Fattori che influenzano lo stato della risorsa
Torna su

INDUSTRIA

La conoscenza delle dinamiche occupazionali è funzionale al raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare all'Obiettivo 9:

Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile

Primi tre mesi 2022 - anno 2021

Primi tre mesi 2022

Nei primi tre mesi del 2022 lo scenario economico appare deteriorato. L’inizio del conflitto in Ucraina ha amplificato, infatti, i rincari di energia e delle altre commodity, accresciuto la scarsità dei materiali e incrementato ulteriormente il livello di incertezza, incidendo sul clima di fiducia e sulla natimortalità del tessuto imprenditoriale nazionale e regionale.
In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio emerge come, nei primi tre mesi del 2022, siano nate in Piemonte 7.774 aziende, a fronte di 8.021 cessazioni. Il saldo è risultato negativo per 873 unità. Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine marzo 2022 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 427.023 realtà imprenditoriali.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita debolmente negativo pari al -0,20%, dato lievemente peggiore sia rispetto a quanto registrato a livello nazionale (-0,02%) nel trimestre in esame, sia nei confronti del risultato piemontese del I trimestre 2021 (-0,02%).
L’analisi per forma giuridica conferma il trend ormai consolidato di sviluppo delle società di capitale, che mostrano un tasso di crescita del +0,60% e raggiungono un peso pari al 20,2% del totale delle aziende con sede legale in Piemonte.
Nei primi tre mesi dell’anno nessun comparto ha evidenziato flessioni superiori al punto percentuale.

Anno 2021

In base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio, emerge come nel 2021 siano nate 24.958 aziende in Piemonte, il 19,2% in più rispetto alle 20.942 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2020, ma ancora il 3,9% in meno rispetto al 2019. Al netto delle 20.288 cessazioni (il 7,4% in meno rispetto al 2020 e addirittura il 26,2% in meno rispetto al 2019), il saldo appare positivo per 4.670 unità.
Il totale di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2021 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 428.476 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. La consistenza delle imprese in regione a fine 2021 supera non solo quelle del 2020, ma anche lo stock registrato pre-pandemia del 2019. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +1,1%, in netta ripresa rispetto al dato registrato nel 2020 (-0,23%), e ancora lievemente inferiore rispetto alla media italiana del 2021 (+1,4%).
A livello di forma giuridica si evidenzia, in linea con le dinamiche riscontrate a livello nazionale, una sostenuta espansione delle società di capitale (+3,65%), una crescita, in linea con la media complessiva, delle ditte individuali (+1,14%) e una sostanziale tenuta delle altre forme (+0,37%), categoria all’interno della quale troviamo le cooperative. Le uniche realtà in calo nel 2021 risultano in Piemonte le società di persone (-1,19%).
Valutando i tassi annuali di variazione percentuale dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, va evidenziata la forte espansione segnata dal comparto edile che mostra nel 2021, grazie anche agli incentivi che hanno caratterizzato il settore, un tasso di crescita di poco inferiore al 3%. In espansione anche gli altri servizi, che segnano un tasso del +2,01% e il commercio che cresce dello 0,46%. Il turismo, nonostante le forti difficoltà indotte dalla pandemia, tiene e registra una sostanziale stabilità (+0,13%). Debolmente negativo il risultato dell’industria in senso stretto (-0,17%), mentre una flessione più evidente caratterizza il comparto agricolo (-0,64%).
Il buon risultato evidenziato a livello medio regionale trova riscontro nelle performance positive di tutte le province.

Le imprese femminili

A fine dicembre 2021 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 96.433 unità, in aumento rispetto alle 95.879 del 2020, ma ancora leggermente inferiori rispetto alle 96.591 di fine 2019. Le aziende femminili rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte; operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona; nell’11,8% dei casi sono guidate da straniere e il 10,8% è amministrato da giovani imprenditrici.
Nel corso del 2021, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha segnato la nascita di 6.138 imprese femminili, a fronte delle 5.403 che hanno cessato la propria attività: il saldo tra i due flussi è risultato positivo per 735 unità, traducendosi in un tasso di crescita del +0,8%.
Un quarto delle 96.433 imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, da: attività dell’agricoltura (13,3%), altre attività dei servizi (12,0%), attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,8%) e immobiliari (7,8%).
L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,2%) e di Novara, Verbania e Asti, realtà in cui le imprese femminili rappresentano il 23,0% delle imprese provinciali. A Vercelli l’incidenza delle imprese femminili si attesta al 22,9% e a Cuneo al 22,6%. Al di sotto della media regionale, infine, risulta la concentrazione di imprese femminili a Torino (22,3%) e a Biella (20,8%).

Le esportazioni

Nel 2021 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato su 49,6 miliardi di euro, registrando una crescita del 20,6% rispetto al 2020 e del 5,7% rispetto al 2019, come risulta dal Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi.
Il risultato positivo evidenziato dal Piemonte nel corso del 2021 è stato migliore rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno registrato, infatti, un incremento del 18,2% rispetto all’anno precedente.
Grazie alla crescita a doppia cifra delle vendite oltre confine, il Piemonte si conferma anche nel 2021 la quarta regione esportatrice, con una quota del 9,6% delle esportazioni complessive nazionali, dato superiore al 2020 (9,4%) e in diminuzione rispetto agli anni precedenti: 2019 (9,8%), 2018 (10,4%) e 2017 (10,7%).
I mezzi di trasporto sono tornati a essere il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 19,5%: registrano una crescita del 32,7% rispetto al 2020 e un incremento del 9,2% sul 2019. Il comparto meccanico occupa la seconda posizione con una variazione di +16,6% rispetto al 2020 e +1,3% sul 2019. L’alimentare, con oltre 7 miliardi di merci esportate nel 2021, si attesta in terza posizione.
Il comparto tessile è l’unico che, pur incrementando il proprio export del 5,0% sul 2020, non recupera ancora in termini di valore esportato quanto perso durante la pandemia, segnando ancora una contrazione del 2021 sul 2019 del 15%.
Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti – anche nel 2021 – l’Ue 27, verso cui è diretto il 55,9% dell’export regionale, contro il 45,1% destinato ai mercati extra-Ue 27.

