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AREE NATURALI TUTELATE E BIODIVERSITÀ

La protezione della biodiversità concorre agli Obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in particolare nell'Obiettivo 15:

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre

Monitoraggio direttive Habitat e Uccelli

Secondo quanto previsto dall'art. 11 della Direttiva Habitat, gli Stati Membri sono tenuti a garantire la sorveglianza dello stato di conservazione degli habitat e delle specie (elencate negli Allegati I, II, IV e V) di interesse comunitario su tutto il territorio nazionale.

I risultati del monitoraggio devono essere trasmessi alla Commissione Europea in accordo con l'articolo 17 della Direttiva Habitat, che prevede ogni sei anni l'elaborazione di un Rapporto Nazionale sullo stato di attuazione delle disposizioni della Direttiva stessa.

Analogamente, il monitoraggio dello stato di conservazione è un'attività indispensabile anche per valutare il raggiungimento di quanto previsto all'art. 2 della Direttiva Uccelli, ovvero il conseguimento per tutte le specie di avifauna di un livello adeguato di conservazione.

Dall’entrata in vigore della Direttiva Habitat sono già stati prodotti dagli Stati Membri quattro National Report, di cui l’ultimo si riferisce al periodo 2013-2018 e i cui risultati sono stati pubblicati nel 2019 con le valutazioni dello stato di conservazione delle specie e degli habitat.

Il IV Report è stato predisposto con il coordinamento nazionale della Direzione Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente, con il supporto tecnico di ISPRA e la collaborazione delle principali Società scientifiche nazionali; le attività di monitoraggio e di rendicontazione sono state effettuate dalle Regioni e Province Autonome. Tale collaborazione ha consentito di raccogliere, elaborare, revisionare e validare una enorme mole di dati e di definire le valutazioni sullo stato di conservazione necessarie alla compilazione dei format predisposti dalla Commissione Europea.

In Regione Piemonte tale attività è stata svolta in collaborazione con l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente e l’Università degli Studi di Torino e ha visto il forte coinvolgimento dei soggetti gestori dei siti Natura 2000 (Aree protette e Province). I dati trasmessi al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA rappresentano un aggiornamento rispetto al III Report in quanto sono il risultato delle più recenti attività di rilievo su campo e di analisi dei dati dei monitoraggi condotti dai Soggetti gestori dei siti Natura 2000 e dall’IPLA.

A seguito della conclusione IV Report, è proseguita l’attività di formazione del personale dei Soggetti gestori e di monitoraggio in campo delle specie e degli habitat per il nuovo ciclo di Reporting 2019-2024, anche sulla base di nuove indicazioni tecnico-scientifiche fornite dal Ministero e dall’ISPRA (Piano nazionale di monitoraggio degli habitat e delle specie d’interesse comunitario).

In Piemonte tale rendicontazione si è basata sulla sintesi dei dati raccolti con AVES.PIEMONTE, piattaforma d’informazione per gli ornitologi e gli osservatori di uccelli e di altri gruppi faunistici della Regione Piemonte, e la fattiva collaborazione del GPSO (Gruppo Piemontese Studi Ornitologici).

PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITÀ e DEL PAESAGGIO MEDIANTE ACCORDI DI CUSTODIA


Il 2021 ha visto lo sviluppo di iniziative di sperimentazione di modelli di gestione del territorio basati sul valore aggiunto portato dall’alta qualità ambientale attraverso la aggregazione di reti di aziende agricole e soggetti attivi nella conservazione della natura.

Tali iniziative, note e normate in Europa e Nord America con il termine di  Landstewardship  e tradotte in Italia con il  termine “Custodia del Territorio”, sono sempre più auspicate anche a livello comunitario perché implicano una presa di coscienza degli attori del territorio indispensabile per la consapevolezza dell’importanza del capitale naturale e dei relativi servizi ecosistemici forniti alla collettività.

