la sigla Euro 0 per i veicoli più inquinanti immatricolati prima del dicembre 1992. Si tratta quindi di una serie di standard che sono stati introdotti progressivamente dall’Unione Europea, con caratteristiche sempre più restrittive, che riguardano le emissioni dei veicoli misurate in g/kWh per i veicoli commerciali pesanti e in g/km per tutti gli altri veicoli. Con l’entrata in vigore di uno di questi standard, le case automobilistiche devono terminare la vendita di nuovi veicoli con gli standard precedenti e uniformarsi a quelli in vigore.

In Piemonte, ancora elevata è la presenza di veicoli appartenenti alla Classe Ambientale Euro 4 ed euro 5, diminuiscono i veicoli Euro 2-3, mentre i veicoli maggiormente impattanti, come Euro 0 ed Euro 1, flettono molto lentamente. Dal 2015 al 2019 si evidenzia una crescita decisa degli Euro 6.

Figura 4
Piemonte. Autovetture suddivise per standard emissivi

k: migliaia        Fonte: Aci

Consulta la serie storica sullo Standard emissivo delle autovetture negli indicatori on line

Emissioni da TRASPORTI STRADALI

Per quanto riguarda le pressioni emissive legate al comparto “Trasporti su strada” o Macrosettore 07 della classificazione SNAP97  (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution che suddivide le fonti di emissioni inquinanti in undici macrosettori): è stata utilizzata l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2015.

I principali inquinanti derivanti dal traffico (suddiviso in emissioni da autostrade, strade extraurbane e strade urbane) sono gli ossidi di azoto e il particolato primario. Le emissioni di PM10sono legate non solo alle emissioni veicolari esauste , ma anche a quelle definite non esauste, ovvero larisospensione e la  polverosità derivante dall’usura dei freni e dei pneumatici.

Le carte tematiche sotto riportate raffigurano i differenti contributi emissivi – limitatamente all’ambito urbano - legati alle diverse categorie di veicoli (automobili, veicoli leggeri, veicoli pesanti) e alla diversa alimentazione (benzina o diesel).

Figura 5
Emissioni esauste da traffico urbano


Come si può notare osservando le carte tematiche, le emissioni esauste delle automobili e dei veicoli leggeri diesel risultano decisamente più rilevanti rispetto a quelle degli stessi veicoli alimentati a benzina, sia nel caso degli ossidi di azoto sia in quello del particolato primario. Nel caso dei veicoli pesanti (bus urbani, autocarri e pullman) sono state elaborate mappe tematiche solo per i diesel, in quanto la superiorità numerica tra mezzi pesanti alimentati a gasolio rispetto a quelli a benzina rende non rappresentativo il confronto in termini di pressioni emissive.

Per quanto riguarda la quota di emissioni non esauste di particolato primario derivante dall’usura di freni e pneumatici, in figura 5 è rappresentato il  confronto tra tutte le categorie di veicoli (automobili, veicoli leggeri, autocarri/pullman, ciclomotori/motocicli): la distinzione sulla base della tipologia di alimentazione non è stata riportata in quanto non disponibile nell’inventario regionale delle emissioni IREA. Come ci si può aspettare, le emissioni non esauste di particolato primario in ambito urbano derivano prevalentemente dalle automobili e dai veicoli leggeri, mentre risulta nettamente inferiore il contributo dei veicoli pesanti e dei ciclomotori.

Figura 6
Emissioni regionali di PM10 da traffico urbano – anno 2015

Fonte: Regione Piemonte. Elaborazione: Arpa Piemonte
Per approfondimenti sui dati, indicatori, delle emissioni di ossidi di azoto e di particolato primario , vedi i contenuti correlati al fondo.

Obiettivi UE di riduzione delle emissioni di gas serra dai trasporti

L’UE ha stabilito diversi obiettivi per la riduzione degli effetti ambientali del settore dei trasporti europeo, incluse le sue emissioni di gas serra. Gli obiettivi relativi al settore dei trasporti concorrono all’obiettivo complessivo di ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95 % entro il 2050.

Figura 7
Obiettivi UE di riduzione delle emissioni di gas serra da trasporti

Sicurezza Stradale

Sul lungo periodo, permane il trend in diminuzione del numero di incidenti, feriti e morti degli ultimi dieci anni. Tale diminuzione è connessa al crescente numero di controlli automatizzati delle reti stradali, che consentono controlli più capillari e costanti delle reti stradali sia nel periodo diurno che notturno. Confortante anche il dimezzamento del numero delle vittime, frutto di una maggiore coscienza individuale del rispetto dei limiti di velocità e delle norme di sicurezza individuali e collettive.
Sul tema dell’incidentalità, la regione Piemonte resta ancora indietro alla luce degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea. Il Piemonte ha raggiunto infatti, solo nel 2012 gli obiettivi prefissati per il 2010, che prevedeva il dimezzamento dei decessi.

Il prossimo obiettivo prevedeva il raggiungimento di un valore inferiore ai 163 decessi per incidenti stradali per l’anno 2020, rispetto ai 327 del 2010, con una diminuzione annua del 17,5% del numero dei decessi al 2020. Attualmente, il dato disponibile è relativo all’anno 2018 ed è in diminuzione rispetto all’anno precedente (251 rispetto a 279 decessi del 2017), e le proiezioni indicano una discesa del valore per gli anni 2019 e 2020. Tuttavia, il nuovo aggiornamento dei dati dovrà tenere conto della situazione di emergenza sanitaria venutasi a creare nella primavera 2020 causa COVID-19, che falserà i dati annuali, in quanto si produrrà un deciso calo delle vittime, ma non per le misure di sicurezza stradale intraprese, ma per l’arresto totale del traffico veicolare per il primo semestre del 2020.  

Tabella 4
Morti in incidenti stradali, serie storica (per milione di abitanti)


Ripartizione geografica

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Piemonte

104,5

92,9

89,6

75,2

71,4

73,5

71,7

65,1

58,8

59,8

56,4

56,2

63,7

57,61

Italia

100

98

88

80

72

69

63,6

60,1

56,2

55,6

55,6

54,1

55,7

55,23

Fonte: Regione Piemonte, Istat, Ispra

CONTENUTI CORRELATI

Per approfondimenti sulla statistica dei trasporti consulta il sito di Federtrasporti

Per un maggiore approfondimento sul traffico consulta il sito dell’Anas

Per approfondimenti sui voli aerei consulta il sito di Federtrasporti

Per approfondimenti sul parco veicolare che sullo standard emissivo degli autoveicoli, consulta il sito Aci, Autoritratto

Consulta le serie storiche degli indicatori ambientali sul tema dei trasporti

Consulta nelle Risposte le attività messe in atto per l'argomento Trasporti

Per le infrastrutture stradali consulta l'argomento Trasporti nel Tema Territorio

Consulta i dati delle emissioni di ossidi di azoto e di PM10 negli indicatori ambientali.