Unità Locali Delle Imprese Attive

I dati Istat attribuiscono al Piemonte per il 2019 un numero Unità locali delle imprese attive pari a 78.454 unità, considerando le categorie Ateco B (Estrazioni di minerali), C (Attività manifatturiere), D (Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata), E (Fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento) ed F (costruzioni).
Nell’ambito di queste categorie, la maggior presenza di unità locali risulta a carico delle Costruzioni con 42.860 imprese seguita dalle Attività Manifatturiere (32.883 imprese).
Nella figura 1 si evidenzia l’andamento negli anni 2012-2019 delle cinque categorie considerate. Mediamente il numero di imprese è diminuito del 15,3% con le Costruzioni e le Estrazione di minerali i settori più colpiti (-18,8% e -15,9% rispettivamente). In controtendenza la fornitura di energia elettrica con + 31%.
Nella figura 2 viene riportato il trend degli ultimi 8 anni (2012-2019) a livello provinciale. Il calo delle imprese si è manifestato in tutte le province, anche se più accentuato nelle province di Biella (-22,3%) e Vercelli (-19,9%).

Figura 1
Principali Unità locali delle imprese attive per attività economica (Ateco 2007) - anni 2012-2019

k: migliaia               Fonte: Istat

Figura 2

Principali Unità locali delle imprese attive con suddivisione provinciale - anni 2012-2019

k: migliaia               Fonte: Istat

Addetti nell'industria

Gli addetti nelle Unità locali delle imprese attive delle cinque categorie considerate sono 481.261 nel 2019 (figura 3). La maggior parte degli addetti lavora nelle attività manifatturiere (359.056 unità) seguono le costruzioni con 100.187 addetti. Considerando l’andamento negli anni 2012-2019, si riscontrano 45.321 unità in meno nel 2019 rispetto al 2012, corrispondente all’8,61% con un massimo nell’Unità locale delle costruzioni (-19,7%). In controtendenza è il comparto della fornitura di acqua, reti fognarie, rifiuti con un aumento del + 4,1% nel medesimo periodo.
Per quanto riguarda la suddivisione provinciale (figura 4), la provincia di Torino è quella con il più elevato numero di addetti (232.584), seguita dalla provincia di Cuneo (79.390 addetti). Il calo più consistente degli addetti si è evidenziato nelle province del Verbano Cusio Ossola (-12,4%) e di Biella (-11,9%).

Figura 3
Addetti nelle principali Unità locali delle imprese attive per attività economica (Ateco 2007) - anni 2012-2019

k: migliaia            Fonte: Istat

Figura 4
Addetti nelle principali Unità locali delle imprese attive con suddivisione provinciale - anni 2012-2019

k: migliaia         Fonte: Istat

Emissioni dall' Industria

Le rappresentazioni grafiche delle pressioni emissive definite come industriali sono state realizzate utilizzando l’ultima versione disponibile dell’Inventario Regionale delle Emissioni (IREA), che fa riferimento all’anno 2015. La definizione di settore industriale deriva dalla classificazione delle attività economiche (Ateco 2007) predisposta dall’Istituto nazionale di statistica; pertanto  le emissioni ad esso associate ricomprendono le attività  di estrazione di minerali (Macrosettore 05),  le attività manifatturiere 2 (Macrosettori 03, 04 e 06),  la produzione industriale di energia elettrica 3 (Macrosettore 01) e  il trattamento industriale delle acque e dei rifiuti 4 (Macrosettore 09) catalogate nella classificazione SNAP97 (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution che suddivide le fonti di emissioni inquinanti in undici macrosettori).,

La distribuzione delle emissioni industriali di particolato primario (PM10) e di ossidi di azoto risulta ovviamente connessa alla localizzazione sul territorio delle grandi attività produttive. In particolare, sul territorio piemontese, gli ossidi di azoto sono collegati alla presenza di centrali termoelettriche, di cementifici ealle lavorazioni dei prodotti petroliferi, del vetro e dei laterizi, mentre il particolato primario può essere rapportato alla presenza di industrie per la produzione e lavorazione del poliestere, di industrie cartarie, del ferro e dell’acciaio.

_______________________________________
[1] SNAP: Macrosettore 05
[2] SNAP: Macrosettori 03, 04 e 06
[3] SNAP: Settori 01.01, 01.02, 01.04
[4] SNAP: Attività 09.02.01, 09.04.05, 09.04.06, 09.09.02, 09.10.08

Figura 5
Emissioni da attività produttive per inquinanti



Apri la mappa a schermo intero

Fonte: Arpa Piemonte

CONTENUTI CORRELATI

Per approfondimenti consulta la sezione dedicata del sito web della Regione Piemonte, dove è possibile trovare le informazioni inerenti il comparto delle attività produttive.

Consulta la serie storica dell'indicatore imprese attive.

Consulta la serie storica dell'indicatore consumi elettrici nell'industria

Consulta i dati delle emissioni di ossidi di azoto, di PM10 e di altri inquinanti (NMVOC).