La “Custodia del Territorio”  implica che il proprietario del terreno (a cui spesso si riferisce un bene ambientale o culturale) diventi un soggetto attivo nella conservazione e nella valorizzazione del proprio territorio con un impegno con un’associazione o un ente, che stipula un contratto di utilizzo a lungo termine in base al quale il terreno viene curato e gestito ai fini della sua conservazione in cambio di aiuti e servizi quali supervisione professionale, assistenza pratica per compiti specifici o di aiuto per la richiesta di sussidi per la gestione. Un elemento importante per la partecipazione delle aziende agricole è giocato dalla formazione e dalla valorizzazione delle aree interessate attraverso azioni di promozione e di marketing territoriale basati sulla convinzione, come cita la Strategia Europea per la Biodiversità al 2030 che gli agricoltori “sono i custodi delle nostre terre e, in quanto tali, svolgono un ruolo essenziale nel preservare la biodiversità: sono tra i primi a risentire delle conseguenze della sua perdita, ma anche tra i primi a beneficiare del suo ripristino”.

Tra le iniziative sviluppatesi recentemente si cita il Progetto LIFE Orchids, che vede protagonisti in Piemonte l’Università di Torino (Orto Botanico) e l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Parco Po Piemontese ed ha come obiettivo la conservazione delle orchidee spontanee anche attraverso la reintroduzione di esemplari derivanti da germinazione in vitro in terreni con diverso utilizzo, ma con particolare interesse vigneti e noccioleti con i proprietari dei quali sono in corso di stipulazione 50 Accordi di Custodia.

Il progetto semplice 5 “Probiodiv” del Piano Integrato Tematico – PITEM Biodiv’Alp Finanziato dal programma Europeo di Cooperazione  Transfrontaliera Italia Francia ALCOTRA 2014 – 2020 mediante il coinvolgimento degli Enti Parco si prefigge di costituire Comunita’ Custodi della biodiversità, in quattro aree pilota caratterizzate dall’esistenza di solidi elementi di aggregazione territoriale e vocate al raggiungimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione della biodiversità:  nel Parco Alpi Cozie, in Val di Susa, nei comuni di Mompantero e Bussoleno, nell’ambito del perimetro della ZSC delle Oasi Xerotermiche; nel Parco delle Alpi Marittime, in Alta valle Tanaro a il vallone di  Carnino, nel comune di Briga Alta;  nel Parco del Monviso, in Valle Po, nel comune di Ostana ;  in valle Grana, nei comuni maggiormente colpiti dalla piralide del bosso. In questo progetto sono previste una carta d’intenti per ogni Comunità Custode ed una serie di azioni ed accordi di custodia specifici.

In 3 dei paesaggi rurali tradizionali mappati nell’ambito del progetto ISMEA-Rete Rurale Nazionale (Valle Uzzone, Baraggia di Rovasenda e Trino) tra gli interventi di valorizzazione sotto gli aspetti ambientali, sociali, didattici e culturali ARPA Piemonte ha condiviso con gli Enti Locali, portatori di interessi, Aree protette competenti per il territorio (Parchi Po e Ticino) e con esperti in campo socio-agronomico (IRES Piemonte e Strada del Riso Vercellese di Qualità)  la definizione di Linee Guida di Buone Pratiche nelle varie filiere agricole del territorio. Aderendo a questo disciplinare le aziende agricole e turistiche potranno iscriversi al Registro delle aziende Custodi del Paesaggio, stipulando un apposito “Accordo di custodia” per sancire l’impegno che il custode si assume nei confronti della comunità a preservare il territorio di cui è proprietario. Sono attualmente in corso gli incontri territoriali per la sottoscrizione degli impegni e per la definizione dell’organizzazione del sistema di Custodia e su come valutare la sussistenza dei requisiti per l’iscrizione.

Nel territorio della Baraggia di Rovasenda è stato costituito da un gruppo di risicoltori biologici il “Biodistretto del Riso Piemontese a tutela del territorio della Isoetes malinverniana” con lo scopo generale di valorizzare e promuovere le produzioni biologiche in tutti i suoi sviluppi ed evoluzioni, riconoscendo prioritariamente gli obiettivi di conservazione degli habitat e della specie di interesse comunitario della specie minacciata Isoetes malinverniana, tutelata dal Sito di Importanza Comunitaria (SIC), IT1120026 “Stazioni di Isoetes malinverniana”.

In particolare per quanto riguarda il reticolo irriguo di competenza aziendale, gli aderenti si impegnano a salvaguardare gli habitat di vegetazione acquatica e in caso di presenza o vicinanza di colonie di Isoetes malinverniana ad adottare le misure di conservazione del sito Natura2000 ed a darsi disponibili per interventi di reintroduzione controllata in virtù dell’estrema minaccia per le ultime popolazioni residue.

Il Biodistretto condivide inoltre i Criteri e le Linee Guida per l’adesione delle aziende agricole alle mappe del paesaggio rurale di importanza regionale “Baraggia Vercellese e Biellese”, custodendo e valorizzando nei terreni in proprietà gli elementi caratteristici del paesaggio e della rete ecologica.

Infine merita ricordare come l’acquisto diretto da parte di privati di terreni che accolgono ambienti naturalisticamente significativi sia uno strumento  concreto ed efficace per sottrarre dalla distruzione e custodire con prospettive di lungo periodo siti e microhabitat che conservano un elevato valore ecosistemico. In tal senso si segnala l’azione di acquisto tramite una sottoscrizione e un appoggio delle associazioni ambientaliste Legambiente e ProNatura, dell’alneto di Santonco in comune di Piovà Massaia, promossa dall’associazione “Terre, Boschi, Genti e Memorie” un’associazione fondata nel 1993 per la tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico del Nord Astigiano. L’alneto di Santonco, un prezioso ambiente forestale primario, si innesta in un sistema integrato di microaree protette realizzato dall’associazione nell'arco di 25 anni, consistente in un mosaico di 15 siti (formazioni forestali paranaturali, ambienti umidi lentici e lotici di fondovalle e lembi di prateria xerica a elevata naturalità) soggetti a protezione integrale per una superficie complessiva di circa 40 ettari.

UNESCO - Riserve della Biosfera MaB

In Piemonte sono presenti tre Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del Programma Man and Biosphere, si tratta di zone di pregio ambientale che rappresentano un modello di eccellenza nel rapporto equilibrato tra uomo e natura dove si sperimentano, con il coinvolgimento delle comunità locali, modelli di sviluppo “consapevoli” orientati a coniugare lo sviluppo economico e sociale con l’attenzione alla conservazione delle risorse naturali delle aree interessate, in particolare della biodiversità.

In coerenza con le loro finalità istituzionali, alcuni Enti di gestione delle Aree protette, insieme ad un vasto parternariato locale, hanno promosso l’istituzione delle Riserve della Biosfera e ottenuto dall’UNESCO il prestigioso riconoscimento.

Riserva della Biosfera Area MaB Ticino, Val Grande, Verbano

La Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano nasce nel 2018 dall’estensione della precedente (dal 2002) Riserva MAB Valle del Ticino ed abbraccia, nel suo perimetro di circa 332.000 ettari a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ben 214 Comuni, 5 province, 4 enti parco, 18 aree protette e ben 48 siti della rete Natura 2000. Quest’area custodisce al suo interno un patrimonio culturale, identitario e paesaggistico unico in una cornice di ecosistemi naturali, semi-naturali e di agroecosistemi di qualità che rappresenta un’isola ancora verde all’interno di uno dei territori più antropizzati del mondo - la Pianura Padana.
Nel corso del 2021, la Riserva MAB ha messo in campo numerose iniziative volte a diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità - specie quelle connesse alla valorizzazione ambientale, alla gestione virtuosa degli ecosistemi naturali, alla conservazione delle pratiche agricole tradizionali e alla salvaguardia della biodiversità. Altro fronte importante di attività ha riguardato il sostegno ai progetti del territorio relativi ad attività strategiche nell’ambito della sensibilizzazione ed educazione ambientale, nonché la promozione di progettualità di valorizzazione territoriale, del turismo di prossimità e di iniziative finalizzate alla conoscenza del patrimonio culturale e identitario dell’area MAB.
Tra queste iniziative, si annoverano le seguenti:

  • la prosecuzione del progetto “Aretè - acqua in rete”, laboratorio di esportazione buone pratiche in area transition della Riserva, consistenti in interventi di valorizzazione, salvaguardia del reticolo irriguo per migliorare la circolazione dell’acqua e la diversificazione eco-sistemica, la creazione/riqualificazione di aree umide, l’incremento delle superfici gestite a marcita o prato allagato, la realizzazione di tessere agroambientali, il ripristino delle bose, la riqualificazione boschi igrofili, interventi di miglioramento forestale etc.;
  • la sottoscrizione il 19 marzo 2021 di un accordo di collaborazione con la Riserva di Biosfera dello Shouf in Libano, con cui si condividono ampi temi quali la tutela delle aree umide e la valorizzazione delle produzioni agricole locali;
  • la realizzazione del corso online per amministratori locali e portatori di interesse territoriali sui temi MAB UNESCO in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario del programma MAB attraverso il webinar intitolato “Appartenere ad un territorio MAB UNESCO quale scelta etica e opportunità territoriale: la Riserva della Biosfera Ticino Val Grande Verbano”. Il webinar, svoltosi il 25 e 26 novembre 2021 con l’obiettivo di condividere iniziative con potenziali ricadute positive sulle attività del territorio, è disponibile online sulla pagina youTube della Riserva MAB;
  • la distribuzione di una cartellonistica identificativa unitaria per l’area MAB nell’ambito di incontri sul territorio dedicati alle amministrazioni comunali al fine di sensibilizzarle sugli obiettivi del programma MAB e aggiornarle sulle attività in corso;
  • l’invio bisettimanale di una newsletter dedicata agli attori e ai portatori di interesse della Riserva MAB, volta a segnalare opportunità relative a bandi e contributi, approfondimenti sul territorio, buone pratiche, eventi, progetti ed iniziative aventi come tema conduttore la sostenibilità;
  • l’implementazione del processo di governance della Riserva MAB al fine di accrescere il coinvolgimento degli attori territoriali e garantirne la rappresentatività in sede di definizione del Piano d’Azione della Riserva della Biosfera;
  • il coinvolgimento della componente giovanile della Riserva in linea con gli obiettivi MAB, a partire dalle attività di educazione ambientale presso gli enti parco e le scuole del territorio fino al supporto alle attività del Ticino Val Grande Verbano Youth Team, gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni appassionati delle tematiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale in area MAB;
  • la concessione di patrocini e lettere di supporto a progettualità virtuose in area MAB;
  • la partecipazione agli incontri del Network Nazionale delle Riserve MAB.

Riserva della Biosfera transfontaliera del Monviso

La Riserva interessa un ampio territorio tra Italia e Francia costituito da una core area formata dal Parco naturale del Monviso e dal Parco regionale del Queyras e da una buffer e transition zone composte in totale da 86 comuni in provincia di Cuneo e di Torino e 20 in Francia. Obiettivo della Riserva è attuare una strategia di sviluppo, in stretta collaborazione con gli operatori locali e i soggetti rappresentativi del territorio, che coniughi la gestione degli ecosistemi naturali con iniziative di sviluppo sostenibile in campo energetico, turistico e delle produzioni primarie.

Nel corso del 2021, il Parco del Monviso ha svolto attività di coordinamento unitamente al Parco regionale francese del Queyras e alcune attività di particolare interesse e rilievo nazionale, in particolare:
  • 3° edizione del “MAB UNESCO Monviso Youth Camp”. Nei primi due anni (2018-2019) il Camp ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti (negli anni precedenti 25 ragazzi italiani e francesi tra i 15 e i 18 anni) sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e del Programma MAB UNESCO mediante incontri, dibattiti e azioni concrete sulla sostenibilità ambientale e di coinvolgimento nella gestione della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso quali agenti del cambiamento e della promozione di una società più equa e sostenibile. Il MAB UNESCO Monviso Youth Camp ha avuto un notevole successo a livello nazionale e internazionale, in particolare, è stato presentato come buona pratica rappresentante dell’Italia a EUROMAB 2019 (Dublino, Aprile 2019). Dopo lo stop dovuto alla pandemia, nel 2021 si è svolto, in forma leggermente ridotta, la 3° edizione del Camp. L’Ostello Antagonisti di Melle, in Val Varaita, ha ospitato 15 ragazzi italiani che si sono confrontati sulle tematiche del programma MaB. In base alle proposte emerse dal Camp, si è svolta una giornata di conoscenza del Fiume Po in collaborazione con Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini.
  • 5° edizione dei trofei MAB UNESCO: un concorso (che nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso assume un carattere transnazionale) volto a premiare progetti di eco-cittadinanza innovativi che si possano tradurre in buone pratiche replicabili su altri territori. Nel 2021 il concorso, rivolto a tutti gli operatori della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso - aziende, associazioni, persone fisiche o scuole - ha riguardato progetti attinenti a: agricoltura locale e responsabile, vita e lavoro nella Riserva della Biosfera (favorire l’occupazione, la qualità della vita e la sostenibilità, legami sociali, intergenerazionali e transfrontalieri), innovazione nell'ambito dell’energia sostenibile, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e delle conoscenze all'interno della Riserva della Biosfera.
  • Rete degli eco-attori. La Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso ha attivato una rete di eco-attori costituita da operatori socio-economici (imprese o associazioni) riconosciuti per il loro impegno sul territorio della Riserva MAB. L’iniziativa è finanziata dal Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO. Nel corso dell’anno 2021 è proseguita l’animazione territoriale, sono stati selezionati oltre 40 soggetti al ruolo di “eco-attore” ed è stata costituita una rete territoriale. Sono stati inoltre proposti dei corsi di formazione per gli eco-attori su tematiche legate alla costruzione della rete e al settore turistico. È stato inoltre avviato un corso di Muratore di Valle. È stato predisposto un kit di comunicazione con materiale distribuito a tutti gli eco-attori, oltre alla realizzazione di 6 video di presentazione che possono essere visti sul canale Youtube del Parco del Monviso nell’apposita playlist.
  • Alpstream – Centro per lo studio dei fiumi alpini: il centro nato grazie al finanziamento del Programma Interreg Alcotra 2014-2020 nell’ambito del PITER Terres Monviso – progetto EcO, ha proseguito le attività legate alla ricerca scientifica e alla divulgazione dei temi legati ai fiumi montani sia rivolta alle scuole che alla popolazione. Il Centro si pone come punto di riferimento dell’ecologia fluviale, favorendo la collaborazione di numerose università, anche straniere, e promuovendo la conoscenza degli ambienti fluviali.
  • Tour del Viso: nel corso del 2021 si è provveduto a progettare una nuova sezione del sito del Parco del Monviso dedicata al celebre tour escursionistico. Il sito sarà completato nel corso del 2022. È stato inoltre realizzato un video di presentazione del Tour in 4 lingue.

Per l’anno 2022 l’obiettivo è di proseguire le attività avviate e sopra riportate.

Riserva della Biosfera “CollinaPo”

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, avendo propri rappresentanti sia nella Segreteria tecnica sia nel Comitato Esecutivo della Riserva MaB CollinaPo, ha proseguito a mantenere la rete di rapporti costruita con i Comuni della Riserva e con i referenti del Ministero dell’Ambiente (oggi “della Transizione Ecologica”), per le attività istituzionali e amministrative proprie della stessa.
In particolar modo nella core area della Riserva, quella coincidente con il territorio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, sono state strette collaborazioni con soggetti diversi, pubblici e privati, per realizzare eventi e progettazioni volte a sostenere le attività outdoor con target specifici:

  • spettacoli culturali all’aria aperta;
  • laboratori di lettura e teatro per bambini all’aria aperta;
  • passeggiate con le tecniche del fitwalking e del walk in balance per agevolare il raggiungimento del benessere psico-fisico anche in presenza di criticità;

Sono state incentivate e sostenute attività di educazione ambientale per istituti scolastici ma anche per famiglie, da svolgere con continuità durante l’anno, per stimolare la frequentazione abituale giornaliera delle aree naturali, quali luoghi fondamentali per mantenere un equilibrio psico-fisico sano e relazionarsi positivamente con l’ambiente e il territorio.

Le iniziative di carattere sportivo sono state incrementate per una maggiore richiesta da parte dell’utenza e delle associazioni di categoria, che stanno riscoprendo l’opportunità di praticare all’aria aperta attività in precedenza svolte esclusivamente al chiuso.

Sono state sostenute numerose collaborazioni con soggetti locali dediti alle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale e civile, in favore della conservazione dell’ambiente. Le iniziative di pulizia di aree naturali, di piccole manutenzioni degli spazi verdi pubblici, di recupero di aree degradate e di messa a dimora di vegetazione arborea e arbustiva per incrementarne la biodiversità, sono sicuramente aumentate rispetto agli anni passati e hanno visto una maggiore partecipazione, sia da parte delle amministrazioni sia da parte degli utenti. Tanto per citare un paio di esempi, si va da piccole ma costanti attività locali, quali Piazza Ragazzabile – cantiere laboratorio di cittadinanza ed ecologia urbana proposto nel periodo estivo – a grandi progettazioni con importanti ricadute territoriali, come la Foresta condivisa del Po piemontese. Proprio quest’ultima iniziativa ha dato la possibilità di intercettare i finanziamenti stanziati per il contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare a favore delle aree metropolitane, ma anche di coinvolgere Associazioni, Aziende (agricole e non), Comuni e singoli cittadini puntando a un obiettivo facilmente verificabile e duraturo.

L'INFORMAZIONE AMBIENTALE COME RISPOSTA

L’ambiente è un bene pubblico è in quanto tale può essere ottenuto solo collettivamente, in un contesto di responsabilità diffuse e universali. I “benefici ambientali” non sono appropriabili né commerciabili, e dunque la loro comunicazione risponde a logiche pubbliche e di servizio e non privatistiche e di mercato.
L’azione pubblica è resa difficile dal crescente contenuto tecnico dei problemi ambientali e dal fatto che le “risorse ambientali collettive” (acque, atmosfera, ozono, clima, biodiversità ecc.) hanno caratteri “fisici” che sono per definizione non circoscrivibili.
In tale contesto, dunque, l’informazione pubblica ambientale assume un ruolo fondamentale: dalla definizione dell’agenda alla corretta descrizione di ciascun intervento, tutto ciò che riguarda le politiche ambientali si incontra – e spesso si scontra – con sensibilità, visioni e percezioni a prima vista inconciliabili.
Per quanto riguarda la tematica relativa alle Aree naturali protette, la Regione Piemonte si è dotata da anni di strumenti volti a facilitare i flussi comunicativi per avvicinare i cittadini ai temi trattati, utilizzando un approccio divulgativo su vasta scala orientato a informare, coinvolgere, educare e ascoltare.
Gli strumenti utilizzati si sono evoluti negli anni e alla storica rivista Piemonte Parchi sono state affiancati una newsletter settimanale e la presenza sui principali social, cercando di dare sostanza alla normativa che pone l’informazione ambientale tra i diritti fondamentali dei cittadini (DLgs 195 del 19/08/05 in attuazione della direttiva comunitaria 2003/4/CEE) dando particolare rilievo al principio per cui l'informazione ambientale sia fornita “sistematicamente […] anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici, in forme o formati facilmente consultabili”. Il lavoro viene svolto con la convinzione che una informazione continuativa e strutturata possa essere non solo il veicolo per promuovere la funzione e la fruizione delle Aree naturali protette ma che possa fornire il supporto per facilitare la comprensione di leggi e regolamenti da parte di un pubblico più vasto.

PIEMONTE PARCHI

Piemonte Parchi è la rivista di informazione e divulgazione naturalistica della Regione Piemonte. Pubblicata in forma cartacea dal 1983, dal 2001 è presente sul web con un proprio sito. Al suo esordio, come supplemento trimestrale della pubblicazione Notizie, ha potuto contare su un buon numero di lettori affezionati (circa 7mila abbonati paganti al cartaceo).

Piemonte Parchi arriva oggi ai suoi lettori tramite una newsletter (Piemonte Parchi News) inviata ogni settimana a oltre 10mila iscritti che sono in costante crescita ed è presente su (quasi) tutte le piattaforme social più seguite: Facebook, Instagram, Twitter e YouTube.
Su Piemonte Parchi trovano spazio le notizie dai parchi piemontesi, il calendario degli appuntamenti costantemente aggiornato, approfondimenti dal mondo delle aree naturali protette, foto, disegni, video e ‘storiche’ rubriche come Photostory (con gli scatti dei migliori fotografi naturalistici piemontesi) insieme a nuove proposte come, ad esempio, ‘Microcosmo’ (rubrica dedicata alla fauna di piccola taglia).

Ogni anno viene inoltre stampato su carta un numero ‘speciale’ dedicato a un tema monografico sempre diverso: quello più recente è stato dedicato alle passeggiate nella natura piemontese ed è in distribuzione gratuita presso gli Enti di gestione e in download in formato pdf dal sito della rivista.
Piemonte Parchi è una testata di divulgazione naturalistica che racconta l'ambiente e la natura a 360 gradi, informando sulle realtà e le attività delle Aree protette, soprattutto piemontesi.
Oggi la redazione si è ridotta a due componenti fissi (di cui uno è direttore responsabile) e si avvale della collaborazione di alcuni colleghi dipendenti degli Enti di gestione delle aree protette inseriti in un percorso di formazione giornalistica che ha dato vita alla Redazione diffusa dei parchi piemontesi e di alcuni collaboratori esterni free lance.
Nonostante l’emergenza dettata dalla pandemia COVID-19, l’organizzazione delle attività – anche in modalità smart working - ha consentito il normale aggiornamento del sito. Si riportano di seguito alcuni dati numerici aggiornati a dicembre 2021 e relativi al sito web, alla newsletter e ai social.


Web: 30.000 visitatori unici mensili
Tiratura media numero monografico “speciale”: 5.000 copie
Newsletter settimanale: 10.534 iscritti
Facebook: 7.100 followers
Twitter: 6.014 followers
Instagram: 3.872 followers
Tempo di permanenza medio sul sito: oltre 2 minuti (la media di permanenza su una pagina web è di norma solo 20 secondi)
La percentuale di rimbalzo (cioè la facilità con cui si esce dal sito) è scesa dal 50% al 26%

PITEM Biodiv'ALP - Programma ALCOTRA Italia-Francia 2014-2020

Il Massiccio delle Alpi occidentali è un ambito biogeografico transfrontaliero estremamente vulnerabile alle sfide poste dai cambiamenti globali (cambiamenti climatici, frammentazione degli ambienti) e dai processi rapidi e profondi di erosione della biodiversità e degli ecosistemi connessi all’uso del suolo, al contempo la biodiversità e gli ecosistemi alpini costituiscono importanti elementi di attrattività del territorio con indubbio valore economico e sociale. La loro conservazione e valorizzazione costituisce, quindi, un’importante sfida per l’insieme dell’area. Per perseguire queste finalità, nell’ambito del Programma europeo ALCOTRA Italia-Francia 2014-2020, la Regione Piemonte partecipa al Piano integrato tematico transfrontaliero (PITEM) “BIODIVALP - Proteggere e valorizzare la biodiversità e gli ecosistemi alpini attraverso una partnership e una rete di connettività ecologiche transfrontaliere”.

Il PITEM BIODIVALP per la rilevanza dei contenuti, l’estensione territoriale (tutta l’area di cooperazione) e per l’ampiezza del parternariato che coinvolge 3 regioni italiane, 2 regioni francesi e numerosi partner istituzionali e locali presenta una rilevanza strategica per il territorio interessato che si inquadra nelle indicazioni della Strategia UE per la Regione alpina EUSALP.

Il PITEM è articolato in 5 progetti inerenti: il confronto e la definizione di strategie e metodologie condivise a livello transfrontaliero per la tutela e la conoscenza della biodiversità, monitoraggi di specie e habitat, definizione e applicazione di metodologie relative alle reti ecologiche, sensibilizzazione e comunicazione sull’importanza della tutela della biodiversità, individuazione e quantificazione di servizi ecosistemici, sperimentazione di modelli di governance territoriale locale orientati alla tutela della biodiversità, interventi concreti sul territorio.

Il Piano integrato presenta con un budget complessivo di 8.965.704 €, una durata complessiva di 4 anni (2019-2023) e un ampio parternariato:

10 partner: 5 regioni (Sud-Provence-Alpes-Côte d’Azur, Piemonte, Auvergne-Rhône-Alpes, Liguria, Valle d’Aosta) due agenzie regionali per l’ambiente (Provence-Alpes-Côte d’Azur e Liguria), due Parchi nazionali (Ecrins e GranParadiso), un Conservatorio di spazi naturali (Haute-Savoie) 
15 soggetti attuatori: Parchi nazionali (Mercantour, Vanoise), Parchi naturali regionali (Queyras, Mont Avic, Alpi Cozie, Alpi Liguri), Conservatori botanici nazionali (Alpino, mediterraneo), Conservatorio di spazi naturali (Savoie), Provincia (Imperia), Metropoli (Nice Côte d’Azur), Comune (Rhèmes-St-Georges), Camera di commercio (Provence-Alpes-Côte d’Azur), Università (Genova), Fondazione (Montagna Sicura).

Nella tabella una sintesi dei progetti del PITEM Biodiv’ALP:

PITEM Biodiv’ALP

COORDINATORE Règion Sud Provence-Alpes-Côte d'Azur 

Budget totale 8.965.705 €

PROGETTI (articolazione del PITEM)

CAPOFILA PROGETTO

Progetto 1 COEVA

Coordinamento, comunicazione e valutazione

Région Sud Provence-Alpes-Côte d'Azur 

Progetto 2 COBIODIV

Comprendere la biodiversità e gli ecosistemi (studi e ricerche sulla biodiversità, banche dati e monitoraggi)

Région Sud Provence-Alpes-Côte d'Azur 

Progetto 3 GEBIODIV

Gestire gli ambiti di biodiversità armonizzando i metodi di gestione degli spazi protetti alpini (definizione e confronto metodologico inerente il contrasto all’ erosione della biodiversità, interventi applicativi concreti sul territorio, rete di osservatori impatto cambiamenti sulla biodiversità)

Regione Piemonte

Progetto 4 BIODIVCONNECT

Proteggere le specie e gli ecosistemi attraverso la connettività ecologica transalpina (definizione e confronto metodologico sulla connettività ecologica e interventi applicativi concreti sul territorio in aree test)

Région Auvergne-Rhône Alpes

Progetto 5 PROBIODIV

Promuovere la biodiversità e gli habitat come fattore di sviluppo dei territori: mettere in atto una governance per la valorizzazione e la tutela attiva e partecipativa della biodiversità transalpina (capitale naturale, servizi ecosistemici, costituzione di Comunità locali “custodi della biodiversità” fondate sulla consapevolezza del valore della biodiversità)

Regione Liguria